Giornale di Bordo della "Croce del Nord"
(D.Picciuti)
Giorno
1
La
partenza ha lasciato il mondo intero così come lo conosciamo col fiato
sospeso. Luna, Marte, Mercurio e Venere, persino la selvaggia Terra, da ogni
luogo la gente ha alzato inni propiziatori all'indirizzo della nostra
missione. Tutti i più alti dirigenti delle Corporazioni erano presenti allo
spazioporto di Luna all'evento che avrebbe segnato l'inizio di una nuova
era.
QUATTRO uomini, DUE donne e UN Robot per una missione di importanza
interplanetaria.
Ibrahim Nazoko, il comandante, esponente della Fratellanza.
Reiko Anori, ingegnere della Mishima.
Grant Neville, sergente di ferro della Capitol.
Nina Nemec, agente speciale della Bauhaus.
Bryan McCall, guerriero Imperiale pluridecorato, “l'unico ad esser mai
uscito vincitore dallo scontro con un Callistoniano”, come recitano i
giornali.
James Lowell, il dottore, inviato dalla Cybertronic assieme a UBER, il
robot.
Nessuno di noi sapeva a cosa saremmo andati incontro. L'unica nostra
certezza era che non saremmo mai più tornati indietro.
Nelle ultime ore precedenti la partenza, mi sono chiesto spesso il motivo
che ci ha spinto a partire, nonostante sia evidente che il nostro destino è
la morte... e l'unica risposta che ho potuto trovare è stata la certezza di
DOVER OSARE.
L'Oscura Simmetria è ovunque ormai ed avanza sempre più, conquista spazi,
conquista anime, conquista morte...nessuno osa più opporsi, quei pochi
finiscono inesorabilmente a respirare la polvere eterna del sepolcro... così
dobbiamo tentare, NOI, I MIGLIORI.
Una nuova spedizione su Nero, per trovare il Sigillo e richiuderlo...
Una follia. La peggiore possibile.
Giorno 2
Il Comandante Nazoko oggi ci ha istruito sui nostri compiti.
Ci ha spiegato che non dobbiamo aspettarci nulla, né medaglie, né
ringraziamenti, né denaro né gloria.
Solo la morte.
Il nostro dovere è quello di tentare.
Siamo una goccia nel mare, niente più... nessuno si aspetta nulla da noi.
NESSUNO.
Tanto meno noi stessi.
Il comandante è un tipo tosto, che ti toglie dalla testa qualsiasi speranza,
che ti costringe ad affrontare le tue paure a muso duro. Sbattici la testa
contro, sbatticela finché non te la rompi! Sbatticela talmente forte da
spaccare in due la roccia che hai deciso di abbattere!
Questo è il suo motto.
Ibrahim Nazoko è un Inquisitore, uno di quelli che stringe la bibbia in una
mano e il lanciafiamme nell'altro e che per purificarti prima ti arrostisce
e poi ti legge i tuoi peccati...
Odia gli Eretici più di Algeroth stesso.
Ha lo sguardo di un pazzo e il carisma di un dittatore.
Noi lo temiamo e lo rispettiamo, ma nessuno di noi sa esattamente che tipo
d'uomo sia.
Giorno 3
Oggi La Croce del Nord ha incrociato un banco di asteroidi. Ci è
andata bene per fortuna, la nave non ha subito danni e nessuno di noi si è
fatto male. Però abbiamo rischiato grosso. Uber, il robot, ha stimato che
avevamo 10 probabilità su 100 di uscirne indenni, una vera fortuna quindi!
Per il
resto, non è successo granché. Abbiamo ricontrollato il funzionamento di
tutti i programmi di volo accertando che fossero attivi al mille per
mille... e così è stato.
Giorno 4
Nina è molto bella, ha fatto colpo su tutti qui.
Capelli chiari, occhi azzurro-ghiaccio, indossa sempre una tuta di pelle
nera aderente che ne esalta le splendide curve...
Ho incrociato il suo sguardo oggi pomeriggio mentre controllavamo
l'attrezzatura da guerra, e mi è parso di notare un certo interesse...
Purtroppo gli ordini sono chiari: nessun rapporto tra i membri
dell'equipaggio è permesso, pena un giorno di isolamento nella cassaforte,
come chiamiamo la cabina mobile, angusta e buia, destinata a questo tipo di
punizione. Il comandante tra l'altro è uno ligio al dovere in tutto e per
tutto e so già che questi stessi pensieri mi potrebbero tradire!
Perciò, Bryan, cancellati Nina dalla testa, e subito!!
Giorno 5
Il sergente di ferro Neville, oggi si è dimostrato in tutta la sua ferocia.
E' accaduto a mensa, mentre pranzavamo.
Reiko Anori, l'ingegnere, stava ricontrollando alcuni calcoli tra un succo
di frutta e un succo di pollo liofilizzato. Il sergente le ha strappato i
fogli dalle mani urlando che non è consentito lavorare durante i pasti.
Lei si è battuta per difendere la sua posizione e quel bastardo l'ha colpita
con uno schiaffo. Stavo per muovermi, quando la piccola orientale gli ha
rifilato un calcione sul mento, mandando Neville col sedere per terra.
Inutile dire che è intervenuto il comandante e ha fatto sbattere Reiko nella
cassaforte...
Io e gli altri abbiamo protestato e dopo un quarto d'ora di isolamento, il
comandante l'ha liberata, affermando che alla prossima occasione non sarà
così clemente.
Nel frattempo ho capito una cosa: questo equipaggio NON e' un equipaggio.
Non siamo affiatati. Niente affatto.
Che lo Spirito di Nathaniel vegli su di noi...
Giorno 6
Oggi siamo stati investiti da una pioggia celeste.
E’apparsa dal nulla, all’improvviso.
Siamo sfrecciati attraverso una miriade di luci e di colori, urtati da
frammenti di detriti sparsi e abbiamo ballato un bel po'.
Quando siamo usciti dalla pioggia asteroidale, la Croce del Nord
aveva subito seri danni.
Mi sono offerto per uscire all'esterno per riparare i danni alla
carrozzeria, ma Nazoko mi ha detto chiaramente di restare dov'ero, che ci
avrebbero pensato Reiko e Nina, che io non ero tenuto a farlo.
Mi sono opposto, sostenendo che era una mia libera scelta e il comandante mi
ha preso da parte dicendomi queste stesse parole: "McCall, quando
sbarcheremo, tu sarai il nostro apripista! Se quelli ti uccidono, noi tutti
saremo costretti alla fuga. Quindi, vedi... non posso permetterti di mettere
in pericolo la tua pelle per una fesseria del genere..."
Sempre schietto il comandante, ma ha ragione.
Sono io quello che è sopravvissuto a un Callistoniano.
Sono io il leader del gruppo.
Sono io che devo richiudere il Sigillo.
Sono io... il più pazzo di tutti.
Giorno 7
Aria malsana, gas venefici esalati dalla terra, sabbia nera e ferrosa,
sensazione di oppressione assoluta, sul cuore, sull'anima...
Questo è Nero, un pezzo di roccia trasformato in pianeta infernale dal gesto
scriteriato di una spedizione Imperiale. Gli Imperiali hanno dato inizio a
tutto questo... e gli Imperiali lo fermeranno.
Con me.
Questo è il mio compito.
E in caso dovessimo fallire... so cosa dovrò fare.
Piano d'emergenza, lo ha chiamato la mia signora, la Serenissima.
Io so che in realtà è un suicidio, deliberato e ineluttabile.
E' tutto pronto, nascosto in una cassa dell'astronave. Di questo nessuno è
al corrente, eccetto la mia signora, la Serenissima.
Ieri Reiko e Nina hanno riparato i danni esterni causati dal campo di
asteroidi. Per fortuna niente di grave, ma c'è mancato poco che lacerassero
la copertura di uno dei motori.
E' andata bene.
Mi stanno chiamando. E' ora di cena.
Spero che Neville non continui a provocare Reiko, mi sta dando ai nervi e
non vorrei esser costretto a usare le maniere forti per rimetterlo a posto.
Questi soldatini Capitol si credono i padroni del mondo... ma Neville è solo
un idiota!
Giorno 8
Tutto a posto, nessun evento degno di nota.
Tranne uno: la noia.
ps
Nina continua a guardarmi in un modo...
Giorno 9
Stamattina ci siamo svegliati in mezzo alle urla.
Mi sono catapultato fuori dalla mia cabina e quasi mi sono scontrato con
Nina. Era seminuda, aveva solo un paio di slip e una canottierina
trasparente che ne esaltava tutto lo splendore.
Ho avuto un'erezione istantanea, il che mi ha costretto a un certo
imbarazzo... tuttavia lei non se n'è accorta. Mi ha detto di aver sentito
urlare Reiko... e immediatamente ho pensato a Neville.
Poco dopo è comparso il dottor Lowell e tutti e tre ci siamo precipitati
nella cabina di Reiko.
Era chiusa dall'interno, l'abbiamo chiamata e solo dopo qualche istante il
portello si è aperto. Lei era in preda a una crisi, piangeva e tremava come
una foglia. Si è sporta in avanti e ha abbracciato Nina così forte da farle
male.
Non c'era nessuno nella sua cabina. Neville e il comandante sono apparsi di
lì a pochi secondi. Persino Uber è comparso. Ci ha riferito di aver sentito
delle vibrazioni sospette provenire dalla cabina di Reiko.
Alla fine si è calmata e ci ha spiegato tutto: il sogno.
Ha sognato di trovarsi su Nero e di essere catturata dai Necromutanti. Ha
sognato di essere torturata, seviziata... ma non uccisa. Si divertivano a
tenerla in vita, usando pezzi del suo corpo per rattoppare le ferite dei
Legionari Non-morti.
Il suo racconto ci ha nauseato, ma anche terrorizzato.
Persino Neville taceva ed era pallido.
Alla fine se ne è andato biascicando qualcosa circa l'assurdità del sogno,
ma so che ne è rimasto colpito... come ha colpito noi.
Il resto del giorno è trascorso in modo strano.
Disagio e silenzio.
Fino a sera.
Giorno 10
Stanotte ho sognato anch'io.
Qualcosa di agghiacciante, di irraccontabile.
Lo stesso sogno fatto da Reiko, a grandi linee, ma più lungo... perché io
vedevo qualcosa... di abominevole. Non lo posso dire. Non ancora.
C'è qualcosa che non va... nel sogno, nella realtà.
Gli altri mi guardano come se si chiedessero qualcosa.
Non capisco, devo riflettere. Aspettare.
Aspettare.
Giorno
11
Sogni o allucinazioni?
Quello che sta succedendo a bordo della Croce del Nord è
inquietante... ci porta al limite dell'umana ragione... e oltre... verso i
confini del mondo del Signore dei Sogni... Muawijhe!!!
E' opera sua. Ne sono certo, non è possibile altrimenti,
Questi sogni, questi incubi... che tutti noi facciamo... Sì, TUTTI!
Questa mattina ci siamo riuniti in sala mensa e ne abbiamo parlato
ampiamente. TUTTI noi abbiamo sognato le caverne oscure di Nero, il Pozzo
delle Torture, gli anfratti nascosti del mondo di tenebra degli Apostoli...
è Muawijhe che ci avverte di non proseguire, di non andare oltre, di
voltarci e tornare indietro.
Il dottor Lowell ci ha spiegato che da stasera prima di andare a letto ci
somministrerà un farmaco progettato dalla Cybertronic volto a impedire alla
mente di sognare. Questo dovrebbe permetterci di non avere altri incubi,
anche se, come ha precisato lui stesso, avremo maggiori difficoltà a
dormire. Il farmaco infatti impedisce alla nostra mente di raggiungere lo
strato più profondo del sonno, relegandoci sulla soglia del dormiveglia. Lui
le chiama pillole per l’insonnia... nel senso che “provocano” l’insonnia,
non la curano.
Si prospettano quindi delle lunghe notti...
Ma è l'unico modo per tenere Muawijhe lontano da noi.
Sappiamo tutti che riuscirebbe a farci impazzire man mano che ci
avvicinassimo a Nero...
Non a caso oggi Neville ha avuto un attacco di isteria, aggredendo ancora
Reiko. Pretendeva che lei andasse con lui in cabina! Non c'è stato bisogno
del mio intervento, per fortuna... perché era presente il comandante Nazoko.
L'ha preso da parte e ha minacciato di chiuderlo nella cassaforte se
avesse insistito.
Neville non ha battuto ciglio, ma ha lasciato perdere.
Però le cose tra lui e Reiko vanno sempre peggio... e questo non va bene.
Proprio per niente.
La missione rischia di risentirne in maniera vitale.
Ne devo parlare a Nazoko.
Mi hanno appena bussato alla porta. E' Nina...
Giorno 12
Nina. Nina.
Nina...
Ieri notte è successo.
Dopo essere venuta nella mia cabina mi ha chiesto cosa ne pensassi dei sogni
che stiamo avendo tutti... e non ha retto. E' scoppiata in lacrime, un
pianto nervoso che mi ha stretto il cuore... e non ho potuto... resistere.
L'ho abbracciata, lei si è girata a guardarmi, i nostri occhi si sono
trovati, amati... e le nostre labbra si sono toccate, affondando poi in un
unico respiro d'amore.
Amore... sì, perché l'amo. L'ho amata da subito, dal primo momento.
Dovrei sentirmi ridicolo a dirlo, ma è così.
Penso a lei... e rivedo il suo corpo, i suoi seni sodi, le sue mani
avvolgenti... i suoi occhi splendenti...
E non posso... non posso pensare a quello che c'è nelle casse giù...
nascoste nella stiva... il bottino di guerra saccheggiato meno di sei mesi
fa in una base segreta della Cybertronic... una potentissima arma
nucleare... una bomba ad alto potenziale in grado di spazzare via dalla
faccia di Nero metà della sua orrida popolazione! Sperando poi che le
radiazioni facciano il resto...
Ma non posso neanche immaginare che Nina... muoia con noi.
Lei che è così bella... così dolce... così mia...
MIA!
Giorno 13
Oggi la base di Luna ci ha contattato per darci dei ragguagli.
Pare che abbiano intercettato una comunicazione dell'Oscura Simmetria che,
tradotta a grandi linee, sembrava contenere l'ordine di dare la caccia agli
incursori... e non ci sono altri incursori che noi...
Quindi sanno che stiamo arrivando... e certamente ci riserveranno
un'accoglienza indimenticabile.
Prima o poi verremo attaccati da una nave nemica... è solo questione di
tempo...
ps
Nina è stupenda. Stare con lei mi fa dimenticare l'orrore della guerra.
Da tenere d'occhio Neville. Vedo che ci osserva...
Giorno 14
Oggi Grant Neville ha superato ogni limite.
Ha seguito Reiko negli spogliatoi e ha minacciato di chiuderla nella
cassaforte se non si prestava ai suoi diabolici giochi perversi...
Lei, orgogliosa com'è, gli ha risposto prendendolo a pugni e i due si sono
letteralmente massacrati di botte...
Quando siamo intervenuti, lei aveva numerosi ematomi in viso e sul corpo,
mentre Neville sanguinava da un'occhio e si stringeva i calzoni all'altezza
dell'inguine.
Il comandante Nazoko è andato su tutte le furie, li ha puniti con una notte
in cassaforte...
Insieme.
Nina ha protestato per quella decisione e lo stesso abbiamo fatto io e il
dottor Lowell.
Il
comandante non ha voluto sentire ragioni.
E' stato interpellato persino Uber che ha stimato un 30% di probabilità che
Neville approfitti della situazione per violentare Reiko.
Nazoko è rimasto sordo a ogni protesta.
Secondo lui, in quel buco Neville non potrà fare nulla.
Spero solo abbia ragione.
A volte mi chiedo se non dovrei prendere il comando della Croce del Nord,
sollevando il comandante dall'incarico. Purtroppo non conosco alla
perfezione i comandi, quindi non so quanto saprei pilotare la nave...
Quando ho preso da parte Nazoko per fargli cambiare idea, il comandante mi
ha accusato di ammutinarmi e ho sentito la sua mente penetrarmi dentro...
leggermi nella testa...
L'ho scacciato, ma ormai aveva letto i miei pensieri... e ha trovato Nina.
"il prossimo ad entrare là dentro!" mi ha rivelato rabbioso" non sarai tu,
ma NINA! Questo ti farà più male che se toccasse a te!"
Lo avrei ammazzato, in nome del Clan, se non fosse per me disonorevole
uccidere qualcuno a sangue freddo.
Nemici tra di noi... non abbiamo una sola chance di successo.
Neanche una...
Giorno 14
Stanotte dalla cassaforte si levavano pianti e urla che hanno tenuto
sveglio l'intero equipaggio.
Ci siamo affollati davanti alla cassaforte senza poter fare nulla,
perché il comandante si era chiuso nella sua cabina rifiutandosi di uscire.
Nina ha iniziato a prendere a calci il grosso cubo di metallo gridando a
Neville che gliel'avrebbe fatta pagare cara. Lowell ed io abbiamo fatto
altrettanto ma dall'interno non venivano che lamenti e grida...
Non una sola parola compiuta...
Al mattino eravamo ancora tutti svegli.
Quando Nazoko è comparso, lo abbiamo guardato come il peggiore dei mostri...
ma lui ha finto indifferenza ed è andato ad aprire la cassaforte.
Dal buio è emerso Neville.
Aveva il viso ferito e le mani insanguinate, i vestiti laceri e lo sguardo
folle di chi abbia camminato in bilico sul baratro...
Nina è entrata immediatamente nella cassaforte.
Ha urlato quasi subito.
Mentre noi entravamo lei usciva a rotta di collo, correndo dritta contro
Neville. L'ha preso per il bavero e l'ha scaraventato contro la parete
opposta con una tecnica di arti marziali che non avevo mai visto prima.
La cosa che mi ha lasciato sbalordito è stata la facilità con cui ha
sollevato il sergente... nonché la rabbia che aveva negli occhi. Ogni
traccia di dolcezza in lei era scomparsa.
Dentro era un mattatoio.
Di Reiko non restava che un corpo senza vita.
Aveva il collo spezzato, l'inguine e le cosce bagnati di sangue e i seni
squarciati da quelli che sembravano morsi.
Quel mostro l'aveva uccisa a mani nude...
Sono uscito dalla cassaforte pensando che quella donna avrebbe potuto
essere Nina...
...e l'ho vista fuori, mentre massacrava a pugni il sergente Neville.
L'uomo fissava il vuoto sorridendo mentre lei lo colpiva ripetutamene al
volto, ormai rosso per tutto il sangue che aveva perso dal naso.
Lowell e Nazoko sono intervenuti per fermarla... ma in quell'istante ho
capito che niente avrebbe potuto fermarla. Si è liberata di loro, con una
mossa straordinaria, atterrando il primo con uno sgambetto e il secondo con
un calcio allo stomaco.
Agente Speciale della Bauhaus. Ora capisco perché è stata scelta.
L'ho chiamata per nome, pregandola di smettere.
Al terzo richiamo si è finalmente placata.
Neville giaceva ai suoi piedi rantolante.
C'era così tanto sangue sul pavimento... ne ero nauseato, così come lo era
Lowell.
Il comandante e il dottore hanno poi potuto ricoverare Neville
nell'infermeria, non prima che Nazoko le dicesse che sarebbe rimasta nella
cassaforte per sei giorni consecutivi.
Follia. Sottile e spietata.
A quanto pare le pasticche del dottor Lowell non stanno avendo un effetto
positivo su di noi, tutt'altro...
Nina non ha obiettato a quell'ordine.
Ha preteso soltanto di potersi occupare del funerale di Reiko Anori.
Il comandante, con nostra somma sorpresa, le ha dato il permesso.
La bara è stata rilasciata nello spazio profondo in silente contemplazione.
Poi Nina mi ha guardato ed è andata a chiudersi nella cassaforte.
Il comandante Nazoko sorrideva.
Giorno 15
Nina mi
manca. Sta resistendo bene, ma è passato solo un giorno.
Le ho passato il cibo e l'acqua dal buco sotto la porta. Le nostre mani si
sono sfiorate appena.
Maledetto Nazoko. Maledetto Neville.
Maledetti!
Giorno 17
Non ho
voglia di scrivere. Ieri non l’ho fatto. Senza Nina e senza Reiko, il clima
si è raffreddato.
Nessuno
parla.
Il tempo scorre e io mi sento strano. In più non ho dormito che un'ora
stanotte...
Solo un appunto degno di nota: oggi abbiamo passato l'orbita di Marte.
La flotta Capitol ci ha salutati con allegre canzoncine via radio... una
cosa in altri momenti di buon auspicio o comunque incoraggiante...
Ma non oggi.
Non per me almeno.
Giorno 18
Neville
è uscito dall'infermeria. Non parla con nessuno, non sembra nemmeno più il
solito prepotente.
Ha lo
sguardo fisso e vuoto.
Nina non ha voluto mangiare oggi.
Brutto segno... che stia cedendo?
Giorno 19
Oggi è
il quarto giorno di isolamento per Nina. Stamattina presto l'ho sentita
cantare una filastrocca che mi ha messo il freddo addosso. Faceva più o meno
così:
LA NOTTE SCENDERA'
CI PRENDERA' TUTTI
CI ENTRERA' NELLE VENE E NELLA TESTA
CI SCUOIERA' L'ANIMA
E NELL'INFINITO NIENTE NOI VIAGGEREMO
PER L'ULTIMA VOLTA
SENZA REQUIE
IN ETERNO
Sono andato di corsa dal dottor Lowell e gli ho chiesto se Nina continuasse
il trattamento con le pillole anti-sogni.
Mi ha risposto che Nazoko ha vietato a tutti qualsiasi contatto con lei.
Soltanto io ero autorizzato a passarle cibo e acqua.
Mi sono precipitato dal comandante: stava in plancia con Neville e li ho
sentiti confabulare circa un PIANO EXECUTIVE, ma non ho captato di più.
La cosa mi ha bloccato lì dov'ero e per un po' mi sono chiesto cosa sarebbe
stato meglio fare. Ho pensato anche a un ammutinamento.
Il problema era che Neville e Nazoko erano due ossi duri da mettere fuori
gioco e io potevo contare... su chi?
Il dottor Lowell? Un uomo tutt'altro che portato per lo scontro fisico...
Uber il robot? Sebbene programmato per combattere era altrettanto
programmato per obbedire agli ordini del comandante Nazoko...
Nina? Era chiusa nella cassaforte e solo il comandante possedeva le
chiavi...
No, dovevo rimandare quell'idea, semmai l'avessi voluta attuare.
Sono andato dal comandante e gli ho esposto i miei dubbi circa la sua
decisione di togliere il medicinale a Nina.
Alla fine l'ho convinto.
Anche troppo facilmente... ho avuto la sensazione che si divertisse a
vedermi in difficoltà. Il maledetto sa di me e Nina... e ne sta
approfittando.
Ha qualcosa in mente che non riesco a comprendere... e purtroppo un
Inquisitore è diabolico e spietato allo stesso tempo... e lui può leggermi
dentro...
Giorno 20
Domani Nina uscirà dall'isolamento. Ha ripreso le pillole e l'effetto è
stato immediato. Ha smesso di canticchiare.
La sento piangere sommessamente ogni tanto, ma percepisco la sua forza... la
sua rabbia sostenerla.
Oggi Uber ha rilevato un'interruzione del flusso di energia in un'ala del
generatore principale. Uber e Neville sono scesi a controllare.
Quando sono tornati hanno detto che l'urto con gli asteroidi aveva provocato
una perforazione interna che rischiava di disperdere l'energia necessaria a
tenere attivi tutti gli strumenti elettronici della nave.
Abbiamo rischiato un completo black-out.
Giorno
21
Stamattina Nina è tornata alla luce.
L'ho trovata deperita, pallida, e nello sguardo ho visto un fuoco mai
spento, carico di odio... ho colto le sue occhiate fugaci verso Neville e
Nazoko... la capisco, non so come abbia resistito tanto... è una donna
forte, una vera guerriera Bauhaus, senza dubbio.
Ho cercato di parlarle oggi, ma mi ha rivolto appena la parola.
E' come se non fosse realmente uscita dal suo isolamento... solo che
stavolta è per sua scelta.
Le occorre più tempo...
Giorno 22
Oggi il comandante ci ha stupiti tutti.
A mensa ha chiesto a Neville come si sentiva, se aveva recuperato la forma
fisica perduta dopo il tragico evento nella cassaforte.
Neville si è vantato dicendo di essere in piena forma.
Nazoko ha risposto comunicandogli che allora sarebbe stato in grado di
affrontare la sua punizione.
Neville si è stupito, non capiva di cosa parlasse, poi Nazoko è stato più
chiaro: "hai ammazzato il nostro ingegnere elettronico. Ho punito Nina per
averti aggredito, non crederai di sfuggire alla TUA punizione? "
Così Ibrahim Nazoko ha sentenziato che Neville sarebbe rimasto chiuso in
cassaforte per DODICI GIORNI.
Neville è andato su tutte le furie, difendendosi in modo da far apparire
Reiko Anori come un nemico della missione.
Nazoko mi ha fatto cenno e ho capito subito.
L'abbiamo afferrato, trascinato fuori dalla sala mensa e sbattuto nella
cassaforte contro tutte le sue resistenze.
Quando abbiamo richiuso il portellone, ho incontrato lo sguardo del
comandante.
"Mi dispiace per Reiko" ha detto semplicemente.
Poi è tornato di là.
Al suo posto è comparsa Nina.
Aveva uno sguardo pieno di meraviglia ma anche di grande soddisfazione.
Si è avvicinata e ci siamo abbracciati.
Giorno 23
Il primo giorno senza Grant Neville tra i piedi.
Siamo rinati tutti.
Incredibile.
Forse la giornata più sorridente da quando siamo partiti...
Giorno 24
Oggi Uber ha stimato le nostre probabilità di successo in seguito alle nuove
varianti (ovvero i danni alla nave, la morte di Reiko e i dissidi interni
l'equipaggio).
Sono scese dal 2% iniziale allo 0,4%!!!
La notizia non ci ha scosso poi tanto... forse perché inconsciamente o
consciamente sappiamo tutti che non riusciremo a portare a termine questo
compito...
Arrivare su Nero, TROVARE il Sigillo e RICHIUDERLO!
Quale follia guida le nostre azioni e quelle delle autorità che ci hanno
spedito laggiù?
Giorno 25
Oggi abbiamo contattato la base per riferire gli ultimi avvenimenti. Nazoko
ha aspettato fino ad oggi perché, come ci ha spiegato più di una volta, è
bene comunicare fatti gravi solo quando si ha la certezza di averli risolti.
Secondo lui la punizione data a Neville gli servirà di lezione per non
riprovarci più.
Io nutro forti dubbi... credo piuttosto che il suo orgoglio ferito lo
spingerà sul baratro della pazzia... esaltando la sua ferocia.
Quando uscirà, sarà bene tenerlo sotto controllo.
Il Consiglio dell'Alleanza è rimasto molto male dalla notizia della morte di
Reiko e il consigliere Capitol era in forte imbarazzo.
Si è scusato ripetutamente, garantendo che Neville è sempre stato un ottimo
elemento.
Nina oggi era di nuovo cupa.
Qualcosa che non va è rimasto in lei... è tormentata da oscuri fantasmi... a
volte temo che mediti di uccidere Neville.
Sa quanto me però che farlo significherebbe mandare all'aria l'intera
missione...
Giorno 26
Giornata tranquilla.
Il dottor Lowell ci ha annunciato che intende sottoporci a una serie di test
per verificare il nostro stato di salute mentale.
Capisco i suoi timori...
Giorno 27
Il test è durato tutto il giorno.
Esami del sangue, elettroencefalogramma, test psicologici e quant'altro
veniva in mente a Lowell ci hanno trasformato in cavie per un giorno.
Risultato: siamo tutti sotto stress.
Nina ha valori sballati, in un punteggio tra 50 e 60, lei ha raggiunto 95!
Io sono a 68, il dottore a 74.
Il comandante è a 81.
Quello che sconvolge Lowell è il risultato ottenuto da Neville: 36!!!
E' come se fosse fin troppo calmo.
In effetti non lo abbiamo mai sentito piangere, urlare, parlare o altro da
dentro la cassaforte... e quando è uscito per fare gli esami aveva
un'espressione indecifrabile, apparentemente serena...
Lowell mi ha confessato di temere il peggio. A volte in alcuni soggetti,
questi momenti di completa quiete precedono la tempesta... atti di violenza
inaudita.
Secondo lui potrebbe essere in attesa, in semplice e paziente attesa di
attuare qualche sua fantasia di vendetta.
E' rientrato nella cassaforte senza storie, anzi sorridendo.
Il suo sguardo ha incrociato il mio... e mi ha messo il freddo addosso.
Quell'uomo ha qualcosa di marcio, dentro.
Lo sento a pelle.
Giorno 28
Oggi abbiamo ricevuto un'importante comunicazione dall'Alleanza.
Sulla nostra rotta incontreremo un incrociatore Mishima proveniente da
Mercurio. Secondo gli accordi tra le Corporazioni, la nostra missione non
può avere luogo senza un esponente della Mishima, per cui qualcuno a bordo
dell'incrociatore Sole Nascente salirà sulla Croce del Nord in
qualità di sostituto di Reiko Anori.
Siamo rimasti tutti un po' perplessi all'inizio ma poi, l'idea di avere un
nuovo membro dell'equipaggio ci ha tutti risollevati.
Le nostre percentuali di successo tornano al 2%!
E' una buona notizia, sebbene io non nutra particolare simpatia per i
Mishima.
Dovremo incontrare la Sole Nascente entro tre giorni.
Giorno 29
Il dottor Lowell continua a passare il cibo e l'acqua a Neville, ma sono due
giorni che il sergente non tocca niente.
Dubitavamo persino fosse vivo, poi lo abbiamo sentito muoversi.
Il dottore è preoccupato per la sua salute, vorrebbe interrompere
l'isolamento in anticipo ma il comandante è stato irremovibile.
Nina stanotte è tornata da me.
Abbiamo fatto l'amore, in silenzio, attenti perché non ci sentissero...
Il suo corpo è caldo e avvolgente... il suo profumo al gelsomino
inebriante... al punto da ubriacarmi.
Non voglio scrivere altro.
Le mie emozioni me le voglio tenere dentro.
Giorno 30
Dell'incrociatore Mishima ancora nessuna traccia.
Però oggi è successa una cosa strana.
Ho sentito Neville borbottare da dentro la cassaforte.
Parlava con qualcuno, almeno così sembrava, e ho sentito di nuovo quelle
parole: PROGETTO EXECUTIVE.
Vorrei parlarne con Nina, ma non voglio preoccuparla ulteriormente.
Ha già così tante difficoltà a restare di buon umore...
La morte di Reiko l'ha trasformata da agente sicuro e deciso a donna in
fondo fragile.
Ma la sua forza è solo sopita, so che pesto riemergerà e quando lo farà sarà
con una veemenza incontrollabile... ho questo timore.
Giorno
31
Ogni giorno che passa è un attimo di vita in più.
Ogni giorno che passa è un battito di vita in più.
Ma da un momento all'altro, può bastare un attimo, un attimo di morte... e
tutto finisce. Tutto scompare. Nel freddo vuoto del nulla eterno.
Mi sono ritrovato a riflettere sulla morte di Reiko e ho formulato questi
pensieri... strano, non sono tipo da pensare in questo modo.
Ho sempre affrontato i pericoli a muso duro, momento per momento, senza
soffermarmi a vederne i risvolti più neri...
Sarà forse che oggi Nina mi è parsa ancor più chiusa dei giorni scorsi, o
perché il dottor Lowell mi ha chiesto se secondo me avevamo speranze di
successo...
Non so.
Non lo so.
Ma no. Non credo.
Oggi poi ho sentito di nuovo Neville borbottare delle cose... e quello che
ho sentito mi ha messo il freddo addosso.
Parlava nella lingua oscura, ne sono sicuro... le sue parole erano
incomprensibili...
Così sono andato da Lowell e gli ho chiesto se Neville stava prendendo le
sue pillole per l'insonnia.
Mi ha detto che naturalmente gliele passava...
Un atroce dubbio mi ha assalito.
Neville sta prendendo quelle maledette pillole?
Giorno 32
Ho sottoposto il quesito al comandante, chiedendogli se non fosse il caso di
entrare per controllare che Neville abbia preso le sue pillole.
"Se non le ha prese" mi ha risposto Nazoko "peggio per lui. La cosa non ci
riguarda affatto."
Dovevo aspettarmi una risposta del genere.
Oggi Nina era di umore migliore, abbiamo parlato a lungo, chiusi nella sua
cabina. Ora la conosco un po' di più.
So ad esempio che ha perso sua madre in un attentato che aveva nel mirino
suo padre, alto esponente della Bauhaus, un tipo duro, che l'ha cresciuta
come fosse un maschio, iniziandola alla carriera militare ancor prima che
lei potesse capire la differenza tra una bambola e un bersaglio della forma
di un manichino.
Fu il regalo del suo dodicesimo compleanno: una grossa bambola di pezza
tutta inghirlandata alta come una persona vera... che nascondeva in realtà
la funzione di un bersaglio umano su cui lei si sarebbe poi esercitata nelle
arti marziali e nel tiro a segno.
Ha avuto solo un uomo nella sua vita, un colonnello che avrebbe dovuto
sposarla per ordine di suo padre, ma che per fortuna era rimasto
ucciso in un'azione su Venere, lasciando così libero il posto di
pretendente.
Posto che è sempre rimasto vuoto.
Fino ad oggi.
Giorno 33
Oggi abbiamo incontrato la Sole Nascente.
Abbiamo ricevuto a bordo il Generale Takeshi Arada, assieme al suo secondo
Hiroshi Taro e al Jito Yama Watanabe.
Arada è un uomo dall'aria grave, dal volto scolpito nella pietra e gli occhi
infossati, cerchiati di nero.
Nazoko mi ha chiesto di partecipare all'incontro, che si è svolto in via
privata nella sala del consiglio.
Arada ci ha detto chiaramente che ritiene la nostra missione assurda e priva
di senso, un autentico suicidio che solo l'Alleanza poteva concepire.
Ci è parso subito chiaro che Arada non veda di buon occhio l'Alleanza, in
breve... dev'essere un vecchio guerrafondaio, che crede fermamente nei
valori antichi della Mishima.
Hiroshi Taro ci ha poi spiegato che sarebbe stato Yama Watanabe l'uomo che
avrebbe preso il posto di Reiko.
Ottimo elemento, il migliore della sua classe, decorato due volte per atti
di eroismo, cecchino professionista, esperto in armi bianche, eccetera
eccetera... insomma un vero guerriero.
Ho fatto presente a Nazoko che noi avremmo avuto bisogno di un ingegnere e
Yama è intervenuto precisando di essere ingegnere nucleare plurilaureato.
Apparentemente quindi, Yama Watanabe è il nostro nuovo Jolly.
Forse la mia è solo invidia, forse pensavo di essere io l'unico Jolly... ma
c'è qualcosa che non mi convince. Yama è troppo perfetto ...
Troppo.
Quando infine Arada e Taro ci hanno lasciato, Nazoko ha presentato Yama al
resto dell'equipaggio.
Quando si è trattato di parlare di Neville, il Jito ha voluto sapere
tutti i particolari che hanno visto la morte di Reiko Anori.
Nazoko è stato più che conciso dicendo che Neville sta scontando la
punizione ma che per motivi logistici domani sarà reintegrato
nell'equipaggio.
Yama non ha battuto ciglio.
I suoi occhi però hanno qualcosa... che non riesco a decifrare.
Giorno 34
Stamattina Neville è uscito dalla cassaforte.
Era emaciato... due profonde occhiaie scure circondavano due occhi sgranati
ma spenti. Era nudo, per qualche misterioso motivo si era tolto tutti gli
indumenti e la sua pelle era pallida e scarna.
La forte muscolatura di Neville stranamente non si era solo asciugata,
sembrava completamente scomparsa...
Dire che il sergente sia pelle e ossa è un vero eufemismo.
Nella cassaforte abbiamo trovato dodici pillole ancora sane,
perfettamente allineate al centro del piccolo ambiente.
I miei sospetti erano fondati.
Quando è uscito, Neville ci ha sorriso in modo orribile, esponendo una fila
di denti gialli e rilasciando un fiato nauseabondo.
Anche i suoi capelli erano strani, stopposi e ingrigiti...
Se non sapessi che è impossibile, direi che l'Oscura mano di Demnogonis ha
corrotto la sua anima...
Ma nessuno è entrato in quella cassaforte, quindi nessuno può averlo
trasformato in un Eretico...
O invece sì?
Ne ho parlato a Nazoko, il quale pur dubbioso, ha acconsentito a fare un
esperimento.
Siamo andati da Neville in gran segreto e, chiusi nella sua cabina, lo
abbiamo immobilizzato.
Non abbiamo avuto grosse difficoltà, Neville non ha neppure cercato di
reagire. Sorrideva, invece... in quel modo inquietante e divertito... come
se si facesse beffe di noi...
Nazoko si è sfilato dal collo il medaglione col sacro simbolo della
Fratellanza e glielo ha messo al collo.
Neville non ha fatto un fiato.
Continuava a sorridere.
Gli ho prelevato del sangue con una siringa, poi lo abbiamo lasciato andare.
Sono andato da Lowell e gli ho chiesto di analizzare al più presto quel
sangue. Quando mi ha chiesto spiegazioni sono stato evasivo, ma gli ho
comunque detto che era di Neville.
Secondo Nazoko è semplicemente impazzito, la sua non-reazione di fronte al
simbolo della Fratellanza è già di per sé una prova che non può essere un
Eretico... tuttavia a me non basta.
In serata Yama mi si è avvicinato e mi ha chiesto se secondo lui poteva
parlare con Neville.
Gli ho detto che solo il comandante può autorizzarlo e gli ho domandato
perché, cos'ha da dire a Neville.
Mi ha
risposto che non è tanto quello che ha da dire, quanto quello che vuole
sentire da lui... vuole conoscere i dettagli della morte di Reiko Anori...
vuole sapere cos'è successo in quella dannata cassaforte...
Di una cosa sono certo: Yama ci nasconde qualcosa.
Giorno 35
Ieri notte Nina è venuta nella mia cabina.
Pensavo volesse fare l'amore... ne avevo una voglia smisurata... ma il suo
volto tirato significava che la sua presenza lì era dovuta ad altro.
Mi ha detto di seguirla.
Siamo andati fino alla cassaforte, poi ha tirato fuori una torcia e
siamo entrati al suo interno.
Le ho chiesto cosa cercasse e lei mi ha risposto che non cercava niente, che
aveva già trovato...
Così ha fatto luce su un angolo della cassaforte.
C'era un frammento di roccia... non un sasso, ma qualcosa di molto grezzo,
frastagliato... come... un frammento di asteroide.
Le ho chiesto cosa significasse.
Ci siamo seduti alla penombra della torcia e Nina ha cominciato a parlare.
"Dopo che io e Reiko abbiamo riparato l'esterno della nave" ha iniziato" ti
ricordi? Quando siamo stati investiti dalla pioggia celeste? Quando siamo
rientrati Reiko mi ha mostrato quel pezzo di roccia, dicendomi che era
incastrato nella lamiera esterna. Le ho chiesto perché lo teneva e mi ha
risposto di non saperlo, che semplicemente... le piaceva ."
Ho guardato di nuovo nell'angolo soffermandomi sul pezzo di asteroide.
Era vero. Aveva qualcosa... che piaceva anche a me.
"Capisci i miei dubbi?" ha continuato Nina "Perché è qui dentro quel sasso?"
Le ho risposto che forse Reiko l'aveva indosso quando Neville l'ha
trascinata dentro per ucciderla, ma Nina mi ha risposto che lei e Lowell
avevano ripulito l'interno dal sangue e che non c'era proprio niente lì
dentro... NIENTE.
"Quindi pensi che l'avesse Neville?" le ho domandato. "Forse l'ha preso a
Reiko quando l'ha uccisa."
"E perché?" ha ribattuto lei.
A quella domanda stiamo ancora cercando una risposta.
Giorno 35 - seconda parte
Lowell oggi mi ha preso da parte, chiedendomi dove accidenti avevo preso
quel sangue, che NON POTEVA essere di Neville.
Gli ho domandato perché pensasse una cosa del genere.
Mi ha risposto che quello NON E' sangue umano, non del tutto almeno. Dentro
ci sono geni sconosciuti... esattamente come quelli che si possono rilevare
nel sangue di un Eretico.
Abbiamo immediatamente riferito questa scoperta al comandante Nazoko e siamo
andati a prelevare Neville dalla sua cabina.
Dentro però, lui non c'era.
Chiamati a raccolta Yama, Uber e Nina, ci siamo divisi e sparpagliati per
tutta la nave alla ricerca di Neville.
Abbiamo passato l'intera giornata a cercarlo.
Non lo abbiamo trovato.
Sembra svanito nel nulla.
La sera ci siamo radunati e dopo aver riferito sia delle analisi del sangue
di Neville sia del frammento di meteorite, abbiamo dichiarato lo stato di
allerta. Nazoko si è rifiutato di avvertire la base, decidendo di voler
prima metter le mani su Neville e POI informare l'Alleanza.
Ha trovato tutti in disaccordo, ma il comandante è lui.
Domani riprenderemo le ricerche.
Giorno 36
Oggi Lowell ha analizzato il frammento di asteroide.
Dice di aver riscontrato degli elementi sconosciuti. Minerali che non
esistono in tutto il sistema solare... e un fungo sulla sua superficie.
Un fungo i cui geni sono gli stessi di quelli trovati nel sangue di
Neville...
Nazoko ha imposto che il frammento fosse messo al sicuro sotto vetro.
Yama ha chiesto che venisse espulso fuori bordo ma Lowell ha insistito per
tenerlo, sottolineando che la Cybertronic potrebbe trovare nuovi rimedi
contro i veleni oscuri se ha un elemento su cui lavorare come quel fungo.
Nazoko ha così confermato il suo ordine di tenere il frammento sotto vetro.
Così è stato fatto. Ora si trova sotto una campana di cristallo infrangibile
all'interno della cassaforte, che è stata sigillata.
La chiave ce l'ha il comandante e solo lui potrà accedervi.
Abbiamo cercato ancora Neville, invano.
Uber stima un 33,3% di probabilità che Neville NON si trovi più a bordo, il
33,3% che sia nascosto in qualche pertugio segreto della Croce del Nord,
il 33,3% che sia in qualche modo invisibile e lo 0,1% che sia morto
evaporando nell'aria per un qualche processo di autocombustione spontanea.
Naturalmente Lowell ci ha spiegato che quest'ultima evenienza è praticamente
impossibile. In virtù di questo alcuni programmi di Uber devono essere
ancora messi a punto. Il robot è ancora in fase sperimentale e non può
quindi pensare in modo umano, ma solo matematico.
Il fatto è, comunque, che Neville non c'è.
Non si trova.
La Croce del Nord è una nave piccola, con pochi ambienti... Neville
non può essere sparito così!
Yama insiste perché si comunichi il tutto all'Alleanza.
Nazoko ripete che dobbiamo aspettare.
Giorno 37
Giornata piatta e infinita.
Neville ancora non si trova, neppure con l'ausilio del rilevatore di calore
approntato da Lowell. Se Neville fosse stato invisibile grazie a un
dispositivo elettronico di qualche tipo, il rilevatore di calore ne avrebbe
COMUNQUE rilevato la presenza... ma non è stato così.
Resta la possibilità di un nascondiglio segreto attraverso il quale neppure
il rilevatore riesce a leggere... ma è molto strano.
La terza possibilità è che Neville si sia espulso nello spazio, ma sarebbe
un suicidio. Non può averlo fatto.
Nazoko continua a non voler comunicare con l'Alleanza e Yama sembra sempre
più insofferente.
Nina è rimasta per quasi tutto il tempo in cabina, aveva bisogno di pensare,
ha detto.
Il dottor Lowell ha sottoposto il frammento ad altri test.
Uber è stato disattivato tutto il tempo per ricaricare le sue batterie.
Vanno ricaricate ogni 40 giorni altrimenti il suo software ne risente.
A dire di Lowell potrebbero andare in tilt i suoi programmi senza che
nessuno se ne accorga. Il cinquantesimo giorno poi si spegnerebbe del tutto.
Mi stanno chiamando. E' ora di cena.
Giorno 38
Stamattina sono stato letteralmente buttato giù dal letto da Nina.
Ha detto che siamo stati tutti stupidi e ciechi, che la soluzione l'avevamo
da tempo e non ce ne rendevamo conto, che Uber ce l'aveva detto...
Le ho chiesto cosa intendesse dire e mi ha risposto che non c'erano
alternative: Neville DOVEVA essere fuori della nave...
Mi ha trascinato negli spogliatoi e mi ha mostrato gli scafandri spaziali
appesi davanti alla sala di decompressione.
Erano tredici.
A bordo ce n'erano quattordici, due per persona... questo significava
davvero che Neville ne aveva presa una ed era uscito dall'astronave...
"E' qui fuori!" sono state le parole di Nina"Non c'è altra spiegazione! Per
questo non lo trovavamo! Per questo il rilevatore di Lowell non lo trovava!"
Stavo per dirle che sarebbe stato impossibile per Neville sopravvivere per
tutto questo tempo là fuori... che l'ossigeno doveva per forza essere
finito... ma poi ho taciuto, rendendomi conto che sarebbe stato altrettanto
facile per Neville rientrare nottetempo nella Croce del Nord per
ricaricare l'ossigeno. Sono andato in plancia e ho chiesto a Uber di
controllare se il sistema di chiusura esterno fosse funzionante. Mi ha
risposto di sì, anche se l'allarme sonoro era stato disattivato. Gli ho
chiesto quando questo fosse accaduto e la risposta indicava il giorno della
scomparsa di Neville.
Abbiamo chiamato il comandante esponendogli i nuovi fatti e immediatamente
Nazoko ha dato ordine a Yama e Nina di andare fuori a cercare Neville.
Mi sono offerto di andare anch'io, ma ancora una volta Nazoko mi ha
ricordato l'importanza del mio ruolo in quella missione.
Avrei voluto spaccargli il naso... ma ho dovuto mio malgrado obbedire.
Nina mi ha detto di non preoccuparmi.
Poi lei e Yama sono usciti all'esterno.
Le telecamere esterne mostravano solo alcune zone della Croce del Nord
e in nessuna di quelle era visibile Neville. D'altra parte era naturale che
si nascondesse altrove... conosceva bene la disposizione delle telecamere.
Vedevamo Nina e Yama muoversi lentamente sulla superficie metallica della
nave con le pistole Punisher pronte all'uso.
Poi sono usciti dal nostro campo visivo.
Ma continuavamo ad ascoltare le loro parole alla radio, fino a quando...
BZZZZ! Un suono sommesso, come quello di uno sparo ovattato...
"...Nina! " la voce di Yama mi aveva fatto balzare il cuore in gola.
"Prendilo, Yama! Dietro i radar!"
BZZZ!
Poi più niente per qualche secondo... finché non li abbiamo visti
ricomparire davanti alle telecamere...
"E' finita" sono state le parole di Nina.
Il suo braccio si è teso verso lo spazio e col dito ha indicato qualcosa...
uno scafandro che galleggiava nel vuoto interstellare immobile...
Lowell ha afferrato il microfono urlando: "Recuperatelo! Dobbiamo studiarlo!
Devo capire cos'è successo!"
"Non credo sia il caso." Ha risposto Yama alla radio.
Nazoko ha strappato il microfono a Lowell.
"Prendetelo. E' un ordine!"
Yama ha passato il suo cordone a Nina e si è tuffato nello spazio,
galleggiando in linea retta verso il corpo di Neville.
"Usa i propulsori." Gli ho suggerito al microfono.
Yama li ha attivati e ha raggiunto Neville velocemente. Dopo averlo
afferrato ha invertito la propulsione ed è tornato indietro.
Quando ho rivisto Nina, dopo la decompressione, le sono andato incontro,
resistendo al desidero di abbracciarla con una difficoltà mostruosa... quasi
tremando per la voglia di stringerla...
Le ho chiesto cos'era accaduto là fuori.
Mi ha spiegato che Neville le aveva sparato ma che Yama l'aveva tirata
indietro salvandole la vita.
Poi il Jito aveva aperto il fuoco e centrato Neville al primo colpo.
Aprendo lo scafandro forato di Neville, siamo rimasti disgustati da quello
che restava di lui. Il suo corpo era compresso e avvizzito, come fosse stato
imbalsamato... sinceramente non sapevo se Lowell avrebbe davvero potuto
ottenere dei risultati da quel corpo così orrendamente ridotto...
Yama si è avvicinato al comandante rivolgendosi a lui con aria di sfida.
"Adesso crede sia il caso di avvertire l'Alleanza?".
Nazoko non lo ha nemmeno guardato.
Si è girato e si è chiuso in sala radio.
Giorno 39
L'Alleanza ha risposto.
Dobbiamo continuare la missione, naturalmente.
Vaglieranno la possibilità di inviare un sostituto, tuttavia non potrà
trattarsi di un esponente della Capitol a meno che non parta dall'avamposto
su Marte che noi abbiamo passato da giorni ormai e che ci obbligherebbe a
fermarci per aspettarlo. L'alternativa sarebbe incontrare la nave
d'esplorazione Bauhaus Romenia che dovrebbe trovarsi nei pressi di
Giove. Sembra tuttavia improbabile che la Capitol possa accettare un loro
intervento.
Sapremo domani comunque la risposta.
Secondo il dottor Lowell, la Capitol troverà il modo di fornirci il loro
esponente, in un modo o nell'altro.
Giorno 40
Sorprende tutti.
I Capitol hanno detto no, non ci manderanno nessun altro e non consentono
neppure ai Bauhaus di inviare altri aiuti.
L'Alleanza non ne ha spiegato i motivi ma la versione ufficiale è che la
corporazione Capitol rifiuta di mandare altri ottimi elementi al suicidio e
si oppone a un aiuto della Bauhaus perché questo violerebbe l'accordo
secondo il quale alla missione deve partecipare UN solo esponente per
corporazione (il che naturalmente esclude Uber, il robot, che dipende
direttamente da Lowell).
L'Alleanza però manderà comunque qualcuno. Si è trovato un accordo secondo
il quale è possibile mandare un Indipendente, ovvero un elemento Jolly che
non fa parte di alcuna corporazione pur avendo comunque dei legami diretti
con l'Alleanza stessa.
E' a bordo della Romenia come guardia privata di un delegato della
Capitol. Significa che lavora per denaro, il che non gli fa affatto onore.
Il suo nome è Michael Shane.
Giorno
41
Stanotte Nina ed io siamo stati insieme. Di nuovo.
In modo completo. Indimenticabile.
Abbiamo anche parlato. Di quello che è successo. Di Neville. Del frammento
di asteroide.
Poi mi ha chiesto se ricordavo la comunicazione dell'Alleanza secondo cui
l'Oscura Simmetria stava preparando un'imboscata ai danni di certi
"incursori". Secondo lei la pioggia asteroidale era la trappola. Il fungo
oscuro era la trappola. Il suo scopo era quello di corrompere l'equipaggio,
distruggendolo dall'interno.
Convengo con lei.
Potrebbe essere tutto vero.
Nel pomeriggio è filato tutto liscio, in modo fin troppo tranquillo.
E' stato comunque un giorno in più verso la mèta... un passo in più verso
l'abisso...
Giorno 42
Tra meno di una settimana entreremo nell'orbita di Giove.
La Romenia transiterà lì in quei giorni.
Ho sentito parlare della nave esplorativa Bauhaus, pare che ospiti a bordo i
più abili ricercatori delle cinque Corporazioni, tutti volti a studiare le
tracce dell'Oscura Simmetria sui vari pianeti.
Ne ho parlato a Lowell e lui mi ha confermato il tutto, precisando di averne
anche fatto parte, circa un anno prima. Ha poi ottenuto una promozione
andando a dirigere un laboratorio di ricerca sulla Terra.
E' lì che si è specializzato nello studio dei funghi e delle spore in
genere.
Gli ho chiesto se conosce questo Shane.
Mi ha risposto di sì, anche se solo di vista. E' senza dubbio un
Indipendente, ma è altrettanto indubbio che abbia stretti contatti con la
Capitol.
Questo confermerebbe ciò che il dottore ha detto ieri: la Capitol ha trovato
il modo di risolvere il problema.
Giorno 43
Il comandante Nazoko ci ha convocati in sala mensa oggi per metterci al
corrente di una novità per niente rassicurante.
Secondo i rilevamenti del computer, a bordo c'è una fonte di energia
sospetta.
Proviene dal livello inferiore, tuttavia la sua energia diffusa impedisce di
collocarla in modo preciso. Yama ha chiesto cosa potrebbe essere e il
Comandante non ci ha rassicurato affatto.
"Una bomba" ha risposto con un bieco sorriso "una radio o un qualsiasi altro
dispositivo elettronico o elettromagnetico".
Sapevo
che non poteva trattarsi dell’arma nucleare nascosta nella stiva... è ben
custodita all’interno di un fodero di piombo che la tiene al sicuro da
qualsiasi rilevamento esterno.
Doveva essere qualcos’altro...
Così
io, Nina, Yama e Uber siamo scesi nel livello inferiore.
Abbiamo trascorso ore a cercarle il misterioso dispositivo, dapprima uniti,
poi divisi per cercare meglio in ogni angolo... ma solo a sera la radio ha
gracchiato.
Era la voce di Yama. Diceva di aver individuato qualcosa di MOLTO sospetto
in un angolo della sala generatori.
Siamo scesi tutti laggiù.
La cosa che Yama ha trovato era fissata con una calamita sotto un
macchinario in modo da essere praticamente invisibile a meno di chinarsi con
lo scopo di ispezionare quella zona.
Si trattava di una sfera, una piccola sfera del diametro di una decina di
centimetri circa, lucida e nera, che ruotava attorno a un perno centrale
alla cui estremità una lucetta rossa brillava intermittente.
All'altra estremità c'era la calamita che fissava l'oggetto al macchinario.
Ho chiesto a Uber se sapesse cos'era e il robot dopo aver passato al vaglio
tutte le informazioni in suo possesso ha risposto che al 95% doveva essere
un dispositivo di segnalazione, una specie di cimice con la doppia funzione
di rilasciare una traccia elettronica per informare degli spostamenti della
Croce del Nord, e di trasmettere tutte le informazioni immagazzinate
nel macchinario cui era fissata.
Il problema era che quel macchinario era il nostro computer di bordo.
Qualcuno aveva piazzato quel dispositivo per informare qualcun altro
all'esterno degli spostamenti della Croce del Nord e di tutte le
informazioni che stava raccogliendo.
Ho chiesto a Uber se avesse idea di quando vi fosse stato piazzato e lui,
sulla base delle quantità batteriche rilevate sul dispositivo, ha stimato
che sia stato messo lì con una percentuale del 90% nell'ultima settimana. Un
9% comprendeva gli ultimi dieci giorni e solo l'1% gli ultimi quindici
giorni.
Io e Nina ci siamo guardati.
Entrambi poi abbiamo spostato lo sguardo su Yama.
Poteva essere lui la spia? La Mishima poteva voler sapere tutto dei nostri
spostamenti per qualche suo piano misterioso?
Ritrovare quel dispositivo sembrava però scagionarlo... o poteva essere un
suo deliberato tentativo di scagionarsi...
In entrambi i casi, Lowell avrebbe analizzato quella sfera.
Forse avrebbe anche potuto dirci qualcosa in più circa la sua provenienza...
Giorno 44
Progetto Executive.
Questa parola mi rimbomba nel cervello da giorni ormai.
Che diavolo è?
Ne ho sentito parlare Neville per ben due volte... e una di queste mentre
era in compagnia del comandante.
Vorrei prendere da parte Nazoko e pretendere spiegazioni... ma ho dei dubbi
su di lui... anche se è un Inquisitore, il che escluderebbe a priori la
possibilità del suo tradimento...
Devo pensarci.
Progetto Executive.
Appena potrò, perquisirò la sua cabina in cerca di prove.
Se i miei sospetti sono fondati, sventerò un complotto e smaschererò un
traditore. In caso contrario, ne subirò le conseguenze di fronte al
tribunale militare dell'Alleanza.
Giorno 45
Niente. Oggi non sono riuscito ad agire.
Il comandante è rimasto in cabina per quasi tutto il tempo, causa un mal di
testa.
Così ho trascorso un po' di tempo con Jim Lowell.
Ha analizzato il corpo di Neville in questi giorni ma non è venuto fuori
nulla... tranne il fungo naturalmente, quello presente anche sul frammento
di asteroide. Appare chiaro che ne sia stato contagiato... forse è per
questo che è impazzito.
Giorno 46
In bilico sul filo del rasoio.
Schiacciato dietro la porta della cabina del comandante, mentre lui entrava
prima del previsto... rintanato nell'armadio a muro tra stracci e scope,
pregando che Nazoko non si voltasse mentre sgusciavo fuori alle sue
spalle...
Mi sono trovato in situazioni ben più pericolose... ma mai più imbarazzanti.
Alla fine ce l'ho fatta. In tutti i sensi.
In uno scomparto segreto nell'ultimo cassetto della sua scrivania ho trovato
delle carte, documenti top secret... tra cui questo messaggio che ho
decodificato a fatica dopo ore di studio:
Progetto Executive
Campionatura del Gene Oscuro. La chiusura del Sigillo non deve significare
la distruzione del Gene Oscuro. Opportunamente trattato, esso è
controllabile. Conservare il Gene Oscuro. Inviare tutte le informazioni alla
Base Executive tramite file criptato e consegnare il campione al contatto
esterno. In caso si renda necessario, trasportare il Gene dentro uno dei due
emissari.
Importanza vitale delle informazioni ai fini della conservazione del potere.
La padronanza del Male è l'unica arma che consenta il trionfo del Bene.
Ero
allibito.
Ma capivo perché Nazoko aveva voluto conservare il fungo sotto vetro...
Ho rimesso tutto a posto per non creare sospetti.
Adesso però ho bisogno di pensare.
Il file parla di DUE EMISSARI.
Neville sapeva del piano... dunque lui è uno degli emissari? E' Nazoko
l'altro? O c'è una terza persona? E chi è il contatto esterno?
Quante persone sono coinvolte, dannazione?
Improvvisamente ho bisogno di bere.
Giorno 47
Erano anni che non toccavo l'alcool. Ieri notte però ho rotto l'astinenza,
ubriacandomi di Vodka Venusiana.
Stamattina mi sono svegliato con un brutto mal di testa ma se non altro il
non pensare mi ha permesso di rilassarmi... e oggi ho potuto riflettere con
maggior calma...
Così ho preso la mia decisione.
Terrò per me il segreto del Progetto Executive e intanto cercherò di capire
chi degli altri può essere coinvolto nella cospirazione ai danni
dell'Alleanza, cospirazione che, mi rendo conto, deve far capo a qualche
alto esponente della Fratellanza, altrimenti non saprei spiegare come Nazoko
possa essere il nostro comandante.
Jim Lowell ha terminato l'autopsia di Neville con una novità: oltre al fungo
infetto, sul cadavere ha trovato un'altra cosa interessante... un microchip
– una sorta di espansione di memoria - installato sotto la pelle all'altezza
della spalla destra.
Il chip è di fabbricazione incerta ma secondo Lowell solo la Cybetronic
avrebbe potuto installarlo sotto pelle in modo che da fuori fosse del tutto
invisibile. Chiunque altro avrebbe lasciato evidenti cicatrici.
Fratellanza e Cybetronic... in combutta?
Un connubio inquietante...
Giorno 48
E' stato un bel giorno, trascorso insieme a Nina a controllare per
l'ennesima volta tutta la nave in cerca di altri eventuali dispositivi
sospetti.
Ricapitolando, so che Nazoko e forse qualcun altro tramano per portare a
termine il Progetto Executive, il tutto senza che l'Alleanza sospetti nulla.
Secondo, qualcuno spia le nostre mosse e carpisce le nostre informazioni.
Le due cose sono collegate?
Ne dubito fortemente.
Terzo, l'Oscura Simmetria ci sta già braccando, dunque SA della missione, il
che fa pensare a una TALPA interna. Questo può essere collegato a una delle
due cose?
Ecco che la lampadina si accende: ma certo! Il dispositivo... è così che
intendono tenerci d'occhio... tuttavia la pioggia celeste risale a prima
ancora... quindi sapevano già dove ci trovavamo... certo, sempre che non si
sia trattato di un semplice incidente.
Ma allora chi altro può essere interessato a questa missione?
Si fa tutto molto difficile.
Ho bisogno d'aiuto, ma non so a chi rivolgermi.
Paradossalmente, non sono sicuro se fidarmi neppure di Nina...
E' così difficile tenere separati mente e cuore!
Giorno 49
Ci è arrivata comunicazione che domani pomeriggio incroceremo la Romenia.
E' già tutto stabilito. Salirò a bordo della nave Bauhaus assieme a Nazoko e
Yama Watanabe.
Oggi il Jito mi ha chiesto se prima di morire Reiko ha detto qualcosa
riguardo al frammento di asteroide. Gli ho ripetuto ciò che ho saputo da
Nina, ma lui non è parso soddisfatto. Continuo a pensare che nasconda
qualcosa...
Giorno 50
Orbita di Giove. Astronave Romenia.
A bordo un clima rigido, espressioni severe e sguardi di indifferente
superbia. Tipiche caratteristiche Bauhaus.
Siamo stati ricevuti dal Duca Karl Oberhofer e dai suoi ufficiali.
Il trattamento è stato ottimo, oserei dire di riguardo, ma l'incontro è
durato poco più di mezz'ora. Oberhofer è venuto subito al dunque,
presentandoci Michael Shane, un giovanotto dall'aria strafottente con
stampato sulla giubba di pelle uno stemma stilizzato della Capitol.
A quanto pare Shane ha aiutato il Duca a recuperare un'arma biologica andata
persa durante una certa battaglia in qualche posto non ben definito contro
un ignoto nemico.
L'incontro è terminato con un sarcastico "buona fortuna" da parte del Duca,
sarcastico non nella forma ma nel contenuto stesso. Sa quanto noi, infatti,
che non basterà tutta la fortuna dell'universo a salvarci dal suicidio cui
stiamo andando incontro.
Shane tuttavia non sembra preoccupato.
E' venuto a bordo portando con sé un'allegria non indifferente e in poco
tempo ha migliorato i nostri umori.
E' un buon conversatore, ottimo umorista.
L'unico che sembra non apprezzare molto le sue battute è il comandante.
Ma in fondo c'era da aspettarselo.
Giorno
51
Oggi Shane è capitato in laboratorio e ha fatto un sacco di domande a Lowell
circa il fungo che è stato ritrovato sul frammento di asteroide e sugli
incidenti che abbiamo avuto a bordo.
Mi è parso strano tutto quell'interesse... ma forse sono io ad essere troppo
sospettoso.
Giorno 52
Oggi c'è stato un grave incidente a bordo.
Eravamo tutti in plancia, quando è scoppiato un incendio nella stiva.
Immediatamente ho pensato all’arma nucleare...
Siamo scesi di corsa ad attivare gli estintori poiché per un misterioso
malfunzionamento il computer non ha attivato gli spruzzatori automatici.
C'è mancato poco che l'incendio si trasformasse in un inferno...
Shane e Yama si sono dati parecchio da fare, sono entrati con me nella stiva
sfidando il fuoco e il fumo e abbiamo esaurito gli estintori fino a spegnere
anche la più piccola fiammella.
Io ho
controllato – non visto - che l’arma nucleare fosse intatta... e così era
per fortuna.
Lowell
e Uber hanno iniziato i rilevamenti, scoprendo che il malfunzionamento è
derivato da un filo staccato... e che l'incendio è scaturito da una candela.
Qualcuno ha posizionato una candela in modo che quando si fosse esaurita, il
fuoco sarebbe entrato in contatto con una sostanza infiammabile... forse
benzina. Non sarebbe dovuta restarne traccia, ma Uber ha rilevato tra i pori
del pavimento tracce di cera...
Qualcuno voleva dar fuoco alla stiva... ma per quale motivo? Voleva bruciare
qualcosa di preciso o solo spaventarci tutti? Oppure aveva un altro scopo?
Quando siamo tornati di sopra, ho capito.
Il laboratorio era stato forzato e il frammento di asteroide era scomparso!
Escludendo me, Yama e Shane, scesi con me nella stiva, non restano che
Nazoko, Lowell e Nina. E Uber, naturalmente.
Giorno 53
Il diversivo della candela mi ha dato da pensare. In quanto tempo brucia una
candela? Un'ora? Certo dipende da quanto sia alta o spessa... ma chi
potrebbe esser sceso nella stiva a piazzarla?
Chiunque.
Mi domando se Yama e Shane alla fin fine non siano comunque sospettabili
come complici di chi ha trafugato il frammento sotto vetro. Nel Progetto
Executive si parla di un contatto esterno...
Così sono andato dal comandante e gli ho suggerito di dare ordine affinché
venisser perquisite le cabine di tutti.
Ha naturalmente acconsentito.
Se non è stato lui a trafugare l'oggetto, è chiaro che ai fini del Progetto
Executive, DEVE recuperarlo.
Se è stato lui invece... l'avrà nascosto dove nessuno di noi potrà trovarlo.
La perquisizione è avvenuta in modo incrociato e in coppia cosicché ognuno
avrebbe controllato che il compagno svolgesse al meglio il proprio compito.
Io e Yama abbiamo controllato le cabine di Lowell e Shane. Nazoko e Nina
quelle mie e di Yama, mentre Lowell e Shane quelle di Nazoko e Nina. Poi io
e Nazoko ci siamo occupati di controllare la cabina di Uber.
Il
frammento però non era da nessuna parte.
Giorno 54
Stamattina ci siamo accorti che qualcuno ci stava seguendo.
Una navetta di piccole dimensioni se ne stava a distanza, mantenendo la
nostra stessa rotta.
Abbiamo attivato tutti i rilevatori e siamo riusciti a identificare
l'esterno senza tuttavia notare il simbolo di alcuna Corporazione.
Shane ci ha detto che secondo lui si tratta di Pirati dello Spazio.
Assalgono le navette di modeste dimensioni per far razzia dei loro carichi,
ma in genere sono già informati sul contenuto della merce trasportata.
Se così fosse... significherebbe che mirano al nostro frammento...
Ci teniamo in guardia, ma finora non hanno manifestato intenzioni ostili,
anche se siamo tutti convinti che presto o tardi tenteranno di abbordarci.
Ho chiesto a Nazoko se non sia il caso di tentare una comunicazione, ma lui
ha risposto secco che non ci pensava nemmeno.
Ha invece contattato l'Alleanza, che ha risposto dicendo che avrebbero
cercato informazioni in proposito.
Intanto, la navetta continua a seguirci.
Giorno 55
Ho passato al setaccio la cabina di Nazoko oggi, approfittando del suo
impegno con Lowell. I due infatti si sono chiusi nel laboratorio per parlare
di chissà cosa, forse del fungo, e io mi sono dato subito da fare.
Però non ho trovato niente di più di quello che già avevo trovato.
Soprattutto, niente frammento.
Mentre uscivo dalla cabina, Yama mi ha intercettato, chiedendo spiegazioni.
Gli ho detto che Nazoko non mi convinceva del tutto, senza sbilanciarmi
troppo, e lui mi ha sorpreso dicendomi che sono un folle se penso che il
comandante possa tramare qualcosa contro l'Alleanza. Prima di salire a
bordo, il Generale Arada lo ha informato di tutti i curriculum
dell'equipaggio della Croce del Nord. Nazoko è un inquisitore
eccellente, fedele come un cagnolino alla Fratellanza. Non tradirebbe mai.
Certo non potevo dirgli che è la Fratellanza che probabilmente sta tradendo
l'Alleanza.
Intanto la misteriosa navetta sembra scomparsa...
Giorno 56
Sono andato nel laboratorio a parlare con Lowell oggi, cercando di far
cadere l'argomento sull'incontro che ieri ha avuto col comandante. Era
stranamente a disagio, cosa alquanto strana per lui, sempre piuttosto
tranquillo. Mi ha detto che Nazoko ha voluto rivedere nei dettagli, tutti
gli esami effettuati sia sul frammento che sul cadavere di Neville.
Gli ho domandato dove fosse il corpo. Per ordine del comandante, lui e Uber
lo hanno messo in una delle tre celle frigorifere della sala obitorio del
livello inferiore.
Gli ho chiesto se non fosse il caso di spedirlo fuori bordo, ma Lowell è
stato chiaro: Nazoko vuole che venga riportato indietro. A quanto pare
l'Alleanza è interessata a esaminarlo.
L'Alleanza, ho pensato, o solo la Fratellanza?
Giorno 57
La navetta è tornata. Più vicina stavolta.
Nazoko ha infine tentato di mettersi in contatto, contravvenendo alla sua
precedente decisione, ma non è pervenuta nessuna risposta. L'Alleanza dice
che non risulta esserci nessuna nave in questa zona, il che potrebbe
avvalorare l'ipotesi dei Pirati, anche perché non ha le fattezze di
un'astronave dell'Oscura Simmetria.
Abbiamo provato ad accelerare la nostra velocità per studiare la reazione
dei nostri inseguitori. Hanno mantenuto la loro velocità fino a scomparire
dai nostri radar.
Con la speranza che non riescano ad essere veloci quanto noi, manterremo
questa nuova andatura.
Nina mi ha preso da parte oggi, chiedendomi come mai ultimamente sono così
freddo con lei. Se è vero, non me n'ero reso conto... ma non ho saputo come
risponderle. Avrei dovuto dirle che sospetto tutti di tradimento, qui a
bordo... e quindi anche di lei?
Naturalmente no.
Ma il mio dubbio è: sospetto veramente anche di lei?
Giorno 59
Nessuna novità oggi. La navetta non ci ha raggiunto.
Nessun comportamento sospetto a bordo. Tutto continua come sempre...
Giorno 60
E' successa una cosa strana stamattina presto. Hanno bussato alla mia porta,
sono andato ad aprire e non ho trovato nessuno. Però c'era un biglietto a
terra. L'ho raccolto: era una pagina di un documento più ampio, era una
scheda:
Nina
Nemec
Agente Bauhaus esperta di arti marziali, addestrata alla guerriglia urbana,
ottimo incursore, spia professionista, viene spesso inviata a raccogliere
informazioni nel cuore di basi segrete nemiche. Sfrutta la sua bellezza per
circuire uomini nei più alti ranghi in modo da avere facile accesso alle
informazioni che cerca. C'è un solo modo per trattare con lei: evitarla per
non darle modo di agire.
Sono
rimasto a fissare quel foglio a lungo: chi me lo ha messo davanti alla porta
e perché?
E soprattutto: vogliono avvertirmi di fare attenzione e stare alla larga da
lei? Mi sta usando?
Giorno
61
Ho passato questi due giorni a pensare. Sono andato di nuovo a letto con
Nina, riavvicinandomi a lei anziché allontanarmi di più... ma perché non so,
anzi sì... per capire meglio, o forse per non voler capire... il fatto è che
lei mi piace da morire... non voglio parlare di amore, in questa gabbia di
metallo un sentimento può essere fortemente frainteso... ma se dovessi dare
la vita per qualcuno qui a bordo, quel qualcuno sarebbe certamente lei... e
allora non so... se fa parte del suo gioco, se mi sta usando anche per
questo, per avere qualcuno che la salvi al momento giusto... o se è qualcun
altro che devo temere, lo stesso che ora ha insinuato in me il dubbio
lasciandomi quel biglietto davanti alla porta...
Sono andato da Yama poco fa e gli ho mostrato il biglietto.
Non so perché l'ho fatto, ma ricordavo che aveva detto di aver letto il
curriculum di ognuno di noi. Gliel'ho mostrato domandandogli se era opera
sua.
"No" mi ha risposto "e fossi in te non mi fiderei di un biglietto lasciato
davanti alla porta. Perché questa persona non ti ha parlato faccia a
faccia?"
E' una bella domanda. Gli ho chiesto cosa dicevano i suoi dati di Nina.
"Le stesse cose" mi ha risposto.
Stavo per dirgli che quindi era logico supporre che la persona che mi aveva
dato quel biglietto voleva mettermi in guardia, ma lui mi ha anticipato
dicendo: "Davvero non immaginavi che Nina agisse in questo modo? Una donna
bella come lei?"
"Forse sì." Ho risposto.
"Tutto ciò che ti serve di sapere è dentro di te" ha concluso Yama "Solo tu
sai se Nina sta fingendo o no con te. In fondo al cuore, TU LO SAI, BRYAN"
Giorno 62
La navetta è ricomparsa, a grande velocità... puntava dritta su di noi con
fare minaccioso. Poi a un certo punto ha decelerato fino a eguagliare la
nostra velocità, restando parallela a noi per diversi minuti.
Abbiamo così potuto vederla più da vicino attraverso la vetrata in plancia.
E abbiamo finalmente visto un simbolo sulla facciata esterna: un teschio
ridente, il simbolo degli Space Raiders, i pirati che infestano il
sistema solare, un ordine di gente senza scrupoli che mirano solo al proprio
interesse, fregandosene della lotta dell'Alleanza contro l'Oscura Legione.
Shane ci ha detto di stare in guardia, che stavano per abbordarci.
Sembrava conoscere bene quella manovra...
Nazoko ha dato l'allarme e tutti noi ci siamo messi ai cannoni da
combattimento nelle torrette laterali.
Prima che potessimo agire, dalla navetta è partita una scarica
elettromagnetica che ha disattivato tutti i nostri sensori e fatto andare in
corto l'intero sistema di sostentamento. Il computer e i generatori sono
saltati e l'intera astronave si è spenta.
Anche i cannoni erano fuori uso.
Nel buio sentivo gli altri imprecare e il comandante dare ordine di recarsi
al portello d'imbarco per fermare l'arrembaggio nemico.
Mi sono spostato in plancia invece, da dove potevo osservare meglio la
navetta pirata. Ora si era leggermente girata e una scritta troneggiava a
prua: Dark Sun.
"La conosco" mi ha detto Shane, avvicinandosi "conosco il capitano, è un
uomo spietato. Qualcuno l'ha pagato bene per fermarci. Che cosa
trasportiamo?"
Gli ho risposto che non lo sapevo, che l'unica cosa che poteva volere era il
fungo sul frammento di asteroide.
Abbiamo sentito dei rumori forti provenire dalla zona d'imbarco e ci siamo
catapultati in quella direzione. Siamo arrivati proprio mentre il portello
veniva spalancato e alcuni uomini facevano irruzione all'interno.
Ero sorpreso, pensavo di veder comparire uomini in scafandro, ma i pirati
erano attrezzati bene. Avevano agganciato la nostra nave tramite un ponte
coperto che avevano poi fissato attorno al portellone in modo da poter fare
facilmente irruzione senza dover uscire nello spazio esterno.
Nella penombra delle luci d'emergenza contavo cinque figure con indosso
delle visiere a infrarossi. Noi li vedevamo appena, mentre loro ci vedevano
benissimo.
Yama e Nazoko gli sono stati subito addosso, alcuni laser hanno fatto fuoco,
Nina mi ha strattonato, togliendomi dalla loro linea di tiro e qualcun altro
ha urlato. Shane è balzato oltre aprendo il fuoco sui pirati.
Io e Nina ci siamo posizionati dietro una colonna e abbiamo fatto
altrettanto.
Due di loro sono crollati subito, gli altri tre si sono sparpagliati nella
sala, mandando in frantumi la vetrata che separava noi dalla zona di
decompressione e ho visto Yama cadere sul pavimento gemendo.
Qualcosa in me è scattato.
Sono uscito allo scoperto sparando per coprire il Jito, mentre Nina
copriva me, e ho trascinato al riparo il mio compagno.
Yama era ferito a una spalla. Non sembrava grave, per fortuna.
"Dov'è il comandante?" Gli ho chiesto cercando Nazoko con lo sguardo.
"Non lo so" mi ha risposto con una smorfia di dolore "Devono averlo colpito,
l'ho sentito urlare!"
Mi sono affacciato e ho guardato nella sala.
Nazoko era a terra, che si trascinava lentamente...
"Copritemi!" Ho urlato.
Sono saltato fuori sparando contro i pirati mentre sia Yama che Nina mi
coprivano. Anche Shane stava sparando... e solo allora mi sono reso conto di
non vedere né Lowell né Uber con noi.
Ho raggiunto Nazoko e l'ho trascinato via, verso Yama...
Poi un laser mi ha preso a una gamba.
Sono crollato al suolo gridando e uno dei pirati è saltato in piedi
euforico.
E' stato abbattuto da Shane e subito dopo ho visto il mio compagno
guadagnare una nuova postazione a ridosso di uno degli altri due pirati.
Erano separati da un muretto di contenimento che entrambi stavano usando
come riparo.
A un tratto qualcosa mi ha afferrato e ho sentito il profumo di Nina.
Mi ha aiutato ad alzarmi, mentre io continuavo a tenere stretta la mano di
Nazoko e così ci siamo trascinati fino al nascondiglio di Yama.
Un laser ci è passato vicinissimo e un altro ha scheggiato la colonna dove
stava il Jito.
Shane è uscito dal suo riparo e ha sparato a casaccio al di là del muretto.
Il pirata ha gridato e Shane è balzato oltre.
E' seguita una breve colluttazione tra i due, che non ho potuto vedere a
causa del muretto e in quell'istante l'ultimo Pirata è uscito allo scoperto,
correndo verso il portellone d'imbarco.
Stava fuggendo.
"Nina!" Ho urlato.
Lei si è girata ed è corsa dietro al fuggiasco, raggiungendolo sulla soglia
del portellone. L'ha travolto con un calcio e l'ha mandato a sbattere contro
la parete. Il pirata si è girato con l'arma spianata, ma a quel punto le
luci si sono riaccese di colpo e lui è rimasto accecato a causa della
visiera a infrarossi che aveva indosso... e Nina è stata implacabile. Gli ha
spazzato le gambe con una coda di gatto e l'ha disarmato
strappandogli di mano la pistola. Mentre il pirata tentava di rialzarsi
infine, Nina l'ha tramortito con un colpo dritto sul collo.
Poi è tornato il silenzio.
Ora sono nell'infermeria, assieme a Yama e al comandante.
Nazoko ha ricevuto una brutta ferita su un fianco e ha perso molto sangue.
Per fortuna il dottor Lowell ha fermato l'emorragia, salvandogli la vita.
Il dottor Lowell. Ora so perché non era con noi.
Mentre eravamo tutti impegnati in combattimento, lui e Uber hanno sono scesi
di sotto ad attivare i generatori di riserva per riportare la luce nella
Croce del Nord.
Il prigioniero è tenuto segregato nella cassaforte.
Shane ha detto che siamo stati fortunati: è Rodrigo "Jackal" Chavez, il
comandante in capo degli Space Raiders.
Giorno 62
Oggi sto un po' meglio, anche se ho difficoltà ad appoggiare la gamba. Per
ora mi aiuto con una stampella. Yama ha recuperato bene, la sua è una ferita
superficiale.
Chi invece ha problemi è il comandante. E' ancora molto debole e riesce
appena a parlare.
In sua assenza dobbiamo decidere il da farsi e il secondo in comando, dopo
la morte di Neville, è il Jito.
La sua prima decisione è stata quella di controllare la nave pirata. Se ne
sono occupati Shane, Uber e Lowell. A bordo non c'era nessuno e non hanno
trovato elementi utili ai fini delle nostre indagini. Così sono tornati a
bordo e hanno staccato il ponte di collegamento, lasciando andare la Dark
Sun alla deriva nello spazio.
Yama ritiene che dovremmo avvisare l'Alleanza dell'accaduto, ma non prima di
aver torchiato Chavez.
Shane ci ha spiegato che Jackal, così si fa chiamare il pirata, è uno duro
più dell'acciaio, che non si piega e non si spezza. Non parlerà mai,
qualsiasi tortura ci verrà in mente... e non si venderà nemmeno per il
doppio, poiché per un pirata è una questione d'onore e di reputazione
portare a termine un lavoro.
L'unica speranza è che Nazoko si riprenda e possa sondare nella mente di
Chavez in cerca di informazioni.
Il fatto è che per il momento, Nazoko è fuori gioco.
Yama ha così deciso di aspettare due giorni ancora. Se il comandante non si
sarà ripreso, avvertiremo l'Alleanza.
C'è solo una cosa che m'inquieta: in quella cassaforte sono successe
strane cose... non vorrei vi fossero rimasti influssi venefici del fungo.
Non vorrei accadesse il peggio.
Giorno 63
Abbiamo fatto i turni di guardia davanti alla cassaforte in modo da
tenere costantemente sotto controllo il prigioniero.
Lo abbiamo sentito muoversi e canticchiare.
Nazoko oggi ha mangiato del brodo freddo. Sta migliorando.
Tra noi abbiamo parlato poco.
Siamo tutti tesi e confusi. Troppo confusi.
Giorno 64
Abbiamo rimandato di un giorno ancora il test-Nazoko. ll comandante oggi
stava meglio ma ci ha chiesto di attendere domani. Sarà abbastanza in forma
da tentare una lettura mentale, ma non oggi... è ancora debole.
Sono passato davanti alla cassaforte poco fa.
Ero insieme a Shane.
Il sangue mi si è gelato dentro quando ho sentito la voce di Chavez.
"Progetto Executive... lo so, lo so... sì, sarà fatto. Va tutto come
previsto..."
Ho guardato Shane.
Era sorpreso quanto me.
"Cos'è il Progetto Executive?" mi ha chiesto " E con chi diavolo sta
parlando Chavez?"
Abbiamo chiamato gli altri a raccolta e abbiamo aperto la cassaforte.
Chavez era seduto in un angolo con un sorriso abbagliante stampato sul
volto. Sono entrato con la torcia e l'ho illuminato dalla testa ai piedi.
Era nudo, il corpo avvizzito, i vestiti in un angolo... accanto un piccolo
oggetto: il NOSTRO MALEDETTO FRAMMENTO DI ASTEROIDE!
Avevamo scordato di somministrargli le pillole per l'insonnia... ma era lì
dentro da soli due giorni... e quel frammento... QUEL FRAMMENTO!
Qualcuno era entrato e gliel'aveva messo accanto con uno scopo ben preciso:
CONTAMINARLO.
Giorno 65
Abbiamo tirato fuori il prigioniero dalla cassaforte e lo abbiamo
chiuso nel laboratorio. Legato e imbavagliato, Lowell lo ha sottoposto ad
accertamenti. In serata c'è stato il responso: gli stessi geni oscuri che
infestavano Neville ora sono in lui.
Il fungo lo ha contagiato.
Un'ora fa Ibrahim Nazoko si è seduto di fronte a Chavez in sala mensa e gli
è entrato nella testa.
Ho visto coi miei occhi il pirata urlare in modo agghiacciante... ho sentito
urla simili solo nelle stanze di tortura dell'Impero...
Alla fine ha cominciato a farneticare di una missione, di così tanto denaro
da seppellirci sotto una montagna... ovvero il suo compenso per quella
missione... recuperare il Gene Oscuro.
Un campanello d'allarme mi ha scosso.
Il secondo emissario poteva essere lui? O si trattava del contatto
esterno?
Ma come poteva Nazoko dover consegnare il frammento a Chavez?
Era quasi morto nello scontro a fuoco...
Ho guardato attentamente il comandante e mi sono reso conto che sudava
freddo. Chavez intanto aveva smesso di urlare... e Nazoko si è rilassato
sulla sedia.
Nina gli ha chiesto cosa avesse scoperto.
il comandante ha risposto che Chavez doveva consegnare il frammento di
asteroide ai suoi mandanti. Chi fossero i mandanti però, non era dato
saperlo. Neppure Chavez lo sapeva. Era stato contattato in segreto da
anonimi e sulla base di un anticipo esorbitante aveva accettato l'incarico.
Dove e come avrebbe dovuto consegnare il frammento era un'incognita che solo
il mandante avrebbe svelato quando si fosse deciso a contattarlo.
E se Nazoko avesse avuto addosso il frammento durante lo scontro a fuoco? Se
glielo avesse consegnato e Chavez in cambio gli avesse sparato tradendo la
sua fiducia? O se gli avesse sparato di striscio per non ucciderlo ma
creandogli così un alibi? Allora perché adesso Nazoko aveva diffuso quelle
informazioni? Potevano essere false?
Forse conosceva benissimo i mandanti. Forse entrambi li conoscevano.
Provare tutto sarebbe stato impossibile.
E' impossibile, almeno sulla base di ciò che so.
Certo, se Nazoko avesse dato il frammento a Chavez, questo spiegherebbe come
mai stava nella cassaforte...
Eppure qualcuno di noi doveva averlo perquisito prima di farlo entrare...
ma chi se ne era occupato?
Non riesco a ricordarmelo.
Oh sì, invece. Io.
Sono stato io. E non aveva niente addosso.
Niente...
Giorno 66
Teniamo Chavez nella cabina di Uber. Uber si è sistemato nella cabina di
Lowell, dove abbiamo approntato un giaciglio un po' grossolano. Uber non
dorme quasi mai e quando lo fa, se ne sta in piedi. Dunque è giusto per una
stupida questione di umana moralità che gli abbiamo dato un letto.
Lo stesso Lowell sembrava divertito dalla cosa.
Chavez è sottochiave. A turno sorvegliavamo la porta.
Non possiamo tenerlo in cassaforte, non ci fidiamo più di quel buco
oscuro. C'è qualcosa di marcio lì dentro.
Nazoko si sta riprendendo rapidamente ormai. Oggi ha contattato l'Alleanza e
ha riferito quanto successo.
I consiglieri gli hanno raccomandato di tenere in vita Chavez fino al nostro
ritorno. Subirà un processo e sarà interrogato fino a che non sputerà i nomi
dei suoi mandanti, anche se non li conosce.
Chavez mi fa paura.
Mi fa paura il suo aspetto, mi ricorda Neville.
Il frammento intanto è di nuovo sotto vetro, solo che stavolta ho preso una
piccola iniziativa personale.
Tra la mia attrezzatura ho una serie di vecchie cimici e un
rilevatore a distanza. Ne ho piazzata una nel frammento, in un piccolo
pertugio nella roccia. Se lo rubano ancora, io lo troverò.
Giorno 67
Shane è venuto da me oggi, dicendomi di aver chiesto in via privata al
comandante cosa fosse il Progetto Executive.
Gli ho chiesto perché lo avesse fatto, e lui ha risposto che il comandante
come tale poteva avere informazioni riservate che noi non abbiamo.
Nazoko però è quasi impallidito e ha risposto di non saperne niente. Quando
Shane gli ha spiegato dove l'aveva sentito, Nazoko è impallidito ancor di
più.
Questo conferma i miei sospetti su di lui.
Stavo per confidare tutto a Shane, ma ancora non so se posso fidarmi.
Devo aspettare ancora.
Giorno 68
Chavez non mangia, non beve e non dorme. Non vuole nemmeno parlare.
Se ne sta tutto il tempo nella sua cabina immobile, poiché da fuori non si
sentono movimenti.
Rifiuta anche le pillole per l'insonnia.
Sta diventando identico a Neville...
Giorno 69
Nina mi ha detto di aver sentito parlare Chavez come se avesse un
interlocutore. Stava dicendo qualcosa come "andrà tutto bene, domani
terminerò il mio compito".
Abbiamo riferito la cosa al comandante, che tuttavia ritiene Chavez un
povero pazzo. Comunque ha acconsentito a raddoppiare la sorveglianza, per
cui da stanotte resteremo svegli a coppie.
Dobbiamo tenere d'occhio il frammento. Aver piazzato la cimice in parte mi
tranquillizza, ma non completamente.
Ho come l'impressione di aver tralasciato qualcosa... ma cosa?
Giorno 70
Ultimo turno di guardia: Uber e Lowell.
Siamo stati svegliati tutti all'alba dalle grida del dottore...
Sono balzato giù dal letto e mi sono precipitato a vedere con addosso solo
un paio di calzoncini e la pistola nella mano.
Giunto nel corridoio, ho visto qualcosa che mi ha gelato il sangue...
Chavez giganteggiava sopra Lowell in modo spropositato... il suo corpo era
gonfio e scuro, solcato da striature che lo rendevano simile a corteccia...
i suoi capelli erano diventati di color bianco-sporco e gli arrivavano fino
al bacino. Il volto era deformato, gli occhi insanguinati di rosso e i denti
ingialliti. Teneva Lowell sotto di sé, premendo con le enormi mani sulla sua
testa. Il dottore gridava come un pazzo.
A terra c'era Uber. Aveva una gamba divelta e scuoteva meccanicamente la
testa emettendo un suono indecifrabile.
"Fermo, Chavez!" Ho intimato puntandogli contro l'arma.
Distava circa nove metri da me, ma lo avrei centrato in fronte senza
problemi...
Chavez mi ha guardato. Ha sorriso.
E la testa di Lowell si è accartocciata come fosse un frutto marcio.
Ho urlato per l'orrore e ho aperto il fuoco contro quel mostro.
I proiettili si sono conficcati nella pelle di Chavez senza riuscire a
andare fino in fondo. Quella strana corteccia che lo ricopriva riusciva a
fermarli.
Ho posizionato la funzione di sparo sul laser e ho ripreso a sparare, nello
stesso momento in cui Yama e Nina sopraggiungevano dal corridoio laterale.
Il laser ha creato delle grosse bruciature sul petto impenetrabile del
pirata, senza attecchire oltre.
Accanto a me Yama ha estratto la spada e si è catapultato verso di lui.
Volevo dirgli di aspettare, ma poi ho pensato che il Jito sapesse
quello che stava facendo.
E' arrivato a ridosso a Chavez e il pirata si è fatto sotto cercando di
afferrarlo. Yama ha proseguito la corsa scivolando sotto di lui, riuscendo
ad arrivargli alle spalle. Si è rialzato e ha lasciato partire il suo
fendente con un movimento fluido e fulminante.
La spada ha aperto un solco profondo nel collo di Chavez, ma senza riuscire
a penetrarlo completamente.
Yama è rimasto sorpreso... ma anche Chavez. Il suo grido di dolore ci ha
dato una scossa a cui non potevamo non reagire.
Mentre anche Shane e Nazoko comparivano dall'altra parte del corridoio, Nina
ed io abbiamo nuovamente aperto il fuoco, mirando alla testa di Chavez.
Il suo cranio indistruttibile è stato crivellato di colpi fino a quando
finalmente non si è aperta una breccia e il suo cervello è schizzato fuori
come una frittata sgusciata da una padella.
Chavez è rimasto un momento in piedi, immobile. Poi è crollato al suolo
inerte.
Ci siamo avvicinati tutti con la morte nel cuore.
A terra c'erano due corpi senza testa e un robot che avrebbe avuto bisogno
di una buona messa a punto che sfortunatamente solo lo stesso Lowell avrebbe
potuto effettuare.
"Lo vedete tutti?" Ha chiesto Nina "Bryan, è quello che penso? E' un
Eretico?"
"Credo di sì." Ho risposto.
"No invece" Si è inserito Nazoko "Non credevo accadesse in questo modo, il
contagio, voglio dire... il potere corruttivo di quel germe è enorme, più di
quanto avessimo mai pensato...
"Che intende dire, comandante?" Ho chiesto facendomi avanti.
"Quello che vedete... è un maledetto NECROMUTANTE!"
Giorno
71
Finalmente oggi il comandante Nazoko ci ha svelato il suo segreto.
Dopo aver portato i corpi nelle altre due celle frigorifere giù
nell'obitorio, ci siamo radunati in sala mensa.
Nazoko ci ha spiegato di aver ricevuto un incarico segreto dal Cardinale di
Luna in persona. Avrebbe dovuto raccogliere uno o più campioni infetti dal
Gene Oscuro e consegnarli a Lowell affinché li studiasse e desse il
benestare per il trasporto ai laboratori segreti della Cybertronic. Esiste
un'alleanza segreta tra Fratellanza e Cybertronic che tale deve restare
affinché le altre corporazioni non mettano le mani sui segreti che
condividono. Neville era al corrente di tutto e avrebbe dovuto assisterli in
questa missione.
Purtroppo qualcosa era andato storto. Il Progetto Executive aveva
subito una svolta inaspettata quando la Croce del Nord era stata
colpita da quei frammenti asteroidali. Neville era stato contagiato
purtroppo, ma questo aveva anche accelerato i tempi. Così quando Nazoko
aveva comunicato l'accaduto all'Alleanza, di fatto anche il Cardinale era
stato informato. Lowell e Nazoko avevano poi architettato il diversivo
dell'incendio per trafugare il frammento e continuare quindi col loro piano.
A quel punto però le cose erano andate diversamente da come dovevano andare.
La Croce del Nord doveva essere contattata dalla nave di Chavez, che
avrebbe dovuto simulare un'avaria e durante l'incontro Nazoko gli avrebbe
poi consegnato il campione.
Ma quando erano stati attaccati, Nazoko aveva capito che Chavez doveva avere
altri piani. Forse qualcuno lo stava pagando più profumatamente della
Fratellanza... anche se era davvero difficile crederlo.
Ho fatto notare a Nazoko di aver letto il foglio che parlava del Progetto
Executive, chiedendogli cosa significasse "in caso di necessità
trasportare il Gene DENTRO uno dei due emissari" e chi fossero questi
emissari. Naturalmente erano Neville e Lowell. In caso di bisogno avrebbero
dovuto sacrificarsi e farsi infettare. Poi Nazoko li avrebbe chiusi nella
cella frigorifera in modo da conservarli per quando la Cybertronic vi avesse
messo le mani sopra.
Eravamo tutti allibiti.
Per quanto mi riguarda, non tutti i miei dubbi sono sciolti.
Ad esempio, non so ancora chi mi abbia messo davanti alla porta quel
biglietto che parlava di Nina. Non so cosa ci nasconde Yama.
Non so se possiamo fidarci di Nazoko.
Giorno 72
Oggi per la prima volta da quando sono a bordo, ho conosciuto Ibrahim
Nazoko. Il comandante era molto scosso. Mi ha chiesto se potevo aiutarlo a
prendere una decisone importante. AIUTARLO.
E' la prima volta che chiede aiuto a qualcuno.
Lui che sembrava non aver mai bisogno di niente e di nessuno...
Mi ha raccontato una storia... mi ha detto di come lui, da bambino, veniva
schernito per il colore scuro della sua pelle... e di come sia riuscito a
difendersi nel corso degli anni da coloro che lo schernivano... e di come
sia entrato nella Fratellanza per dimostrare al mondo quanto forte fosse.
Ma ora, quella forza si era affievolita.
Voleva sapere se, secondo me, avremmo dovuto espellere fuori bordo i corpi
infetti.
Naturalmente gli ho detto che sarebbe stato stupido non farlo. Ha esitato,
ricordando che la Fratellanza gli ha dato un compito che non può non portare
a termine.
Gli ho ricordato che c'era sempre il frammento infetto sotto vetro.
Si è alzato e ha detto che ci avrebbe pensato.
Senza aggiungere altro se ne è andato, lasciandomi a riflettere.
Che io lo abbia giudicato male?
Giorno 73
Oggi è l'ultimo dell'anno. Qui a bordo non c'è molta voglia di festeggiare,
tuttavia Shane ha insistito affinché lo facciamo. Ha preso dal magazzino
delle riserve due bottiglie di champagne, due torte di gelato artificiale e
due pasti completi liofilizzati. Meglio che niente...
Nazoko ha annunciato la sua intenzione di espellere nello spazio i corpi
infetti. Voleva farlo stasera ma poi i preparativi della festa lo hanno
convinto a rimandare a domani.
Tirando le somme, direi che non è stato un grande anno... e quello che segue
non si preannuncia certo favorevole.
C'è il nero più nero nel nostro futuro... Nero, come il pianeta che sarà la
nostra tomba.
Giorno 74
Orbita di Saturno.
Siamo di nuovo nel panico.
Oggi siamo scesi nella sala dell'obitorio per caricare i corpi nella cabina
di espulsione. C'erano tutti, tranne uno.
Quello di Neville era scomparso.
SCOMPARSO.
Il comandante era allibito.
Ho chiesto se fosse stato possibile aprire la cella dall'interno, nel caso
Neville fosse stato vivo, e lui mi ha risposto che è impossibile.
Primo, nessuno sarebbe potuto sopravvivere in quella cella per tutto questo
tempo... e poi, nessuno potrebbe aprirla dall'interno.
Dunque qualcuno aveva aperto la cella e portato altrove il corpo.
Siamo andati in laboratorio e abbiamo riattivato Uber, almeno la sua parte
mnemonica. Gli abbiamo chiesto se era al corrente dell'accaduto.
Harisposto di sì.
Gli abbiamo chiesto chi avesse aperto la cella.
James Lowell, è stata la risposta.
Gli abbiamo chiesto perché.
Ha risposto che la sua missione prevedeva la conservazione dei campioni del
Gene Oscuro e per questo ha ritenuto opportuno nascondere il corpo per
evitarne l'espulsione.
Gli abbiamo chiesto dove fosse ora il corpo.
Lowell non gliel'ha mai detto.
Nel pomeriggio abbiamo espulso gli altri corpi nello spazio.
Poi abbiamo iniziato le ricerche del cadavere di Neville, lasciando Uber
attivo in laboratorio con l'ordine di collegarsi al computer di bordo per
scandagliare attraverso i circuiti di rilevamento interni eventuali oggetti
estranei.
La ricerca è continuata fino a sera, inutilmente.
Quando siamo tornati in laboratorio, Uber era in piedi e aveva di nuovo gli
arti funzionanti.
Nazoko gli ha chiesto come fosse possibile.
Uber ha risposto di aver trovato nella propria memoria un programma di
autoriparazione che ha attivato prontamente appena ha ritenuto fosse in
grado di avere abbastanza energia per farlo.
Ora cammina e si muove in modo goffo, ma almeno ha riacquistato la sua
autonomia. Questo è un bene, Uber potrà esserci utile per tutte le questioni
tecniche e scientifiche.
Tuttavia non ha rilevato nulla di anomalo all'interno dell'astronave.
Yama si è offerto di controllare l'esterno, anche se questa eventualità,
considerato che Neville è morto, ci è parsa del tutto inverosimile, al punto
da dubitare che fosse il caso di andare.
Nazoko l'ha comunque autorizzato a uscire.
Yama è stato fuori da solo per quindici minuti, senza trovare nulla.
Al suo rientro, era chiaro che doveva esserci un posto dove ancora non
avevamo controllato... e dove i rilevatori della Croce del Nord non
penetravano.
E' stato lampante per tutti.
La cassaforte !
Ci siamo precipitati là... ma l'abbiamo trovata chiusa. Sigillata.
Il comandante ha cercato le chiavi... finché non si è reso conto di non
averle più.
Le abbiamo cercate a lungo, inutilmente.
Questo ci porta a pensare che Lowell le abbia nascoste chissà dove in modo
che nessuno tranne lui potesse trovarle.
Siamo rimasti a lungo in circolo a fissare la cassaforte, chiedendoci
se fosse proprio lì dentro il cadavere di Neville.
Sembra quasi che non riusciamo a liberarci di lui.
La cosa è in qualche modo inquietante.
Giorno 75
Ho trovato Nina seduta in un angolo stamattina, che fissava la cassaforte.
Le ho domandato come si sentiva, se stava bene... mi ha risposto di sì,
anche se era chiaro il contrario.
Più tardi Michael Shane è venuto nella mia cabina per parlare.
Mi ha domandato se secondo me sia il caso di continuare con la missione.
Gli ho detto che gli ordini li dà il comandante, ma lui ha insistito per
sapere se a parer mio abbiamo delle possibilità, se dopo tutte queste cose
andate storte, questi incidenti, questi morti... la missione non sia in
qualche modo maledetta e quindi destinata a fallire.
Non sono riuscito a rispondergli.
Giorno 76
Giornata grigia. Abbiamo parlato tutti poco.
Il comandante ci ha ragguagliato su una comunicazione dell'Alleanza secondo
la quale, dopo aver ascoltato con amarezza gli ultimi sviluppi, noi non ci
stiamo comportando secondo le loro aspettative.
La cosa ci ha disgustato, fatto ridere, lasciato indifferenti... insomma ci
ha smosso diverse emozioni, anche contrastanti... ma alla fine ci ha
soprattutto avvilito.
Cosa credevano... che non lo sapessimo già?
Giorno 77
Oggi non è accaduto granché, Ora è notte. Tutti dormono.
Voglio fare qualcosa. Tra poco scriverò ancora...
Giorno 78
Quello che ho fatto ieri notte mi ha messo addosso un gelo che non so
definire. Paura, forse. Terrore.
O meglio... orrore.
Sono andato nella sala della cassaforte e mi sono seduto nel buio a
ridosso delle sue fredde pareti di metallo.
Ho accostato l'orecchio per ascoltare.
Non so cosa mi aspettavo di sentire. Niente credo.
O forse no, forse proprio quello che ho sentito...
Dentro doveva esserci un cadavere, almeno così pensavamo...
Ma io sentivo QUALCOSA.
Non so descriverlo chiaramente.
Un respiro forse può rendere l'idea... ma diverso. DIVERSO.
Come un bisbiglio, ma sottile... un fischio leggero, come di una gomma che
si sgonfia... e a tratti qualcos'altro, un rantolo... come di catarro fermo
nella trachea che non va né su né giù... ma ancora non riesco ad essere
preciso.
Però c'è qualcosa là dentro.
Qualcosa che, ORA LO SO, deve restare lì.
E' un bene non aver trovato la chiave. Forse... forse Lowell non aveva
spostato il corpo per conservare al sicuro il suo Gene Oscuro... forse ha
voluto solo metterlo sotto chiave perché sapeva... aveva capito... o forse
temeva soltanto... che Neville non fosse morto. Che si trasformasse anche
lui, come poi è successo a Chavez... in qualcos'altro. In qualcosa di
abominevole! Forse aveva aperto la cella frigorifera per svolgere altre
analisi e ha notato il mutamento...
Per quanto mi riguarda ho chiamato tutti a raccolta e ho detto loro ciò che
ho sentito e quello che pensavo.
Siamo d'accordo ora. Anche il comandante.
Se troviamo la chiave, NON apriremo la cassaforte. Ci penseremo al
ritorno... o meglio ci penseranno quelli della Cybertronic o della
Fratellanza a farlo.
Di sorprese, ne abbiamo avute fin troppe.
Giorno 79
Siamo passati molto vicini a Saturno. Uno spettacolo immenso, coi suoi
anelli di ghiaccio... i suoi colori vivaci, la sua presenza magnifica.
Yama ha detto che sembrava un guardiano d'altri tempi, un sorvegliante del
cosmo, e i suoi anelli erano le sue armi, spade secolari che ci intimavano
di non proseguire oltre.
L'ultimo avviso prima del punto di non ritorno...
La chiave ancora non si trova.
Ho il sospetto che Lowell potesse averla addosso quando l'abbiamo espulso
dalla nave. Nessuno ha pensato a perquisirlo.
Che motivo avremmo avuto per farlo?
Sono passato davanti alla cassaforte con la stessa macabra sensazione
di ieri. Anche gli altri la guardano in modo strano, anzi si tengono a
distanza.
Dovrei farlo anch'io. Ma il mio spirito di esploratore mi induce a
tornare...
ogni volta. Ora capisco perché siamo stati noi a dare inizio a tutto, ad
aprire quel Sigillo... a liberare l'Oscurità...
Lo capisco e temo per le mie azioni.
Non devo commettere lo stesso errore.
Non devo.
Giorno 80
Giornata tranquilla, nulla da segnalare.
Eccetto un malore di Nina, che mi ha un po' preoccupato.
Secondo lei è stato il cibo. Non mangiamo qualcosa di non liofilizzato da
troppo tempo.
Giorno
81
Dopotutto forse c'è davvero qualcosa che non va nel cibo.
Oggi a pranzo sono stato male di stomaco anch'io e stasera è stato il turno
di Yama. Eppure abbiamo mangiato cose diverse.
Se Lowell fosse vivo eseguirebbe delle analisi sui nostri rifornimenti... ma
senza di lui abbiamo le mani legate.
Abbiamo chiesto ad Uber se è in grado di farle, ma dobbiamo aspettare dodici
ore, il tempo che immagazzini le informazioni dei cd di aggiornamento
relativi a "Virus, veleni e batteri".
Cercheremo di non mangiare fino ad allora.
Giorno 82
Saltata la colazione, saltato anche il pranzo in attesa che Uber completasse
le analisi su tre distinti campioni di cibo liofilizzato, la fame è
cresciuta ma non certo al punto da spingerci a infrangere la dieta forzata.
Poi è venuto il responso.
Di quei tre campioni, due sono risultati contaminati.
CONTAMINATI.
E da cosa? Abbiamo chiesto al robot.
Uber è stato esplicito: GENE OSCURO.
Ci siamo sentiti male. Dentro.
La notizia ci ha travolto come un'onda anomala di un mare in tempesta.
Gli abbiamo chiesto come sia stato possibile e ci ha risposto che quel cibo
deve essere stato esposto all'aria assieme a qualcuno degli infettati.
Eppure sono cibi imbottigliati ermeticamente.
Uber ci ha mostrato le bottiglie: nella parte superiore tra le scritte
pubblicitarie sul tappo, c'era un piccolo foro.
Attraverso quello è stato iniettato qualcosa all'interno.
Qualcuno ha tentato di avvelenarci tutti DELIBERATAMENTE.
Ma chi?
L'unico in grado di farlo era probabilmente Lowell. Lui analizzava i
campioni, lui avrebbe potuto estrarne i batteri e iniettarli in quelle
bottiglie.
Ma che stava cercando di fare?
Forse era contagiato anche lui?
Non ci capisco più niente.
Ora dovremo fare molta attenzione. Domani effettueremo un controllo accurato
di tutti i rifornimenti ed espelleremo fuori bordo quelli infetti.
Solo, mi chiedo, siamo sicuri che non ci sia ancora un traditore tra noi?
Giorno 83
Per quanto mi sforzi, non riesco a mettere assieme tutti i pezzi.
C'è qualcosa che mi sfugge, ancora...
Il Progetto Executive ... il Gene Oscuro, la cassaforte ...
stanotte ho sognato tutto questo in modo indecifrabile, ingarbugliato...
come se un gigantesco labirinto mi fosse crollato addosso e non trovassi più
la via del ritorno...
Ma forse non c'è una via del ritorno. Credo che il Gene Oscuro mi abbia
infettato... almeno in parte... ormai era tanto che non sognavo più...
Oggi ho chiesto a Nina se prova qualcosa per me.
Non mi ha risposto.
E' stato terribile. Mi ha guardato con quei suoi occhi di ghiaccio... e ha
sorriso. Le è uscito un piccolo sbuffo, un sospiro, non so cosa... e si è
girata, andandosene per il corridoi,o ondeggiando il suo bel sedere...
Certo, non sono cose da scrivere su un Giornale di Bordo, ma chi se ne
frega... stasera ho bevuto un goccetto di troppo credo... scrivo... scrivo e
non capisco nemmeno più che cosa scrivo.
Il labirinto mi crolla addosso e sono di nuovo in trappola.
In trappola.
In trappola!
Giorno 84
Abbiamo buttato metà delle riserve oggi. Era tutto contaminato.
Dannazione... abbiamo cibo sufficiente per andare e forse tornare razionando
al massimo... ma se dovessimo avere un qualsiasi inconveniente che ci
rallenti, o ci faccia ritardare... resteremmo senza rifornimenti. Per
fortuna c'è almeno l'acqua. Quella non è stata toccata e ci siamo accordati
per chiudere la porta del magazzino con DUE lucchetti diversi le cui chiavi
saranno tenute a turno da DUE di noi in modo che uno non possa entrare senza
l'altro.
L'idea è stata del comandante. Una decisione saggia.
Ultimamente Nazoko è diverso. Non l'ho più sentito sbraitare per qualcosa o
guardare trucemente qualcuno.
Sembra... sopito. Peggio... spento.
Come se nulla lo toccasse più.
Come può aver avuto una reazione simile?
CHE COSA, veramente... lo ha segnato in modo così profondo?
Giorno 85
La monotonia pervade tutti noi.
Non ho neppure voglia di scrivere.
Solo, la cassaforte...
Incombe sempre e comunque... ci guarda. Lei ci guarda.
Giorno 86
Occhi. La cassaforte ha occhi.
Se là dentro c'è il corpo di Neville... allora Neville è vivo.
Vivo... perché la cassaforte è viva. VIVA...
Santo cielo, che lo Spirito di Nathaniel ci aiuti... mi sembra di impazzire,
sento la mente vacillare...
Stiamo continuando a prendere le pillole per l'insonnia, ma... cazzo!
Cazzo... Lowell è morto. Morto!
Finita la scorta che ha preparato l'ultima volta, resteremo senza... e
nessuno di noi, nemmeno Uber, è in grado di prepararne di nuove...
E poi... la presenza dell'Oscurità aleggia su di noi già adesso.
Io la sento... e non solo io.
Nina oggi ha vomitato l'anima in bagno dopo aver mangiato.
Abbiamo controllato la bottiglia, ma era SANA.
Qualcosa ci logora... ci logora dentro per annientare la nostra volontà.
E siamo solo a metà del viaggio...
Giorno 87
Ci siamo messi d'accordo.
Questi due giorni sono stati pessimi per tutti noi. Ma a pranzo non abbiamo
mangiato ed è stato... come sentirsi tutti meglio.
Uber ha analizzato ancora una volta il contenuto di tre campioni.
Sani. Dunque che sta succedendo? Stiamo impazzendo?
Allora è stato Yama a suggerire di controllare l'acqua.
Non riesco neanche a dirlo, a scriverlo: è... CONTAMINATA.
E' assurdo, nessuno di noi avrebbe potuto a meno che in questi pochi giorni
due di noi che avevano le chiavi non si fossero messi d'accordo per aprire e
avvelenare tutto.
Ma è improbabile. Forse è più probabile che fosse già contaminata in
precedenza... e che il primo controllo dell'acqua avesse fortunosamente
rilevato tre campioni sani.
Ci siamo accordati, dicevo.
Per espellere fuori bordo la cassaforte...
Il problema sarà farlo.
Giorno 88
Riflettevo su chi ha tenuto le chiavi.
Il giorno 84 erano in mano a Nazoko e Nina.
Il giorno 85 erano in mano a Nina e Yama.
Il giorno 86 erano in mano a Yama e Shane.
Il giorno 87, ieri, erano in mano a Shane e me.
Oggi sono in mano a me e Uber.
Ma a stare male per l'acqua in modo evidente è stata Nina... il che la
escluderebbe, a meno che non avesse finto per procurarsi un alibi.
Ma se lei non c'entra, allora non restano che Yama e Shane...
Forse questi calcoli non servono a niente...
Nina, non può essere lei... non ne sarebbe capace...
Poi ripenso al foglio trovato davanti alla porta.
E capisco che in fondo ne sarebbe capace, eccome...
Giorno 89
Ci siamo attrezzati come meglio potevamo.
Abbiamo portato su dall'hangar un carrello di ferro piuttosto grande.
Poi abbiamo sollevato con MOLTA fatica la cassaforte quel tanto che
bastava per farci passare sotto due cavi d'acciaio e con un abile sistema di
carrucole ideato da Shane l'abbiamo issata sul carrello.
Ad ogni movimento cercavo di sentire se dall'interno provenissero dei
rumori...
Qualcosa c'era, che si muoveva.
O forse veniva sballottato. Non lo so.
Comunque l'abbiamo messa sul carrello e l'abbiamo portato in sala di
decompressione. Da qui nella cabina di espulsione.
Poi è successo.
La cassaforte si è APERTA...
Così, senza che nessuno l'avesse toccata... senza scatti di serrature...
semplicemente, si è APERTA.
Un tanfo insopportabile ci ha investiti tutti.
La prima cosa che ho fatto è stata guardarmi intorno: accanto a me c'era
Shane, sul lato opposto del carrello Yama. Nina e Nazoko erano indietro
sulla soglia, mentre Uber si trovava al di là del vetro.
E aveva... aveva in mano qualcosa, un dispositivo elettronico con dei led
accesi e un'antennina...
Un telecomando.
Di apertura a distanza.
Della cassaforte...
E' andato alla porta e ha premuto il pulsante rosso, sigillandoci
all'interno mentre Nina riusciva a saltare dall'altra parte, salvandosi da
quella maledetta trappola.
L'ho vista gettarsi su Uber come una furia e con mio grande stupore il robot
l'ha SCHIVATA... SCHIVATA!!
Uber si muoveva a una velocità disumana a cui il suo modello di robot non
era assolutamente in grado di andare...
Poi tutta la mia attenzione è stata catturata dal ruggito... chiamiamolo
così, proveniente dalla cassaforte... e Grant Neville, o meglio
quello che un tempo era stato Neville, era uscito dal buio, mostrandosi
nella sua nuova forma.
All'apparenza avrei detto fosse un morto vivente... un Legionario Non-Morto
della corte di Algeroth.
"Ci incontriamo di nuovo" ha detto con una voce che giungeva direttamente
dal più profondo abisso dell'Inferno.
Yama e Shane hanno estratto contemporaneamente e fatto fuoco su di lui,
crivellandolo di colpi.
Neville ha accusato l'attacco finendo di peso indietro, nel buio della
cassaforte.
Poi il silenzio.
Nazoko e Shane si sono avvicinati all'apertura.
Poi Shane ha caricato la sua arma posizionandola sulla funzione
mitragliatore e ha sparato all'interno.
Il comandante ha gridato e ha tirato via Shane prima che accadesse il
peggio. I proiettili rimbalzando tra le pareti interne della cassaforte
sono schizzati fuori mancando lui e Nazoko per un pelo.
Il comandante ha dato dell'idiota a Shane, che era in evidente imbarazzo...
Ne ho approfittato per cercare di nuovo Nina nell'altra stanza...
Aveva le mani di Uber strette attorno al collo... il robot la teneva
sollevata da terra e stringeva con uno strano sorriso dipinto sul volto.
Quel maledetto... ora tutto tornava. Era lui che aveva analizzato cibo e
acqua... CHI meglio di lui avrebbe potuto avvelenarli?
Quel bastardo era il degno erede di Lowell...
A quel punto i pensieri si erano bloccati a metà nella mia mente.
E se Uber avesse inventato tutto riguardo Lowell? Se fosse stato lui il vero
traditore e NON Lowell? Questo avrebbe spiegato molte cose... e avrebbe
rivelato anche un'altra verità: Nazoko ERA pericoloso... ERA un traditore
vero e proprio...
Ma allora perché adesso aveva salvato Shane?
Un grido mi aveva riportato alla realtà.
Neville era uscito dal suo buco ed aveva attaccato il comandante...
Questo smontava del tutto la mia ultima ipotesi.
Yama era intervenuto sparando a bruciapelo a Neville alla tempia.
Il non-morto era stramazzato a terra lasciando la presa e il comandante era
finito di fianco a lui.
In quel momento ho ripensato a Nina e ho agito di puro istinto. Ho puntato
la pistola contro la vetrata e ho fatto fuoco incurante delle conseguenze.
Al sesto colpo il vetro infrangibile è andato in frantumi.
Uber è stato travolto ma la stessa Nina è stata investita dall'esplosione di
vetro e fuoco.
Ho scavalcato il muretto con un balzo e ho tirato via Nina dalle braccia del
robot, che intanto cercava di rialzarsi.
Gli ho puntato l'arma al cervello elettronico e gli ho scaricato dentro
tutto il caricatore.
Poi ho guardato al di là del vetro in frantumi.
Il corpo di Neville giaceva a terra con la testa spappolata.
Giorno 90
Quello che posso dire oggi dopo i fatti di ieri... è che non riusciremo a
liberarci della cassaforte ... almeno finché non atterriamo.
Con i vetri della sala di decompressione in frantumi, non potremo neppure
uscire all'esterno senza provocare gravi scompensi interni alla Croce del
Nord, come ad esempio portare al collasso il sistema di sostentamento e
gli impianti di areazione.
Dobbiamo sperare di non essere più colpiti da asteroidi, ovvero sperare che
il sistema di guida automatica adottato finora riesca a prevedere eventuali
corpi estranei sulla nostra traiettoria.
L'alternativa sarebbe ovviamente una guida manuale, scelta che spetta solo
al comandante, in caso di grave necessità.
Abbiamo espulso nello spazio i corpi di Neville e Uber servendoci delle bare
in amianto e acciaio predisposte nei canali di espulsione.
Abbiamo tenuto solo i chip di memoria del robot in modo da studiarli con
calma...
Devo riordinare le idee, capire bene cos'è successo e cosa sta ancora
succedendo.
Ah, aveva Uber la chiave della cassaforte. Non solo... aveva
applicato all’interno del cubo metallico un dispositivo elettronico di
apertura a distanza del quale si era servito per metterci in trappola.
Abbiamo
esplorato attentamente la cassaforte. Non c'era niente di niente.
Abbiamo ricontrollato il frammento di asteroide scoprendo che è ancora al
suo posto.
Devo parlare con Nazoko, convincerlo a liberarcene...
Giorno
91
Il comandante ci deve pensare.
PENSARE!
"Liberarci del frammento", dice," comprometterebbe la mia missione."
La sua missione... ma non la nostra!
Ho in mente di contattare l'Alleanza per spiegare cosa sta accadendo a
bordo. Però voglio parlarne con Nina, prima.
E con gli altri. Sì, con tutti gli altri.
Separatamente, ma con tutti.
Giorno 92
Nazoko suggerisce di mettere il frammento in cassaforte e di
nascondere la chiave dove nessuno possa trovarla.
Ho obiettato che LUI saprebbe dove cercarla... e allora mi ha chiesto di
farlo io. Di nasconderla io.
Ho accettato.
Non scriverò dove l'ho nascosta in modo che neppure chi legga queste pagine
possa arrivare a trovarla.
Ho parlato con Nina circa la mia intenzione di mettere al corrente
l'Alleanza degli ultimi sviluppi.
Secondo lei sarebbe meglio non farlo. Secondo lei ORA le cose vanno meglio,
sono sotto controllo.
Le ho chiesto se si fida degli altri e mi ha risposto di sì.
Ora sì, secondo lei non ci sono altri traditori o doppiogiochisti.
Mi chiedo se sia ottimista o se voglia nascondere se stessa... il SUO doppio
gioco... se mai ne abbia uno.
Continuo a essere confuso...
Giorno 93
Ho parlato con Yama.
Dice che dovremmo farlo, avvertire l'Alleanza di tutto quanto sta
succedendo.
E' nostro dovere... è dovere del comandante.
Ho parlato anche con Shane. Secondo lui potremmo aspettare a chiamare
l'Alleanza, ma solo perché la cosa migliore è comunicare una notizia
positiva assieme a una negativa. Dunque dovremmo aspettare di avere belle
notizie... su cosa poi, non so... in modo da equilibrare la reazione
dell'Alleanza.
Ho parlato anche con Nazoko esponendogli i miei dubbi. Lui mi ha detto di
stare tranquillo, che intende chiamare l'Alleanza entro due giorni. Ha
bisogno, dice, di far calmare gli animi a bordo... e soprattutto vuole
analizzare il contenuto della memoria di Uber.
Mancando Lowell non sarà semplice, ma Shane è già al lavoro. Ha una
conoscenza scientifica di base ed è un buon hacker, ragion per cui non
dovrebbe aver problemi a leggere i dati nella memoria del robot.
Sono curioso di sapere cosa troverà...
Giorno 94
Oggi ho sentito Yama parlare con qualcuno.
Deve avere una radio nascosta nella sua cabina. L'ho sentito parlare mentre
vi passavo davanti e sebbene la porta fosse chiusa, ho captato alcune parole
che intendo riportare alla lettera:
"...perché il comandante ha perso il controllo... sembra che la pazzia...
mutazioni a bordo... Gene Oscuro ci prenderà tutti se... fidato, ma non so
se gli altri... lo farò, signore..."
L'impressione che ho avuto è stata sgradevole sebbene non abbia udito parole
compromettenti al punto da farmi pensare a un tradimento. Sambra piuttosto
che stia controllando la situazione per conto di qualcuno... forse la
Mishima stessa. Forse, dopotutto, non vogliono rischiare che il Gene Oscuro
torni su Luna.
Forse, dopotutto... Yama ha il compito di fermarci se le cose si mettono
male...
Giorno 95
Parlando con Nina oggi ho scoperto qualcosa che mi ha scosso.
E' stata lei a mettermi quel foglio davanti alla porta.
Me l'ha detto così, senza preavviso... "L'hai letto attentamente quel
foglio, Bryan?"
"Quale foglio?" ho chiesto
"Quello che ti ho lasciato davanti alla porta... che parla di me"
Mi ha lasciato di sasso.
Perché l'ha fatto?
Gliel'ho chiesto... e mi ha risposto che voleva che io sapessi quali erano i
rischi che correvo innamorandomi di lei...
Amore... non ne abbiamo mai parlato.
Era sesso e basta per me... o forse no? Che idiota che sono... le cose che
ho scritto... non me le ricordo più? Quello che sento... è più di semplice
sesso. Lo so bene...
Questa cosa mi ha fatto pensare... e ci penso tutt'ora chiedendomi chi sia
questa persona fantastica che in fondo io non conosco affatto...
Giorno 96
Shane ha elaborato tutti i dati della memoria di Uber, risalendo a qualcosa
di molto interessante.
Innanzitutto ha trovato tutto sul Progetto Executive che vede
implicati il comandante Nazoko, Neville e Uber come esecutori e Chavez come
aggancio esterno. Mandanti risultano gli alti membri della Fratellanza.
Lowell era dannatamente all'oscuro di tutto... era Uber ad agire. Tutto
quello che pensavamo avesse fatto Lowell, in realtà era stato il robot a
farlo.
Interessante poi, è il fatto che il Progetto parli di un obiettivo
fondamentale che è quello di raccogliere il Gene Oscuro in qualsiasi modo
possibile, compreso il contagio di uno tra Neville e Uber (fisicamente
bio-organico e quindi compatibile con il Gene) e di un obiettivo
secondario... di cui finora nessuno aveva parlato, che prevede l'assassinio
di un traditore a bordo. Non vi sono specifiche al riguardo, non viene
menzionato il nome del presunto traditore né il motivo del tradimento.
Tutto ciò mi suona così stonato... pensare che la Fratellanza e la
Cybertronic abbiano organizzato un piano che prevede un doppio gioco di cui
l'Alleanza è all'oscuro con la faccia tosta di accusare un altro di
tradimento...
Comunque, se c'è davvero un traditore a bordo... Shane e Yama vanno esclusi
perché saliti sulla Croce del Nord solo in un secondo momento per
emergenze non prevedibili... e quindi restiamo io e Nina.
Escludendo me, la traditrice deve essere Nina...
Giorno 97
Le informazioni scoperte da Shane oggi sono state diffuse tra tutti.
La parte dell'obiettivo secondario ha lasciato tutti un po' col fiato
sospeso.
Nessuno ha provato ad accusare me o Nina... ma i loro sguardi erano più che
eloquenti.
Analizzavano e giudicavano.
E' stata una giornata angosciante.
Giorno 98
Non sto bene. Non mi va di scrivere. Domani, forse...
Non oggi. Non dopo quello che è successo con Nina...
Giorno 99
Nina.
Una sola parola. Non serve altro per dire come mi sento.
Io l'amo. Ma ora so che è lei la traditrice. Non ho più dubbi, i dubbi non
esistono perché... lei è la persona che ha tradito la missione.
Che sta tradendo la missione.
Non so
ancora come, né perché... ma ieri le ho parlato... le ho ripetuto i punti
del Progetto Executive e le ho detto che gli unici traditori
possibili eravamo noi due.
Allora ha iniziato a guardarmi freddamente, mi ha chiesto se pensavo che
fosse lei. Le ho chiesto: "Lo sei?"
Non mi ha risposto, mi ha dato del bastardo, mi ha detto che se non sono
capace di crederle dopo tutto il tempo passato con lei, non merito niente,
tanto meno il suo amore...
Le ho risposto ricordandole che è stata lei a mettere quel foglio davanti
alla mia porta... e che se l'ha fatto è stato per avvertirmi... forse
inconsciamente... non so... ma ho insistito, volevo sapere di più, volevo
sentirle dire "sì, Bryan, sono io la traditrice, voglio che la missione
fallisca, lo voglio perché mi pagano bene... " o che ne so... qualsiasi
altro subdolo motivo... ma no! Lei non lo ha fatto. Non ha neppure negato
però... mi ha semplicemente liquidato perché non le credevo...
Mi ha liquidato.
Nina.
La traditrice.
Giorno
103
Cos’ho fatto in questi tre giorni?
Ho pensato. Sono stato... tutto il tempo a pensare. Guardavo il giornale di
bordo, prendevo la penna e la riposavo. Buttavo il giornale sul letto e davo
un pugno al muro. Ho ripetuto questo rituale ognuno di questi tre giorni...
ma oggi sono riuscito a non limitarmi a questo... a prendere fiato,
riprendere la penna e scrivere!
Diavolo... scrivere! SCRIVERE!
E sto scrivendo. Sto scrivendo perché Nina mi uccide, mi martoria, mi
violenta i pensieri, il cuore e l'anima... perché mi rendo conto che il suo
tradimento tradisce anche me, nel profondo...
E non riesco a reagire.
Questi giorni sono stato una larva...
Gli altri mi chiedevano cosa avevo e io rispondevo che andava tutto bene,
che avevo solo un po' di febbre... FEBBRE!
So che non mi hanno creduto.
Glielo si leggeva in faccia.
Ora devo solo reagire. SOLO... reagire.
Reagire.
Giorno 104
La mia instabilità continua... non riesco a scrivere.
Niente.
Giorno 106
Non ho scritto ancora. E anche oggi, mi sento uno straccio.
Non è da me commiserarmi, non lo faccio mai... ma ho un senso di colpa
dentro... anche se non devo averne, perché non sono colpevole di niente...
ma ce l'ho. Nina ha tradito.
Io lo so. Io solo.
Non ne ho parlato con nessuno, chiaramente...
Ma devo dirlo al comandante. E' giusto che sia così.
Cazzo!
Giorno 107
Oggi ho parlato con Yama.
O meglio, è venuto lui da me a chiedermi cosa avessi.
Non so perché, ma il suo tono calmo mi ha spronato a fidarmi... e gli ho
parlato. Mi ha parlato.
Ora so veramente tutto, credo.
E mi vergogno così tanto, vorrei sotterrarmi...
Nina non ha tradito.
Era Reiko Anori la traditrice. Il motivo del tradimento era la Mishima.
Reiko riferiva tutti i particolari della missione ai capi della Mishima
violando quindi gli accordi con l'Alleanza.
Neville l'ha scoperta e l'ha uccisa. Non è stata solo pazzia quella di
Neville... era la sua missione.
Uccidere il traditore.
Yama sapeva tutto perché la Mishima stessa lo aveva avvertito prima di
mandarlo a bordo della Croce del Nord. Lo aveva avvertito del
rischio, del fatto che Reiko era morta probabilmente per via del tradimento
stesso.
Gli ho chiesto perché mi stava dicendo queste cose... in fondo stava
confessando anche il SUO tradimento. Mi ha risposto che ha fiducia in me e
ritiene che io possa tacere.
Lo farò. Ma solo perché finora si è comportato da amico con me e perché non
credo che riferire i nostri segreti alla Mishima possa rovinare la nostra
missione in alcun modo... sempre che non mi sbagli di grosso.
Non ho avuto il coraggio di dirlo a Nina.
Non ho avuto il coraggio di fare niente.
Giorno 108
Oggi ho parlato con Nina, le ho chiesto scusa...
Ma non è servito. Neppure quando mi sono inginocchiato ai suoi piedi...
perdendo tutta la mia dignità...
Lei è stata irremovibile.
Non averle creduto me l'ha tolta... forse per sempre.
Dio, Nina... mi dispiace! Mi dispiace tanto...
Giorno 109
Sto un po' meglio, nonostante lei non mi degni più della sua attenzione.
Per fortuna c'è Yama. E' un ottimo conversatore, provo ammirazione per lui.
Gli ho chiesto perché la Mishima vuole spiare le nostre mosse... perché non
si fida dell'Alleanza. Mi ha spiegato che il motivo è proprio davanti a noi:
il Progetto Executive. Ne è una prova lampante.
Portare sulla Luna il Gene Oscuro è un suicidio planetario intollerabile e
io so che ha ragione. L'origine del Male non va studiata... va annientata.
In virtù di questo, Yama può star sicuro che lo sosterrò fino alla fine in
questa dannata missione!
Giorno 110
Vorrei spendere due parole sui miei compagni, quelli rimasti.
Nina Nemec : lei è splendida, dura e vulnerabile al tempo stesso. Sa
combattere, bene anche. Non parla molto ma quello che dice va sempre a
segno. Credo di poter dire che di lei mi fido, ormai. Glielo devo.
Yama Watanabe : sempre ottimista e di buon umore, è un ottimo
guerriero, un buon amico e un saggio consigliere. Il suo codice d'onore è
pari al mio e per questo lo rispetto. Di lui mi fido. Riesce a darmi
sicurezza a volte, quando mi sento sperduto.
Michael Shane: un tipo allegro, con la battuta pronta, quando c'è
stato da combattere ha mostrato un grande coraggio e spirito d'iniziativa.
Finora non ha dato motivi per dubitare di lui. Per ora lo ritengo fidato, ma
c'è ancora tempo per dirlo con certezza.
Ibrahim Nazoko : il nostro comandante, colui che a tratti ho odiato,
ripudiato, ammirato e compatito. Quando è stato necessario, ha dato il
massimo per questa missione, ma ha anche eseguito ordini paralleli e il suo
doppio gioco per forza di cosa lo rende inaffidabile. E tuttavia qui a
bordo, è colui che prende le decisioni e sa come farsi rispettare. Per ora
ha la mia fiducia, poiché sembra pentito, ma so che potrebbe cambiare faccia
in qualsiasi momento.
Potrei parlare di me, ma non lo farò. Mi fido di me stesso e delle mie
sensazioni e ciò mi basta per andare avanti.
Il mio scopo è uno e cioè rimediare al cataclisma messo in moto da noi
Imperiali con l'apertura di quel dannato Sigillo. Il mio scopo è richiuderlo
e ci riuscirò. A qualsiasi costo!
Giorno
111
E' successa una cosa strana oggi.
Non trovavo Nina da nessuna parte, l'ho cercata a lungo... finché non sono
giunto in sala decompressione. Lei era lì, in piedi, che fissava la
cassaforte.
Mi ha inquietato, perché sentivo che qualcosa non andava.
Sono rimasto in silenzio ad osservarla... e ho notato che muoveva le labbra
senza produrre alcun suono, come se recitasse una formula a mente.
A un certo punto non ho resistito e mi sono fatto avanti, toccandole una
spalla. Lei si è girata di scatto guardandomi come se fossi il suo peggior
nemico.
E' stato solo un attimo, perché subito dopo si è ripresa, domandandomi cosa
stavo facendo lì.
Le ho detto quello che avevo visto, che fissava il vuoto in modo strano, e
mi ha risposto che stava ricordando.
Poi se n'è andata voltandomi le spalle come se l'avessi offesa.
Sono rimasto lì, da solo, e ho guardato la cassaforte.
La porta era chiusa, naturalmente.
Sono bastati pochi secondi... poi ho avvertito qualcosa... come un lamento,
fisso, che mi riecheggiava nel cervello.
Una cantilena... un richiamo incalzante senza forma, un'orda indistinta di
suoni che mi diceva di andare... di entrare.
"Bryan!" La voce di Yama mi ha riportato alla realtà.
Mi sono girato e per un attimo mi è parso diverso da come lo ricordavo... mi
è parso sbagliato ... perché non doveva essere lì dove stavo io...
non doveva vedere la cassaforte e non doveva ascoltare quel richiamo
che era rivolto a me... a ME soltanto!
"Che succede?" sono state le sue parole, al che mi sono scosso davvero,
tornando in me.
Gli ho detto di venire via, di non guardare la cassaforte.
Una volta usciti gli ho spiegato l'accaduto parlandogli anche di Nina.
Entrambi siamo giunti alla conclusione che DOBBIAMO liberarci della
cassaforte ... in un modo o nell'altro.
Giorno 112
Ho parlato con gli altri del problema cassaforte.
Nina ha negato di essere rimasta incantata come è successo a me... ma so che
mente. Mi chiedo se quella cosa che mi chiamava non abbia già chiamato lei
in modo più intenso... al punto da corromperla...
Corromperla...
Che il Male di Demnogonis le stia entrando dentro?
Il comandante e Shane sono d'accordo con noi comunque e alla fine la stessa
Nina è parsa convinta che sia la cosa migliore... disfarci della
cassaforte.
Ora non resta che studiare il modo per farlo senza portare al collasso la
Croce del Nord.
Giorno 113
Probabilmente è possibile sostituire il vetro.
Abbiamo rovistato nella stiva, nella parte non incendiata, e abbiamo trovato
delle lastre di vetro che sembrano fatte su misura per alcune zone della
nave, tra cui la sala di decompressione.
Abbiamo provato a incastrarlo nelle apposite scanalature ma è risultato
tutt'altro che semplice.
Domani riproveremo.
Giorno 114
Niente, non ci riusciamo. Il vetro non va bene, è troppo grande... o
comunque non siamo capaci a montarlo.
Dannazione, basterebbe così poco...
E intanto quella cassaforte è lì, che aspetta...
Giorno 115
E' terribile... le abbiamo quasi finite. Le pillole contro l'insonnia.
Ne è rimasta una sola confezione, ci basteranno per un altro mese... poi
saremo in balia dei nostri sogni... e degli incubi di Muawijhe.
Per il vetro ancora niente.
Non ce ne sono altri buoni nella stiva. O riusciamo a piazzare quello o non
ci libereremo mai della cassaforte.
MAI.
Giorno 116
Abbiamo passato il tempo in laboratorio a tagliare il vetro con gli
strumenti a disposizione. Shane si è dimostrato un discreto vetraio - dice
che suo padre lo era, e nonostante sia morto che lui aveva solo undici anni,
qualcosa del mestiere gli ha insegnato - e sotto le sue direttive siamo
riusciti a portarlo alle dimensioni esatte.
LO ABBIAMO MONTATO.
Lo abbiamo fissato col silicone e ora dovrebbe resistere - lo spero! -
all'apertura del portellone.
Abbiamo finito tardi, perciò ci siamo ripromessi di compiere l'opera domani
mattina.
Addio, maledetta cassaforte!
Giorno 117
Una catastrofe.
L'abbiamo fatto, abbiamo attivato il portello d'apertura esterno...
credevamo che il vetro avrebbe retto... che stupidi! Non era adatto...quello
che è successo è che è andato in FRANTUMI!
Quasi immediatamente.
Aperto il portello, l'aria è stata risucchiata via... la cassaforte
no... è rimasta inchiodata lì sul pavimento... spostandosi solo dopo alcuni
minuti e di pochi centimetri. Poi i vetri sono andati in pezzi.
Shane è stato strappato via come un fuscello, Nina si è aggrappata a me e io
al corrimano in ferro accanto alla porta. Yama ha afferrato Shane appena in
tempo, ancorandosi al bordo della finestra distrutta.
Nazoko si è tenuto saldamente al tavolo del macchinario di controllo,
azionando l'immediata chiusura del portello.
Ho sentito l'aria sfuggirmi dal petto... i polmoni stretti in una morsa... e
un dolore lacerante dentro... le vene delle mani gonfiarsi... il sangue
pulsarmi in viso sempre più forte...
Un solo sguardo alla cassaforte per capire che non si sarebbe mossa.
Dieci centimetri, forse venti... e non capisco come sia possibile.
La forza era immensa... eppure lei se ne stava lì, immobile,
indistruttibile.
Quando infine il portello si è chiuso, ci siamo lasciati andare sul
pavimento, iniziando a respirare l'ossigeno che l'impianto di aerazione
interno provvedeva a ripristinare.
Ce la siamo vista brutta.
Veramente brutta.
E la cassaforte è ancora lì.
Giorno 118
Abbiamo parlato di quello che è successo ieri. Nazoko sostiene che dovevamo
aspettarci un insuccesso. Chi progetta astronavi non usa certo vetro e
silicone per la sala di decompressione... e Shane ha obiettato che lo sapeva
bene, che il nostro doveva essere un tentativo di tenere in piedi quel vetro
il tempo sufficiente per espellere la cassaforte.
Yama ha detto che secondo lui quell'oggetto è maledetto.
Ha proposto di distruggerlo in qualche altro modo, ma a dire di Nazoko si
tratta di una creazione della Cybertronic, costruita apposta per non essere
distrutta così facilmente.
Questo
mi ha dato da pensare.
Stanotte voglio verificare una cosa.
Giorno 119
E' incredibile.
Quello che ho scoperto è... è terribile. Terrificante.
Improvvisamente non mi fido più di nessuno.
DI NESSUNO.
La cassaforte ... Yama ha ragione.
E' maledetta.
E' davvero maledetta...
Giorno 120
Ho parlato con Yama.
Gli ho mostrato quello che ho scoperto.
Dal suo sguardo ho capito che in qualche modo se lo aspettava, che la sua
presenza qui è strettamente correlata a questo.
La cassaforte.
Il metallo... ho rimosso uno strato di metallo con pinza e cacciavite.
Sotto... mio Dio, sotto... c'era un materiale strano, nero, inciso in modo
da creare strani simboli, immagini di demoni... e poi il simbolo dell'Oscura
Legione... oh sì, proprio così. Il simbolo dell'Oscura Legione.
Quella cassaforte, che Nazoko afferma creata dalla Cybertronic, in
realtà è di fattura maligna, creata dai seguaci di Algeroth o degli altri
Apostoli... con lo scopo di corrompere chi ci è chiuso dentro.
A questo punto, mi chiedo... che ruolo ha il frammento di asteroide?
Insieme a Yama abbiamo rovistato negli archivi in laboratorio, tra le carte
di Lowell. C'è voluto molto, ma in un file nascosto sul PC abbiamo trovato
qualcosa. Questo:
Le
analisi svolte da Uber hanno dato un esito sconcertante. Il frammento ha in
sé il Gene Oscuro del Male. E' per questo che Neville ne è stato corrotto.
Ho chiesto a Uber di ripetere l'esame e il risultato non è cambiato. Non vi
è dubbio sulla provenienza maligna del frammento.
Ho
guardato Yama. Mi ha detto che per tutto il tempo abbiamo temuto qualcosa
che non dovevamo temere. Le analisi sul frammento le ha svolte Uber, non
Lowell... e il robot ha falsificato tutto.
Il
frammento è innocuo, tutto dipende ed è sempre dipeso dalla cassaforte.
Chi è stato corrotto? Neville e Chavez, che vi sono stati rinchiusi...
Ho pensato a Nina. Forse ci è rimasta troppo poco per esserne stata
contagiata... ma ora mi spiego il perché del suo sguardo fisso nel vuoto...
Sta sentendo il richiamo, la cassaforte la vuole.
Ho chiesto a Yama cosa pensa di fare e lui mi ha risposto che dobbiamo
prenderci un giorno per riflettere... su questo e su un'altra cosa: il
Progetto Executive è davvero quello che sembra?
E' davvero quello che crediamo di aver scoperto?
"Yama" ho concluso infine "tu mi nascondi qualcosa, vero? Qual'è il vero
motivo della tua presenza qui?"
Ha sorriso.
"L'Alleanza mi ha mandato qui per scoprire CHI c'è dietro il tradimento di
Neville. Dopo la morte di Reiko Anori è parso subito chiaro che qualcosa non
andava. Sono qui per indagare"
Gli ho chiesto se anche Shane sia qui per questo.
Ha fatto spallucce. Non ne ha idea.
Giorno
121
Guardarsi intorno e dubitare di tutti.
Ti lascia col fiato sospeso, accelera i battiti, ti rende nervoso e
impacciato.
Nina era di nuovo davanti alla cassaforte oggi.
Domani mattina io e Yama prenderemo una decisione.
Giorno 122
Abbiamo deciso. Parleremo in segreto con l'Alleanza.
Nazoko, Shane e Nina non lo devono sapere.
Per adesso.
Abbiamo tentato un contatto in serata ma la linea era disturbata.
Proveremo ancora domani.
Giorno 123
Ci siamo riusciti. Abbiamo contattato l'Alleanza. Quello che abbiamo
riferito ha lasciato tutti sbigottiti, all'infuori del consigliere della
Mishima Ikki Asano, fratello del ben più famoso Keitoku Asano. Era stato il
Consigliere Asano infatti a mettere la pulce nell'orecchio all'Alleanza
circa il sospetto di un complotto ai danni della spedizione.
L'Alleanza ci ha dato ordine di mettere al corrente i nostri compagni a
bordo del pericolo rappresentato dalla cassaforte con la speranza che
questo possa tenerli lontani da lei.
Abbiamo chiesto di poter avere un aiuto... un aiuto di qualsiasi tipo,
qualcosa che ci permetta di liberarci di quell’infernale cubo metallico
prima di raggiungere l'orbita di Urano, oltre la quale le navi corporative
non osano spingersi...
Ci hanno risposto che al 90% non sarà possibile, che dovremo cavarcela da
soli. Yama ha avanzato l'ipotesi di rinunciare, al che l'Alleanza ha
risposto che questa decisione spetta al comandante Ibrahim Nazoko.
Così, in serata abbiamo esposto i fatti al resto di noi.
Inutile dire che abbiamo finito per suscitare polemiche e incertezze...
presto spazzate via dalla visione dei simboli dell'Oscura Simmetria rilevati
nel sottostrato della cassaforte.
Abbiamo chiesto se non fosse il caso di rinunciare.
Il comandante ha risposto che ci avrebbe dato una risposta domani.
Ho guardato Nina.
Sembrava sconvolta.
Giorno 124
C'è un'altra cosa...
Se il frammento non c'entra niente, le rivelazioni del comandante circa il
Progetto Executive sono necessariamente false.
Ne ho parlato con Yama e siamo d'accordo nel contattare di nuovo l'Alleanza
per richiedere un'assistenza scientifica in grado di condurre nuove analisi
sul frammento.
Oggi purtroppo non siamo riusciti a stabilire il contatto. Andando avanti le
comunicazioni si fanno sempre più difficili.
Giorno 125
Abbiamo parlato con Ikki Asano e gli altri consiglieri.
Domani ci metteranno a disposizione la conoscenza del dottor Sanders,
esperto ricercatore spaziale nel campo della genetica.
Ci guiderà passo a passo nell'esecuzione delle analisi del frammento.
Speriamo di eseguire bene le sue direttive.
Giorno 126
Il dottor Sanders è stato bravissimo con noi, paziente e scrupoloso ha
guidato me e Michael Shane nelle analisi del frammento.
Sanders ci ha insegnato l'uso degli strumenti di analisi, per quanto
possibile... e più di una volta abbiamo dovuto ricominciare tutto per i
nostri errori di distrazione o superficialità.
Sei ore. Poi gli esami sono riusciti...
Il frammento è un pezzo di cielo come un altro.
Niente Gene Oscuro. Niente di niente.
Questo significa che la presenza del frammento a bordo è stata un
depistaggio... fin dall'inizio. Mettere il frammento nella cassaforte
per far credere che fosse la causa del Male corruttore... è stato un fuoco
di paglia... uno specchietto per le allodole.
Le confessioni di Nazoko, le false piste fornite da lui e da Uber...
tutto... serviva tutto per depistarci.
Il
documento trovato da me però, no. Non potevano prevedere che qualcuno
avrebbe rovistato nella camera del comandante... almeno credo.
Depistarci...
Ma depistarci da cosa?
A questo punto non ho dubbi che Nazoko sia implicato.
Ci ha mentito su tutto, finora.
Ha ancora dei piani... ma non sappiamo quali.
Giorno
127
Il comandante Nazoko è scomparso.
Non lo troviamo più da nessuna parte... abbiamo attivato i rilevatori di
calore di bordo e non è da nessuna parte.
Il sospetto è che sia entrato nella cassaforte ... e questo, agli
occhi di tutti, significherebbe che la chiave l'ha sempre avuta lui.
Ma non abbiamo nessun modo per appurare che si trovi davvero lì dentro...
tranne uno.
Giorno 128
Stanotte ho sorvegliato la cassaforte.
Nel buio, la parte che abbiamo scorticato, sembrava brillare di un leggero
chiarore... cosa che la rendeva ancor più spettrale di quanto già non fosse.
E ho sentito il respiro... di qualcuno chiuso dentro.
I suoi movimenti...
Nazoko è lì. Non ho più dubbi.
Improvvisamente capisco il significato del foglio che ho trovato. Si parlava
di trasportare il Gene Oscuro attraverso alcuni emissari fino a un contatto
esterno...
Il Gene Oscuro E' nella cassaforte ... gli emissari erano Neville e
Nazoko. Stare dentro la cassaforte li espone al contagio e in questo
modo diventano vettori d'infezione essi stessi.
E il contatto esterno... ora so, ora capisco... è NERO.
Qualcuno su Nero, ci sta aspettando.
Aspetta la cassaforte ... o quello che essa rappresenta.
Il Progetto Executive esiste... è una gigantesca trappola che ci sta
conducendo a morte sicura.
Era tutto programmato... anche se ora non capisco più CHI si cela dietro a
tutto... se davvero Fratellanza e Cybertronic siano in combutta per portare
la cassaforte a qualcuno che la sta aspettando su Nero... e perché...
o se Nazoko in realtà lavora SOLO per la Cybertronic... se non sia stato già
esposto al Gene Oscuro in passato e non sia diventato un Eretico prima degli
altri.
Qualcosa ancora mi sfugge... ma di certo il mosaico ora è più completo.
Solo... che cos'è in realtà la cassaforte? E da dove viene?
Giorno 129
Yama, Nina, Shane ed io abbiamo rivoltato la stanza del comandante, quella
di Lowell e il laboratorio alla ricerca di documenti compromettenti che
potessero svelarci qualcosa in più di ciò che sappiamo.
Non abbiamo trovato niente.
Non c'era nulla neppure tra i files personali di Lowell né tra quelli di
Nazoko sui loro PC portatili. Tranne uno, un file nascosto sul computer del
comandante. Ma serve una password di cinque lettere per accedervi, che
dobbiamo trovare...
Giorno 130
Ci siamo consultati circa il problema delle pillole per l'insonnia, abbiamo
chiamato il dottor Sanders presso l'Alleanza per sapere se potevamo essere
in grado di "fabbricare" nuove compresse, ma purtroppo il responso è stato
negativo. Ci ha spiegato che non abbiamo a bordo i componenti necessari per
crearne di nuove... ragion per cui da oggi in poi razioneremo le dosi.
Una pillola ogni tre giorni, sperando che durino il più a lungo possibile.
Ancora non troviamo la password per il file del comandante.
La cassaforte è sempre lì, che ci osserva...
Sento che prima o poi tutti noi vi finiremo dentro.
Giorno
131
Stamattina mi sono svegliato con la febbre.
Un segno nefasto, certamente. Sono rimasto a letto tutto il giorno.
Nina è venuta a trovarmi nel pomeriggio.
Abbiamo parlato un po', tra noi le cose non sembrano destinate a migliorare
ma almeno da parte sua c'è un lento riavvicinamento...
Giorno 132
Ancora febbre... e non solo io. Anche Nina oggi è rimasta a letto tutto il
giorno. Yama dice che probabilmente abbiamo contratto una leggera
influenza... ma questo è sospetto. Non c'era nessuno infetto a bordo... come
possiamo aver preso l'influenza?
Giorno 133
E tre! Michael Shane aveva 39 di febbre stasera.
L'unico finora rimasto immune è Yama, che continua a sostenere che non
dobbiamo preoccuparci. Abbiamo contattato il dottor Sanders presso
l'Alleanza per avere un suo parere. Secondo lui i batteri potrebbero
provenire dal cibo avariato che abbiamo mangiato. Qualche giorno di
incubazione e poi ci ha contagiati.
Ci ha prescritto degli antibiotici e delle vitamine di cui siamo riforniti a
bordo.
Speriamo che passi presto. Odio sentirmi debole.
Giorno 134
Nina oggi stava meglio. Quanto a me e Shane la febbre non scende sotto i 38.
Yama non è stato contagiato per sua fortuna.
A seguito di questo è toccato a lui occuparsi della gestione interna della
nave. Per ingannare il tempo ha eseguito una serie di controlli sulla
strumentazione interna... e ha fatto una scoperta sconcertante.
I sistemi a rilevamento di calore sono fuori uso.
E' andato a verificarne il motivo nel pannello di controllo ed è saltato
fuori che c'è stato un corto circuito... DI ORIGINE DOLOSA.
Qualcuno ha tagliato i fili.
Giorno 135
Nina ha avuto una ricaduta, ha di nuovo la febbre alta.
E così pure Shane.
Quanto a me, sono decisamente migliorato e ho potuto aiutare Yama a riparare
il quadro elettrico del sistema di rilevamento in corto.
Nel primo pomeriggio era a posto e l'abbiamo riattivato.
Segnalava una fonte di calore estranea proveniente da un punto imprecisato
tra il primo e il secondo livello.
Abbiamo avvertito gli altri, ma il loro aiuto è stato assai limitato.
Il fatto è che non siamo riusciti a trovare niente.
Tra il primo e il secondo livello non c'è nulla... solo un condotto per
l'aerazione che però è troppo piccolo perché possa passarci una persona.
Potrebbe trattarsi di qualche topo... certo, non avrebbero dovuto esserci,
ma quasi tutti gli spazioporti di Luna brulicano di topo e insetti... ed è
possibile che se ne sia infilato uno sulla nave senza che se ne sia accorto
nessuno.
La cosa strana è, però, che non è mai stato rilevato prima di oggi.
Da quanto tempo quel rilevatore è rotto?
Giorno 136
Finalmente la febbre sembra essere passata per tutti.
Siamo tornati al secondo livello e abbiamo smontato il condotto d'aria nel
punto dove risultava la fonte di calore.
Quello che abbiamo trovato ci ha nauseato.
C'era un topo morto brulicante di vermi...
Questo ci ha fatto capire immediatamente quale fosse la fonte dei batteri.
Abbiamo ripulito il condotto ed espulso il tutto tramite il canale di
scarico.
La domanda ritorna: da quanto tempo è rotto quel rilevatore?
Non so perché continuo a chiedermelo... ma sento che è importante.
Giorno 137
Ho capito perché la domanda mi assillava... ho ricordato Uber che cercava
tracce di Neville all'interno della nave, che diceva di non trovarlo... fin
quando non abbiamo capito che si nascondeva nella cassaforte. Già
allora il rilevatore era fuori uso perché Uber non voleva che trovassimo
Neville... in modo che avesse il tempo per nascondersi nella cassaforte.
Un'ulteriore conferma che era Uber e non Lowell il traditore... Uber...
modello di Robot da ricerca scientifica TX-017.
T X 0 1 7
Sono cinque caratteri... la stessa lunghezza della password!
Giorno 138
Ha funzionato! La password era esatta.
Il file che si è aperto ci ha letteralmente gettato nel panico.
PROGETTO EXECUTIVE
Facciata di copertura utile a mascherare il SECRET PACT che lega Fratellanza
e Cybertronic da un interesse comune: campionare e studiare il Gene Oscuro
onde riprodurlo in laboratorio per il duplice fine di CONTROLLARE l'Oscura
Simmetria e ASSOGGETTARE le altre Corporazioni a un unico volere, quello del
Vice-Cardinale Asmodeo, che punta a spodestare il vecchio Cardinale con un
Golpe progettato da anni e che si compirà quando avrà per le mani il Gene
Oscuro.
L'alleanza di Asmodeo con il XIX Executive prevede un alleato impossibile:
KRYSALIS, Nefarita di Muawijhe e Demnogonis, Apostoli alleatisi insieme per
sovrastare il potere sfrenato di Algeroth, Ilian e Semai. La missione, che
ha il folle scopo di richiudere il Sigillo del Male Oscuro, in realtà ha lo
scopo di riconsegnare a Krysalis la cassaforte, che in realtà è una Reliquia
Oscura sottratta dagli Imperiali a Nero il giorno in cui liberarono l'Oscura
Simmetria. La cassaforte, è la retribuzione spettante a Krysalis per l'aiuto
che darà al Secret Pact.
Naturalmente lo scopo ultimo del Secret Pact sarà quello di dominare anche
Krysalis e gli altri due Apostoli, ma il raggiungimento di questo obiettivo
è purtroppo inevitabilmente legato al successo di Muawijhe e Demnogonis sui
loro antagonisti.
Alla missione su Nero partecipano membri di tutte le Corporazioni.
Da informazioni ricevute sappiamo che all'interno dell'Alleanza si sono
create delle sotto-alleanze, in particolare tra Bauhaus e Mishima da una
parte e tra Capitol e Imperiali dall'altra. Non sappiamo però i reali
obiettivi di queste sotto-alleanze che abbiamo denominato Counter-Pact.
Giorno 139
Ci siamo seduti a tavolino oggi e abbiamo ridiscusso per l'ennesima volta
del file che abbiamo trovato.
Ognuno di noi ha esposto agli altri quelli che erano i propri ordini.
Nina sapeva di un complotto a bordo ma la Bauhaus ignorava chi fossero i
membri corrotti. Lei e Reiko erano state addestrate insieme per quella
missione... si conoscevano già da prima.
Yama ha confermato la cosa. La Mishima lo ha mandato a sostituire Reiko
spiegandogli che Nina sarebbe stata sua alleata. Per questo non aveva
dubitato di lei neppure per un istante.
Michael Shane è stato avvertito soltanto di dover prendere il posto di un
traditore e per questo gli era stato raccomandato di mettersi a disposizione
della missione in modo totale. La Capitol non gli aveva detto altro.
Quanto a me, l'Imperatrice in persona mi aveva messo al corrente della
possibilità di un traditore, ma di certo non pensavano che vi potesse essere
implicato un Capitol, in quanto mi era stato detto che la corporazione
Capitol ci avrebbe dato tutto il suo appoggio in questa missione.
Naturalmente non ho menzionato la bomba nucleare nascosta a bordo... né il
suo utilizzo nel piano di riserva.
Nessuno dei nostri capi, in parole povere, ci aveva suggerito i possibili
traditori. Addirittura ci avevano descritto il comandante Nazoko come un
uomo senza macchia. Ancor meno sapevamo del dottor Lowell e del suo robot.
La nostra decisione finale è stata unanime: domani invieremo il file al
centro di controllo dell'Alleanza.
Giorno 140
La notte ha scatenato nuovi demoni sulla Croce del Nord.
Occhi gialli che sondano il buio, alito pestilenziale che trafigge le
narici, dolore lacerante che dilania le carni... la morte che aleggia sulla
mia testa, che mi preme per entrarmi dentro... per scavarmi nell'anima...
E poi un urlo agghiacciante, il mio, perso nella notte.
Questo è ciò che è appena accaduto.
Un incubo... terrificante.
Sto ancora sudando... e ho la pelle d'oca addosso.
Muawijhe ha colpito...
Oggi non abbiamo preso la pillola per l'insonnia. E già i suoi effetti
svaniscono...
Giorno
141
Non ho scritto altro ieri, perché non c'era nulla da riportare.
L'Alleanza non ha risposto al nostro invio e ogni tentativo di contatto da
parte nostra è fallito. Ancora un campo magnetico probabilmente.
Oggi lo stesso.
Secondo Shane è l'influsso di Urano.
Siamo molto vicini ormai alla sua orbita e le distanze dalla Luna sono
sempre più grandi.
Speriamo di essere più fortunati domani.
Giorno 142
Abbiamo ricevuto una comunicazione dall'Alleanza, molto disturbata peraltro.
A parlare erano Ikki Asano e Adam Hughes, il Consigliere Capitol. Ci hanno
spiegato che le informazioni che abbiamo mandato loro hanno gettato in
subbuglio l'intero consiglio ma che alla fine sono giunti alla conclusione
che la missione debba essere interrotta.
Se davvero la cassaforte è in realtà una Reliquia Oscura, deve essere
immediatamente analizzata e NON DEVE cadere nelle mani di Krysalis. Abbiamo
voluto conoscere nel dettaglio le reazioni della Fratellanza e della
Cybertronic, ma tutto ciò che ci hanno potuto dire è stato che il Cardinale
di Luna ha personalmente INTERROGATO il Vice Cardinale Asmodeo.
Questo mi fa pensare che nessuno lo rivedrà mai più e che presto ci sarà un
nuovo Vice Cardinale. La Cybertronic invece non ha smentito nulla, anzi ha
confermato la presenza al suo interno di un ramo ESTREMISTA che ha
intenzione di DOMINARE il Gene Oscuro. Il XIX Executive nega però il proprio
coinvolgimento garantendo che verranno presi provvedimenti nei confronti di
questi "elementi estremisti".
Insomma, si torna a casa.
E pensare che siamo giunti fin qui...
Giorno 143
Stanotte i demoni sono tornati a trovarci. TUTTI.
Solo che stavolta erano reali...
Un'orda demoniaca di esseri informi sbucata dal buio ci ha colto nel
sonno, costringendoci a combattere... e poi a fuggire.
Ci siamo incontrati nel corridoio, armi alla mano... mentre quelle cose si
ammassavano le une sulle altre nel tentativo di circondarci...
Non saprei dire cosa fossero... so solo che non abbiamo avuto scelta... e
siamo scappati verso la sala di decompressione.
Era chiaro che fosse una trappola...
Quando siamo arrivati alla cassaforte, questa era aperta e dinanzi a noi si
ergeva Ibrahim Nazoko, o almeno ciò che restava di lui.
L'essere umano era scomparso... rimaneva uno scheletro scarno animato dal
volere di Demnogonis. Nazoko era diventato un Legionario Benedetto...
Ma quello che ci ha davvero sconvolto è stato il fatto che avesse conservato
i suoi poteri...
Un fischio psichico ci ha costretti in ginocchio... mentre quelle cose ci
raggiungevano.
Ho combattuto con tutte le mie forze...
Poi mi sono svegliato.
E' stato l'incubo più orribile della mia vita.
Dobbiamo cambiare rotta. Subito.
Non c'è tempo da perdere... qualcosa di abominevole sta per scatenarsi su di
noi!
Giorno 144
Stamani ho contattato personalmente l'Imperatrice tramite il canale privato
che mi aveva messo a disposizione prima della partenza.
Volevo sapere che era a conoscenza di cosa fosse in realtà la cassaforte
. Mi ha risposto di sì, che era un'altra macchia nella storia Imperiale.
Consegnata alla Fratellanza dopo aver capito di che pericolosità fosse, non
se ne era saputo più nulla... fino ad oggi. L’ho messa al corrente della
decisione di tornare indietro e non ha potuto che approvare la nostra
scelta. Sebbene sperasse molto in questa missione, ha compreso che non
avevamo alcuna possibilità di avere successo.
Più
tardi insieme agli altri si è stabilito di invertire la rotta.
Ma non possiamo più farlo. I comandi non rispondono ai controlli manuali.
Abbiamo fatto decine di verifiche, abbiamo chiesto aiuto alla base di Luna
per un controllo dei nostri sistemi... e abbiamo scoperto che sono stati
manomessi. Opera di Uber.
Ha fatto in modo che non potessimo tornare indietro, fissando la rotta
secondo la programmazione stabilita dal Secret Pact.
Atterreremo su Nero e non possiamo fare nulla per impedirlo... né tanto meno
rallentare la nave.
L'Alleanza ci ha garantito che ci manderà una squadra di recupero il più
presto possibile, ma non possono garantirci quando riuscirà a
raggiungerci... perché siamo andati troppo avanti.
Così non resta che aspettare ancora...
Giorno 145
Ancora incubi stanotte... ci perseguitano senza pietà.
Stamattina Yama aveva due occhiaie profonde. Muawijhe ha iniziato a
logorarci...
Giorno 146
Questa notte è andata meglio, abbiamo potuto riprendere le pillole.
Ne abbiamo approfittato per scendere nell'armeria di bordo e controllare le
armi a nostra disposizione.
Fucili d'assalto, mitragliatori pesanti, pistole d'ordinanza, spade in lega
e quant'altro necessario ivi comprese bombe a mano, lacrimogeni e via
dicendo.
Poi c'è tutta una serie di armi stratosferiche di marca Cybertronic che sul
momento pensavamo del tutto superflue, dato che nessuno di noi sembrava
avere la minima idea del loro funzionamento.
Poi si è fatta avanti Nina.
Ha preso con disinvoltura un enorme mitragliatore spiegandoci che al corso
di addestramento Bauhaus, un ex-Cybertronic istruiva gli allievi sull'uso
delle armi CYB.
Così, abbiamo iniziato un corso accelerato a bordo.
Giorno 147
Incubi. Tornano e ci assalgono, svegliandoci in piena notte tra le nostre
urla atroci... e non riusciamo a fermarli.
Maledetto Muawijhe!
Non abbiamo fatto molto oggi. Questa situazione è pesante.
Giorno 148
La cassaforte ci spia... ci osserva con il suo nero influsso di
morte... sento che vuole prenderci, che sonda le nostre menti... che
corrompe le nostre anime.
Ci vuole... lo sento, come sento di amare Nina... come sento di tenere ai
miei compagni come fratelli... così sento l'odio nel metallo scuro di quella
trappola mortale...
Giorno 149
Ho trovato Nina ferma, in piedi davanti alla cassaforte oggi.
L'ho chiamata... ma non si è girata.
Sono andato da lei e l'ho scossa.
Mi ha guardato con il vuoto nello sguardo... una sensazione che mi ha messo
il freddo addosso.
Quando è tornata in sé era come al solito scostante.
Non riesco a penetrare le sue difese... che cosa devo fare?
Giorno 150
Un'altra notte insonne.
Ormai cerchiamo di non addormentarci, per non rischiare di sognare...
Stasera per fortuna riprenderemo le pillole.
Speriamo di dormire, perché le forze ci stanno abbandonando, sia fisiche che
mentali.
Oggi
Shane ha perso la testa perché non riusciva a collegare due fili del quadro
elettrico dietro al bagno. Ha preso a calci la porta fino a sfondarla.
Stiamo camminando su un filo... e quel filo sono i nostri nervi tesi...
Giorno
151
Orbita di Nettuno, ormai ci siamo.
Se penso a tutta la strada che abbiamo fatto...
Guardandomi indietro mi sento assalire dai rimorsi... per la nostra
ingenuità. Chiudere il Sigillo dell'Oscura Simmetria... una folle pretesa
che non avrà mai compimento.
Che peccato...
Giorno
152
Yama Watanabe era davanti alla cassaforte stasera. La fissava...
esattamente come Nina.
Michael Shane era con me e mi ha detto che era la seconda volta che lo
sorprendeva lì.
Io gli ho detto lo stesso di Nina.
L'abbiamo svegliato, riportato in sé... ed era spaesato, al punto che quando
gli abbiamo detto cosa stava facendo è impallidito, allontanandosi
immediatamente per andare a chiudersi nella sua cabina.
La cassaforte continua a chiamarci.
Riusciremo a resisterle?
Giorno 153
C'è un detto popolare, originario del mio Clan:
"Se il diavolo bussa alla tua porta, non sta cercando riparo per la
notte, vuole semplicemente che la notte sia il tuo riparo".
Questo per dire che il diavolo non può mai avere buone intenzioni... che
qualsiasi cosa faccia, lo fa per corrompere, traviare l'uomo e portarlo fino
a sé, asservendolo ai suoi voleri al punto di essere per lui la protezione
di cui egli aveva bisogno.
Ecco... credo che la presenza della cassaforte qui, sia proprio
questo. Il diavolo. E il richiamo che sentiamo una nenia ingannevole che
vuole convincerci a entrare in quel buio metallico per trovarvi riparo.
Non dobbiamo ascoltarlo.
E' la nostra unica speranza...
Giorno 154
Le pillole stanno lentamente terminando.
Entro due settimane saranno finite.
Abbiamo deciso quindi di razionarle ancor più... una ogni quattro giorni.
Non so se reggeremo a tanto.
L'Alleanza continua a dire che la squadra di soccorso è in viaggio, ma non
sa dire quando arriverà.
Mi chiedo se sia vero... se non siamo tutti delle cavie da laboratorio per i
folli esperimenti Cybertronic...
Giorno
155
Maledetti incubi... corvi neri che si addensano in cielo.
Follie inafferrabili e sconosciute.
Visioni di morte che trasmettono in noi il senso ultimo del Gene Oscuro...
Giorno 156
Ho riletto le tre righe di ieri. Terribili. E anche ora non mi viene niente
di diverso da scrivere. Qualcosa in me sta mutando.
Cambiando.
Giorno 157
Sei sicuro che il buio sia assenza di luce? Sei sicuro cuore mio che la luce
sia buio mascherato? Sei sicuro che tutto quello che vedi sia come sembra? O
ciò che sembra è la verità profonda di ciò che vedi?
Giorno 158
Non riesco a credere di aver scritto quelle cose, ieri.
Santo cielo, sto impazzendo. Oggi abbiamo ripreso le pillole, così va
meglio... ma sono preoccupato. Molto preoccupato.
Ho fatto leggere quelle righe agli altri e come me sanno che finiremo per
impazzire tutti.
Shane ci ha detto di aver tentato di farsi la barba in bagno con il suo
pugnale da guerra. Ha una cicatrice sulla gola lunga tre centimetri, per
fortuna superficiale. Il bagno era tutto schizzato di sangue e ci ha messo
mezz'ora per ripulirlo tutto.
Dobbiamo proteggerci. Per far questo, da domani faremo i turni per le
pillole in modo che almeno uno di noi a turno sia lucido e possa controllare
gli altri, eliminando oggetti appuntiti e armi alla nostra portata.
Non c' è alternativa.
Giorno 159
Questi demoni che nella notte ci rapiscono provengono da quella dannata
cassaforte. Lo so, lo sento.
E Nazoko... è lì dentro che aspetta. Il momento per ucciderci. Tutti.
Devo fare qualcosa.
Espellere quella trappola dannata.
Espellerla.
Ma come?
Giorno 160
Trappola. Morte. Orrore.
Ecco l'essenza della cassaforte.
Siamo cavie.
Cavie.
Giorno
161
Ecco che va già meglio. Ho preso la pillola due ore fa, grazie all'aiuto di
Shane, perché per qualche motivo mi ributtava l'idea di ingoiarla.
Questo è ancora peggio degli incubi in sé... mi sto assuefacendo ad essi,
iniziano a piacermi...
Anche ora che sono lucido... ne sento il desiderio.
Il Male mi sta corrompendo.
Domani starà a me controllare gli altri.
Lo farò con attenzione. Voglio capire cosa accade.
Giorno 162
Gli effetti degli influssi oscuri stanno svanendo, ma ho deciso di non
dormire per il momento.
Gli altri erano molto strani oggi. Yama sembrava imbambolato, a volte
parlava e d'un tratto smetteva, guardando qualcosa di invisibile intorno a
noi. Shane ha sfondato una sedia contro la parete perché il suo tè era
freddo e ha poi frantumato un posacenere a terra gridando che era un oggetto
del tutto inutile visto che non era possibile fumare.
Nina passava continuamente davanti alla cassaforte, si fermava,
tornava indietro, si girava e la fissava. E ripeteva daccapo il tutto finché
qualcuno non la scuoteva tirandola via a forza.
Che cosa farò io, domani, quando toccherà a Yama il turno di guardia?
Giorno
163
Il buio.
Gira gira gira intorno. Gira dentro e si rigira in me.
Dentro. Scava per entrare.
Yama mi ha preso e mi ha sbattuto al muro mentre cercavo di aprire la
cassaforte con la chiave.
Come l'avevo io? Mi ha chiesto.
Non capivo, non lo sapevo.
Ce l'avevo e basta.
Ora mi ha chiuso nella mia cabina. Non posso uscire.
E' pazzo. Completamente pazzo.
Giorno 164
Mio Dio. Yama mi ha dato una pillola oggi.
Mi ha detto quello che è successo ieri e ho riletto il Giornale di Bordo.
La chiave... mi ha chiesto, come facevo ad averla? Credevamo che fosse
andata perduta... come poteva essere in mano mia?
Semplice, ho risposto, l'avevo presa io per impedire a CHIUNQUE di aprire la
cassaforte.
Là dentro c'è il Male. Pensando che la chiave fosse andata persa, nessuno
avrebbe più cercato di aprire quella trappola mortale... nessuno ci sarebbe
più entrato.
"Yama" gli ho detto "vi ho salvato la vita!"
Lui mi ha guardato con disgusto, accusandomi di disumanità.
"E Nazoko?" ha ribattuto "Avresti potuto salvarlo!"
Gli ho detto che si sbagliava, che Nazoko si era chiuso nella cassaforte
per sua libera scelta perché era già corrotto. Lo era sempre stato.
Possibile che non ricordasse quello che era scritto nel file sul Secret
Pact?
Certo, io lo avevo già sacrificato prima di leggere quel file... ma SAPEVO
che Nazoko era corrotto.
"E anche tu lo sapevi" ho detto a Yama "Non dirmi che non lo sentivi...
dentro di te!"
Non mi ha risposto.
Mi ha mostrato la scatola di pillole.
"Contale" mi ha detto.
Ho aperto... e ne ho contate quattro.
"Domani le prenderemo tutti e io dirò loro ciò che hai fatto. In base a
questo prenderemo una decisione. L'ultima vera decisione prima della follia
completa."
Giorno 165
Riunione di oggi.
Dopo aver parlato agli altri delle mie azioni, Yama ha chiesto loro cosa
pensavano di fare. Michael Shane ha espresso delusione nei miei confronti
sottolineando che mi credeva una persona umana e responsabile. Ho replicato
che era stato proprio il mio senso di responsabilità a spingermi ad agire
così.
Nina mi ha accusato dicendo che se ho fatto questo, allora potrei essere
stato io a chiudere Nazoko nella cassaforte.
Ho negato tutto, poiché non è vero. Le ho detto di non avere idea di come
abbia fatto Nazoko ad entrarvi giacché la chiave era in mio possesso, ma
presumo ne esistesse una copia, a meno che la cassaforte stessa non
avesse VOLUTO aprirsi a lui.
Shane ha voluto sapere se esiste un altro comando a distanza oltre quello
finito distrutto durante lo scontro con Uber, ma ho risposto di no, che di
quello io neppure sapevo niente.
Ho detto loro che stanno sbagliando, che non sono un traditore, che ho agito
così mantenerci tutti in vita.
Non ne hanno voluto sapere.
Hanno discusso a lungo se aprire o meno la cassaforte e nonostante io
glielo abbia sconsigliato, hanno deciso di farlo.
Gli ho ricordato che Nazoko dopo tutto questo tempo è certamente morto... e
che se non lo è, significa che si è trasformato in qualcosa di OSCURO...
dunque in entrambi i casi sarebbe un'azione priva di senso, aprire quella
porta.
E' strano come il torto a volte si tramuti in ragione e la ragione pretenda
di restare tale anche nell'evidenza di un torto.
Voglio dire che tutti loro sapevano che avevo ragione, ma il mio essere
disumano doveva trovare espiazione.
"Aprirai tu la cassaforte " ha deciso infine Yama " è il minimo che
puoi fare."
Ho risposto che non ci pensavo minimamente e mi sono ritrovato a fissare la
canna della pistola di Shane dalla parte sbagliata.
Mentre ci dirigevamo nella sala di decompressione, un rumore metallico ci ha
fatto sobbalzare.
Siamo corsi a vedere.
La porta della cassaforte era spalancata.
Ci siamo avvicinati lentamente, spiando all'interno con le armi spianate.
Non un suono, né respiri, né passi.
Solo il buio.
Shane ha fatto luce con la torcia... e due occhi rossi come il fuoco sono
schizzati verso di noi, investendoci con la furia di grandi e possenti
braccia.
Qualcosa mi ha colpito in pieno, mandandomi due metri indietro sul
pavimento.
Ho rialzato lo sguardo: il Legionario Benedetto, la figura del mio incubo...
il comandante Nazoko, era lì, di fronte a noi, tutti in uno.
Dietro di lui è sciamata fuori un'orda demoniaca volante... piccoli esseri
simili a pipistrelli ma con ali piccole e puzzolenti...
Poi qualcos'altro è schizzato fuori dalla cassaforte: il frammento di
asteroide. Ma non era più immobile... bensì pulsava di vita propria come se
fosse un grande cuore nero...
Si è aperto per un attimo... e dal suo interno infernale un altro di quei
mostri è schizzato fuori, proiettato verso Nina.
Lei lo ha schivato mentre quelle cose sciamano intorno a noi, assembrandosi
sul soffitto come per cercare una formazione di volo...
Ho gridato che dovevamo fuggire.
Shane non ci ha pensato un attimo, correndo via nel corridoio.
Io e Nina lo abbiamo seguito mentre Yama faceva fuoco sull'intera massa
brulicante.
Poi Nazoko si è mosso e io mi sono voltato.
Ho urlato a Yama di lasciar perdere.
Il Jito ci ha pensato un attimo, poi mi ha dato ascolto.
Siamo fuggiti via richiudendoci ermeticamente alle spalle il portello a metà
del corridoio.
In questo modo avevamo tagliato fuori la sala di decompressione, la sala di
controllo della stessa e circa sei metri di corridoio.
Non c'erano altri accessi dietro quella porta che avrebbero potuto mettere
in comunicazione Nazoko con il resto dell'astronave.
Eccetto i condotti dell'aria.
Lì, quei piccoli esseri schifosi, sarebbero potuti passare...
Giorno
166
Non abbiamo dormito naturalmente.
La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di togliere l'aria alle zone
che abbiamo tagliato fuori tramite la chiusura del portello. Abbiamo
ordinato al computer di bordo di escludere quell'ala della nave sigillando
automaticamente anche i condotti d'aria cosicché quegli esseri non possano
giungere fino a noi.
Poi abbiamo contattato l'Alleanza.
Inutilmente... perché un'interferenza bloccava il segnale.
Ho fatto notare ai miei compagni la stupidità del loro gesto... e di rimando
mi hanno accusato di aver portato io la situazione a questo punto. Se avessi
liberato il comandante quando potevo, forse non sarebbe successo niente di
tutto ciò.
Allora mi è venuto in mente il frammento di asteroide.
Sono andato in laboratorio e ho aperto l'armadio dove l'avevo chiuso.
Nella teca di vetro non c'era più... in compenso c'era la cimice che io
avevo inserito nel frammento. Ecco perché, per quanto ne sapevo, non si era
mai mosso da lì.
Ma chi l'aveva preso e quando?
Ricordavo di averlo visto anche dopo che Nazoko si era chiuso nella
cassaforte ... o forse mi sbagliavo?
L'ennesima incertezza mi accompagna in questo dannato viaggio...
Giorno
167
Ancora un giorno senza dormire.
Ho avuto modo di discutere con Nina oggi. Lei si è avvicinata a me
chiedendomi se mi ricordavo di quando lei aveva messo quel foglio davanti
alla mia porta. Ebbene, voleva dirmi, lo aveva fatto... per mettermi alla
prova. Per sapere se ero pronto a fidarmi di lei nonostante lei fosse
addestrata in quel modo... e se quindi l'amavo davvero.
Chiaramente ho fallito la prova.
Più di una volta.
Ci siamo chiariti, ma lei mi ha detto che non si aspettava tanta disumanità
da parte mia. Ho cercato di spiegarle che stava confondendo la disumanità
con il senso di responsabilità. Se Nazoko si era chiuso nella cassaforte
significava che aveva perso la battaglia con se stesso... ed era perduto
ormai. Riaprirlo lo avrebbe trasformato in una specie di Grant Neville. Non
potevo permetterlo.
Dall'area isolata per tutto il giorno sono risuonate urla agghiaccianti,
colpi contro il portello e ogni sorta di rumori.
Speriamo che non riescano a sfondare...
Giorno
168
Nuova discussione tra insonni sull'orlo della pazzia.
Le comunicazioni non sono ancora riprese, causa Urano suppongo, ma questo mi
ha dato modo di riflettere. Shane ha proposto di NON comunicare all'Alleanza
gli ultimi sviluppi, perché potrebbero decidere di lasciarci qui a morire.
Ho obiettato che tutto sommato, se il Consiglio prendesse questa decisione,
non sarebbe sbagliato. Il nostro stesso senso di responsabilità dovrebbe
obbligarci a non chiedere aiuto. Riportare la cassaforte su Luna
significherebbe esporre tutto il nostro mondo a un nuovo sconcertante
pericolo.
Yama e Nina sono rimasti neutrali, cercando di sedare gli animi, ma su
questo punto è ormai chiaro che io e Shane non ci prendiamo proprio.
Comunque il problema non si pone ancora, perché le trasmissioni sono
interrotte.
Giorno
169
Nina si è addormentata oggi, è stata l'unica a farlo. In parte la invidio,
in parte la compatisco... perché quando si è svegliata era in preda alle
allucinazioni. Gridava frasi sconnesse circa un'ombra che aleggiava su di
noi, sul nostro destino compiuto, sulla morte certa che ci aspetta su Nero.
L'abbiamo rassicurata, dicendole che stanno arrivando i soccorsi, ma lei ha
replicato che non è vero niente, che l'Alleanza ha già scelto di
abbandonarci... che siamo perduti.
Ora è tranquilla.
Solo, mi chiedo, chi sarà il prossimo di noi ad addormentarsi?
Giorno
170
Se fosse esistita una testimonianza del giorno in cui Lucifero precipitò
all'Inferno, tale evento sarebbe stato descritto con le stesse parole che
userò io per descrivere ciò che udiamo provenire dalla zona isolata.
Grida di creature immonde, indefinibili, che ci scuotono dentro scavando per
ridurci all'osso dell'anima... lamenti, stridii, gorgheggi senza senso...
tutto vorticosamente vicino... ma allo stesso tempo irraggiungibile, per
nostra fortuna.
C'è un
sentore di morte che non so descrivere...
Giorno
173
Sono ancora vivo. E sano di mente.
Incredibile... considerando i due giorni passati.
Allucinazioni, visioni, sogni, incubi, miraggi... il tutto condito
dall'onirico battito del cuore nero della cassaforte ... perché lo
sappiamo ormai che LEI è viva... VIVA!
Due giorni di agonia.
Io mi sono addormentato. Shane si è addormentato.
L'unico a essere sveglio da ormai tre giorni, se non quattro, è Yama.
E' un cadavere che deambula sull'astronave... che ci osserva dal torpore
della sua aria trasognata... ma sempre vigile, nonostante tutto.
Io mi sono addormentato, dicevo. E ho sognato...
...una landa desolata, popolata da ghiacci eterni e ombre sinuose...
creature indicibili che strisciavano verso di me... verso di noi, perché
c'eravamo tutti... TUTTI, compresi Neville, Reiko, Uber e il dottor Lowell.
Tutti quelli della spedizione... vivi ma allo stesso tempo segnati da una
croce scarlatta sulla fronte... a simboleggiarne la morte.
E le ombre si addensavano su di noi... e vedevo una croce brillare sulla
fronte di Yama, poi su quella di Shane, di Nina... e prendevo uno specchio
per guardarmi... e allora vedevo la croce brillare sul mio viso...
Al mio risveglio quelle ombre sembravano ancora lì e ho iniziato a dare
fuori di matto. Yama e Nina mi hanno bloccato e solo dopo un'ora sono
tornato definitivamente in me. Non prima.
Quanto a Shane, ignoro i suoi incubi... ma al suo risveglio, ha tentato di
strangolarmi. Mi è saltato addosso urlando, chiamandomi "Krysalis"...
stringendo come un pazzo... tanto che ho creduto di morire.
Nina l'ha tramortito e quando si è svegliato, mezz'ora dopo, mi è venuto
vicino implorandomi di scusarlo.
Naturalmente l'ho fatto.
Nessuno di noi è in sé.
Ogni incubo ci strappa via un lembo di umanità... e quando ne resteremo
senza, allora non saremo più uomini, ma mostri.
Giorno
175
Dormire è come morire, svegliarsi è come sognare, sognare è come vivere...
in un incubo di morte. Morte e orrore. Che ci prende, ci frantuma, ci
disperde nel cosmo come polvere stellare...
Non capisco più il significato della vita.
Della nostra vita.
Così come non so perché Yama non voglia dormire.
Perché non voglia sognare...
Giorno
176
Yama dorme. Finalmente.
L'oscurità lo prenderà... come ha preso noi.
Sì, è così... siamo presi... siamo morti che camminano, esseri senza più una
dignità, né un pezzetto di razionalità.
La ragione non vede oltre la paura.
Nina è laggiù, nell'angolo... che trema.
Shane è seduto di fronte a Yama, lo guarda mentre dorme... e in mano stringe
un pugnale. Gli ha già inferto tre piccole ferite sul petto... e so che
brama per cibarsi del suo sangue...
Anch'io ne sento il bisogno... il desiderio...
Assoluto di morte.
Giorno
179
Luic, souni... cosse che non capiscio... come sse tuuto fosee stravloto... e
la mano mi treme... non risco a scirvere comme dovrrei.
Malezidione... concenntarzione... concentarzione... concentrazione...
Unna lettera dopo l'alltra... piano... ecco... devo fare pause...
Allora:
la pazzia ci sta perndendo...
Shane ha... lui ha ferito Yama... loha sevizzato... seviziato.
Nina... diomionina, lei ha... si è fatta fare cose... sesso con tutti e
tre... ha ceduto a follia che io non so controllaare... mi ha preso... ha
preso tutti... e lei... l'abbiamo scopata... senza pietà.... le abbiamo
fatto male.
Troppo male.
Dovri uccidermi... ficcarmi il pugnale in gola... morrir agonizzante... come
merito... come tutti meritiamo...
Giorno
181
Sangue morte orrore sangue orrore orrore morte sangue sangue sangue io amo
il sangue amo la morte amore l'oscuro signore delle tenebre amo uccidere
sangue sangue nina morte sangue yama mangia mangia cuore carne sangue shane
morte uccidi taglia la carne a pezzi piccoli e succosi da mangiare da bere
sangue ti adoro mio signore delle tenebre dei sogni Muawijhe a te obbedirò
come la fiamma al vento mi spengo per te mi accendo per te guidami guida la
mia mano nel sangue guida la mia mano nel sangue guida la mia mano nel
sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue nel sangue
guidami
Giorno
182
Marcisci nel sangue... il sangue è l'orrore, la risata il sapore, le lacrime
la linfa che ci sostiene. Perire nel fuoco ingannevole della perdizione.
Ballare nel fuoco. Danzare nell'ombra.
Come oscurità che si espande...
Giorno
184
Qualcosa di diverso. Sta per succedere...
E' forse la fine... il sangue ci chiama. Dobbiamo andare.
Sì. Finalmente.
Tutto è distorto, ma non la fede.
Resisti.
Resisti.
Resisti.
Giorno
187
Mi sono risvegliato in un letto di luce bianca.
Il paradiso. No, stanza asettica. Tubi infilati nelle vene.
RespiratoreUn'ora fa è venuto a togliermi tutti un tizio col camice bianco.
"Bentornato" mi ha detto "finalmente".
Gli ho chiesto chi era, dove mi trovavo, ma non mi ha voluto rispondere. Si
è limitato a darmi il Giornale di Bordo.
"Lavoro interessante" ha detto "perché non continui?"
Giorno
188
Ora so qualcosa in più.
Mi trovo a bordo della Libellula Azzurra, la nostra nave di soccorso.
Il dottore che ho visto ieri è Maxwell Linch. Per tutti il dottor Maxwell.
Da lui ho saputo di non essere l'unico sopravvissuto, ma quando gli ho
chiesto di essere più preciso ha cambiato discorso.
Mi ha detto che ho bisogno ancora di un giorno per riprendermi.
Però mi ha fatto incontrare il comandante, Martin Forges.
E' un Imperiale, lo conosco di fama. Lo ammirano in molti per il suo
coraggio e le innumerevoli vittorie contro le legioni oscure.
Mi ha detto di stare tranquillo, che domani saprò tutto.
Nina Nemec.
Yama Watanabe.
Michael Shane.
Dove siete? Non ho mai pregato così tanto come adesso... Nina, Dio... fa che
almeno lei sia viva...
Giorno
189
Quello che ho scoperto mi ha sconvolto.
Io... io ancora non riesco... non riesco a crederci.
Oh mio Dio, perché? Perché sono vivo? Perché sono ancora vivo?
Ho conosciuto l'equipaggio. Fin qui posso scrivere.
E' un piccolo equipaggio. Oltre il comandante Forges e il dottor Maxwell,
della Cybertronic (la parte integra, così dice lui) a bordo c'è Francisco
Navarra, Mistico della Fratellanza, e un mercenario di nome Michail Vov.
Non ho parlato con loro, non ancora. Dopo quello che ho saputo, non ho
nessuna voglia di conoscerli... non mi interessa.
Intanto vorrei dire che la Croce del Nord non c'è più.
L'hanno lasciata nello spazio profondo innescando la bomba nucleare che
hanno trovato nella stiva... e l’hanno fatta esplodere, con tutto il suo
maledetto carico di morte...
Ci hanno prelevato quando eravamo ormai del tutto impazziti, hanno avuto
seri problemi a calmarci e alla fine hanno dovuto addormentarci con delle
frecce narcotizzanti.
E così sono qui, ancora vivo.
Quanto agli altri...
Giorno
190
Oggi ho saputo che stiamo andando su Nero.
Dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che hanno visto, stanno
continuando la nostra missione... è da non crederci.
Ho parlato con Forges, gli ho detto che è una follia... e quello che ho
letto nei suoi occhi è stata piena comprensione.
"Lo so" mi ha risposto "ma io eseguo solo gli ordini dell'Alleanza".
Non posso crederci...
Più tardi ho percorso il corridoio della zona ospedale, fino alla stanza in
fondo.
Ho aperto piano...
Sul letto, Nina riposava in silenzio.
Le sono andato vicino, le ho guardato il braccio. Il braccio mancante.
il moncherino mi ha fatto balzare il cuore in gola... e le lacrime agli
occhi.
Sul letto di fronte, Michael Shane aveva gli occhi aperti e mi guardava
senza parlare.
"Che cosa abbiamo fatto?" sono riuscito a dire.
Ha girato lo sguardo sul letto accanto al suo, dove giaceva Yama... ma Shane
non mi ha risposto.
Yama Watanabe era tenuto in vita da una macchina. Privo di entrambe le gambe
e di un braccio, versava in un coma vegetativo senza uscita.
"Che cosa abbiamo fatto?" ho ripetuto ripensando all'orrore dei giorni
oscuri.
Giorno
191
La memoria mi torna a sprazzi rossi... dipingendo nel sangue scenari
apocalittici di sevizie e cannibalismo assurdo...
Cannibalismo...
Le
nostre bocche assetate di sangue, i nostri denti affamati di carne... di
carne umana... io e Shane che assaliamo Yama, strappandogli gli arti dal
corpo con i nostri pugnali, sfruttando la sua pazzia... la sua stessa sete
di sangue... la sua stessa fame di carne... le sue stesse parole che
urlavano "Mangia! Mangia! Il cuore! La carne! Mangia!" e poi la voce di
Shane: "Taglia la carne a pezzi piccoli e succosi, da mangiare!" e la mia
voce: " Ti adoro mio signore delle tenebre, dei sogni, Muawijhe... a te
obbedirò, come la fiamma al vento mi spengo per te, mi accendo per te...
guidami! Guida la mia mano nel sangue!" e la voce di Nina inneggiare:
"Morte! Sangue!".
E poi, una volta sazi dei suoi arti... la nostra fame si è diretta verso
Nina...
Poi, da quello che mi hanno raccontato, Michail Vov è stato il primo ad
arrivare. Mi ha afferrato mentre cercavo di tagliare l'altro braccio a Nina
e mi ha scaraventato contro la parete.
Non lo ringrazierò mai abbastanza per avermi fermato.
Per aver salvato Nina. La mia Nina...
Giorno
192
Non ho il coraggio di parlare con Nina, non voglio neppure che mi guardi...
Shane è inavvicinabile, deve stare male dentro, tanto quanto me.
Il dottor Maxwell dice che per Yama non c'è niente da fare, domani
spegneranno il macchinario, sta consumando troppa energia inutilmente...
Povero amico mio. Yama.
Che cosa ti ho fatto...
Giorno
193
Oggi hanno spento la macchina che teneva in vita Yama.
Il dottor Maxwell lo ha portato giù nell'obitorio.
Nina è sempre a letto, non l'ho ancora incontrata. Shane dice che non gli
parla. Lui si è ripreso dalla convalescenza, non aveva nulla da un punto di
vista fisico.
Nina
non parlerà nemmeno a me, lo so bene.
Ho parlato con Maxwell, dice che c'è una possibilità di restituire il
braccio a Nina. Col suo permesso, che ha già avuto, le installerà un braccio
cibernetico autosufficiente, collegandolo alle terminazioni nervose della
spalla. E' una buona notizia.
Michail Vov mi ha fermato poco fa, voleva sapere cos'è successo sulla
Croce del Nord, che cosa ci ha fatto impazzire.
Gliel'ho detto. Gli ho detto della cassaforte. Mi è parso di vederlo
trasalire, solo un attimo, ma forse mi sono sbagliato. Probabilmente non
riusciva a credere alle mie parole.
E nonostante tutto, continuiamo la missione verso Nero.
Giorno
194
Ho conosciuto meglio il mistico, Francisco Navarra. Mi ha sorpreso molto,
era costernato per il tradimento di Nazoko. Ha detto che da tempo il
Cardinale di Luna sospettava del tradimento del suo vice Asmodeo.
Col Secret Pact, poi, ha avuto le prove che cercava. Grazie a noi una
congiura è stata sventata. Dobbiamo andarne fieri.
Fieri...
Non c'è nulla della nostra missione di cui posso andare fiero.
Proprio nulla...
Giorno
195
Abbiamo parlato con l'Alleanza, ho cercato di convincerli che è una follia
proseguire, ma ho ottenuto solo negazioni.
No, non dobbiamo tornare indietro.
No, non li abbiamo delusi affatto.
No, non c'è motivo di rinunciare perché l'equipaggio della Libellula
Azzurra è stato scelto apposta per supplire a chi non c'è più.
Ho chiesto perché non mandano una flotta intera su Nero, perché devono
sacrificarci in questo modo... e mi hanno risposto che un conto sarebbe
perdere noi, un conto perdere un'intera flotta.
Non ho parole...
Siamo carne da macello. Solo carne da macello.
I consiglieri dell'Alleanza non si sono dimostrati poi tanto diversi da
noi... l'unica differenza è che noi eravamo impazziti... loro no.
Giorno
196
Oggi è successa una cosa strana. Ho di nuovo avuto quegli incubi...
Sono tornati, non così forti come prima... ma ho visto le stesse ombre... lo
stesso agghiacciante volto di Nazoko, trasformato in qualcosa di
abominevole... qualcosa che - ritengo - sia molto più forte di un
Legionario Benedetto o di un Necromutante ... anche se ancora non l'ho
identificato...
Mi sono svegliato di soprassalto... nel sogno Nazoko si aggirava per la
nave... per QUESTA nave!
Ne ho parlato con il comandante, che mi ha detto di tranquillizzarmi... che
a bordo non c'è niente di cui devo preoccuparmi... che è tutto a posto.
Tuttavia, mentre lo diceva, ho incontrato lo sguardo di Vov.
Non mi è piaciuto.
Sembrava avesse in serbo un segreto che lo assillava.
Ho provato a farmelo dire, ma non sono venuto a capo di nulla.
Cosa mi nascondono?
Giorno
197
Ho incontrato Nina, oggi.
Stavo passeggiando sul ponte sottostante, ero in vena di esplorare la nuova
nave. Lei era ferma davanti a un’ampia una porta blindata.
Aveva il suo braccio cibernetico nuovo, che mandava un tenue bagliore
verdognolo.
Mi sono fermato dietro di lei.
"Non è finita" ha detto, senza voltarsi.
"No" ho confermato.
"Non capisci... non è finita. " poi si è girata e i suoi occhi mi fissavano
in un modo che non so descrivere: odio, amore e disgusto... mischiati
assieme.
"Che stai cercando di dirmi?" Le ho domandato.
"E' a bordo." Mi ha risposto, gelandomi il sangue nelle vene.
"COSA è a bordo?" ho insistito.
"LO SAI COSA".
"La cassaforte ?" Non ci credevo "No, ti sbagli. L'hanno distrutta
insieme alla nave."
"E' quello che ti hanno detto. Ma non è vero. E' qui dietro, la sento.
Dietro questa porta. Non dirmi che tu, stanotte, non hai sognato niente!"
Non potevo ribattere.
Ho guardato la porta blindata.
"No, non di nuovo" ho dichiarato, voltandomi per andare in plancia.
Lei non mi ha seguito, ma potevo percepire le sue emozioni come fossero
aliti di vento...
Sono salito in plancia e ho quasi aggredito il comandante Forges,
accusandolo di avermi mentito, di aver nascosto la cassaforte sulla
nave senza criterio.
Mi ha respinto, sostenendo che si è limitato ad eseguire degli ordini.
Ho minacciato di dire tutto all'Alleanza e a quel punto un terribile sorriso
gli è comparso in volto.
"E' stata l'Alleanza ad ordinarmi di salvare la Reliquia. Eseguo i loro
ordini!"
Tutto il mio castello di verità e giustizia mi è crollato addosso.
Ho preteso spiegazioni e sono presto arrivate.
In quel momento erano presenti tutti: Forges, Maxwell, Vov, il mistico
Navarra, Shane... e anche Nina era tornata.
L'Alleanza ha deciso di seguire il piano ideato da Fratellanza e Cybertronic
col Secret Pact, poiché ritiene che possa essere un buon piano, con la
differenza che dopo aver consegnato la cassaforte, noi non daremo
vita all'Alleanza con Krysalis, bensì faremo esplodere la Reliquia con una
testata nucleare costruita dalla Cybertronic e piazzata all'interno della
stessa.
Questo è quanto dovrà fare la prima squadra. La seconda squadra invece dovrà
trovare il Sigillo e chiuderlo. E' probabile che una delle due squadre
fallisca, ma in questo modo avremo il 50% di possibilità che almeno uno dei
due piani alternativi vada in porto.
Io, Nina e Shane siamo rimasti senza parole.
Un doppio suicidio, anziché un suicidio. Il 200% di possibilità di finire
uccisi.
Questa, ahimè, è l'amara verità.
Giorno
198
Il dottor Maxwell, sotto nostro esplicita richiesta, ci ha fornito tre
scatole a testa di pillole per l'insonnia.
A quanto pare nessuno di loro ha ancora sognato niente, ma non importa.
Inizieranno.
E' solo questione di tempo.
La cosa irritante è essere guardati come se fossimo dei poveri pazzi.
E forse lo siamo.
Più tardi abbiamo appreso da Navarra il resoconto dell'abbordaggio.
Sono entrati a nostra insaputa dopo aver tentato invano di contattarci per
oltre un'ora.
Quello che ci lascia davvero sbalorditi è il fatto che NON ABBIANO TROVATO
MOSTRI DI NESSUN GENERE. La cassaforte era chiusa, perfettamente
sigillata, e l'hanno trasferita sulla Libellula Azzurra senza alcun
problema, trovando l'oggetto addirittura "leggero".
Invece hanno trovato noi, quattro cannibali che si stavano uccidendo a
vicenda... uno spettacolo al limite dell'orrido.
Navarra ci ha spiegato di come abbiano già tentato di aprire la
cassaforte... ma senza successo. Ho ribattuto che è un bene, ma che è
solo questione di tempo. Sarà LEI a decidere quando sarà il momento di
aprirsi. Ho chiesto se avessero trovato un frammento di asteroide ma a
quanto pare non c'era niente del genere.
Vuol dire che è dentro la cassaforte. Il frammento ha agito da
conduttore, da catalizzatore, in qualche modo che non so spiegare.
I batteri in esso contenuti sono stati trasformati... così come le persone
che si sono ritrovate infettate... forse il frammento non era portatore del
virus... il Gene Oscuro era insito nella cassaforte e tutto ciò che
le serviva era un elemento che la attivasse... una fonte di batteri pronti
per l’infezione... ed è proprio quello che poi è successo.
E adesso questi pazzi vogliono ricominciare da capo.
E fare i nostri stessi errori...
Non dobbiamo permetterglielo.
MAI.
Giorno
199
Ne ho parlato con Nina e con Shane.
Studieremo un piano per liberarci della cassaforte.
Domani, durante la cena, verseremo nei bicchieri dei sonniferi.
Quando gli altri dormiranno, noi getteremo la Reliquia Oscura nello spazio
esterno.
Giorno
200
Ci siamo. Stiamo per andare a cena.
Sono stato nervoso tutto il giorno... e non solo io.
Credo che Navarra se ne sia accorto, ma non penso possa sospettare dei
nostri piani. Controllerò che beva il suo bicchiere in modo da esser certo
che assuma il sonnifero.
Controlleremo che TUTTI bevano dai loro bicchieri.
Non sto nella pelle.
Sbarazzarmi di quella maledetta cassaforte sta diventando il mio
unico scopo in questa missione.
Giorno
201
Il piano è riuscito... ed è fallito.
L'equipaggio della Libellula Azzurra si è addormentato, e fin qui il
piano è andato bene.
Abbiamo preso le chiavi al comandante e siamo scesi di sotto, provando ad
aprire la porta blindata dietro la quale si cela la cassaforte.
Quando siamo entrati, quello che abbiamo trovato ci ha lasciati di sasso.
Altro che piccolo equipaggio...
Dentro c'era un immenso laboratorio elettronico dove degli uomini stavano
intorno a un'enorme gabbia di energia nella quale era tenuta la
cassaforte.
Uno degli uomini ci ha visto e ha gridato un ordine.
La donna che era con lui ha estratto dal nulla un mitragliatore leggero e ce
lo ha puntato contro, intimandoci la resa.
Ho guardato Nina e Shane.
Avremmo certamente potuto reagire... ma al di là di quei due in tenuta
militare c'erano altri tre uomini, impegnati in qualcosa che ci ha indotti a
desistere.
Erano fermi in piedi, disposti a triangolo intorno alla cassaforte
... ed erano loro a creare quell'energia che vedevamo.
Erano Mistici della Fratellanza, almeno questa è stata la nostra prima
impressione.
Abbiamo gettato le armi.
L'uomo si è fatto avanti, domandandoci che ci facevamo lì.
Shane gli ha risposto che volevamo distruggere la cassaforte e io ho
rincarato la dose dicendo loro che erano pazzi se credevano di poterla
controllare.
L'uomo si è presentato come Aaron Reinberg, comandante in seconda.
La donna era Kora Parker, addetta alla vigilanza interna del laboratorio,
decretato Top Secret per ordine dell'Alleanza.
I Mistici non si sono mai avvicinati a noi, la loro concentrazione era
altrove.
"Sono Mistici Corporativi" ha spiegato Reinberg, decidendo che non eravamo
più una minaccia "Forse è una novità per voi. Un gentile prestito del
Cardinale ai fini della VOSTRA missione"
"Che ormai è NOSTRA" ha aggiunto Kora.
Poi ci hanno chiesto degli altri e abbiamo confessato il nostro
marchingegno.
Reinberg è venuto su con noi e quando finalmente il comandante si è
risvegliato, il rapporto che ha ricevuto dal suo vice non lo ha per nulla
soddisfatto.
Forges ci ha confinato nei nostri alloggi annunciando la sua intenzione di
non farci mettere più piede in alcun'altra zona della nave ad eccezione
della sala mensa.
Non abbiamo protestato, più che altro perché avevamo bisogno di parlare tra
noi e trarre le opportune conclusioni.
Giorno
202
Orbita di Nettuno.
Siamo sempre più vicini... quasi non riesco a credere di essere tanto
lontano da casa...
Nina, Shane ed io abbiamo stabilito un accordo. Non tenteremo altri colpi di
testa, almeno fino a quando non avremo maggiormente chiara la situazione. E'
strano... ma quando ho visto i mistici tenere soggiogata la cassaforte
ho avuto la speranza che fosse una cosa possibile... che quell'oscurità
che ben conosco fosse definitivamente in trappola.
Perciò abbiamo parlato al comandante, dandogli la nostra parola che può
fidarsi di noi.
Giorno
203
Oggi c'è stata una forte discussione tra Vov e Shane.
I due sono quasi venuti alle mani. E' nato tutto in seguito a quello che
abbiamo fatto ieri. Vov è venuto da noi mentre eravamo in sala mensa a
pranzo e si è seduto con aria strafottente, dicendoci di non provare più a
prendere iniziative del genere. Gli abbiamo risposto che può parlare così
solo perché non si rende conto di quello che abbiamo passato.
"Non sto dicendo che non avevate motivazioni valide" ha precisato "dico solo
che è stato stupido farlo."
Al che Shane si è infervorato, accusandolo di superficialità.
Vov l'ha preso per il bavero e i due si sarebbero picchiati se io e Nina non
li avessimo separati.
Più tardi ho trovato Vov da solo e gli ho parlato.
Gli ho chiesto che cosa vede, quando ci guarda.
Ha finto di non capire, così sono stato più chiaro:
"Tu sei stato il primo ad arrivare quando noi... beh hai capito. Dimmi la
verità: quando ci guardi, cosa vedi?"
"Lascia perdere" ha risposto "E' meglio per te non saperlo."
"Io voglio saperlo" ho insistito.
Vov mi ha guardato come per capire se dicevo sul serio o la mia era soltanto
una presa di posizione... e allora mi ha risposto: "Vedo te e Shane con le
bocche insanguinate mentre banchettate con la carne di Yama Watanabe... e
sento Nina urlare in un modo in cui non ho mai sentito urlare nessuno in
tutta la mia vita... e ne ho vista di gente urlare, credimi."
Una lacrima mi è scesa sul volto.
Mi sono girato e sono andato via.
Capisco perché lui, Forges e gli altri ci odieranno in eterno.
Quel dannato giorno, abbiamo smesso di essere uomini... e siamo diventati
mostri.
Giorno
204
Il nuovo braccio di Nina è formidabile, lo muove come se fosse il suo
naturale... e questo è bello. Soprattutto perché abbiamo ricominciato a
parlare un po'... non a confidarci, certo, ma stiamo lentamente tornando in
sintonia.
Di contro, la nostra unione sta allontanando Shane.
Giorno
205
il mistico Navarra si è intrattenuto con me e Nina poco dopo pranzo,
spiegandoci che il lavoro che i mistici corporativi stanno svolgendo di
sotto ha una grande importanza. Essi sono stati addestrati per arginare il
potere dell'Oscura Simmetria. Per tutto il resto del viaggio resteranno
mentalmente in contatto con la cassaforte , tenendola segregata
grazie alle stringhe di energia che riescono a produrre.
"Ma non dormono mai? " abbiamo chiesto "Non mangiano?"
"No" è stata la risposta.
Di fatto sono vittime sacrificali per il bene della missione e del nostro
sistema solare.
Navarra sembrava divertito dal nostro stupore.
Probabilmente solo un membro della Fratellanza può capire le motivazione
della Fratellanza stessa.
Giorno
206
Kora Parker è uscita dal suo rifugio segreto oggi.
Che donna... che fianchi... e che corpo!
E che carattere...
Shane oggi ha provato ad agganciarla, ma lei lo ha prontamente respinto
parlando chiaro subito, dicendogli che non intende perdere tempo con un
rammollito della sua risma.
Shane se l'è presa. Ma chi non se la sarebbe presa, in fondo?
Io le ho parlato appena, Kora è tutta presa da Maxwell, credo che tra i due
ci sia qualcosa. Parlavano di un certo "progetto" relativo a una certa
"cavia".
Ancora segreti... ne ho abbastanza.
Che cosa stanno tramando?
Giorno
207
Reinberg mi ha appena detto che l'Alleanza vuole che noi sopravvissuti della
Croce del Nord seguiamo gli esperimenti Top Secret in prima persona.
Quali siano questi esperimenti non ci è dato saperlo ancora, ma Reinberg è
stato chiaro: Ikki Asano in persona ha preteso che noi supervisionassimo gli
esperimenti.
Così domani scenderemo nel laboratorio e scopriremo cosa si cela laggiù...
oltre alla cassaforte, il nostro incubo peggiore.
Secondo Nina, tutto questo non porterà a niente di buono...
E io le credo.
Giorno
208
E' quasi mezzanotte, ho appena la forza per scrivere questo: Yama Watanabe
non è morto.
Giorno
209
Il dottor Maxwell ha lavorato su Yama dal giorno in cui ci hanno detto che
era morto. In realtà non era così. Lo hanno semplicemente trasferito nel
laboratorio Top Secret. E qui... lo hanno trasformato in un qualcosa che non
so definire... un uomo con gli arti artificiali e una pompa meccanica a
sostegno del cuore altrimenti inutilizzabile. Soltanto la mente è quella del
nostro amico, una parte almeno. Il suo corpo è diventato una corazza
cibernetica infrangibile.
Lo abbiamo incontrato solo oggi, ieri ci siamo limitati ad osservare i suoi
progressi nascosti al di qua del vetro.
Vive in una stanza trasparente, in modo che Maxwell possa controllare tutte
le sue azioni per valutarne razionalità ed equilibrio.
Ci ha riconosciuto naturalmente... e per lui vederci è stato pari a uno
shock.
Maxwell ci ha spiegato che sarebbe potuto accadere, anzi era perfettamente
prevedibile questo.
Yama ci ha apostrofato malamente, invitandoci a stare lontani da lui.
Shane si è avvicinato troppo e lui l'ha colpito, con una rapidità
incredibile... e con una forza sovrumana... all'improvviso, si è mosso e gli
ha dato un pugno, dritto in volto.
Shane è finito a terra col naso fratturato in mezzo a un fiume di sangue che
ha ridipinto di rosso il pavimento.
Maxwell è intervenuto minacciando di iniettargli un calmante e Yama si è
tranquillizzato, rientrando nella sua stanza asettica.
Yama... vivo.
Non so se essere felice per lui... o se compatirlo.
In fondo, significa che l'orrore per lui, come per noi, ancora non è finito.
Giorno
210
Motivazioni:
1. Capacità scientifica per farlo
2. Ordine di Ikki Asano
3. Disponibilità dei mezzi necessari
4. Necessità di maggiori forze in vista della missione su Nero
5. Raggiungimento di una nuova frontiera nella bio-ingegneria genetica
Queste le motivazioni che hanno spinto Maxwell a riportare in vita Yama.
Ho dovuto chiederglielo, perché l'avesse fatto... in fondo ridare a un uomo
la coscienza della propria morte, avvenuta per opera di compagni che credeva
amici, e che anziché aiutarlo, lo hanno... mangiato... non mi sembrava e non
mi sembra tuttora una buona idea.
Non che non sia contento che Yama sia vivo... ma è davvero lo stesso Yama
che conoscevo fino a pochi giorni fa?
Il suo sguardo sembra così diverso...
Giorno
211
Diciotto giorni fa Yama era morto. Almeno così credevamo.
Ora non solo è vivo, ma è una perfetta macchina da guerra.
Come può un uomo solo - il dr. Maxwell - esser riuscito a ricostruire il
corpo del Jito in sì breve tempo?
Dubito di lui... qualcosa mi dice che devo dubitare dei mezzi che ha
usato... la Fratellanza ha sempre disprezzato la tecnologia della
Cybertronic... ora perché quest'alleanza? Cos'è successo per aver spinto il
Cardinale a FIDARSI della Cybertronic?
Non era forse sospettata DA SEMPRE di avere legami con l'oscurità?
E allora perché? PERCHE', dannazione?
Guardo il dottor Maxwell e mi sento i brividi addosso.
Se morirò, mi trasformerà - come Yama - in una macchina da guerra con un
briciolo residuo di cervello? Ricorderò i giorni dell'agonia e del sangue
della Croce del Nord? Vivrò ingabbiato in un corpo cibernetico per un
volere a me estraneo?
Al diavolo tutto...
Fra circa tre mesi giungeremo a destinazione.
E nessuno qui, eccetto me, Nina e Shane... e forse Yama, ha la più pallida
idea di cosa significherà.
Giorno
212
Aaron Reinberg ha perso un po' di tempo con noi stamattina. Ha voluto
spiegarci che non dobbiamo pensare che siano dei folli, degli
irresponsabili. La Fratellanza e la Cybertronic hanno dato vita al Secret
Pact per uno scopo nobile, anche se i mezzi usati si sono rivelati del tutto
sbagliati. L'Alleanza ha voluto sfruttare questo, le basi su cui si fondava
il Secret Pact, per costruire un piano ingegnoso che possa darci una
possibilità di successo in più.
Io ho cercato di spiegargli che dovrebbe ricordare cos'ha visto quando ha
fatto irruzione sulla Croce del Nord... a come eravamo ridotti... a
quanta follia avessimo dentro...
Lo sa bene, ha risposto, ma sa anche che il terrore generato dall'Oscura
Simmetria DEVE in qualche modo avere fine.
Se esiste una possibilità di successo, allora è necessario tentarla.
Non abbiamo insistito oltre.
Lo capisco. Ma capisco anche che finirà tutto nel peggiore dei modi.
Com'è già successo.
Giorno
213
Ho osservato attentamente Yama per tutto il giorno, oggi.
Ho voluto farlo per capire... per capire chi abbiamo davanti, chi è tornato
dall'al di là, se il nostro amico o un clone senz'anima.
Non ha parlato mai con nessuno, eccetto il dottor Maxwell.
Nina ha provato ad avvicinarlo, ma lui l'ha scansata, non in modo cruento
come successo con Shane, ma l'ha respinta.
Non ha fatto altro che starsene in disparte, con lo sguardo fisso in vuoti
pensieri.
Ho chiesto a Maxwell se Yama tornerà mai quello di un tempo e lui mi ha
risposto che il suo cambiamento è stato causato da noi, da quello che gli
abbiamo fatto. La sua mente ricorda... e rifiuta la nostra vicinanza.
Ho provato a domandare a Maxwell se provi del rimorso per averlo riportato
in vita e mi ha guardato come se stessi bestemmiando. Mi ha detto che il suo
unico rimorso è quello di non avergli cancellato la memoria, come avrebbe
potuto fare. In quel caso Yama non avrebbe ricordato nulla, sarebbe stato un
uomo del tutto NUOVO.
In tutta sincerità, Maxwell non è il tipo di persona che mi ispiri fiducia
né ammirazione. Non posso fare a meno di paragonarlo al dottor Lowell, e mi
rendo conto di come James avesse un senso dell'etica decisamente superiore.
Giorno
214
Oggi è venuta a bussare alla mia cabina Kora Parker.
Mi ha chiesto di seguirla nei laboratori, doveva mostrarmi qualcosa... e
così siamo scesi di sotto. Mi ha condotto in un'ala del laboratorio dove non
ero mai stato. Si trattava di una stanza VUOTA.
Quando la porta si è chiusa, mi ha detto che ci trovavamo in una camera
asettica, predisposta come luogo di isolamento o di quarantena. Il suo grado
di isolamento acustico non permetteva ai suoni di uscire all'esterno...
quindi qualsiasi cosa fosse successa all'interno non sarebbe stata udita al
di fuori.
Le ho chiesto perché mi avesse portato lì.
Lei si è slacciata il corpetto, mostrandomi i grandi seni bronzei...
Non ha detto una parola, si è avvicinata e mi ha attirato verso di lei a
forza...
Non ho saputo resistere.
Ho pensato a Nina... ma allo stesso tempo ero conscio della sua
lontananza... e della vicinanza di Kora.
Abbiamo fatto l'amore sul freddo pavimento, eccitati come non mai.
Quando abbiamo finito, avevo una serie di graffi sulla schiena e il sapore
della sua lingua in bocca.
"Conosci la strada, vero?" Mi ha detto gelida mentre si rivestiva.
Questo particolare mi ha svelato che non ero stato altro che un diversivo
per lei, un gioco... o forse un puro sfogo sessuale.
L'idea non mi dispiace.
Il mio cuore... batte ancora per Nina... nonostante tutto.
Giorno
215
Kora. E' da stamattina che non riesco a togliermela dalla mente.
E' una donna selvaggia, così irruente e decisa...
Ho passato del tempo con Nina nel pomeriggio, ma continuava a balzarmi alla
mente il ricordo di ieri... del corpo avvinghiato di Kora... dei suoi seni
caldi e avvolgenti...
Il pensiero mi comunica vita.
Invece gli occhi spenti di Nina insinuano in me solo ombre... tristezza e
nostalgia. Quando la guardo, è come se avessi davanti un bel ricordo che
pian piano sta sfumando...
Non è più la stessa donna che ho amato... ma non riesco a non amarla
ancora...
Solo che non riesco più a penetrare la sua barriera...
Giorno
216
Francisco Navarra ha una personalità eccezionale. Non so spiegarmi il perché
di quest'affermazione, in fondo lo conosco poco... tuttavia quando parla,
quando ci spiega di come la FEDE possa annientare con la sua luce il buio
dell'oscurità, non riesco a non credergli...
Sento la sua forza in me... sento il coraggio tornare nel mio cuore... sento
rinascere nuove speranze...
Sento che forse dopotutto la missione può avere successo.
"Noi porteremo la LUCE su Nero" mi ha detto oggi, in disparte "Non devi
temere per le nostre vite, né per la tua... non sono veramente importanti...
ciò che è importante è la vita del nostro mondo futuro... è la speranza che
porteremo nella nostra civiltà, nel cuore della gente..."
Grandi parole. Immense.
Io tengo alla mia vita... ma avendo sperimentato la morte interiore, posso
affermare che è GIUSTO e DOVEROSO andare avanti, fino in fondo.
Giorno
217
Ho provato a parlare a Nina di ciò che mi ha detto ieri Navarra.
E' strano... mi ascoltava, eppure nei suoi occhi continuavo a vedere un
vuoto sconfinato. Era come se lei non fosse veramente lì, come se non mi
ascoltasse davvero...
La sento così lontana... e invece vorrei... vorrei vederla di nuovo
sorridere.
Giorno
218
Stanotte ho avuto di nuovo un incubo.
Stavolta diverso... perché non aveva me come protagonista... bensì Nina.
Era sull'orlo di un abisso e guardava in basso, verso il mare dell'oscurità.
Neri flutti di morte si protendevano come onde verso di lei... e il suo
sguardo era vivo... sapevo che ne era attratta, sapevo che si sarebbe
lasciata andare se solo avesse voluto...
Nel sogno la chiamavo, ma lei non si girava.
Poi, metteva un piede nell'abisso... io gridavo... e la vedevo precipitare
nel baratro...
Al mio risveglio Nina era accanto a me, nel letto.
Era nuda e stava dormendo dolcemente.
Sono rimasto a guardarla a lungo, incredulo.
Non ricordo affatto di averla invitata ad entrare, né ricordo di averla
sentita intrufolarsi in cabina... né avrebbe potuto, giacché ho preso
l'abitudine di chiudermi dentro dall'interno.
Né ricordo di aver fatto l'amore con lei...
Le ho accarezzato piano la pelle... e ho scoperto lo splendido tatuaggio che
ha sulla schiena, un tribale sferico dal significato enigmatico.
Poi devo essermi riaddormentato.
E quando mi sono risvegliato, stamattina, di lei era sparita ogni traccia.
Avevo solo il suo profumo ancora nelle narici...
Quello che è successo dopo, è ancora più assurdo.
Sono andato a cercarla e l'ho trovata in sala mensa, che faceva colazione da
sola. Le ho chiesto come mai se n'era andata senza salutarmi, al che mi ha
guardato come se fossi pazzo.
Le ho ricordato che aveva passato la notte con me... e lei si è alzata di
scatto guardandomi con occhi pieni di terribile astio, che mi ha ferito in
fondo all'anima.
"Non voglio più avere nulla a che fare con te" mi ha risposto "Non sognare a
occhi aperti!"
E se n'è andata...
Giorno
219
Michael Shane ha dato i numeri oggi. E' scoppiato stamattina, mentre il
comandante Forges ci metteva al corrente del fatto che l'Alleanza aveva
deliberato che uno dei sopravvissuti della Croce del Nord avrebbe
dovuto stendere un rapporto dettagliato su come si erano svolti i fatti,
rapporto che avrebbe poi dovuto essere inoltrato via satellite.
Shane ha inveito contro Asano mentre era collegato, accusandolo di essere un
idiota, che non si rende conto che NESSUNO DI NOI può fare quel rapporto...
perché ognuno di noi ha vissuto quei momenti in modi differenti... e che
ognuno di noi avrebbe buoni motivi per mentire nel rapporto... e omettere
fatti invece accaduti.
Ikki Asano l'ha richiamato all'ordine e con lui gli altri Consiglieri, ma
Shane lo ha mandato al diavolo e si è girato per andarsene.
Asano ha ordinato a Forges di mettere Shane agli arresti.
Il comandante ha fermato Shane, il quale ha reagito aggredendolo.
Io e Vov siamo intervenuti per separarli... ma Shane è riuscito a sfilare la
pistola a Forges, puntandocela contro.
Forges ha reagito, tentando di disarmarlo... e prima che Shane potesse
compiere ulteriori follie, Vov l'ha bloccato da dietro, permettendo a me e
Forges di disarmarlo.
Ora è nella stanza di isolamento dei laboratori, ma niente mi toglie dalla
testa che Shane avesse ragione. E' stato deciso che il rapporto venga steso
da me e Nina insieme, ma è tutto così inutile... e cosa diremo di quanto è
successo tra noi? Certo non potremo mentire, perché i nostri soccorritori ci
hanno sorpreso a compiere atti inumani che non potremo fare a meno di
menzionare...
Ma forse è meglio così, è bene che l'Alleanza SAPPIA... a cosa ci stanno
mandando incontro...
Giorno
220
Stendere il rapporto con Nina ci ha permesso di stare un po' insieme.
Ormai ogni momento con lei è un attimo di vita in più per me...
Sento di amarla oltre ogni cosa conosciuta... Kora è un ricordo ormai,
d'altra parte non vederla quasi mai mi permette di dimenticarla più
facilmente.
E’ rintanata nel laboratorio diciotto ore su ventiquattro.
Nina
invece è sempre sotto i miei occhi... ma è così fredda...
Ho ancora vivido in me il ricordo di quello che secondo lei è stato un
"sogno ad occhi aperti"... e che ora non riesco a identificare più.
Quel giorno ero CERTO che fosse accaduto tutto realmente... ma ora... ora
non più.
Forse ha ragione lei.
E' stato solo un sogno a occhi aperti. Un bellissimo sogno.
Giorno
221
Una pioggia di meteore ha scosso la nave oggi e abbiamo ballato un po'. Per
fortuna non sono stati registrati danni seri.
Ho provato a parlare con Yama nel pomeriggio, ma lui mi ha detto chiaramente
che preferisce che io gli stia lontano.
"Volevo solo dirti quanto mi dispiace" gli ho detto "Anche se non serve a
molto, voglio dirti che mi dispiace tanto per quello che ti abbiamo fatto."
Allora mi ha guardato.
I suoi occhi tradivano collera e disgusto.
"Non me ne faccio niente" mi ha risposto " dimentichi che mi avete ucciso?
Come posso perdonare questo? Io ho resistito... mi sono rifiutato di
dormire, ho lottato contro l'oscurità... mentre voi vi siete lasciati
prendere!"
Non ho saputo replicare.
E me ne sono andato.
Più tardi Shane è uscito dall'isolamento.
Non ha voluto parlarmi, si è chiuso in cabina e ci è rimasto per tutto il
giorno.
L'impressione generale è che stiamo cadendo a pezzi...
Giorno
222
Stanotte ho avuto di nuovo quell'incubo. Nina era ferma sull'abisso di
oscurità e guardava giù. Accanto a lei stavolta c'era Michael Shane, che le
sussurrava di buttarsi... perché McCall - le diceva, e cioè io! - l'aveva
tradita con Kora... e Nina non aveva più niente cui aggrapparsi...
Nina guardava verso di me... e si buttava nel baratro.
Urlando mi sono svegliato.
Accanto a me c'era di nuovo Nina... sopra le lenzuola. Il suo lieve respiro
mi diceva che stava dormendo. L'ho scossa un po', deciso a svegliarla...
affinché ricordasse cosa stava facendo... affinché fosse consapevole di ciò
che era successo tra noi...
Ha aperto gli occhi, mi ha sorriso... SORRISO!!!
L'ho baciata, l'ho stretta forte.
"Ti amo" le ho detto "Ora non potrai dire che non è successo niente tra
noi..."
L'ho guardata di nuovo.
Non sorrideva più.
Si è alzata di scatto e si è messa a sedere.
"Non devo stare qui!" Ha detto, iniziando a vestirsi.
Ho cercato di fermarla, le ho detto che non doveva scappare da me... ma lei
non mi ha risposto.
Mi ha IGNORATO, continuando a vestirsi.
E' andata ad aprire la cabina e le sono andato davanti, impedendole di
uscire. Ero nudo... ma ero privo di qualsiasi vergogna.
La sentivo così vicina a me... così mia... che ero felice che mi vedesse
nella mia nudità.
Stavo condividendo con lei tutto di me.
"No" le ho detto "Ti prego, resta. Parliamo..."
Mi ha guardato... con occhi completamente diversi da prima...
"Non abbiamo nulla di cui parlare" ha risposto.
"E quello che è successo tra noi?"
"Non è successo niente tra noi" ha detto, ma non osava guardarmi nel dirlo.
"Oh no. Eri qui... SEI qui. Abbiamo fatto l'amore. Tu mi ami, Nina... TU MI
AMI COME IO AMO TE!"
Mi ha colpito con una ginocchiata nello stomaco e mi ha spinto sul
pavimento, aprendo la porta e scomparendo in un istante.
Non sono più andato a cercarla.
Ho bisogno di capire che cosa le sta succedendo...
Giorno
223
Ho sorpreso Yama ad allenarsi, oggi, nei corridoi della nave.
Armeggiava la sua Katana con un'abilità straordinaria. Sono certo che è
molto più veloce di me nell'uso delle armi bianche. Sono stato ad osservarlo
a lungo. Le forme che faceva erano davvero notevoli... e poi si muoveva con
veemenza, fendendo l'aria come se volesse colpire qualcuno... come se
sapesse esattamente verso chi indirizzare la sua ira, il suo odio...
Non mi sono mostrato.
L'ho lasciato ai suoi allenamenti e sono andato a cercare qualcuno con cui
parlare. Un tempo Yama sarebbe stato il mio confidente... ma le cose ormai
sono degenerate tra noi. Come posso biasimarlo?
Ho trovato Michail Vov.
Gli ho chiesto se aveva un minuto e mi ha risposto di sì.
Gli ho parlato di Nina, di quello che ci sta capitando... gli ho parlato
anche di Yama. Non so perché gli ho raccontato tutte queste cose... forse
perché è stato lui a fermarci prima che potessimo uccidere Nina.
Forse ha la mia fiducia per questo.
Sarà un motivo sufficiente?
Comunque non si è dimostrato un gran consigliere. Mi ha detto che secondo
lui la loro reazione è del tutto normale... che sarebbe stato strano il
contrario invece.
L'unica cosa che mi ha colpito è stata questa frase: "Avete valicato il
confine tra la vita e la morte... il limite spirituale delle vostre anime,
visitando un limbo in cui è pericoloso avventurarsi. Il punto è: cosa avete
riportato indietro da quel posto? Quali residui ha lasciato dentro di voi?"
Giorno
224
I sogni stanno ricominciando.
E' così, non ci sono più dubbi...
Oggi si sono lamentati in molti. Reinberg, Kora e Maxwell affermano di aver
avuto degli incubi. Ho indagato... e ho scoperto che si trattava grossomodo
dello stesso sogno: una distesa di terra scura, irta di piante spinose che
crescevano a dismisura spaziava all'orizzonte. Creature alate nere
scendevano in picchiata assetati di sangue...
Per fortuna noi superstiti della Croce del Nord stiamo prendendo le
pillole contro l'insonnia. Sono l'unica cosa che può salvarci.
Ne ho parlato con gli altri, ho consigliato di prenderle.
Nessuno sembra volermi ascoltare.
Reinberg sostiene che si è trattato di una strana coincidenza, Maxwell ha
fornito una spiegazione psicologica razionale, nel senso che secondo lui
aver saputo della nostra vicenda li ha in qualche modo condizionati.
Kora ha semplicemente detto che per lei non era un problema resistere a un
incubo, dato che nella sua vita ne aveva vissuti tanti ad occhi aperti.
Oggi Nina mi ha lanciato uno sguardo.
Un piccolo passo avanti?
Giorno
225
Stanotte hanno sognato tutti. TUTTI.
E' terribile... anch'io ho sognato. Nonostante le pillole... ho sognato
creature immonde sbucare dal suolo e trascinarmi dentro un oscuro abisso...
mani artigliate dilaniavano le mie carni e io affogavo nel sangue e nella
terra...
Quest'incubo è stato sognato da TUTTI.
La reazione è stata veemente. Shane ha iniziato a maledire la missione e
l'Alleanza. Ha detto a Forges che pretende di essere riportato indietro, che
rinuncia al compenso pattuito, che è disposto a passare il resto della sua
vita nelle carceri della Fratellanza... ma non può sopportare l'idea di
andare avanti.
La cosa inquietante è che Yama sembrava divertito dal comportamento di
Shane...
Era come se vedesse compiersi una sorta di vendetta...
Maxwell ha consigliato di raddoppiare il dosaggio delle pillole. E'
probabile che avvicinarsi a Nero comporti nella nostra psiche uno sfasamento
tale da necessitare di una doppia dose del nostro medicinale.
Un'altra cosa mi ha sorpreso: Nina non era per nulla turbata dal fatto di
aver sognato. Ha reagito meglio di tutti noi, almeno così mi è parso... e
non so se sia una cosa buona.
Giorno
226
Stanotte è andata bene. Il doppio dosaggio ha avuto effetto.
Passeggiavo nei corridoio dopo pranzo e ho visto una cosa che mi ha colpito:
Kora Parker e Michael Shane insieme, schiacciati contro un angolo, che
facevano sesso, in piedi.
Ansimavano avvinghiati l'uno all'altra in modo eccitante... mi sono sorpreso
a spiarli e me ne sono vergognato. E pensare che la prima volta, lei l’aveva
respinto malamente...
Mentre mi giravo per andarmene, ho sentito la voce di Kora rivolgersi a me:
"Bryan, vuoi venire anche tu?"
L'ho guardata.
Mi fissava con uno sguardo lascivo che mi ha disarmato.
Stavo per andare.
Poi ho incrociato gli occhi di Shane: sorrideva mentre leccava il collo
della donna e ho provato un brivido di orrore.
ORRORE. Perché mi ha ricordato il passato... e ho rivisto un barlume di
follia nei suoi occhi...
Giorno
227
Il nuovo dosaggio sembra tenere lontani gli incubi... tuttavia ho la
sensazione che si tratti solo di calma apparente. Lo dico perché oggi è
successa un'altra cosa strana.
Innanzitutto, Shane è rimasto tutto il giorno in laboratorio insieme a Kora.
Secondo, Yama oggi si è allenato "sul serio", recidendo con la sua Katana
le gambe di una sedia.
Terzo, Maxwell ha tenuto una sorta di sermone sull'importanza della
tecnologia, su come sia l'unica vera risorsa che abbiamo per contrastare
l'Oscura Simmetria, dato che le Arti della Fratellanza sono tenute a freno
dai Doni Oscuri. Secondo Maxwell Arti e Doni si equivalgono... e solo grazie
all'intervento della tecnologia è possibile abbassare il piatto della
bilancia dalla nostra parte. Ha parlato per un'ora, sembrava non fermarsi
più... cosa alquanto singolare considerato che è sempre stato un tipo
piuttosto taciturno.
Infine, ecco la cosa che mi ha colpito: ero insieme al comandante Forges in
plancia. Mi stava mostrando delle carte stellari e i suoi calcoli di volo,
per convincermi che saremmo entrati nell'orbita di Plutone entro due
settimane e non tre, come precedentemente previsto.
Mentre facevamo questo, è comparso Francisco Navarra.
Si era tolto il suo abito talare e si era infilato un completo nero
borchiato che lo rendeva del tutto simile a un Pirata dello Spazio.
Gli abbiamo chiesto dove avesse preso quegli abiti. La sua risposta è stata:
"Non chiedetemi dove li ho presi, ma perché li ho indossati".
I suoi occhi vispi brillavano sopra la barbetta rossa.
"Perché li hai indossati?" ho chiesto allora.
"Perché la luce non sta nel bagliore, ma nell'energia della sua fonte".
Non abbiamo capito cosa intendesse, quindi è stato più chiaro.
"Da oggi vestirò come voi. Dovete dimenticare che io sono un Mistico, perché
una volta giunti su Nero, l'oscurità cercherà innanzitutto me, il suo nemico
più potente. Ha già iniziato a farlo."
"A cercarti?" eravamo sorpresi. "E come lo sai?"
Ci ha guardato, ha sorriso amaramente, poi ha detto:
"Cosa credete che stia per scatenarsi sulle nostre povere teste? Non sentite
l'aura maligna che proviene dalla cassaforte? Non avete percepito il
male nei vostri sogni?"
"Allora tu mi credi" ho quasi bisbigliato.
"Credo a quello che vedo. " Ha risposto Navarra. "E io vedo la strada della
perdizione davanti a noi!"
Giorno
228
La cassaforte . E' strano... non ci avevo più pensato.
Oggi sono sceso nei laboratori per verificare la situazione.
Kora si è dimostrata fredda nei miei confronti. Con lei c'era Shane, ormai
sono inseparabili.
Anche Reinberg era presente.
I Mistici Corporativi erano lì, impegnati nella loro manifestazione di
potere energetico... instancabili.
Reinberg ha osservato che la loro forza è leggermente scemata negli ultimi
giorni e questo potrebbe spiegare come mai i sogni avessero ripreso a
manifestarsi prima di raddoppiare il dosaggio delle pillole.
I tre mistici avevano sguardi inespressivi persi nel vuoto della
cassaforte. Il loro impegno era tale che non potevano battere neppure
una ciglia. La cosa era impressionante... come potevano resistere giorni e
giorni senza nutrirsi né riposare?
"Sono come delle macchine" mi ha spiegato Reinberg indovinando i miei
pensieri "Il loro sostentamento proviene dalla stessa energia che riescono a
creare. Comunque, ogni giorno Maxwell viene qui e gli attacca delle flebo di
sostanze ricche di proteine, vitamine e quant'altro necessitano per non
svenire dalla stanchezza."
Mentre mi spiegava queste cose, Kora mi è passata accanto, pizzicandomi il
sedere con disinvoltura.
L'ho guardata.
Accompagnata da Shane è entrata nella camera di isolamento e hanno chiuso la
porta dietro di loro.
Ho domandato a Reinberg se si fosse accorto del fatto e lui ha risposto che
non dovevo sorprendermi, perché Kora aveva una personalità particolare.
Il suo sorriso mi ha comunicato che anche lui doveva essere entrato in
quella stanza con lei in passato.
Ho guardato di nuovo la cassaforte ... scoprendo che mi terrorizzava
la sua vista.
Improvvisamente mi rendevo conto di un'altra cosa: aveva perso tutto il suo
rivestimento di metallo sotto il bombardamento d'energia dei Mistici e
quello che era visibile adesso era il suo vero aspetto, dove spiccavano
abominevoli incisioni di demoni e uccisioni e tutta una serie di scritte
incomprensibili dall'aspetto inquietante...
La cassaforte era lì... e io non potevo far niente per distruggerla.
Se solo l'Alleanza si rendesse conto del potere maligno che vi risiede...non
saremmo qui, ora, in trappola in un'astronave destinata a morire su Nero con
tutto il suo equipaggio!
Giorno
229
Di nuovo gli incubi.
Tornano come la marea... e si fanno sempre più orribili.
Stavolta ho visto qualcosa di... non so descrivere lo stato d'animo che
avevo... ma ho visto quello che è diventato Ibrahim Nazoko... ho visto
DENTRO la cassaforte come se mi ci trovassi dentro... e nel sogno
avvertivo un tanfo insopportabile, un miscuglio di sangue e carne fresca
misto a odore di fango ed escrementi... poi ho visto gli occhi, gialli e
grandi, che mi fissavano dal buio. Allora ho iniziato a distinguere le
forme... e ho VISTO.
Una
figura immensa, una massa pulsante che mutava forma lentamente... cercava di
completare la propria trasmutazione.
Ecco
cosa sta accadendo a Nazoko, il NOSTRO comandante...si sta trasformando. SO
che è tutto vero, SO che Nazoko è ancora vivo... SO che presto riuscirà ad
aprirsi un varco, quando la mutazione, qualsiasi cosa stia diventando, sarà
completata...
Mi sono svegliato urlando il suo nome.
Ibrahim.
Più tardi ho visto Shane.
Era stravolto ed ho capito
subito il perché.
Mi si è avvicinato, domandandomi se avevo sognato.
Se avevo sognato LUI.
Il comandante.
Gli ho risposto di sì, allora i suoi occhi sono diventati lucidi e mi ha
guardato con disprezzo.
"Non dovevi lasciarlo lì" mi ha detto. "Ora pagheremo tutti per una colpa
che è soltanto TUA!"
Poi se n'è andato, lasciandomi da solo con i miei rimorsi.
Nel pomeriggio ho avuto modo di restare solo con Nina, che tuttavia non
vuole neppure guardarmi. Se mi parla, lo fa fissando il pavimento o fingendo
di aggiustarsi i capelli... continua a dire che non si piace più, che sta
diventando un mostro... ma a volte dubito che si riferisca all'aspetto...
penso piuttosto che parli della sua anima.
Vorrei dirle che si sbaglia, che lei è una persona fantastica, speciale...
forte come nessun altro qui dentro... ma so che non mi crederebbe.
Giorno
230
Abbiamo sognato di nuovo. TUTTI. L'unico ad affermare di non averlo fatto è
Yama, che ci ha riso in faccia dicendoci che siamo dei codardi.
Non lo riconosco più, è completamente diverso dal Jito che conoscevo.
Il comandante Forges era pallido stamattina, credo che il sogno - un
miscuglio di vermi striscianti sopra una fossa comune stracolma di pezzi di
cadaveri umani e non - lo abbia colpito più degli altri.
Shane ha chiesto a Maxwell di triplicargli le dosi, ma l'ufficiale tecnico
si è rifiutato, dicendo che sarebbe deleterio per il nostro organismo.
Se avesse potuto, Shane gli avrebbe sparato in fronte... lo sguardo che
aveva, diceva tutto.
La pazzia sta riapparendo... cavalca un'onda chiamata incubo e sta tornando
a completare la sua opera devastatrice.
Giorno
231
Oggi uno dei tre Mistici Corporativi è morto.
Non ne conosco neppure il nome, nessuno a bordo sa come si chiamino, è
un'informazione che, a sentire Forges, l'Alleanza ha decretato Top Secret.
E' successo stanotte in realtà, ma il suo corpo è stato rinvenuto solo in
mattinata da Kora Parker. Apparentemente non presenta ferite, per cui
Maxwell ha deciso di eseguire un'autopsia accurata. Domani sapremo qualcosa
in più.
L'evento ha scosso tutti, anche perché il sentore che dietro alla morte del
Mistico ci sia la cassaforte è presente dentro di noi al pari di una
tragica certezza.
Shane ha chiesto formalmente a Forges di espellere la Reliquia Oscura
dall'astronave. Forges ha promesso di contattare l'Alleanza, ma solo SE
dall'autopsia emergeranno prove a sostegno della sua tesi, il che
praticamente significa che non la chiamerà mai, perché sappiamo bene tutti
che la cassaforte agisce all'INTERNO DELL'ANIMA... arrivando solo
dopo ad intaccare l’aspetto esteriore.
Stanotte abbiamo sognato ancora.
Distese di terra nera da cui uscivano braccia cadaveriche e teschi dagli
occhi scarlatti...
Navarra non ha fiatato per tutto il tempo oggi, ma il suo sguardo era
cupo come non avevo mai visto fino ad ora.
La sua profezia si sta avverando.
Giorno
232
L'autopsia ha rivelato che la morte del Mistico è stata causata da un
ARRESTO CARDIACO. L'espressione del volto poi, indica chiaramente che l'uomo
è MORTO DI PAURA. Qualcosa l'ha terrorizzato a tal punto da fermargli il
cuore.
Martin Forges si è chiuso in sala radio insieme ad Aaron Reinberg e ha
chiamato l'Alleanza, esponendo loro i fatti.
Quando ne è uscito, aveva un'aria sconsolata che mi ha immediatamente
comunicato il responso del Consiglio.
"Dobbiamo resistere" ci ha spiegato Forges "Non possiamo espellere la
Reliquia Oscura, a meno che non muoia un altro Mistico. Secondo la
Fratellanza DUE MISTICI sono in grado di tenere sotto controllo gli influssi
dell'Oscura Simmetria presenti nella Reliquia. Il terzo mistico aveva la
funzione di rafforzare il cerchio magico, ma non era indispensabile."
Parole che, devo ammetterlo, in parte mi hanno confortato, ma in parte mi
hanno spaventato... perché ho la sgradevole impressione che il Consiglio
abbia mentito sia a Forges che a se stesso.
Nina è sempre più silenziosa, non ci siamo parlati né ieri né oggi.
Mi manca il suo sorriso...
Giorno
233
Dopo stanotte, Maxwell ci ha permesso di triplicare il dosaggio dei
sonniferi, raccomandandosi però di NON andare oltre tre pillole o rischiamo
di non svegliarci più.
Stanotte... un sogno ancor peggiore dei giorni scorsi...
Abbiamo visto noi stessi, sperduti su Nero, circondati da orde di mostri
inferociti, necromutanti assetati di sangue, legionari benedetti, legionari
urlanti... creature che mente umana non riuscirebbe a concepire...
Ci circondavano e ci massacravano... staccandoci braccia, gambe, teste...
Non riesco a scrivere oltre... domani. Meglio continuare domani.
Giorno
234
Altra nottata terribile. L'equipaggio si sta rendendo conto che l'Oscura
Simmetria sta premendo nelle nostre teste per entrare.
E' così.
Ne ho parlato a Navarra, che è perfettamente d'accordo.
Che strano vedere un Mistico vestito in modo dark, con un tatuaggio sulla
spalla a forma di tigre e una sigaretta penzoloni dalla bocca!
Se non percepissi la sua forza spirituale, dubiterei persino che faccia
parte della Fratellanza...
Una novità nel sogno di questa notte: un essere dalla pelle squamata,
verdognola, dalla testa piatta come quella di un cobra e dagli occhi gialli,
mi guardava dall'alto di una montagna... eppure era come se mi trovassi lì
di fronte a lui... una sensazione strana e al contempo inquietante.
Reinberg mi ha detto che intende chiedere a Forges di ricontattare
l'Alleanza.
Speriamo lo faccia.
Giorno 235
Camminare per i corridoi dell'astronave è un'attività che generalmente mi
rilassa. Così è quello che ho fatto oggi, dopo pranzo...
Ancora un incubo questa notte, lo stesso essere di ieri, lo stesso astio
nello sguardo... solo che stavolta diceva qualcosa: "Vi sto aspettando..."
So che è vero. So che ci sta aspettando.
So anche chi è... nonostante non abbia prove, SENTO di sapere chi sia...
E' KRYSALIS.
Lo so come so che questi incubi sono sprazzi di realtà mascherati da
sogni...
Comunque, mentre passeggiavo per i corridoi... ho sentito un rumore,
distintamente, provenire dal condotto d'aerazione.
Potevano essere topi, ma ormai ero troppo prevenuto per crederlo... e così
sono sceso nei laboratori, per verificare lo stato della cassaforte.
Apparentemente sembrava tutto a posto.
I due mistici erano ancora impegnati a tenere sotto controllo la Reliquia
Oscura con i loro poteri... e Kora era impegnata in qualche misterioso
controllo sul suo terminale.
Mi sono avvicinato a lei e mi sono accorto che aveva il viso contratto...
come se qualcosa la preoccupasse.
Le ho chiesto se c'era qualcosa che non andava.
"Sì." E' stata la sua perentoria risposta. "Guarda!"
Mi ha mostrato sul video una linea colorata tutta frastagliata che si
muoveva in continuazione, alzandosi e abbassandosi velocemente.
"Che cos'è?" Ho chiesto.
"E' la misurazione dell'energia mistica. Nei giorni scorsi è sempre rimasta
pressoché piatta, invece ora ha tutti questi sbalzi..."
"E che significa?"
"Che ci sono dei problemi." Mi ha risposto con uno sguardo di fuoco. "La
Reliquia Oscura ha iniziato a manifestare la propria energia... in parole
povere si sta RIBELLANDO ai Mistici!"
"Dai l'allarme." Le ho detto senza rendermi conto che stavo dando un ordine
a un ufficiale con il grado più alto del mio. "Chiama il comandante, che
tutti siano armati e pronti a combattere!"
Kora mi ha fulminato con lo sguardo.
"Lo farò QUANDO riterrò necessario farlo." Mi ha risposto, seccata.
Ho avvicinato il mio volto al suo e l'ho guardata dritto negli occhi.
"Per favore..." le ho sussurrato "fai come dico. La cassaforte sta
per aprirsi... se non li avvertiamo non saranno in grado di resistere!"
Kora è rimasta alcuni secondi immobile, poi ha allungato la mano verso la
trasmittente.
In quell'istante la misteriosa attività energetica si è fermata.
Di colpo la linea sul video è diventata piatta.
Kora mi ha guardato ancora, la sua espressione la diceva lunga.
"Tu e le tue dannate paure..." ha mormorato scuotendo la testa.
Non ho saputo come replicare.
Ho guardato verso i Mistici... e mi sono bloccato.
Kora se n'è accorta e seguendo il mio sguardo ha potuto fare la mia stessa
scoperta: uno dei due Mistici giaceva sul pavimento immobile.
L'altro continuava a tenere imprigionata la Reliquia Oscura con le sole
proprie forze ma dal suo volto era scomparsa ogni traccia di concentrazione,
lasciando il posto a un disperato e insostenibile sforzo...
Non avrebbe resistito a lungo.
Kora ha afferrato la radio e ha chiamato Forges, chiedendogli di scendere
immediatamente insieme a Navarra e Maxwell.
Cinque minuti dopo erano lì con noi.
Maxwell ha presto appurato che il secondo mistico era morto e
dall'espressione di orrore che aveva in volto ne ha dedotto che la causa
fosse la stessa che ha provocato la morte del primo.
Navarra si è fatto avanti, posizionandosi dalla parte opposta del mistico
rimasto, concentrandosi per dar vita al proprio potere psichico.
Dalle sue mani protese è scaturita una sorta di onda d'energia azzurra che
si è intrecciata nella stringa che teneva imprigionata la cassaforte
... e immediata è stata l'espressione di rilassamento sul volto dell'altro
mistico.
Per il momento avevamo sopperito a una necessità, riuscendo a riprendere il
controllo della Reliquia, ma quanto sarebbe durato?
"Comandante" ho detto, rivolgendomi a Forges "Deve contattare l'Alleanza,
glielo deve dire. La cassaforte ucciderà tutti i mistici, lo sappiamo
entrambi... due morti non possono essere una coincidenza!"
Annuendo, Forges ha lasciato il laboratorio, promettendo che avrebbe
chiamato il Consiglio.
Quando più tardi è tornato, ci ha informato che i consiglieri si sarebbero
riuniti per deliberare in merito alla "faccenda".
Al più presto, ha promesso Ikki Asano, avrebbe richiamato per darci una
risposta.
Sono le tre di notte. Stiamo ancora aspettando.
Giorno 236
Non ho dormito stanotte, ho preso quattro pillole, andando contro i consigli
di Maxwell, ma sebbene volessi restare sveglio, non volevo SOGNARE.
Sento che le cose stanno precipitando e temo per la vita di Navarra.
Sebbene lo conosca così poco, nutro simpatia per lui.
L'esito della riunione del Consiglio dei Dodici ci è stato comunicato nel
pomeriggio.
Asano è stato chiaro: con una votazione di otto pareri favorevoli, tre
contrari e un astenuto, l'Alleanza ha deciso che la Reliquia Oscura RIMANGA
a bordo, almeno finché entrambi i Mistici sono ancora in vita.
L'Alleanza ci autorizza ad espellere la Reliquia fin da ora nel caso in cui
uno dei due Mistici dovesse morire.
La notizia ha mandato su tutte le furie molti di noi, Michael Shane in
particolare. Ancora una volta ha inveito contro l'Alleanza e contro Asano
sollevando l'ira di Martin Forges, che l'ha sbattuto contro il muro
ordinandogli di smetterla, perché si trova sulla SUA nave e deve rispettarne
il SUO equipaggio. Le sue invettive non fanno che alimentare una tensione
già fin troppo alta.
Shane ha mandato al diavolo anche il comandante, andandosene via stralunato.
Ho cercato con lo sguardo Nina, ma anche lei se n'era andata.
Mancava pure Yama all'appello.
Dopo che anche Kora e Maxwell se ne sono andati, siamo rimasti a discutere
sul da farsi per una mezz'ora, senza venire a capo di nulla.
Forges si rendeva conto della situazione e obbedire all'ordine del
Consiglio era un grande sforzo, perché metteva in pericolo l'intero suo
equipaggio. Reinberg era propenso a credere che il Consiglio riponesse
grandi speranze nella Reliquia Oscura. A suo parere senza di essa, Krysalis
non si sarebbe neppure lasciato avvicinare. Secondo Vov era tutta una
follia. Lui era lì dietro compenso e avrebbe fatto tutto il necessario per
il buon esito della missione, altrimenti avrebbe ricevuto solo metà del
pattuito. Ho trovato la cosa molto cinica e spero di averglielo fatto capire
quando ho spiegato che per me il bene del nostro mondo viene prima di tutto
il resto, che qualsiasi cosa sia necessaria fare, bisogna farla pensando di
dare nuove speranze alla gente per un futuro migliore.
Mentre
parlavamo di queste cose, all'improvviso, è risuonato l'allarme... quello
del LABORATORIO.
Forges e Reinberg sono scattati immediatamente nel corridoio e noi dietro,
consapevoli che da quel momento in poi niente sarebbe stato più come prima.
Quando siamo arrivati di sotto, la porta blindata del laboratorio era
APERTA. Ci siamo precipitati dentro con le armi in pugno...
La prima cosa che abbiamo visto è stata la cassaforte priva
dell'energia di protezione.
Poi abbiamo visto Michael Shane in mezzo alla sala, proprio di fronte alla
Reliquia, con una pistola in pugno.
Il terzo Mistico giaceva al suolo in un lago di sangue, mentre Navarra
sembrava svanito nel nulla.
Kora era accucciata dietro il pannello di controllo e teneva l'arma puntata
contro Shane.
"Basta!" Stava gridando. "Michael, getta la pistola!"
Shane aveva uno sguardo folle.
"Gettala tu, Kora! Non ce l'ho con te! Lasciami stare!"
Noi ci siamo fatti avanti, tenendo Shane sotto mira.
"Gettala, Shane!" Ha intimato Reinberg. "Non fare stupidaggini!"
"Ora c'è rimasto un solo Mistico." Ha detto con aria soddisfatta. "ADESSO
possiamo espellere la cassaforte!"
Ci siamo guardati esterrefatti.
"E' PER QUESTO CHE L'HAI UCCISO?" Ho sbottato io, incredulo.
Shane mi ha fissato con disprezzo.
"Non è poi tanto diverso dal lasciare il comandante Nazoko chiuso nella
cassaforte, no? Tu l'hai fatto per il bene della missione e
dell'equipaggio... beh, anche io!"
Ero completamente allibito.
Forges si è fatto avanti con il mitra, intimandogli di nuovo la resa.
Shane ha fatto un passo avanti... ed è stato crivellato di colpi.
Ha urlato per il dolore ed è stato scaraventato a terra dalla forza d'urto.
Mentre cadeva ha premuto il grilletto e una raffica di colpi ha tagliato
l'aria... e qualcuno ha gridato.
Ho visto Navarra sbucare da dietro una colonna dove si era nascosto e
crollare sul pavimento con un tonfo sordo.
Ho cercato con lo sguardo l'assassino di Shane... e ho visto un'ombra
sgusciare dal suo nascondiglio.
Era
Maxwell.
E' venuto avanti sorridente, con un visore a infrarossi davanti agli occhi e
un fucile automatico tra le braccia.
"Che diavolo hai fatto?" Gli è sbottato in faccia Michail Vov, afferrandolo
per il bavero. "Era sotto controllo ormai!"
Maxwell ha sorriso in modo sinistro.
"Era marcio." Ha risposto, gelido. "Avrebbe ucciso anche Navarra."
A quel nome, io e Forges ci siamo precipitati verso il corpo del Mistico.
Navarra era vivo, aveva una brutta ferita su un fianco ma non era
gravissima... l'altro mistico invece...
"Ho agito anch'io per il bene della missione" Ha detto Maxwell riconsegnando
l'arma al comandante. Forges. "Shane era turbato, squilibrato... avrebbe
ceduto prima di tutti noi e ci avrebbe messo in pericolo!"
Kora, uscita dal suo riparo, fissava il cadavere di Michael Shane con uno
sguardo che sapeva di compatimento.
"Bryan..." era la voce di Nina. "Shane è morto?"
Lei e Yama erano giunti in quel momento.
"A quanto pare." Ha risposto Yama per me. "Ma è solo l'inizio. Il passato
sta per tornare a tormentarci. Non ne avevate nostalgia?"
Io e Nina lo abbiamo guardato.
Sembrava che Yama fosse particolarmente divertito da come si stavano
mettendo le cose. E probabilmente, era l'unico a bordo, ad esserlo.
Giorno
237
Maxwell è rimasto in isolamento tutto il giorno. Forges non ha voluto
sentire le sue scuse, concedendogli soltanto le prime ore della mattina per
controllare lo stato di salute di Navarra. Poi lo ha spedito in isolamento
sotto la sorveglianza di Kora Parker.
La donna oggi sembrava quella di sempre, gelida e scostante come al solito.
Quel sottile strato di tenerezza che ho visto trasparire in lei ieri dopo la
morte di Michael Shane sembra svanito nel nulla.
Ho ricordato al comandante che dovremmo espellere la Reliquia ma Forges mi
ha chiesto di aspettare domani. Ha parlato con Navarra e il Mistico gli ha
assicurato di essere in grado di creare da solo una stringa energetica per
tenerla a bada, almeno per un giorno. Questo lasso di tempo servirà a Forges
per informare l'Alleanza degli eventi verificatisi a bordo e per avere il
benestare all'espulsione della Reliquia Oscura.
Non mi sono trovato affatto d'accordo con la sua pignoleria, ma ho dovuto
sottostarvi.
Stanotte ho dormito solo un paio d'ore, causa le quattro pillole che sto
prendendo credo... ma sono riuscito a non sognare nulla.
Il che deve essere un'eccezione, perché gli altri, a quanto dicono, hanno
avuto incubi spaventosi.
Giorno
238
La morte di Shane, se da un lato ha depresso molto l'equipaggio, dall'altra
ha smorzato la tensione che la sua presenza creava ogni volta.
Da questo punto di vista, Maxwell aveva ragione a sostenere che Shane creava
dei problemi...
Navarra sta tenendo in piedi la stringa di energia da solo, nonostante sia
ferito, debole e sia, ripeto, SOLO.
Non reggerà ancora per molto... ma per fortuna non è necessario, perché tra
poco espelleremo la cassaforte nello spazio!
La decisione è stata presa.
Giorno
239
L'apocalisse è forse un coro di urla che implorano alla terra di non
tremare, al cielo di non piangere, all'aria di non esplodere?
Se è così, NOI siamo l'Apocalisse... e l'Apocalisse è IERI.
Ed è OGGI.
QUI, ORA. A BORDO.
Semplici parole: E' DI NUOVO COME L'INIZIO.
Tutto è ricominciato... la cassaforte è ancora a bordo... perché non
c'è stato il tempo di espellerla.
Ieri sera, subito dopo aver richiuso il Giornale di Bordo, mi sono arrivate
delle urla. Sono uscito in corridoio... c'era Reinberg che ci chiamava tutti
a raccolta, perché Kora l'aveva chiamato dal laboratorio dicendo che Navarra
stava cedendo e la Reliquia era di nuovo in attività.
Siamo scesi di corsa armati fino ai denti, ma sentivo che sarebbe stato
troppo tardi...
La porta blindata era aperta. Di nuovo.
Dentro, anche la cassaforte era APERTA...
L'intero spazio del laboratorio era occupato da un'orda infernale
brulicante, un concentrato di esseri immondi che si affollavano gli uni
sugli altri per giungere fino alle loro prede...
Kora Parker era immobilizzata dall'orrore.
Aveva il suo mitragliatore, ma non si muoveva.
Francisco Navarra giaceva in ginocchio dinanzi alla Reliquia... sottomesso a
un'ombra che si stagliava, imponente, sopra di lui.
"No..." ha bisbigliato Nina, dietro di me. "Ma quello... è NAZOKO!"
Lo era.
Completamente trasformato, divenuto simile per statura e aspetto a un
RAZIDE, Ibrahim Nazoko era diventato un Servo della Dannazione... e si stava
ancora evolvendo...
Anche ora, dinanzi ai nostri occhi, il suo corpo si muoveva sotto pelle,
sistemando arti e filamenti nervosi seguendo percorsi invisibili...
Nazoko ha abbassato la testa... e ha guardato Navarra.
"NO!" Ho gridato, alzando il mitragliatore per colpire "NAVARRA!"
Ho aperto il fuoco assieme a Reinberg, nel momento in cui Nazoko abbassava
l'enorme braccio sul Mistico...
Navarra è stato strappato via da dove stava... dall'intervento miracoloso di
Yama Watanabe.
Sbucato
dal nulla, Yama l'ha tirato via appena in tempo per evitargli una fine
ingloriosa.
L'orda demoniaca intanto aveva quasi raggiunto Kora, che nel frattempo era
tornata in sé e aveva aperto il fuoco sui mostri sempre più vicini a lei.
Maxwell, Vov e Reinberg sono comparsi al suo fianco tempestando di fuoco i
mostri che avanzavano...
Un'ombra è schizzata dalla massa brulicante, sibilando verso Vov.
L'uomo si è girato di lato, schivando la creatura appena in tempo... ma il
mostro ha deviato all'ultimo istante e anziché andare a vuoto è finito sulla
faccia di Reinberg.
L'ufficiale ha gridato cercando di togliersi quella specie di grossa
sanguisuga dal volto... e la sua pelle si è come gonfiata... diventando
paonazza...
Vov e Kora hanno afferrato la creatura cercando di strapparla dal viso del
compagno e gridando a Maxwell di aiutarli.
Maxwell però non si è mosso. Ha fatto un passo indietro, anzi...
Michail Vov ha puntato il suo fucile automatico Faraday, posizionandolo sul
tiro singolo e ha sparato a bruciapelo al mostro, facendolo schizzare via
dalla faccia di Reinberg.
Il viso del nostro compagno era ricoperto di pustole e da un liquido
bianchiccio rivoltante...
Poi, mentre Nazoko si muoveva insieme all'orda infernale verso di noi, ho
capito che la sua meta era la porta... perché varcarla, gli avrebbe dato la
conquista dell'astronave.
"Via!" Ho gridato a tutti. "Dobbiamo uscire e chiuderli dentro! Presto"
Le orride sanguisughe sono schizzate in aria all'unisono, proiettandosi
verso di noi come frecce scagliate da un arciere.
Forges ha aperto il fuoco contro quell'attacco aereo, mentre Nina e Maxwell
guadagnavano l'uscita. Dietro di loro, Kora e Vov trasportavano Reinberg e a
chiudere la fila c'era Yama.
Li ho seguiti e mi sono girato a chiamare Forges, temendo il peggio...
Ma lui era proprio dietro di me e un attimo dopo ci richiudevamo la porta
blindata alle spalle, confinando l'Inferno oltre quella soglia.
Per tutto il resto del tempo, dal laboratorio abbiamo sentito provenire
grida e lamenti terrificanti...
Come già fatto quando eravamo sulla Croce del Nord, abbiamo chiuso
tutti i condotti d'aerazione che portavano ai laboratori impedendo a
qualunque creatura, anche piccola, di poter lasciare il laboratorio.
Reinberg è in infermeria, Maxwell è con lui e lo sta ancora visitando,
svolgendo alcuni test sulle ustioni che sembra aver riportato sul viso.
Le sue condizioni non sembrano preoccupanti, anche se si lamenta molto e non
riesce quasi a parlare...
Speriamo solo che non abbia subito alcun tipo di contagio...
Dunque è ricominciato tutto di nuovo.
L'Inferno ci segue ovunque andiamo... o forse no, forse siamo noi a portare
l'Inferno...
Giorno
240
Orbita di Plutone.
Sole poche righe per scrivere di Reinberg, che sembra stare peggio... ha la
febbre altissima, delira, grida... dicendo di vedere i demoni, che i demoni
sono venuti a prenderlo... e stasera ha tentato di strangolare Maxwell
mentre gli medicava il viso.
Stanotte, inoltre, non ha dormito nessuno di noi... le urla e i lamenti
provenienti dal livello sottostante ci hanno impedito di chiudere occhio...
Fortuna che abbiamo le nostre pillole. Stavolta non finiranno, ne abbiamo in
abbondanza... e perciò non impazziremo come sulla Croce del Nord.
Almeno spero...
Giorno
241
"Era come se non avessi più la mia mente... i miei poteri erano ridotti a
zero, schiacciati da una potenza abominevole, che mi sovrastava... ridotti a
brandelli! Letteralmente a brandelli..."
Con queste parole Francisco Navarra ha spiegato l'accaduto.
Aveva perso il controllo della stringa d'energia e questa si era spenta...
perché qualcosa gli si era insinuato dentro, causando la perdita di contatto
con la realtà. Una volontà estranea, potentissima... ma Navarra non sa cosa
fosse... chi si nascondesse dietro tanto potere...
Forse Krysalis. O forse Nazoko si è trasformato in qualcosa di così potente
da riuscire a dominare anche l'Arte di un Mistico...
In ogni caso, siamo in trappola.
E Reinberg sta sempre peggio... ormai è tenuto in vita dai macchinari, dal
respiratore... da poche residue speranze.
Maxwell non sa cosa abbia contratto... ma qualsiasi cosa sia, lo sta
lentamente uccidendo.
Giorno
242
Mancano ancora due mesi all'arrivo su Nero.
DUE MESI.
Dovremo resistere due mesi con l'Inferno al livello sottostante... so già
che sarà impossibile, sarà arduo già resistere due giorni... o due
settimane... figuriamoci due mesi!
Maxwell ritiene che Reinberg non supererà la notte, ormai è giunto alla
fine... è un vegetale e il suo corpo sta rapidamente collassando.
Mi dispiace davvero molto per lui, lo ritenevo un uomo in gamba.
Abbiamo dormito stanotte, anche se solo poche ore, e i sogni sono tornati a
tormentarci...
Giorno
243
Aaron Reinberg è morto.
Il comandante ha versato delle lacrime per lui oggi, parlandone come di un
uomo di grande valore e coraggio. Si conoscevano da sei anni, erano alla
loro quarta missione insieme... ed erano ottimi amici.
Quanto a me, stanotte non ho dormito... e neppure Nina.
Mi sono presentato nella sua cabina, aspettandomi di essere cacciato... ma
non l'ha fatto. Mi ha detto di entrare... e sono entrato.
Dentro di lei...
Sì, abbiamo fatto l'amore.
E stavolta, al risveglio, non mi ha cacciato... né è scappata via.
Spero che questo ci leghi in modo indissolubile... come vorrei.
Giorno
244
Stamattina io e Vov dovevamo occuparci del corpo di Reinberg, caricarlo su
una barella e portarlo nella sala obitorio per espellerlo all'esterno.
Non abbiamo potuto farlo però, perché... il corpo di Reinberg non c'era.
NON C'ERA!
Abbiamo dato l'allarme e ci siamo divisi in squadre per cercarlo... perché
lo sappiamo bene cos'è accaduto... Reinberg è RISORTO, trasformato in un
mostro... è stato infettato...
Il primo posto dove sono andato a cercarlo... è stato il livello
sottostante.
Se l'Oscura Simmetria lo aveva richiamato, allora poteva voler da lui
qualcosa... poteva ordinargli di RIAPRIRE IL LABORATORIO!
Nina, Vov ed io siamo scesi immediatamente a vedere.
Fortunatamente, non sembrava essere così... perché tutto era perfettamente
sigillato come lo avevamo lasciato.
Ci siamo accordati affinché qualcuno restasse di guardia per impedire a
Reinberg di passare, qualora fosse sfuggito alle altre ronde di controllo...
e Vov si è offerto di restare.
Nina ed io siamo tornati indietro... e poco dopo alla radio ha gracchiato la
voce di Maxwell. Diceva di aver trovato Reinberg...
"E' qui!" Ha ripetuto più volte. "Siamo nell'ala nord. Reinberg è a terra!
Accanto a lui c'è qualcosa... sembra una di quelle sanguisughe... KORA! Non
ti avvicinare! KORA, NO!"
Poi la comunicazione si è interrotta.
Ci siamo precipitati sul posto e siamo stati i primi ad arrivare, impiegando
meno di tre minuti.
Abbiamo individuato subito I CORPI a terra...
I CORPI.
Quelli di Kora e Maxwell.
Avevano profonde escoriazioni sulla pelle e lei una ferita piuttosto brutta
al ventre... ma erano entrambi vivi.
Ci hanno raccontato di come Reinberg sia schizzato in piedi, gli occhi e la
lingua di fuori... di come abbia colpito Kora con le mani e di come le sue
unghie fossero diventate artigli... di come poi avesse aggredito anche
Maxwell, scappando via ridendo.
Sì. RIDENDO.
Maxwell l'ha ripetuto quattro volte.
Ora lui e Kora sono in infermeria, seguiti da Forges, che ha stabilito di
supervisionare gli esami controllando lo stato di salute dei suoi uomini in
prima persona.
Ora ci dedicheremo di nuovo alla ricerca di Reinberg.
Ho già chiamato Vov. Yama sta scendendo per dargli una mano, qualora ce ne
fosse bisogno.
Io, Nina e Navarra invece setacceremo l'astronave.
Reinberg non ci sfuggirà, non può svanire nel nulla.
Giorno
245
Rileggendo quanto ho scritto ieri, mi viene da ridere.
Reinberg non può svanire nel nulla, ho scritto... e invece è svanito.
Nel nulla, esattamente.
Non lo abbiamo trovato.
Da nessuna parte.
E nel frattempo non abbiamo neppure dormito granché... il che è positivo,
perché non abbiamo avuto incubi.
Da quanto tempo siamo in piedi ormai?
Mi accorgo che siamo tutti molto stanchi...
Maxwell e Kora non mostrano segni di alcuna infezione... il che ci rallegra
tutti. Maxwell ha eseguito una serie di esami partendo dai files recuperati
sulla Croce del Nord e firmati da Lowell... riuscendo a stabilire che
Reinberg ha contratto il Gene Oscuro.
Tuttavia non deve esserne portatore, altrimenti non si spiegherebbe come le
analisi fatte su di sé e su Kora siano così perfette.
Tra poco comunicheremo gli ultimi sviluppi all'Alleanza.
So già che la loro reazione non ci piacerà...
Giorno
246
I contatti con l'Alleanza sono INTERROTTI.
Abbiamo provato per tutto il giorno a stabilire la comunicazione con la base
di Luna, inutilmente. Secondo Maxwell, l'orbita di Plutone in qualche modo
crea un'interferenza magnetica che ci impedisce di ristabilire ogni tipo di
contatto.
Probabilmente, sostiene Maxwell, sarà così fino al nostro arrivo su Nero.
Siamo tagliati fuori... ogni altra decisione, d'ora in poi, ricadrà sulle
spalle di un solo uomo: MARTIN FORGES.
La notizia non lo ha rallegrato, tutt'altro...
La prima decisione che si è visto costretto a prendere è stata quella
concernente la ricerca di Reinberg.
Abbiamo studiato intorno a un tavolo la mappa della Libellula Azzurra.
L'unico percorso che può aver seguito per sfuggire a tutte le nostre ronde,
è quello del condotto d'aerazione, che tuttavia non comunica più con il
laboratorio e quindi non può esser tornato "all'ovile".
Deve essere ancora in giro... e il suo scopo sarà certamente quello di
APRIRE la porta blindata per far uscire l'oscurità dai laboratori.
Così, abbiamo deciso di stabilire dei turni di guardia da due persone nel
corridoio del secondo livello.
Contemporaneamente, gli altri si divideranno per coprire l'astronave nella
sua interezza.
E speriamo di prenderlo.
Giorno
247
Sogni... ancora sogni. Sogni.
Distese di morte sotto un cielo di piombo, acque ribollenti di gelidi
acidi scorrono all'impazzata, straripando dagli argini e arrivando fino a
noi...
Le nostre carni ne sono riarse, corrose e ridotte in poltiglia liquefatta...
Noi siamo morti... noi siamo la morte.
Siamo non-morti.
Siamo legionari non-morti.
Siamo figli del sangue degli Apostoli...
Siamo noi, demoni. Siamo noi, morti. Siamo noi, i superstiti.
Quando mi sono svegliato, ero madido si sudore e vedevo ancora la superficie
nera del pianeta dell'oblio...
Accanto a me c'era Nina.
Era bellissima, nuda e bellissima... il suo tribale al centro della schiena
mi osservava giudicandomi. Mi diceva: Bryan, vieni con me... vieni in me.
Vieni... ed espia i tuoi peccati. Le tue colpe. I tuoi rimorsi.
Perché io ne ho di rimorsi... non c'è notte che non mi svegli pensando che
avrei dovuto aprire la cassaforte per salvare Ibrahim Nazoko...
eppure SO di aver fatto la scelta giusta. SO che il comandante ci avrebbe
contagiato tutti... e anche Nina lo sa.
Come lo sa Yama e come lo sapeva Shane.
Dio, non avrei dovuto farlo... Nazoko andava salvato. Per quanto antipatico
fosse, andava salvato.
Poi Nina si è mossa, voltandosi a guardarmi.
"Bryan, tu pensi di amarmi?" Mi ha chiesto.
I suoi occhi verdi erano fiaccole nella notte... dovevo soltanto seguirle
per non perdermi ed essere al sicuro.
"Sì. "Ho risposto. "Sì, Nina."
Lei mi ha guardato ancora. E ancora. E ancora.
Poi ha chiuso gli occhi e si è riaddormentata.
Il resto del tempo non vale neppure la pena di essere raccontato.
Reinberg ancora non si trova.
Giorno
248
E' successa una cosa strana oggi. Sospetta.
Ero andato in infermeria per chiedere a Maxwell di darmi un'altra boccetta
di pillole contro l'insonnia... e l'ho trovato in una posizione grottesca...
Era chino a terra, con le gambe divaricate, come se stesse facendo un
esercizio di aerobica, solo che era immobile... ad eccezione di un
particolare: le sue dita trotterellavano sul pavimento disegnando strane
figure astratte... e poi sussurrava. Cose. Cose incomprensibili.
Era solo, naturalmente... ma avevo la sgradevole sensazione che stesse
parlando con qualcuno... sotto di lui.
Al livello sottostante... in corrispondenza del laboratorio!
Sono rimasto a fissarlo in silenzio a lungo, aspettando che fosse lui a
notarmi. Ma non mi ha notato. Né visto, né sentito. Né percepito.
Solo quando è sopraggiunta Kora, Maxwell si è ripreso, balzando in piedi con
un agile movimento, simulando la fine di un esercizio ginnico.
Ho notato anche in Kora qualcosa di strano. Mi fissava come se cercasse di
leggermi dentro... come se volesse capire cosa avevo visto...
Ho fatto finta di nulla, naturalmente.
Ma ora so che non mi posso fidare di loro, di nessuno dei due.
In qualche modo, sono stati infettati.
Giorno
249
Ne ho parlato a Navarra, stamani. Gli ho spiegato quello che ho visto, di
come fossero ambigui Maxwell e Kora.
Il Mistico mi ha guardato da dietro i suoi occhiali da sole... per niente
sorpreso.
"Lo so." Mi ha detto. "Forges ed io pensiamo che stiano nascondendo loro
Reinberg."
Le sue parole mi hanno lasciato di sasso.
Loro sapevano GIA' che quei due non erano più quello che sembravano?
"Me ne sono accorto subito dopo che Maxwell ha mentito dicendo che le
analisi andavano bene." Mi ha spiegato Navarra, sfilandosi gli occhiali. "Ho
letto nelle loro menti la menzogna... e un influsso più potente... qualcosa
di oscuro che non riuscivo a penetrare."
"E come intendete agire?" Ho preteso di sapere. " E perché non ne avete
parlato con noi?"
"Per non scatenare il panico" E' stata la sua risposta. " E perché non so
ancora se siano irrecuperabili... o se possiamo fare qualcosa per salvarli."
"Quindi cosa volete fare?" Ho insistito, notando che il Mistico evitava di
rispondere alla domanda più importante.
"Niente." Ha risposto. "Soltanto tenerli d'occhio."
Se ci fosse stato un Inquisitore come Nazoko al posto suo, pensavo, avrebbe
gettato sul rogo entrambi prima ancora di fargli delle domande. Li avrebbe
purificati con un lanciafiamme e poi avrebbe concesso loro il perdono.
"Non sono un Inquisitore." E' stata la reazione di Navarra, al che ho
compreso che avrei dovuto stare attento anche a ciò che pensavo.
Giorno
250
Un tremore metallico ha scosso la Libellula Azzurra stanotte.
Mi ha svegliato di soprassalto, cancellando il sogno che mi stava straziando
- un concentrato di morte e devastazione che è rimasto impresso in me come
una macchia d'olio in espansione - e precipitandomi nella realtà.
Ce n'è stato un altro. E un altro.
Mi sono vestito in fretta, ho afferrato spada e pistola e sono uscito in
corridoio.
Ecco. Devo essere calmo. E preciso.
Fuori ho trovato il comandante Forges e Michail Vov.
"Proviene dal livello sottostante!" Ha esclamato Forges.
Non ho chiesto loro chi ci fosse di guardia ai laboratori... lo sapevo già.
Nina e Francisco Navarra.
"Dove sono Kora e Maxwell?" Ho chiesto mentre stavo già correndo verso le
loro cabine.
Non mi hanno risposto, lasciandomi passare.
Ho spalancato la porta della cabina di Kora.
La stanza era vuota.
Vov ha aperto quella di Maxwell.
"Non c'è!"
Allora ci siamo precipitati giù per le scale di servizio più veloci che
potevamo.
Ancora un rombo... una vibrazione... ancora più forte.
Il primo ad arrivare giù è stato Vov.
L'ho visto sbucare nel corridoio, voltarsi per guardare avanti... e subito
dopo scomparire dietro una folgorazione scarlatta.
Mi sono bloccato prima di ritrovarmi a mia volta nel corridoio e mi sono
affacciato oltre.
In fondo, davanti alla porta blindata, c'era Maxwell.
Stringeva un fucile al plasma e aveva un visore a infrarossi sugli occhi.
Kora gli stava accanto. Era ferma in piedi e imbracciava un mitra.
Non vedevo Nina e il mistico da nessuna parte.
"Bryan!"
Era lei. Nina.
La voce proveniva dall'altra estremità del corridoio.
Mi sono affacciato e l'ho vista, rintanata dietro la curva.
Stava trascinando Vov, che giaceva a terra inerte.
Poi ho visto anche Navarra, alle spalle di Nina.
Aveva la fronte macchiata di sangue.
"Che diavolo succede?" Ho chiesto facendo attenzione a non entrare nella
linea di tiro di Maxwell.
"Ci hanno assalito all'improvviso!" E' stata la risposta di Nina. "Sono
impazziti!"
"Sono INFETTI!" Ha gridato Forges, dietro di me.
"NON PROVATE A FERMARCI!" La voce di Kora sembrava distorta... come se fosse
il suo stomaco a parlare e non lei.
"NON VI AVVICINATE!" Le ha fatto eco Maxwell con lo stesso timbro vocale
alterato.
"Che cosa state facendo?" Forges tentava di mediare. "Non fate pazzie!"
"IL SANGUE NON E' PAZZIA!" E' stata la tremenda risposta di Kora. "IL SANGUE
E' IL FERTILIZZANTE DELLA VITA! IL SANGUE LAVERA' LE NOSTRE ONTE! DOBBIAMO
APRIRE LA PORTA AL SANGUE! CONGIUNGERCI CON LUI!"
Mi sono girato a incontrare lo sguardo del comandante.
Forges ha scosso la testa, rassegnato.
"Kora, per l'amore del cielo!" ho provato io stavolta "il sangue non porterà
che altro sangue! Stai vivendo una realtà alterata! Fidati di me! L'ho già
vissuta! SO COSA PROVI ORA! SO DEL DESIDERIO DI SANGUE... SO DEL DESIDERIO
DI SOGNARE... DEGLI INCUBI... MA E' UN'ILLUSIONE! E' UNA SPORCA ILLUSIONE DI
MUAWIJHE! DEVI RESISTERE!"
"TACETE BASTARDI!" La voce tonante di Maxwell era scoppiata all'improvviso,
come un fiume in piena che avesse straripato. "TAPPATEVI LA BOCCA!"
E dicendo questo, aveva aperto di nuovo il fuoco.
Ogni colpo del suo fucile al plasma era un'esplosione... le pareti del
corridoio tremavano sotto il fuoco di Maxwell... sollevando nell’aria una
leggera foschia che odorava di bruciato, nascondendo a noi la visuale... ma
non quella di Maxwell, che poteva vederci grazie agli infrarossi.
"Bryan!"
Era la voce di Vov. Allora non era morto...
"Michail, come stai?"
Pausa.
"Non bene... ma sono corazzato!"
In quel momento avevo sentito la bocca storcersi in un sorriso... e dato che
la cosa mi sembrava alquanto inopportuna in quel frangente, mi ero subito
ricomposto, pensando a un modo per sfondare le difese di Maxwell.
A un tratto, qualcosa aveva sibilato nella mia mente... un fischio forse...
o forse un tono di avviso.
"Bryan, comandante... ascoltatemi." Sapevo di chi era quella voce...
anche se arrivava direttamente nella mia testa, la riconoscevo... era quella
di Navarra. "Non abbiamo scelta. Capite cosa dico? Dobbiamo uscire fuori
e affrontarli. Sparando. Senza pietà. Ormai sono stati presi... non possiamo
salvarli. Sbagliavo a pensare il contrario. L'oscurità è forte. E' troppo
forte... inarrestabile. Aspettate il segnale. Poi aprite il fuoco!"
Io e Forges ci siamo guardati.
Leggevo disperazione nei suoi occhi. Tristezza.
Capivo che per lui Maxwell e Kora erano più di semplici subalterni. Non
conoscevo i loro legami, ma supponevo che quella non fosse la loro prima
missione insieme.
"Va bene." Aveva bisbigliato Forges, conscio che Navarra lo avrebbe comunque
sentito.
Intanto Maxwell aveva smesso di sparare...
In compenso il suono che ne era seguito subito dopo era molto... molto
peggio. Era il cigolio dell’apertura manuale… stavano aprendo la porta
blindata!
"ORA!" Era riecheggiato nella mia mente come uno sparo, il segnale di
Navarra.
Io e Forges siamo usciti in corridoio tenendoci bassi e laterali...
contemporaneamente ho avvertito la presenza degli altri sull'altro lato del
corridoio... UNO, DUE, TRE PASSI... POI IL FUOCO!
Un bagliore scarlatto e un boato assordante si sono interposti alle nostre
raffiche e la nebbia è stata spazzata da un vento infuocato che ci sferzava
la pelle al suo passaggio...
Qualcuno ha urlato... davanti a noi.
E intanto sparavo... basso, me ne rendevo conto solo ora... stavo sparando
alle gambe di chiunque avessi avuto davanti...
Ancora un lampo rosso in mezzo a noi... e d'un tratto Forges non c'era più.
Allora ho alzato la mira... avanzando più spedito... e improvvisamente gli
occhi verdi del visore a infrarossi mi sono comparsi davanti.
Un metro e mezzo, forse due.
Io e Maxwell... quasi schiacciati dalla nostra vicinanza...
Non ho aspettato. Nemmeno un istante.
Il rosso del raggio che veniva caricato dal mio avversario era per me un
messaggio di morte che non aveva bisogno di altre presentazioni... sapevo
esattamente che entro cinque secondi sarei morto arrostito... e ho premuto
il grilletto...
La raffica ha investito Maxwell con una gelida sventagliata di morte...
L'ho visto volare indietro contro la porta blindata nello stesso momento in
cui la serratura scattava... e qualcosa di oscuro si affacciava a
guardarci...
Ho intravisto un movimento accanto a me... una giacca nera e una chioma
bionda sfrecciarmi davanti...
Nina... ho pensato... ma subito mi sono reso conto che non era lei... ma
Michail Vov.
Si è lanciato contro la porta e l'ha richiusa di colpo, travolgendo Kora e
la misteriosa entità nella sua corsa.
Un grido agghiacciante ha tagliato l'aria, dividendo la foschia a metà... e
qualcosa è piombato sul pavimento ai miei piedi, contorcendosi in modo
febbrile...
Ho fatto un passo indietro, puntandogli contro l'arma... aspettando di
vedere cosa fosse.
Quando la nebbia si è diradata... una sorta di tentacolo corto e viscido è
apparso ai miei occhi. Si contorceva, cercando la strada per la
sopravvivenza...
L'ho mirato e ho fatto fuoco, riducendolo in mille pezzi.
Poi finalmente il fumo si è dissolto.
Vov era ancora con la schiena contro la porta blindata. Con un braccio
stringeva la sua spada e con l'altro teneva inchiodata Kora a terra,
tirandole i capelli verso il basso per non farla muovere. La lama della sua
arma era finemente accostata alla gola di lei.
Forges era in ginocchio, un paio di metri dietro di me. Era ferito a una
spalla, ma non sembrava grave. Poco più in là stavano Nina e Navarra,
entrambi armati ed entrambi in ritardo rispetto all'attacco.
Maxwell era cadavere accanto ai piedi di Vov.
Improvvisamente mi ero reso conto che Yama non c'era.
L'ho cercato con lo sguardo.
Era scomparso.
Quando siamo ritornati di sopra, Nina ha accompagnato Forges, Vov e Kora in
infermeria. Il comandante aveva una leggera ferita alla spalla, Kora aveva
un buco sulla gamba (opera mia, credo) e Vov una contusione sul torace a
causa dell'impatto con il raggio al plasma che la sua corazza corporea aveva
fortunatamente respinto.
Quanto a me e Navarra, ci siamo divisi le ricerche di Yama.
Ma non abbiamo dovuto cercare per molto.
Il Jito era nella sua cabina.
Stava dormendo.
Il Mistico si è avvicinato a lui e gli ha passato una mano sulla fronte.
Gli occhi di Yama saettavano sotto le palpebre inseguendo sogni
inafferrabili... o forse fuggendo da incubi terribili.
"Dobbiamo proteggerlo." Sono state le parole del Mistico.
Mi sono avvicinato per guardarlo negli occhi.
Il suo sguardo era sicuro e la sua voce sincera.
"Proteggerlo da cosa?" Ho chiesto.
"Da se stesso." Mi ha risposto. "E dai suoi incubi."
"Tutti noi dobbiamo proteggerci dai nostri incubi." Ho tenuto a precisare.
Navarra ha scosso la testa.
"Non parlo di quelli. Ma degli incubi che lo attanagliano da quando lo
abbiamo riportato in vita. Quelli che... Bryan, avete scatenato in lui, tu,
Shane e Nina, unici superstiti della Croce del Nord."
"Francisco, ho provato a chiedergli scusa, ma lui..."
"E' naturale. Lui ti odia. Come odiava Shane. E come... in misura più
lieve... odia Nina. Ma odia soprattutto TE, Bryan."
Ero stupefatto.
"Perché?"
"E' così semplice..." Navarra mi ha sorriso, come per confortarmi. "Tu eri
suo amico. Eri l'unico amico che aveva a bordo. L'hai tradito. Un tradimento
del genere, nella sua cultura, è come una seconda morte... lo capisci?"
Capivo perfettamente, ma Navarra voleva che non avessi dubbi.
"Bryan, tu hai ucciso Yama due volte!"
Giorno
251
Con tutto quello che era successo, ieri abbiamo completamente dimenticato
Reinberg. Almeno per un po'.
Un grave, gravissimo errore.
La porta blindata è rimasta incustodita per tre ore... fino a quando Forges
non ha avuto la folgorazione e ci ha ordinato di correre immediatamente a
vedere. Io, Nina e Navarra ci siamo mossi subito ma quando siamo arrivati
sembrava tutto normale.
Tutto, o quasi.
Mancavano due cose: il tentacolo che avevo fatto a pezzi... e il corpo di
Maxwell.
Stanotte non abbiamo quasi dormito al pensiero che Reinberg sia riuscito a
entrare nel laboratorio... ma soprattutto non ci ha fatto dormire la
domanda: PERCHE' REINBERG, SE E' ENTRATO NEL LABORATORIO, NON HA FATTO
USCIRE QUELLO CHE C'ERA DIETRO?
Allora, forse non l'ha aperta? Forse ha portato il corpo di Maxwell da
un'altra parte? E se è così, dove? Forse nel posto in cui è nascosto ora?
A questo proposito abbiamo torchiato Kora per oltre un'ora, cercando di
farci dire dove fosse Reinberg.
Lei sostiene di non saperlo, ci manda al diavolo ogni due minuti, dice che
siamo pazzi, che lei non ha fatto proprio niente di tutto quello di cui
l'accusiamo... e questo sta sollevando in noi il dubbio che Kora sia
sincera.
Anche Navarra ammette di non notare tracce di menzogne nelle sue parole... è
come se avesse RIMOSSO l'accaduto... come se per lei non fosse mai
successo...
Tuttavia ancora non possiamo esserne certi... così la teniamo chiusa
nell'infermeria sorvegliata da Nina. Giù, di guardia al laboratorio ci sono
Vov e Forges.
Quando Yama ha saputo cos'è successo ci ha biasimato per non averlo
svegliato. Era nostro dovere farlo... cosa ci è saltato in mente di
lasciarlo dormire?
Inutile stargli a spiegare che non ce ne siamo accorti...
Girono
252
Giornata incolore. Nessuna novità.
Turni sorveglianza tranquilli e regolari.
Kora non si lamenta nemmeno più del trattamento ricevuto, forse comincia a
ricordare qualcosa... fatto sta che è diventata improvvisamente troppo
gentile, il che è sospetto perché lei non è stata MAI gentile. Dovrebbe
farmi un certo effetto il pensiero di aver fatto sesso con una donna che ora
è - probabilmente - posseduta, infetta o non so cosa.
Ma non è così. Non sento niente per lei.
Il mio cuore, la mia mente... appartengono a Nina ormai.
Giorno
253
Terreno bruciato... ossa spezzate... pipistrelli in volo sopra cumuli di
fango... vermi brulicanti dentro oscure cloache... braccia incrostate che
tentano di uscire dal suolo in cui sono confinate... mani sfregiate che
schizzano sangue nero nel cielo di fuoco, nel tentativo di afferrare
l'aria...
Mi sono svegliato ansimando.
Gli incubi non ci lasciano.
Ieri sera ho preso cinque pillole. CINQUE.
Ho il terrore di trasformarmi di nuovo in un mostro. Non deve succedere. NON
DEVE.
Piuttosto, mi ucciderò. E' una promessa che intendo mantenere.
Nina ha controllato la riserva di pillole oggi. Mi ha confidato che non
crede che durerà fino al nostro arrivo su Nero. Almeno, non se tutti
continuiamo a prenderne più di tre a notte.
Secondo lei dovremmo considerare di diminuire le dosi... o rischiamo di non
farcele bastare.
L'idea mi fa rabbrividire. Ne abbiamo parlato con gli altri e facendo un
rapido calcolo, abbiamo stabilito che ne ce ne possiamo permettere massimo
due per notte. TRE nei casi più gravi.
Nel frattempo continuano le ricerche di Reinberg.
Dal laboratorio oggi, si sono levati di nuovo dei lamenti strazianti...
Sento che le cose stanno precipitando. Lo sento... e so di non poter far
niente per evitarlo.
Giorno
254
Una traccia.
Yama è andato da Navarra oggi e gli ha mostrato qualcosa.
Il Mistico ha chiamato me e Forges e ha chiesto il nostro parere.
Yama era presente, ma non osava rivolgermi né parola né sguardo.
Nell'obitorio, dentro una delle bare ad espulsione, c'era del sangue.
"Potrebbe essere di Reinberg." Ha ipotizzato Forges. "Potrebbe essere il
luogo dove si era nascosto. Qui non abbiamo certo guardato..."
Era vero.
Sarebbe stato un ottimo nascondiglio.
Ciò non toglieva che comunque ORA non c'era.
Abbiamo aperto le altre bare, con estrema cautela e pronti a tutto... ma
Reinberg non stava da nessuna parte.
Ci siamo accordati per fare di nuovo il giro dell'astronave, ricontrollando
anche i condotti d'aria e ogni altro pertugio.
A sera eravamo esausti ma pienamente convinti del fatto che Reinberg non
fosse in quella zona dell'astronave.
"Non resta che il laboratorio." Ne aveva dedotto il comandante.
Per qualche motivo che ignoriamo, l'oscurità ha deciso che non era il
momento per uscire. Questo significa che Kora e Maxwell non volevano far
uscire la cosa-Nazoko che si celava nei laboratori... bensì volevano
entrarvi!
Giorno
255
L'eredità dell'Oscura Legione sarà l'atroce connubio di morte e sangue,
condito da un pizzico di desolazione e da una massiccia dose di follia.
Questo pensiero è stato con me tutto il giorno fin dal risveglio... peraltro
pessimo a causa del nuovo incubo di stanotte.
Inutile parlarne... dirò solo che il panorama non offriva altro che cadaveri
putrescenti...
Detto questo, non mi sento di scrivere altro. Anche perché non c'è nulla da
dire. Una brutta giornata. Pessimo umore generale.
Giorno
256
Kora oggi ha parlato.
Ci ha chiamato a gran voce dicendo che voleva dirci tutto, che era stufa di
stare chiusa in quella stanza... che voleva patteggiare.
Forges le ha promesso di farla uscire di lì a patto che dicesse la verità...
e Kora sapeva bene che Navarra avrebbe potuto percepire eventuali menzogne.
Ma Kora ha detto la verità.
Eccola qui, parola per parola (più o meno):
"Il mio compito era quello di eseguire gli ordini di Maxwell. Maxwell
prendeva ordini da qualcun altro, ma non so da chi. Dovevamo aprire la porta
blindata. Maxwell doveva entrarvi, non so perché. Era il suo compito.
Entrare in contatto con L'ENTITA' nella Reliquia Oscura. Credo dovesse in
qualche modo studiarla... credo. Ora slegatemi, avanti. Fatemi prendere
aria! Qui si soffoca... vi prego! Ero pagata per questo... non sono pazza! E
non sono pericolosa! Maxwell è morto... non ho più motivo di tradirvi!
Liberatemi!"
Inutile dire che Forges non l'ha slegata - non erano questi i patti -
limitandosi a farla uscire dall'infermeria. Abbiamo deciso che può restare
fuori a patto che rimanga legata e resti in vista.
In questo modo non dovrebbe creare pericolo per nessuno.
Ora, resta una domanda: CHI DAVA GLI ORDINI A MAXWELL?
E soprattutto: KORA, DICE DAVVERO LA VERITA'?
Navarra sostiene di sì... eppure so che non ne è affatto convito, come non
lo sono io. Più semplicemente, Kora non potrebbe aver scoperto un modo per
eludere il controllo mentale del mistico?
Forse, con l'aiuto degli influssi dell'Oscura Simmetria...
Giorno
257
Due pillole non sono sufficienti. Due pillole non bastano.
Stanotte ho sognato. Abbiamo sognato. Tutti. Sì, tutti...
Demoni, alati e striscianti... necromutanti, legionari benedetti,
non-morti, orde di callistoniani, orde di pipistrelli-vampiro, orde di
creature raggelanti... golem, templari, cairath... ogni genere di creatura
senziente e non... che ci attaccavano... noi, sperduti nel deserto di roccia
del pianeta Nero... e ci sbranavano, ci dilaniavano, ci squartavano...
sputando nel vento le nostre carni sfilacciate...
Così cerco nelle mie tasche e guardo il flacone di pillole: ne conto dodici.
Queste dovrebbero bastarmi sei giorni... poi ne prenderò un altro.
Non ce la faccio. Sento la mente vacillare, lo vedo da come scrivo...
Stanotte ne prenderò almeno tre. TRE.
Ah, Reinberg non si trova.
Forse è nel laboratorio.
Ma... l'ho già scritto ieri?
Ieri. Ieri Kora ha confessato. Nina dice che mente. Che mente in modo
spudorato. E lei se ne intende. Lo so. E' bugiarda di professione... è una
spia Bauhaus... e sa quando una persona - se è una donna poi! - mente...
Ma perché Navarra non l'ha percepito?
Giorno
258
Oggi va meglio. Tre pillole mi fanno stare meglio.
Ho come l'impressione che se ne prenderò ancora due, ritornerò in quello
stato confusionale in cui mi sono trovato ieri.
Non me lo posso permettere.
Se sarà necessario, ne prenderò anche quattro, non m'importa se non
basteranno... io non posso permettermi di impazzire.
NON POSSO.
Oggi Kora è andata fuori di testa... ha cominciato a urlare che moriremo
tutti, che il nostro destino è segnato... che QUALCUNO ha già deciso per
noi... ma rifiuta di dirci CHI.
Oggi ho di nuovo sorpreso Yama ad allenarsi per i corridoi.
E' così concentrato e determinato quando si muove... ripenso alle parole di
Navarra e capisco, almeno credo, di essere io il suo immaginario nemico.
Mi dovrò decidere a parlargli... ma non ancora.
Non penso di essere pronto. E non lo è lui.
Soprattutto non lo è lui.
Giorno
259
Penso di aver capito.
Quello che si cela nel laboratorio... che chiamerò NAZOKO, per comodità...
si nutre della morte per accrescere la propria forza.
Per questo Reinberg ha portato il corpo di Maxwell nel laboratorio... e non
solo. Credo che lo stesso Reinberg ormai non esista più, se non come parte
di Nazoko.
Era forse questo il motivo per cui Maxwell voleva entrare spontaneamente là
dentro? Per consegnarsi a Nazoko? Nel momento in cui è stato infettato, è
stato pilotato - come pure Kora - al fine di sacrificarsi per accrescere il
potere di Nazoko? Ed è dunque lo stesso Nazoko quel qualcuno che dava gli
ordini a Maxwell?
Tante domande senza risposta.
E intanto stanotte, nonostante le tre pillole, ho sognato...
Giorno
260
E' successo. Oggi è successo il peggio... la cosa peggiore che poteva
succedere. E' successa. Non oso neanche scriverlo... non sto impazzendo, non
sto impazzendo... ma accadrà. Se non domani, presto... molto presto,
succederà.
L'infermeria.
Le scorte di flaconi con le pillole.
Bruciate.
Tutto bruciato.
Kora Parker, che sia maledetta in eterno!
Siamo stati svegliati dall'allarme antincendio stanotte... e siamo corsi a
vedere: l'infermeria stava bruciando tra le fiamme e Kora... Kora ardeva
insieme ad essa ridendo, gridando... e le parole che le uscivano erano
parole folli... che inneggiavano Muawijhe e l'orda dei legionari urlanti...
Yama ed io abbiamo fatto irruzione per primi, arrivando agli estintori e
cercando di sedare l'incendio prima che fosse troppo tardi... ma con scarsi
risultati.
Kora è morta semi-carbonizzata, gli armadi con le scorte di medicinali sono
bruciati... non si è salvato niente, ad eccezione dell'armadietto in amianto
in cui sono rinchiusi tutta una serie di antibiotici, sieri contro i veleni,
garze e cerotti e una piccolissima scorta di medicinali comuni tra cui due
flaconi di pillole contro l'insonnia... che però non ci basteranno neanche
per dieci giorni.
E' il caos.
Tutti noi lo sappiamo.
Mentre eravamo dentro, in mezzo alle fiamme, ho intercettato lo sguardo di
Yama. Per un attimo mi è parso lo Yama di sempre... mi guardava come se mi
considerasse suo amico, come se fossi un suo alleato in quel momento... ma è
durato poco. Subito dopo il suo sguardo è tornato ad essere gelido.
E vi ho letto la consapevolezza che il passato... presto tornerà a
ripetersi... e quando succederà, che lo Spirito di Nathaniel ci aiuti!
Giorno 261
Abbiamo fatto una stima delle
scorte residue di pillole per l’insonnia. Abbiamo raccolto in tutto,
compresi quelli in possesso di ognuno di noi, OTTO flaconi per un totale di
duecento pillole, che divise per sei, quanti siamo noi, fanno 33 pillole a
testa da ora fino ad esaurimento.
Questo significa che
NON potremo assolutamente prenderne più di una a notte o non riusciremo a
farcele bastare… almeno fino al nostro arrivo su Nero. Poi… sarà il buio
totale.
Gli animi sono stati
pessimi per tutto il giorno.
Dai laboratori si sono
levati strani suoni… non più lamenti quanto qualcosa di più forte… come se
qualcuno inneggiasse alla vittoria… che ora sa essere più vicina.
Intanto stanotte,
nonostante abbia preso DUE pillole, ho avuto un altro incubo.
Giorno 263
Maledetta puttana
schifosa! Kora Parker ci ha fottuti tutti quanti…
Danza a braccetto con i
morti… ci sputa in faccia il suo rancore… ci ha condannato alla dannazione…
bastarda! Che tu sia dannata insieme ai demoni oscuri!
Le pillole… le dannate
pillole… la scorta nell’armadietto d’amianto…NON SONO le nostre solite
pillole per l’insonnia… Kora deve averle sostituite… con ben altro. Con dei
sonniferi… SONNIFERI!!!
Abbiamo dormito tutti
profondamente per quattordici ore ieri notte… svegliandoci nel primo
pomeriggio di ieri… scossi dal terrore che aleggiava nei nostri incubi…
divorati dalla visione del nostro destino… un concentrato di carne
maciullata sotto gli artigli di mostri insaziabili…tormentati dall’amara
consapevolezza che moriremo… che MORIREMO TUTTI!
Al risveglio la stanza
appariva ai miei occhi come un sogno contorto… le pareti di gomma si
flettevano cercando di sfuggirmi, il letto sussultava sotto di me e l’aria
stessa sembrava soffocarmi…allora ho cercato… ho cercato il mio vecchio
flacone… quello che sapevo essere buono… non so come sono riuscito a
“connettere”, come sono riuscito a capire che dovevo prendere quello e non
l’altro… NON L’ALTRO… e ho preso tre pasticche, tutte insieme…
Un quarto d’ora dopo
ero tornato in me.
Sono uscito dalla
cabina, preoccupato per la sorte dei miei compagni…
Appena ho messo piede
in corridoio, mi sono arrivate le prime grida.
Erano sparse… così ho
dovuto bussare a tutte le porte urlando di aprire… di farmi entrare.
Sentivo urlare… ma
nessuno veniva ad aprirmi…
Mi sono messo dietro la
porta di Nina bussando come un pazzo, gridando forte il suo nome…
L’ho sentita, urlare…
pronunciare il mio nome!
Ho preso la pistola e
l’ho puntata contro il quadro elettrico, poi ho premuto il grilletto.
Il quadro è esploso in
una miriade di scintille e la porta si è aperta automaticamente.
Nina era appollaiata
sopra il letto, completamente nuda…con le gambe insanguinate e un coltello
stretto in pugno. Aveva la lama appoggiata alla bocca e la stava leccando
con la lingua…
Quando mi ha visto, i
suoi occhi erano velati da una patina trasparente… ha sorriso, per niente
sorpresa di vedermi.
“Bryan” mi ha detto,
del tutto a suo agio ”Vuoi assaggiare?”
Le sono andato
incontro… sentivo le lacrime premere per schizzarmi fuori dagli occhi amare
e veementi… ma le ho trattenute, come ho trattenuto l’esplosione che stava
per devastarmi il cuore… e le ho strappato il coltello dalle mani, l’ho
bloccata sul letto, senza che lei opponesse alcuna resistenza, e le ho
cacciato in bocca tre pillole, costringendola ad ingoiarle.
Da qualche parte
nell’astronave riecheggiavano le urla dei miei compagni deliranti…
Mentre Nina si
riprendeva, mi sono precipitato nel corridoio.
Ho trovato Michail Vov,
barcollante fuori della sua camera, che avanzava verso di me con due
profonde occhiaie e uno sfregio sulla guancia.
“Che diavolo mi sta
succedendo?” E’ riuscito a biascicare… al che mi sono reso contro che in una
mano stringeva un pugnale. L’altra mano era invece serrata sul polso del
braccio armato e dall’espressione contratta del suo volto capivo che stava
lottando con se stesso per non compiere gesti insani.
Sono corso da lui e gli
ho teso due pasticche, nella speranza che fossero sufficienti a farlo
riprendere, giacché si stava dimostrando forte abbastanza da contrastare da
solo gli incubi che lo attanagliavano.
Vov ha afferrato le
pillole e le ha ingoiate rapidamente, tornando a tenersi il braccio armato
come se temesse di non controllarlo.
“Vai dagli altri!” Mi
ha detto con evidente apprensione. “Presto! Fra un attimo ti raggiungo…”
Le urla riecheggiavano
per tutto il corridoio.
Non capivo da dove
provenissero… poi ho notato che una cabina era aperta: quella di Yama
Watanabe. Mi sono catapultato dentro, ma non c’era nessuno.
Sono uscito e sono
andato a bussare a quella del comandante.
Nessuna risposta…
“Bryan!”
La voce di Navarra,
alle mie spalle, mi ha fatto fare un balzo.
Mi sono voltato… e lui
era lì, in piedi e in perfetta salute.
“Apri, coraggio!”
Un grido terrificante
si è levato al di là della porta del comandante.
“Forges!” Ho urlato,
facendo saltare il quadro elettrico di apertura con due colpi.
La porta si è
spalancata.
Martin Forges era sul
letto… legato mani e piedi…e urlava.
Gridava imprecazioni,
frasi senza senso, parole sconnesse e offensive nei riguardi di Yama
Watanabe, seduto su una sedia accanto al letto con le gambe incrociate e
l’aria tranquilla.
“Yama!” Ero
sconcertato. “Che cosa hai fatto?”
Il Jito mi ha
rivolto un’occhiata infuocata.
“Gli ho salvato la
vita.” Mi ha risposto, gettando ai miei piedi un pugnale insanguinato.
“Stava cercando di uccidersi.”
Sono andato fino al
letto e ho visto il collo di Forges bagnato di sangue, la gola solcata da un
taglio lungo ma superficiale…
“L’ho fermato appena in
tempo.” Ha aggiunto Yama alzandosi di scatto. “O pensavi di essere l’unico
eroe a bordo, Bryan?”
Ci siamo fissati a
lungo… sentivo il suo odio schiacciarmi… la sua anima predominare sulla mia…
era come se stesse mettendo a nudo i miei sentimenti per mostrarmi che ero
più debole di lui…
“L’importante è che
siamo tutti vivi.” Ho tenuto a precisare. “Non sono un eroe, non più di
quanto lo sia tu o chiunque di noi a bordo.”
Yama mi ha rivolto una
smorfia di disprezzo.
“Ma che belle parole…”
Poi si è voltato ed è
uscito dalla cabina.
Dietro di me c’erano
tutti: Navarra, Vov e Nina.
Ho preso due pasticche
e le ho fatte ingoiare a forza al comandante.
Da allora nessuno di
noi ha più dormito.
Siamo tutti lucidi ora
e sappiamo che l’incendio all’infermeria ideato da Kora – o da chi glielo ha
ordinato – non era che una messinscena per distrarci dal vero scopo… ovvero
sostituire le pillole per l’insonnia con dei sonniferi… apparentemente
simili nell’aspetto, ma completamente diverse negli effetti…
Kora sapeva che
l’armadietto in amianto avrebbe resistito all’incendio… e ha predisposto
tutto affinché quella che avremmo creduto essere la nostra unica salvezza si
sarebbe rivelata invece come un’autentica condanna…
Giorno 264
Due pillole per dormire… gli
incubi non sono stati cacciati, ma al risveglio non avevamo visioni, né
allucinazioni… così è trascorso un altro giorno. Domani faremo la prova con
una sola pillola… e speriamo bene. Ci siamo accordati affinché uno di noi ne
continui a prenderne due in modo da controllare gli altri. Abbiamo estratto
a sorte… ed è uscito il mio nome.
Nina e il comandante
hanno cambiato cabina, dato che le loro non possono più chiudersi a causa
del quadro elettrico rotto. Inoltre abbiamo perquisito con attenzione
l’interno di ogni stanza in modo da esser certi che non ci siano armi che
possano usare per farsi del male.
Spero soltanto che una
pillola possa preservarci dalla follia…
Giorno 265
Non è andata molto
bene…
Per la verità, non è
andata bene per niente. Mentre facevo la ronda in corridoio stanotte,
sentivo agitarsi nel sonno i miei compagni, li sentivo parlare in una lingua
incomprensibile, gridare… chiamare il nome di Muawijhe!!!
Non sono mai entrato a
vedere cosa succedesse anche perché l’agitazione non era così forte da
essere preoccupante e le grida non erano portate all’estremo come l’altra
notte…
Tuttavia questa mattina
erano quasi tutti in un brutto stato confusionale.
Specialmente Nina…
aveva la stessa espressione vuota di due notti fa.
Chi sembrava aver
resistito meglio era Navarra… appariva fresco come una rosa, come se non
avesse avuto affatto incubi… ma sogni di campi in fiore e bimbi felici…
Eppure sapevo che non
era così…
Tuttavia la sua psiche
era forte e riusciva a comunicarmi sicurezza… una sicurezza che sapevo di
non avere e che pure infondeva in me e negli altri la forza per sopportare
tutto questo…
Michail Vov e Yama
erano avvolti in un silenzio innaturale. Sapevo che avevano attraversato
l’inferno, come tutti noi, ma sembravano quanto meno aver incassato meglio
di altri il colpo.
A stare peggio di tutti
era Martin Forges. Il comandante era stravolto… continuava a dire di aver
camminato affianco ai legionari urlanti di Muawijhe e di aver brindato col
sangue assieme ai più truci seguaci di Demnogonis… ripeteva che non doveva
bere il sangue, perché sarebbe impazzito… e nel dire questo appariva più
folle che mai…
Decisamente, una
pillola per lui non può bastare. E nemmeno per Nina…
Giorno 266
“Come il bruco muta per
divenir farfalla così alla nostra morte noi muteremo per diventare qualcosa
di più alto ed elevato… spiritualmente”
Così Navarra oggi ha
cercato di prepararci al nostro destino… ha tenuto una vera e propria
lezione sulla morte, su quello che significherà… su come dovremo
affrontarla, senza paura ma con onore… a testa alta, senza temere alcun
male…
E’ stata una giornata
importante, che ci ha fatto sentire più uniti… legandoci in modo
indissolubile… forse perché ogni giorno che ci avviciniamo a Nero è un
giorno in più verso la morte… e sebbene manchi poco più di un mese, la
scarsità delle pillole rende questo tempo allo stesso tempo breve ed
infinito…
Giorno 267
Ho cercato di parlare con Yama
oggi. Inutilmente. Mi ha evitato accuratamente dicendo che non ha nulla da
dirmi. Sembra che prendere una sola pillola per notte non sia poi così
tremendo… stanotte credo di aver sognato ma al risveglio non ricordavo quasi
nulla.
Nina e Martin Forges
continuano la terapia con due pasticche e il risultato sembra essere
ugualmente positivo. Speriamo che duri…
Giorno 268
Oggi stavo parlando con
Vov. Ero curioso di sapere quale fosse il suo ruolo nella missione di
salvataggio, dato che a quanto avevo capito, era un mercenario di
professione.
Si è quasi offeso
quando ho detto questo, sottolineando che un mercenario è paragonabile a un
Pirata dello Spazio, mentre lui ama definirsi un Indipendente, un uomo senza
legami che agisce dietro lauto compenso ma che – e questo ha voluto
ribadirlo chiaramente – non ucciderebbe mai sua madre neanche se ben pagato!
I patti con l’Alleanza
erano questi: lui avrebbe aiutato Forges e i superstiti della Croce del
Nord ad arrivare su Nero e il suo conto in banca sarebbe raddoppiato. Se
poi avessero anche richiuso il Sigillo Oscuro, il conto sarebbe triplicato…
La prospettiva lo aveva
convinto ad accettare, nonostante una vocina nella testa gli suggerisse che
sarebbe stato pazzo a farlo.
Mentre parlavamo di
queste cose è emerso Yama dall’ombra del corridoio.
“Il denaro non comprerà
le vostre vite.” Ha detto con aria solenne. “Semmai le condannerà alla
dannazione eterna!”
Stanco delle sue parole
sempre così ermetiche e allo stesso tempo strafottenti, l’ho preso da parte
dicendogli che non volevo continuare così… che desideravo parlare con lui.
Ancora una volta mi ha
snobbato… ma stavolta ha detto qualcosa… qualcosa che mi ha messo il gelo
addosso.
“Se tu avessi passato
quello che ho passato io… se fossi stato mangiato da me... avresti il
coraggio che ho io di guardarti negli occhi?”
Poi se n’è andato,
lasciandomi solo con la risposta che si agitava dentro di me come una
trappola:
“NO, TI AVREI UCCISO
PIUTTOSTO...”
Giorno
269
Percepisco vibrazioni di epoche remote... un salto nell'abisso, una
valanga di roccia sulla testa... il sangue dentro gli occhi, il sapore di
morte sulla lingua... la sete, la fame... il desiderio... la caccia...teste
mozzate da spade scintillanti, proiettili che fischiano nell'aria rarefatta
di Nero... occhi gialli che m’inseguono... mi osservano...Nina che mi
abbraccia... e il suo volto... una maschera di decomposizione... vermi che
brulicano sulla sua pelle di seta divenuta corteccia... la corruzione che
corrompe l'anima... la sua, la mia... la nostra... e la risata di
Demnogonis, eterna e instancabile... ci deride. Nel buio... ci uccide.
Ho aperto gli occhi.
Sentivo distintamente qualcosa di diverso... sentivo che non ero più io...
Dentro di me, in fondo all'anima... stavo cambiando.
Tutti noi stiamo cambiando... gli incubi ci stanno trascinando nell'oblio
dell'Oscura Simmetria... ci cattureranno, corromperanno cuore e mente e ci
trasformeranno in Male puro...
Giorno
270
Gli incubi tornano più terribili che mai... dal laboratorio si levano grida
agghiaccianti... a volte penso che quelle creature si stiano squartando l'un
l'altra... immagino un'orgia oscura pulsante che divora se stessa
permettendo in questo modo la propria crescita... una mostruosa massa che
diventa di giorno in giorno più forte grazie al cibo che gli forniamo noi...
con le nostre paure e i nostri incubi... si nutre di emozioni, delle nostre
emozioni negative... e cresce. CRESCE.
Giorno
271
Stanotte Nina ha dormito con me. Abbiamo fatto l'amore tutta la notte...
senza dormire. E' stato bellissimo...
Se sopravviveremo a tutto questo, voltandomi indietro un giorno saprò che i
momenti trascorsi con lei mi avranno ripagato di tutto l'orrore vissuto in
questi mesi...
Giorno
272
Ieri sera abbiamo preso tutti una pillola in più. Avevamo bisogno di un
giorno di lucidità per fare il punto della situazione.
Martin Forges ritiene che per cavarcela, dovremmo escogitare un modo per
distruggere la cassaforte ... e per far questo l'ipotesi più
fattibile è quella di incendiare il laboratorio.
Abbiamo studiato un piano per entrarci, piazzare delle cariche esplosive e
fuggire prima che Nazoko o le creature annidate in quell'antro oscuro
assieme a lui, possano reagire.
Ecco il piano:
Il primo a entrare sarà il Comandante Forges, che spianerà la strada aprendo
il fuoco contro il nemico.
Dietro di lui s'infileranno Nina, Yama e il sottoscritto... il nostro
compito sarà quello di piazzare le cariche.
Michail Vov ci coprirà le spalle venendoci dietro e assistendo Forges nello
scontro a fuoco.
Francisco Navarra sarà la nostra copertura maggiore. Entrerà per ultimo, ma
per mezzo della sua Arte cercherà di indebolire il più possibile i nostri
aggressori.
Le cariche andranno piazzate in tre punti distinti:
la prima, che piazzerà Nina, dovrà essere sistemata accanto alle riserve di
gas situate a metà della sala; la seconda, piazzata da Yama, dovrà essere
collocata in fondo al laboratorio, accanto ai badili di sostanze chimiche
infiammabili; la terza, che dovrò piazzare io, andrà deposta all'INTERNO
DELLA CASSAFORTE...
Ho voluto io il compito più difficile, poiché in qualche modo mi sento in
debito nei confronti di Nazoko... e voglio rimediare al mio terribile
sbaglio, desidero alleviare le sue sofferenze, ponendo fine alla sua nuova e
crudele esistenza...
Così stanotte agiremo... nella speranza che le forze oscure siano
concentrate sui nostri sogni... nella speranza che non si aspettino una
nostra incursione... nella speranza di coglierli di sorpresa e di portare a
termine questa difficile missione...
Che lo Spirito di Nathaniel ci assista!
Giorno
272
L'attesa è snervante... mancano poco più di venti minuti all'ora X.
Inganno il tempo scrivendo ancora.
Da piccolo, mio padre mi diceva che il modo migliore per ingannare il tempo
era parlare di armi... il che era anche utile per imparare qualcosa di nuovo
su pistole, cartucce, mitragliatori e così via.
Abbiamo saccheggiato l'Armeria di bordo per equipaggiarci di tutto punto...
abbiamo le armi più sofisticate, a partire dal Mitragliatore Swanson di cui
è armato Vov, per arrivare al Fucile G7 Faraday con cannone automatico
annesso che ha con sé il comandante, per finire con l'impianto oculare
multifunzione indossato da Nina per l'occasione.
Nuova tecnologia... per affrontare un nemico terribile.
Dieci minuti.
Giorno
275
Dio. Dio.
Nathaniel. Nathaniel… tu che vegli su di noi... proteggici... riempi i
nostri cuori di speranza, dacci la forza per superare tutto questo...
Giorno
276
Fuoco che bruci, che riardi in me... avvampa! Ora! Avvampa!
Signore dei sogni, Muawijhe... spazza l'influsso benedetto dello Spirito di
Nathaniel! Spazzalo e prendimi! Prendimi! PRENDIMI!
Giorno
277
Oscurità. Ridere... ridere ancora, forte... mi piace, mi fa sentire
grande... ah, che libidine... la dominazione assoluta sugli esseri
inferiori... il vile uomo è uno schiavo, un insetto da schiacciare... ma
io... IO! Adoro l'oscuro signore dei sogni... Muawijhe, che mi chiama ogni
giorno più forte... qui, in questo buio... dove non c'è luce...
Sono nella mia cabina, ora. Ma allo stesso tempo NON E' la mia cabina... non
com'era prima... sciatta e insapore. Adesso è la MIA NUOVA CABINA, LA MIA
NUOVA DIMORA... dove vivo appieno me stesso... qui, tra questi filamenti di
carne bruciata che pendono dal soffitto... tra queste membrane scure
appiccicate alle pareti... e sto andando verso CASA... LA MIA CASA... NERO.
Giorno
278
Ogni giorno è un nuovo giorno verso CASA. Sento il tuo richiamo, mio
SIGNORE... sto venendo a te. So che Krysalis mi aspetta per condurmi al tuo
cospetto... non ti tradirò. GIURO SUL SANGUE CHE HO VERSATO CHE NON TI
TRADIRO' MAI!
Succede qualcosa. Qualcuno sta...
Giorno
282
Sento che ho da scrivere molte cose.
Innanzitutto, mi sono svegliato soltanto ieri, dopo due giorni di coma...
Poi devo aggiungere che MAI, MAI avrei pensato di poter rivedere la luce...
non che quando ero... dall'altra parte, pensassi o mi rendessi conto di
niente... in realtà, perché L'ALTRA PARTE, il mio ESSERE OSCURO... mi ha
reso un mostro, esattamente come già successo sulla Crode del Nord...
Andrò con ordine.
La nostra irruzione nei laboratori doveva essere la nostra unica speranza di
salvarci la vita e la mente... ma è stata la nostra condanna definitiva.
L'incursione è stata formidabile.
Forges ha aperto la porta manualmente più rapidamente di quanto ci
aspettassimo e siamo penetrati all'interno determinati e armati fino ai
denti...
Forges davanti, che sparava a ogni cosa che si muoveva... io, Nina e Yama
che correvamo come pazzi verso i nostri obiettivi... Vov che sparava a
ripetizione e Navarra che recitava il suo incantesimo... sviluppando una
tale potenza di energia da sovrastare le tenebre che ci venivano incontro...
Creature alate e striscianti riempivano il laboratorio, brulicavano e si
contorcevano in preda a un'euforia allucinante... la loro frenesia mi
spaventava, ma ciò nonostante non mi sono mai fermato a riflettere...
sul perché fossero così eccitati.
Solo ora capisco... che ci stavano aspettando... affamati, AFFAMATI DI
NOI... ERVAMO IL LORO PASTO!
Ho intravisto Nina, era riuscita a raggiungere le bombole di gas e stava
piazzando le cariche. L'esplosione avrebbe devastato il laboratorio, ma non
avrebbe coinvolto altre zone dell'astronave, almeno secondo i nostri
calcoli. Yama stava attraversando di corsa la sala, proiettato verso le
conserve di prodotti chimici... Vov lo seguiva, sparando su tutto ciò che si
muoveva, coprendogli la corsa. Forges era invece dietro di me... e io stavo
per arrivare alla Reliquia Oscura.
Nel momento in cui mi sono chinato per piazzare le cariche la cassaforte
si è aperta di colpo... il buio è scaturito fuori oscurando ogni forma
di luce e dall'ombra è emerso Nazoko... o meglio ciò che restava di lui. Un
essere gigantesco, informe... un Servo della Dannazione di Demnogonis... e
non era solo, accanto a lui, con indosso la divisa di Aaron Reinberg, una
creatura dai mille occhi mi scrutava con sadico odio...
In quell'istante la mia mente ha vacillato...
Giorno
283
Posso scrivere di nuovo... ieri ho avuto un malore, che mi ha costretto a
smettere. Il ricordo di quelle COSE dannate, mi ha di nuovo indebolito...
Stavo parlando di Reinberg, di come fosse diventato un Servo del Terrore di
Muawijhe... lui e Nazoko incombevano su di me... sentivo il loro alito
pestilenziale, i loro sguardi tagliarmi in due per scrutarmi dentro...
Dal fondo del corridoio Yama ha lanciato il suo segnale, un grido di
vittoria che ha rimbombato in me come uno sparo...
Aveva portato a termine il suo compito.
Al suo grido ha risposto Nina e così mi sono scosso... sono scivolato via da
sotto la minaccia oscura e mi sono gettato sotto le gambe di Nazoko,
applicando le cariche alla parete interna della cassaforte.
Poi QUALCOSA mi ha afferrato... e sollevato...
"BENTORNATO, BRYAN." Mi ha salutato Nazoko con una voce che proveniva
direttamente dal mondo dei morti. "SEI A CASA!"
Poi mi ha tirato dentro... e la cassaforte si è chiusa, lasciandomi
nelle spire della densa tenebra che lentamente mi avvolgeva...
Ho trascorso minuti infernali... almeno credo fossero minuti... durante i
quali il Male mi ha corrotto, mi è penetrato dentro arrivando fino
all'anima, stillando dalla mia vera essenza i residui di umanità che mi
rimanevano... sostituendoli con la sete di sangue e morte...
Fuori i suoni mi arrivavano ovattati... fino a quando una luce accecante è
penetrata all'interno... l'aria si è fatta incandescente e le fiamme si sono
protese per afferrarmi...
Poi un braccio mi ha afferrato, mi ha tirato via...
Ricordo il volto di Martin Forges, la voce di Navarra che gridava:
"Sbrigatevi! Non resisto più!" e poi il viso dolce e fiero di Nina, che mi
aiutava a camminare...
Mentre tutto questo accadeva, Reinberg è sbucato dal buio e si è avventato
su Navarra. Il Mistico ha rivolto il suo sguardo su di lui e Reinberg ha
cozzato contro un'aura invisibile, prendendo fuoco all'istante.
E' stato allora che mi sono reso conto che l'intero laboratorio ERA GIA'
avvolto dalle fiamme...
Il piano era riuscito... ma noi eravamo ancora intrappolati dentro.
"BRYAN!" Era la voce di Nazoko, che mi giungeva direttamente nella testa.
"FERMATI! TU SEI NOSTRO!"
E' stato istantaneo... mi sono divincolato da Nina e Forges, colpendo il
comandante con un pugno al volto, tornando indietro di corsa...
Qualcun altro mi ha afferrato - era Yama - e mi ha piegato in due colpendomi
alla bocca dello stomaco.
Poi qualcun altro - Navarra, credo - lo ha aiutato a tenermi e a trascinarmi
via...
Abbiamo raggiunto la porta del laboratorio mentre tutto ardeva tra le
fiamme... e mentre Yama si richiudeva dietro la porta, qualcosa è schizzato
fuori, colpendo il Jito e mandandolo riverso al suolo.
Era un piccolo pipistrello dal corpo di verme... e dietro di lui, neanche un
secondo dopo, si è riversato fuori lo sciame della morte.
L'Oscura Simmetria è uscita dalla sua tana... mentre noi correvamo via in
preda all'orrore... mentre IO chiamavo mentalmente Nazoko, suggerendogli di
seguirci... per non perdermi... perché io non volevo PERDERE LORO...
Nazoko e Reinberg sono emersi pochi istanti dopo... orridi nella loro
mutazione... schiavi del buio e della volontà dei loro Apostoli... si sono
messi alle nostre calcagna...
Vov, Nina e Forges sparavano all'impazzata per coprire la nostra fuga...
Navarra e Yama mi tenevano stretto e mi trascinavano contro la mia
volontà...
A un tratto Reinberg si è fatto più vicino... la sua velocità era
impressionante... e le scale erano ancora lontane...
Michail Vov ha smesso di correre e si è inginocchiato, cambiando la funzione
del suo Swanson da mitragliatore a lanciagranate... e ha fatto fuoco.
La mina ha impattato contro la parete del corridoio deflagrando con una
veemenza spettacolare... e Reinberg è esploso in mille pezzi.
Nazoko ha emesso un grido assordante, che sapeva di dolore misto a odio
assoluto verso di noi... e forse verso l'intera razza umana...
Quando Vov ha ripreso la corsa noi eravamo già alle scale.
Yama mi ha lasciato e ha chiesto a Nina di aiutarmi.
Io ne ho approfittato per liberarmi... ho colpito Navarra e sono corso via,
su per le scale...
Nina mi si è gettata dietro e con lei anche il Mistico.
Ho corso... corso all'impazzata, senza capire dove stavo andando... senza
chiedermi cosa stavo facendo...
Dopo un po' non sentivo più nemmeno gli spari, né gli agghiaccianti versi di
Nazoko...
So solo che a un certo punto qualcosa mi ha afferrato... trascinandomi in
quella che era la mia cabina...
Poi i ricordi sono confusi... certamente mi sono addormentato... ho
sognato... ho scritto cose folli sul Giornale di Bordo... mentre l'interno
della cabina mutava aspetto... mentre oscuri filamenti di carne e sangue
rappreso si attorcigliavano attorno a grosse membrane nere che apparivano
scosse da un vento invisibile... mentre Nazoko - SI, NAZOKO - mi cullava
nelle sue nere braccia, traviando per sempre la mia anima...
Per sempre... almeno così sarebbe stato... se i miei compagni non fossero
riusciti a trovarmi.
Li ho sentiti arrivare mentre scrivevo... ma non ho fatto in tempo a
reagire.
Yama e Nina.
Loro mi hanno trovato.
Sono entrati nella cabina, lui armato della sua Katana, Nina della sua
pistola... entrambi biopotenziati dall'intervento del dottor Maxwell.
"FINALMENTE DI NUOVO TUTTI INSIEME" Ha detto Nazoko, alzandosi
imperiosamente sulle possenti gambe fatte di carne e corteccia. "I
SUPERSTITI DELLA CROCE DEL NORD. GLI EROI DELLA PRIMA MISSIONE!"
Non ha aggiunto altro.
Yama gli si è avventato contro facendo scattare le sue braccia
cibernetiche... Nazoko ha emesso una sorta di ruggito indistinto e ha fatto
scattare i suoi artigli... del sangue è schizzato sulle pareti... SANGUE
NERO COME PECE... il sangue di Nazoko!
La Katana ha vibrato un nuovo fendente, mentre il mostro tentava di
afferrare il Jito per bloccarlo... e allora anche Nina è intervenuta.
Il suo braccio sinistro, quello impiantato da Maxwell, si è tinto di una
strana fluorescenza verde... e due artigli luminosi sono comparsi dal dorso
della sua mano... scattando contro Nazoko.
La testa del Servo della Dannazione è rotolata ai miei piedi...
Un castello fatto di vetri e specchi è andato in frantumi nella mia testa...
suoni e colori si sono sovrapposti fino a straziarmi la mente... e la
tenebra mi ha preso per l'ennesima volta... sprofondandomi in un sonno da
cui mi sarei svegliato soltanto tre giorni dopo... qui, in questo letto
improvvisato sul ponte di comando, l'unica zona dell'astronave non ancora
raggiunta dall'Oscura Simmetria.
E' questo che è successo, Forges me l'ha spiegato stamattina. Nonostante la
morte di Nazoko e Reinberg, la Libellula Azzurra è stata contaminata
da centinaia di esseri informi che hanno trasformato la nave in un paesaggio
apocalittico simile a un gigantesco mattatoio...
All'inizio non volevano dirmi nulla, ma sotto le mie insistenze, Vov ha
ceduto, spiegandomi cos'avevano visto... che cosa sulla nave, ancora teneva
il comando di quelle orride creature…
Maxwell.
Trasformato, come Reinberg, in una creatura dai mille occhi...
E' sbucato da una curva del corridoio mentre mi portavano via... e ci ha
inseguiti fin qui, fino a quando i miei compagni non sono riusciti a
barricarsi in quest'aerea, tagliando fuori l'esterno.
Il comandante ha tolto l'ossigeno a tutta la nave, fuorché al ponte di
comando.
La cosa peggiore... è che qui NON c'è niente... né cibo, né pillole per
l'insonnia... niente, eccetto un contenitore per l'acqua che non durerà
comunque in eterno.
Non ho
neppure il mio Giornale di Bordo. Sono costretto a scrivere su fogli sparsi
trovati nei cassetti.
Così
siamo qui. Siamo ancora tutti vivi... ma fuori c'è un nuovo nemico...
Maxwell... o meglio, il suo cadavere resuscitato.
Giorno
284
Non abbiamo dormito per niente... per paura di cadere preda dei nostri
incubi... ma stanotte dovremo farlo. Abbiamo studiato dei turni di guardia
in modo da tenerci sottocontrollo. Tre dormiranno e tre no.
Stanotte saremo io, Nina e Yama a riposare.
Ho chiesto a Nina che razza di arma fosse quella che ha usato contro
Nazoko... non avevo mai visto una cosa del genere in vita mia... e lei mi ha
spiegato che è stata un'idea di Maxwell, installarle quell'arma retrattile
che lui chiamava "Lame al Plasma". Le lame sono costituite da una sorta di
resistenza energetica avvolta su se stessa quando è chiusa (per questo
retrattile) che una volta estratta innesca una scintilla che accende la
resistenza, formando due "lame di energia" capaci di bruciare tutto ciò che
toccano.
Si tratta di un'arma unica al mondo, le aveva detto Maxwell a suo tempo, un
prototipo vero e proprio elaborato dai migliori scienziati della Cybertronic
di cui lui faceva parte.
Maxwell. L'idea che non sia morto non mi va a genio... vorrei smetterla di
dovermi scontrare con i miei ex-compagni.
Vorrei avere di fronte Krysalis o qualcuno come lui... sento il bisogno di
far sparire dalla faccia dell'universo una creatura oscura importante... ho
bisogno di sapere di aver fatto il massimo per questa missione...
Oggi mi sento determinato più che mai... ad andare fino in fondo.
Non m'importa di morire... m'importa solo di vendicare tutti i miei
compagni... vendicare le loro anime, al di là della loro morte...
Giorno
285
Questa notte ho dormito. E NON HO SOGNATO.
Nessuno di noi tre lo ha fatto.
Sembra incredibile... ma questa mattina per la prima volta da quando è
cominciata questa missione, mi sono svegliato BENE, senza il terrore
incalzante di essere spiato dall'oscurità... o di essere in qualche modo
controllato...
Com'è stato possibile? Che la cassaforte sia andata realmente
distrutta?
Mi riesce così difficile crederlo... le cariche sono esplose... ma nessuno
di noi ha sentito deflagrare quelle che ho piazzato all'interno della
cassaforte ... inoltre l'astronave è stata praticamente invasa dalle
orride creature di Muawijhe e Demnogonis...
Mi serve tempo per capire... qualcosa mi dice che è molto importante
stabilire che cosa sia successo... CHE COSA ci abbia permesso di NON
SOGNARE!
Giorno
286
Ancora una notte senza sogni... è incredibile. E' fantastico.
Nonostante dal corridoio provengano per tutto il giorno suoni agghiaccianti,
colpi contro il portello, grida folli di esseri dannati... nonostante tutto
questo, il nostro umore sta MIGLIORANDO.
La lucidità ci permette di essere più sereni...
Il comandante ha rifatto i calcoli e secondo lui arriveremo su Nero in due
settimane, giorno più, giorno meno.
La consapevolezza di essere così vicini a Nero mi mette il gelo addosso...
Sapevamo che sarebbe giunto quel momento. Eppure... la paura sta crescendo
di giorno in giorno... in ognuno di noi.
E' quasi sera, tra poco dormiremo di nuovo. Abbiamo sistemato sei giacigli
di emergenza sul ponte di comando, fatti con indumenti, cuscini di poltrone
e quant'altro siamo riusciti a rimediare nella grande sala.
Un altro problema è il bagno.
Abbiamo adibito a gabinetto la sala accanto, quella usata per le riunioni di
emergenza degli ufficiali. Anche con la porta chiusa purtroppo, l'odore che
proviene da lì non è dei migliori...
Quindici giorni in questo modo non saranno semplici da affrontare.
Giorno
287
Yama continua a non voler parlare con me.
Mi ha salvato la vita, insieme a Nina... per cui SO che in qualche modo è
ancora legato a me... ma rifiuta di ammetterlo.
Ci ho pensato molto... e mi sono reso conto che la sua amicizia ha molta
importanza per me.
Condividere con tutti gli altri il posto dove dormiamo ci ha permesso di
legare meglio tra noi... e questo è un bene. Ma allo stesso tempo sto di
nuovo perdendo l'intimità con Nina... e questo va decisamente meno bene.
Ci guardiamo da lontano... e sento che anche lei, come me, vorrebbe starmi
accanto.
Mi
manca il suo corpo, il suo respiro nel mio...
Giorno
288
La latrina comincia a essere insopportabile... i nostri abiti puzzano... non
siamo esattamente al massimo della condizione... anche se i sogni sembrano
averci abbandonato del tutto.
Credo di aver capito perché.
La cassaforte si è indebolita nel momento in cui ha lasciato uscire
Nazoko... anche Navarra conviene con me che la Reliquia Oscura non è altro
che una gigantesca Gabbia per le Anime... e l'anima di Nazoko le dava
energia per penetrare nei nostri sogni...
Ora che non ci sono più anime al suo interno, i suoi poteri si sono
affievoliti... almeno fino a quando non riuscirà a intrappolare uno di
noi... e al momento siamo ben determinati a impedirglielo.
Se queste ipotesi sono vere, abbiamo una chance in più di raggiungere Nero
nel pieno delle nostre facoltà mentali.
E questo... è un vantaggio inaspettato.
Giorno
289
Da ieri non udiamo più rumori provenire dall'altra parte... nessun suono...
ma il silenzio assoluto è fonte di altrettanta preoccupazione.
Nina ritiene che l'Oscurità stia tramando qualcosa.
Vov sostiene che invece si sia rassegnata a non entrare.
Yama e Navarra sono d'accordo con Nina, mentre Forges propende per l'ipotesi
di Vov.
Per quanto mi riguarda ho seri dubbi che l'Oscurità possa anche solo
valutare la resa... per cui sono anch'io dell'idea che presto accadrà
qualcosa di poco piacevole.
In ogni caso, siamo ben armati e pronti a difenderci.
Giorno
290
Martin Forges ci ha proposto di tornare indietro.
A suo avviso con la nave in mano all'Oscura Simmetria, una volta atterrati
avremo ben poche speranze di uscirne vivi... ma se invece invertiamo la
rotta, una volta passata l'orbita di Plutone potremo di nuovo metterci in
contatto con l'Alleanza e richiedere aiuto.
Resta il fatto che dove siamo ora non abbiamo cibo... e siamo sull'orlo
dello sfinimento. L'acqua non ci terrà in piedi in eterno.
A questa proposta è seguita quella di Michail Vov, che ha suggerito di fare
irruzione dall'altra parte, saccheggiare le scorte in cucina o in magazzino
e ritornare qui. Allora sì, potremo valutare se tornare indietro o meno.
Per quanto suicida ci sia parsa la sua proposta, ci siamo resi conto che
DOBBIAMO farlo o saremo morti
di fame
prima di giungere a destinazione.
Così, domattina agiremo.
Giorno
291
Io e Vov davanti, Forges e Yama alle nostre spalle.
Con questa formazione ci siamo gettati nell'antro oscuro al di là del
corridoio... lasciando Nina e Navarra in plancia, in modo da non lasciare
sguarnita la nostra piccola base.
Dall'altra parte, la Libellula Azzurra era irriconoscibile... non
sembrava nemmeno più un'astronave, bensì la gola profonda di una creatura
infernale... filamenti di materia rossa colavano dal soffitto, oscure
membrane sventolavano sotto un vento innaturale, ricoprendo le pareti
intorno a noi... un odore acre di sangue ci stordiva mentre vi passavamo
attraverso...
Non un suono però giungeva fino a noi...
Abbiamo raggiunto le cucine indenni e qui abbiamo messo in un sacco quanto
più cibo riuscivamo a trovare. Il buio ci premeva addosso alimentando in noi
paura e angoscia...
Siamo usciti in fretta, correndo verso le nostre camere. Coprendoci le
spalle l'un l'altro siamo entrati per recuperare le cose più importanti - le
pillole per l'insonnia, alcuni cambi per i nostri abiti e qualche prodotto
per la pulizia del bagno, oltre al Giornale di Bordo della Croce del Nord
(così potrò trascrivere gli appunti presi finora, ivi compresa questa
parentesi). Siamo poi corsi via... increduli.
Increduli per non aver incontrato alcuna resistenza...
L'astronave, in realtà, sembra deserta.
Giorno
292
Aver mangiato ci ha riportato letteralmente in vita. Cambiarci gli abiti e
la biancheria intima poi ci ha fatto sentire di nuovo umani...
Ho trascritto le ultime annotazioni sul Giornale di Bordo della Croce del
Nord. Ho chiesto a Forges se stava compilando quello della Libellula
Azzurra, ma mi ha risposto di no, di aver smesso da giorni ormai.
Gli ho chiesto perché e mi ha risposto: "A cosa serve raccontare questi
giorni di morte e follia? Tanto sappiamo tutti come andrà a finire..."
Non ho avuto il coraggio di replicare, ma scriverò qui il mio pensiero:
penso che è giusto riportare tutto nella speranza che qualcuno possa
leggerlo e sapere cosa si cela dietro l'Oscura Simmetria. Il potere
corruttivo di Muahwijhe si espleta attraverso i Sogni, quello di Demnogonis
attraverso il sangue.
Un giorno, qualcuno annienterà i cinque Apostoli.
Un giorno lontano forse... ma mi piace pensare di aver dato un contributo
importante a questo obiettivo.
Con la mia testimonianza, forse quel giorno, qualcuno riuscirà dove noi
falliremo.
Giorno
293
Non possiamo più tornare indietro...
E' assurdo, ma... la Libellula Azzurra è fuori dal nostro controllo.
In realtà non abbiamo mai pensato veramente di interrompere la missione...
non eravamo affatto sicuri di volerlo veramente... ma allo stesso tempo il
comandante Forges ha voluto tentare di riprendere il controllo manuale della
nave... e non è stato possibile farlo.
Come con la Croce del Nord... l'Oscura Simmetria si è impossessata
della nave...
Nero è sulla nostra rotta come una meta inevitabile ormai.
Oggi Nina e Vov si sono occupati della "latrina", ripulendola al meglio e
accatastando i rifiuti in un angolo dentro un cesto di metallo.
L'odore è notevolmente migliorato.
Secondo Forges arriveremo a destinazione fra sette giorni esatti.
Sette giorni.
Forse gli ultimi della nostra vita...
Giorno
294
Martin Forges ci ha raccontato un po' di sé, oggi dopo pranzo.
Ha una moglie di nome Naomi e un figlio di nome Gabriel che lo aspettano su
Luna. Vivono in un appartamento al decimo piano del centro... una zona
immersa in un traffico nauseante di cui mai avrebbe pensato di avere
nostalgia... e che invece aspira a rivedere più di ogni altra cosa.
Inquinamento e smog... un sogno, paragonati al sangue e alla morte...
vissuti qui, nello spazio profondo del Sistema Solare... a milioni di
chilometri dalla Luna...
Anche Vov si è sbottonato, parlando della sua vita dedicata alla sfida
continua... sfida a se stesso, sfida alla vita e alla morte... sfida
all'Oscura Simmetria. Da quando, all'età di otto anni, ha perso tutta la
famiglia per opera di un branco di Eretici impazziti, ha dedicato la sua
esistenza a combattere ogni forma oscura... mettendosi in proprio e vivendo
dei compensi percepiti per le sue "prestazioni".
Questa, a sentir lui, è decisamente la peggiore esperienza di tutta la sua
vita. Mai come ora è andato così vicino a vendicare i suoi genitori... mai
come ora è andato così vicino alla realizzazione dei suoi desideri più
profondi: assestare un duro colpo all'Oscura Simmetria. Per quanto
possibile...
A questo punto la conversazione si è affievolita... ma non ho potuto fare a
meno di pensare a quali siano le mie VERE motivazioni, le mie ragioni
INTERIORI... e quali siano quelle di Yama Watanabe, di Francisco Navarra...
e di Nina naturalmente.
Giorno
295
Il silenzio che regna nell'astronave oltre quella porta è snervante.
Dove sono tutte le creature? Possibile che dopo la morte di Nazoko si siano
ritirate? E dove? Nella cassaforte ?
O sono nascoste, in attesa che noi usciamo allo scoperto?
O forse sono semplicemente in attesa di sbarcare su Nero... e tornare a
casa?
Nina opta per quest'ultima possibilità, aggiungendo però che ha la
sensazione peraltro sgradevole che il nostro arrivo non sarà affatto una
sorpresa... che Krysalis ci sta aspettando a braccia aperte...
Qualunque sia la verità, comincio a pensare che dovremmo fare qualcosa...
forse tornare nel laboratorio per finire ciò che abbiamo iniziato... e
distruggere la Reliquia Oscura una volta per tutte!
Giorno
296
Ne abbiamo parlato a lungo per tutto il giorno.
Ho proposto di tornare giù e distruggere la cassaforte.
E' strano... non ero molto sicuro di volerlo fare... ma mentre lo dicevo
agli altri, SENTIVO che DOVEVO farlo... che era giusto così.
Nina è con me, me l'ha detto subito, fin dall'inizio.
Anche Yama non si è tirato indietro.
Paradossalmente sembra che noi della Croce del Nord siamo più
disposti a rischiare la vita rispetto agli altri... forse perché siamo
andati così vicini alla fine da non averne più paura... o forse perché siamo
semplicemente e irrimediabilmente pazzi.
Anche Vov si è detto favorevole all'incursione.
Forges ha espresso forti perplessità e con lui anche Navarra.
Il comandante si è detto preoccupato in quanto ritiene inutile mettere a
repentaglio le nostre vite dal momento che fra quattro giorni saremo in
balia delle forze oscure di Nero... e dovremo contare su tutte le nostre
capacità per cercare di sopravvivere.
Il Mistico, dal canto suo, ci ha immediatamente svelato il perché dei suoi
dubbi: dice di avvertire qualcosa... una sensazione di pericolo imminente...
una percezione nascosta che non riesce ancora bene a decifrare... ma che è
certo riguardare proprio il laboratorio.
Maxwell, o meglio ciò che è diventato, sta progettando qualcosa... e
probabilmente conta proprio su un nostro intervento per tenderci
un'imboscata.
Se questo è vero, le cose cambiano radicalmente...
Mentre iniziavamo a desistere dal nostro intento, Yama ha espresso il
desiderio di tentare ugualmente.
"Siamo sopravvissuti fino ad ora." Ci ha detto con una sicurezza tale da
infondere coraggio anche a me. "Ce la faremo anche stavolta. Avanti! La
cassaforte deve essere distrutta... PRIMA che arriviamo su Nero!"
"Perché?" Ho chiesto sorpreso.
"Non lo so. " Ha risposto, stringendosi nelle spalle. "Ma sono sicuro che
Francisco saprà darvi una risposta!"
Abbiamo guardato Navarra.
Annuiva leggermente, tenendo la testa china.
"Navarra!" La voce di Forges tradiva una certa apprensione "Vuoi spiegarci?"
Il Mistico ha sospirato, quindi ha alzato lo sguardo ed annuito.
"La Reliquia Oscura assorbe potere dalla morte, dal sangue, dalla paura,
dall'odio... dalle emozioni negative e dal compimento di atti sacrileghi e
violenti. Quando saremo su Nero, si caricherà come una bomba pronta ad
esplodere!"
Le sue parole ci hanno scosso come fuscelli al vento.
"Perché ne parli soltanto ora?" Ha voluto sapere Nina.
"Perché..." il Mistico esitava. "Esiste un piano d'emergenza."
Noi cinque ci siamo guardati esterrefatti.
"Di che stai parlando?" Ha domandato Forges.
Navarra si è sfilato gli occhiali da sole, mostrandoci una serie di
pulsantini su una delle stanghette.
"Che diavolo è?" E' stata la mia reazione spontanea.
"Comandi per l'attivazione di una bomba nucleare sistemata nella sala
generatori."
Di colpo ho capito.
Ho
capito che la Serenissima non era l’unica autorità a volere che la nostra
missione avesse un esito positivo... anche a costo della nostra vita. A
quanto pareva, la Fratellanza aveva studiato un piano altrettanto disperato.
"Vuoi
far saltare la nave? " Michail Vov sembrava frastornato da
quell’eventualità. "Con noi dentro?"
Navarra è rimasto un istante in silenzio, osservandoci uno ad uno con
attenzione.
"Sì. " Ha risposto. "Se sarà necessario."
Giorno
297
Oggi la discussione è continuata in forma più lieve e controllata.
Siamo giunti alla conclusione che soltanto quattro di noi dovranno scendere
nel laboratorio. Questo perché Navarra deve rimanere al sicuro per poter
attivare la bomba digitando il codice che soltanto lui sa e che si rifiuta
di rivelare; Forges deve restare in plancia per condurre la Libellula
Azzurra manualmente qualora ce ne fosse bisogno.
Noi quattro invece non abbiamo mansioni fondamentali... e domattina presto
scenderemo nel laboratorio per piazzare quattro cariche (una a testa) nella
Reliquia Oscura.
Dovrebbero bastare a cancellare l'intero laboratorio, parte del corridoio e
delle aree adiacenti... ma non dovrebbero coinvolgere altre parti
dell'astronave... NON DOVREBBERO creare danni seri ai condotti dell'aria e
dell'energia, che provvederemo a isolare una volta piazzate le cariche... e
soprattutto l'esplosione NON DOVREBBE arrivare fino alle pareti esterne.
In teoria la Libellula Azzurra potrebbe subire un momentaneo calo di
energia... ma in ogni caso Forges e Navarra sono pronti a ripristinare le
funzioni vitali della nave in ogni momento, qualora venissero meno.
Speriamo solo che il comandante abbia fatto bene i suoi calcoli...
Giorno
298
Ecco. Siamo pronti. Stiamo per andare.
Guardo Nina. I suoi occhi da sempre verdi, ora sembrano azzurro-ghiaccio...
e mi scrutano da sotto la frangetta di capelli chiari. Mi dicono di non aver
paura... che andrà bene... eppure SO che Nina è spaventata. I suoi occhi mi
dicono anche questo.
Guardo Michail. E' strano... non sembra nemmeno preoccupato. Sta fumando una
specie di sigaro che emette un fumo grigiastro puzzolente mentre ricontrolla
il caricatore dello Swanson.
Guardo Yama. Mi scruta a sua volta, fa una smorfia che dovrebbe essere un
sorriso e mette mano sulle sue armi: la Katana e la Punisher d'ordinanza per
questa missione.
Guardo me stesso... attraverso gli occhi dei miei compagni: stringo spada e
mitragliatore con entrambe le mani e prego lo Spirito di Nathaniel di
proteggerci... e di assisterci.
Ecco. Siamo pronti. Stiamo per scendere.
Giorno
299
Una corsa disperata contro il tempo e lo spazio... contro il terrore e la
speranza... contro noi stessi e l'emblema astratto del Male...
LA CASSAFORTE... oggetto impenetrabile, misterioso e terribile...
E' accaduto tutto molto in fretta... e i ricordi sono così... frammentari...
Rammento la nostra incursione nel laboratorio, le membrane oscure che
sbattevano scosse da un vento invisibile... i filamenti di carne umana
putrefatta che calavano dal soffitto... fiori fatti di carne viva che
pulsavano sangue dai loro bozzoli dischiusi... e orride creature che
balzavano incontro a noi con le zanne protese e i mille occhietti rossi
iniettati di odio inumano... e poi Maxwell, quello che ne restava... un
automa urlante che gridava a squarciagola il suo grido d'assalto, sfidando
le nostre difese con una spavalderia nauseante... travalicando i nostri
limiti di sopportazione, fendendo i timpani delle nostre orecchie con
veemenza... Maxwell, trasformato in un Legionario Urlante dai poteri oscuri
di Muawijhe...
Così noi sfrecciavamo in mezzo a quella giungla fatta di nere escrescenze
informi e creature orride... il tutto condito dal grido psichico e fisico di
Maxwell... nonché dall'influsso malvagio della cassaforte ... che
premeva su di noi come un'incudine... per schiacciarci e sottometterci ai
suoi voleri...
Nina è stata la prima a svegliarsi da quel torpore cosciente che ci stava
lentamente trascinando nel sonno dell'incoscienza...
Col suo braccio tramutato in arma mortale si è catapultata contro Maxwell.
Il Legionario Urlante ha schivato l'attacco, ma per farlo ha dovuto
interrompere il suo grido morrtale... e allora Yama è andato in soccorso a
Nina... travolgendo Maxwell nella sua corsa...
L'ho
visto afferrarlo e sollevarlo con una semplicità sconcertante... merito
degli arti cibernetici che lo stesso Maxwell gli aveva impiantato... per poi
lanciarlo lontano, in mezzo alla mischia infernale...
L'intero laboratorio ha preso vita... esseri immondi sono schizzati fuori da
ogni anfratto precipitandosi su di noi come spinti da una fame
irrefrenabile...
"Vov!" Ho gridato, correndo a piazzare le cariche.
Lui mi ha seguito sparando come un pazzo contro chiunque si avvicinasse,
finché non abbiamo raggiunto l'imbocco della cassaforte.
Allora abbiamo posizionato i timer sui cinque minuti e abbiamo piazzato
all'interno della Reliquia Oscura, vicino al bordo esterno, le nostre bombe
al plasma.
Poi siamo schizzati via, mentre Nina e Yama correvano nella nostra direzione
per darci il cambio.
Ci siamo incrociati... e nel farlo ho abbracciato lo sguardo di Nina.
Aveva paura... ma era anche fomentata da una speranza forte quanto quella
paura... la speranza di uscire viva da lì...
Io e Vov abbiamo aperto il fuoco contro l'orda infernale che si stava
rapidamente predisponendo a circondarci.
Nina e Yama hanno piazzato le altre due cariche e ci hanno raggiunto
immediatamente.
Allora Maxwell è emerso dall'ombra avventandosi su di noi urlando... e quel
dannato fischio psichico ci ha di uovo stravolto, ferendoci in fondo
all'anima... estirpando i nostri segreti...
Ho cercato di resistere... ma mio malgrado mi sono ritrovato in ginocchio...
accanto a Nina... e a Vov.
Maxwell
ci ha raggiunto, fissandoci coi suoi occhi spiritati... ma Yama non si è
lasciato sopraffare. Sembrava ormai in grado di controllare quel dolore
lancinante che l'urlo mentale di Maxwell provocava nelle nostre menti... e
l'ha trafitto con la sua Katana, passandolo da parte a parte...
Maxwell è crollato al suolo senza vita e il fischio è cessato.
Mentre il resto delle forze oscure si accingevano a chiuderci, ho gridato di
andare... che la bomba stava per detonare.
La corsa contro il tempo e lo spazio è stata lunga e sofferta...
Michail Vov è stato il primo a mettersi in salvo, varcando la porta
d'emergenza prima di tutti noi. Dietro di lui si è infilata Nina e poi è
toccato a me. Ho guardato indietro: Yama stava sopraggiungendo proprio in
quel momento...
E' stato allora che le prime creature si sono avventate su di noi...
Le abbiamo scacciate, sparando loro addosso... fino a quando non è passato
Yama. Allora gli sono saltate addosso, ferendolo alla schiena con i loro
morsi inumani...
Nina ha sparato contro di loro, togliendo di dosso al Jito quegli
scomodi ospiti e permettendogli di mettersi in salvo.
Un istante dopo che era passato, io e Vov abbiamo richiuso la porta.
Appena in tempo... perché l'esplosione è arrivata quasi immediatamente.
Sembrava che l'astronave si fosse schiantata da qualche parte... tale è
stata l'intensità dell'esplosione.
Siamo
stati sballottati ovunque, ferendoci contro spigoli e lamiere... il tutto
per più di cinque minuti...
Quando, poco tempo dopo, abbiamo riaperto la porta del laboratorio, non
c'era più alcuna traccia di oscurità. I laboratori erano un cumulo di cenere
e detriti.
Apparentemente ce l’avevamo fatta.
Giorno
300
Nero è sotto di noi.
Una roccia scura sospesa nello spazio, un pezzo di tenebra solidificatosi
dopo la creazione dell'universo... un frammento di Male puro, un limbo
infernale sfuggito al controllo del diavolo e arrivato fin qui... per
assoggettare l'uomo ai voleri della perversione maligna degli Apostoli,
demoni dannati arrivati da chissà quale inferno...
Vederlo da qui, mi fa venire i brividi... e non solo a me.
La sola idea che presto atterreremo sulla sua superficie brulla e devastata
dal ghiaccio e dalla corruzione ci fa accapponare la pelle.
Ah già, non l'ho detto: NON SIAMO RIUSCITI A RIPRENDERE IL CONTROLLO DELLA
NAVE. Nonostante l'esplosione della Reliquia Oscura, la Libellula Azzurra
resta ingovernabile.
Saremo costretti ad atterrare, in modo che il computer di bordo dia per
eseguito il programma di volo, dopodiché potremo riprogrammare una nuova
partenza.
Non prima di aver fatto una cosa però... della massima importanza.
Siamo tornati nel laboratorio oggi, per controllare gli effetti delle bombe
incendiarie. Del laoratorio non resta che cenere su cenere... delle creature
oscure che lo riempivano rimane solo un vago ricordo oltre il puzzo di carne
bruciata... quanto alla Reliquia Oscura... beh, è un altro paio di maniche.
E' INTATTA.
Questo significa solo una cosa: non abbiamo speranze di distruggerla.
La nostra unica speranza è di scaricarla fuori bordo, abbandonarla su
Nero... restituirla all'Inferno dal quale proviene!
Giorno
301
Ricercare il posto migliore dove atterrare non è semplice.
Nero presenta un territorio prevalentemente montuoso, roccia su roccia...
dirupi su dirupi... la sua perculiarità sono quelli che Navarra chiama
"aculei del diavolo", una conformazione rocciosa particolare costituita da
tutta una serie di pinnacoli che si innalzano verso il cielo fino a un
chilometro d'altezza, spuntoni che sembrano missili puntati verso gli
invasori celesti - noi in questo caso - e che hanno un'aria estremamente
minacciosa.
L'intero pianeta è comunque una lastra ghiacciata... gli stessi "aculei del
diavolo" sono ricoperti da uno strato trasparente che li rende brillanti
sotto la luce dei nostri fari...
Apparentemente non c'è traccia di vita...
Ma sappiamo bene che è solo un'apparenza.
Qui la notte è pressoché eterna... e i servi degli Apostoli sono
probabilmente assiepati in roccaforti sotterranee...
Sorvolando con l'astronave la superficie di Nero, appare sempre più evidente
che non sarà semplice atterrare.
Abbiamo individuato un paio di laghi ghiacciati, ma naturalmente è
impensabile atterrare lì... il calore dei motori scioglierebbe il ghiaccio e
ci inabbisseremmo.
Poi finalmente, qualcosa di diverso...
Una sorta di bassopiano... una depressione nel terreno di almeno otto
chilometri... una vera e propria montagna rovesciata... un cono conficcato
nella roccia a testa in giù...
"E' come l'Inferno dantesco" ha esordito Navarra osservando quello
spettacolare scenario dallo schermo in plancia.
"Chi?" Abbiamo chiesto noi, che non avevamo idea di cosa stesse parlando.
"Si tratta di un antico scritto, risalente agli albori della storia della
Terra..."
Ho incrociato lo sguardo dei miei compagni. Eravamo tutti molto colpiti...
nessuno di noi sapeva nulla della storia della vecchia Terra... quello che
stavamo per sentire sarebbe stata per tutti noi un'incredibile
rivelazione...
"Dante scriveva di un’immensa voragine dalla forma di cono rovesciato, il
cui vertice era al centro della Terra. Questa voragine si era venuta a
formare con la caduta di Satana, il diavolo, ovvero Lucifero, Angelo di Dio
scacciato dal Paradiso per la sua sete di potere. Precipitato giù dal
Paradiso, Satana era rimasto conficcato al centro della Terra, creando una
voragine infernale al di sotto dell'antica città di Gerusalemme. Lungo la
voragine erano disposti nove cerchi concentrici e in ogni cerchio erano
imprigionate le anime dei condannati. Ogni cerchio era pedisposto ad
ospitare le anime che avevano commesso in vita un determinato peccato. In
fondo all'abisso, al vertice del cono, Satana dominava il suo Inferno..."
Eravamo estasiati dalla storia del Mistico... e allo stesso tempo
spaventati.
"Pensi che ci sia un nesso tra Nero e l'inferno dantesco?" Ha chiesto Yama.
Navarra gli ha rivolto un'occhiata indecifrabile.
"Un nesso c'è. " E' stata la sua risposta. "Lo sapete bene. NERO E'
L'INFERNO. Non può essere altrimenti..."
Abbiamo guardato con più attenzione l'interno della voragine... poi la
Libellula Azzurra ha subito una leggera impennata, iniziando a scendere
nell'abisso.
"Ehi!" La voce di Forges celava una forte sorpresa. "C'è qualcosa di
strano... gli strumenti dicono che all'interno della voragine l'atmosfera è
diversa..."
"Che vuol dire diversa?" Ha domandato Nina.
Lo sguardo di Forge era di evidente sorpresa.
"Che è identica a quella terrestre di una volta! C'è gravità... c'è
ossigeno... è perfettamente respirabile!"
Eravamo allibiti.
"Ci siamo." Ho detto poi, guardando uno ad uno i miei compagni. "Stiamo per
atterrare..."
"Scendiamo nel laboratorio!" E' stato l'ordine perentorio del comandante.
"Se non servono gli scafandri, agiremo più in fretta. Carichiamo la Reliquia
sul carrello elevatore e portiamola nell'hangar. La scaricheremo
immediatamente!"
Siamo volati via, correndo come il vento.
Vov ha portato il carrello elevatore nel laboratorio servendosi del
montacarichi, mentre io, Forges e Nina siamo andati a legare la
cassaforte con i cavi d'acciaio.
La Reliquia Oscura giaceva immobile e isolata nel deserto cinereo del
laboratorio. La porta era chiusa ora, perfettamente sigillata.
Nessuno di noi l'aveva chiusa, naturalmente.
Aveva fatto tutto da sola, LEI, la cassaforte ...
Le abbiamo passato tutt'intorno i cavi d'acciaio, poi, con l'aiuto di Yama e
con l'assistenza dell'incantesimo di Levitazione del Mistico, siamo riusciti
a spostare da terra la Reliquia Oscura... non molto, ma il tempo necessario
da permettere a Vov di infilarle sotto le braccia di sollevamento
dell'elevatore. Mentre io, Vov e Yama portavamo la cassaforte
nell'hangar, gli altri risalivano in plancia.
Alla trasmittente è gracchiata la voce di Nina.
"Bryan, stiamo per atterrare!"
Le porte del montacarichi si sono aperte nel momento stesso in cui la
Libellula Azzurra toccava terra.
Vov ha guidato l'elevatore fino alle porte dell'hangar.
"Stiamo scendendo!" La voce del comandante ci è arrivata disturbata alla
trasmittente.
Fuori non c'era alcun suono... segno che doveva essere deserto... ma non
avrei potuto giurarci.
Yama è andato al comando manuale di apertura dell'hangar.
In quel momento sono arrivati gli altri.
Forges ha dato ordine di predisporci a semicerchio in modo da sparare a
qualsiasi cosa si fosse presentata dall'altra parte.
Abbiamo eseguito, poi Yama ha premuto il pulsante di apertura.
Le porte dell'hangar hanno iniziato a sollevarsi...
Il cuore mi batteva all'impazzata... e sapevo che anche per gli altri era lo
stesso.
Ho guardato Nina un'ultima volta... l'avrei più rivista? Saremmo
sopravvissuti a questo?
Non lo sapevo...
Infine le porte si sono sollevate completamente... e al di là di esse...
una nera superificie spazzata dal vento... niente ghiaccio apparentemente...
solo roccia nera sullo sfondo di un cielo grigio piombo...
e nessuno in vista.
"Via!" Ha gridato Forges. "Vov!"
Michail Vov ha messo in moto e si è diretto fuori dall'hangar.
Io mi sono attaccato all'elevatore con il mitragliatore pronto a far fuoco.
Ma non c'era proprio nessuno.
Abbiamo lasciato lì elevatore e Reliquia e siamo corsi dentro, richiudendoci
alle spalle le porte dell'hangar con la paura e la speranza nel cuore.
Giorno
302
Per la prima volta dopo quasi un anno dalla partenza dalla base di Luna, la
cassaforte non è più vicino a noi...
Esiliata, nel buio esterno sul suolo pietroso di Nero... attende,
immobile... che i seguaci degli Apostoli la vengano a prendere.
Che Krysalis la venga a prendere.
Dallo schermo l'immagine della Reliquia è disturbata, tuttavia visibile.
Fuori la notte sta lasciando il posto alla tenebra più profonda... una sorta
di crepuscolo oscuro senza fine...
Al termine della notte, sorge una nuova notte ancor più tetra... fino al
mattino, quando ritorna un buio più leggero, una penombra sempiterna da cui
non si può sfuggire...
Questo è Nero.
Roccia, buio e morte.
Nient'altro che questo...
Martin Forges ha passato tutto il giorno a cercare di riprogrammare il
computer di bordo per il ritorno a casa...
Ma ci sono dei problemi.
Com'era facile prevedere...
Io e Michail Vov siamo scesi in sala macchine ad effettuare dei controlli.
Stavamo aprendo tutti i portelli dei circuiti elettrici quando
all'improvviso, dopo l'apertura dell'ennesimo sportello è schizzato fuori
qualcosa...
Me lo sono visto addosso e l'ho schivato con un colpo di reni, sfoderando la
spada e affiggendolo alla parete dietro di me.
Era un ammasso tentacolare senza forma... una creatura abominevole, piccola
e viscida... un Tutor, forse... o un'altro essere della stessa specie...
Ora giaceva affisso alla parete, colava sangue e grumi di carne putrefatta
lungo il muro... esalando un fetore infernale...
"Guarda!" Mi ha detto Michail, mostrandomi i circuiti bruciati del pannello.
"Puoi fare qualcosa?" Gli ho chiesto, continuando ad osservare la creatura
morta.
"Mi serve un po' di tempo. Questo è il pannello che comanda l'accensione dei
motori e il timone... se il chip non è danneggiato posso riuscire a
ripristinare tutti i collegamenti..."
" E se è danneggiato?"
Vov mi ha quasi fulminato con lo sguardo.
"Resteremo qui per sempre."
Giorno
303
Nina ha detto di aver visto qualcuno, stamattina, fuori... accanto alla
Reliquia.
Se ne stava dritto in piedi e fissava l'astronave... fissava LEI.
"Era come se stesse guardando me..." ha detto Nina giocherellando in modo
nervoso con un grosso pugnale seghettato. "Mi guardava... mi guatava
dentro... scavava nella mia anima per sapere chi ero..."
"Puoi descriverlo?" Ha domandato Navarra.
"Aveva la pelle come corazza... verdastra... e una testa grossa, larga
simile a quella di un cobra... due occhi rossi iniettati di sangue... che mi
fissavano..."
"E' Krysalis." Ha detto il Mistico. " L'ho visto nei miei sogni..."
Aveva ragione.
La descrizione fatta da Nina era la stessa che anch'io ricordavo in uno dei
tanti sogni fatti in quei dieci mesi di viaggio... si trattava proprio di
lui, Krysalis...
Finalmente ci aveva trovato.
Più tardi Michail Vov è tornato dalla sala macchine con la terribile
notizia: i circuiti di navigazione erano completamente fusi. Per
ripristinarli sarebbe stata necessaria almeno una settimana... e anche così,
non era certo di riuscire a ripristinarli tutti. Uno in particolare lo
preoccupava: il programma di decollo. In mancanza avrebbero dovuto farlo
manualmente e questo comportava tutta una serie di inconvenienti, non ultimo
il fatto che Forges aveva bisogno di un navigatore che lo assistesse... e
Reinberg era morto.
Così siamo ancora qui, su Nero, al centro della voragine che secondo Navarra
rappresenta l'Inferno...
Giorno
304
Stamattina mi sono alzato presto... sono andato in plancia e ho visto Yama,
fisso di fronte allo schermo che guardava fuori.
Aveva un'espressione vuota... e le sue labbra recitavano una qualche
silenziosa preghiera...
Mi sono avvicinato e udendo i miei passi è tornato in sé.
Gli ho domandato se c'era qualcosa che non andava, ma mi ha risposto
bruscamente di no e si è dileguato in un istante.
Fuori, c'era solo il buio...
Intanto Vov e Forges stanno lavorando al pannello. Il comandante è
pessimista, secondo lui abbiamo ben poche speranze di ripararlo.
La possibilità che resteremo qui in eterno aleggia su di noi come
un'ombra...
Ho i brividi solo a pensarci.
Giorno
305
Terra bruciata, rocciosa, scura... e sopra passi che si avvicinano...
asce e spade che vibrano, cannoni informi che sparano... occhi rossi che
scrutano... e urla, di battaglia... atroci e assillanti... che riecheggiano
fino alla fine del cielo...
Poi il soffitto della mia cabina.
GLI INCUBI SONO TORNATI.
Non ne volevo parlare con nessuno... temevo fosse una cosa soltanto mia...
ma sbagliavo. Navarra ci ha radunati in plancia e ci ha chiesto se avevamo
sognato tutti.
A malincuore, ognuno di noi ha risposto di SI.
Allora ci ha mostrato quello che sta accadendo fuori...
E abbiamo visto... la Reliquia Oscura... APERTA.
E non solo.
Era DIVERSA... non più un cubo perfettamente sigillato... ma qualcosa di più
imperfetto... le quattro pareti piegate verso l'esterno in modo da formare
un'ellisse... inoltre le pareti non erano più piatte, ma in rilievo come se
una parte di esse si stesse staccando dal resto della superficie... e la
porta spalancata era rivolta verso di noi e mostrava un'incisione mai vista
prima... che ricordava vagamente un teschio umano...
Non erano visibile creature né dentro né intorno alla Reliquia... ma
sapevamo che presto sarebbe accaduto qualcosa.
Avevamo ragione, ma non è comparso nessuno.
Quello che invece è successo... è che la cassaforte ha continuato a
mutare... e lo sta ancora facendo... si sta trasformando in qualcosa di
diverso da prima... in qualcosa di oscuro... si sta EVOLVENDO...
Giorno
306
La mutazione continua... questa mattina la cassaforte era diventata
qualcosa di completamente diverso... di oscuro...
Il cubo non esisteva più... al suo posto troneggiava un'immensa intelaiatura
sferica... una gabbia... che prendeva forma da un nucleo centrale
rappresentato da un teschio demoniaco che emanava una sensazione di
allucinante angoscia...
Anche l'elevatore era scomparso... inghiottito, assimilato o Dio sa cosa in
qualche modo misterioso dalla Reliquia Oscura che, anche attraverso lo
schermo, sembrava intimarci di non osare nulla contro di essa... perché
altrimenti l'avremmo pagata sulla nostra pelle...
"Il contatto con Nero l'ha riportata al suo antico aspetto..." ha commentato
Navarra, impietrito di fronte a quello spettacolo "La Reliquia è una
gabbia... una prigione forse..."
"Una gabbia per le anime..." ha aggiunto Nina, sorprendendo tutti. "Se
pensiamo a ciò che ha fatto per tutto il tempo in cui è stata con noi... si
potrebbe dire che è questo che rappresenta... che E'."
Eravamo sconcertati... ma la supposizione di Nina poteva essere, a pensarci
bene, la soluzione più vicina alla verità che eravamo riusciti a trovare
finora.
Il pomeriggio non ha riservato sorprese... il pannello in sala macchine è
ancora fuori uso... e tutti noi samo sempre più convinti che questa lunga
attesa comporterà, entro breve tempo... un avvenimento straordinario e
terribile, che sconvolgerà per sempre le nostre vite.
Non sappiamo quando... ma il domani è per noi un'aspettativa di vita fin
troppo ottimistica... un'utopia.
Il domani, non è mai stato così lontano.
Giorno
307
Nascosta in un doppio fondo della dispensa nel reparto cucine, ho trovato
una bottiglietta di whisky.
Un'autentica bottiglietta di whisky!!!
Ignoro completamente chi possa esserne il propietario, ma non mi sono fatto
scrupoli di alcun genere nell'aprirla e berne un'ampia sorsata.
L'ho poi rimessa al suo posto, nel caso qualcuno si accorgesse della sua
scomparsa...
Sarà il mio piccolo segreto.
Ma dopo un anno di acqua... un whisky mi è parsa la cosa più bella che
potessi trovare a bordo...
Tuttavia questa lunga astinenza da alcool deve avere ridotto la mia solita
soglia di resistenza, perché un'ora dopo dormivo profondamente nella mia
cabina.
E' venuta a svegliarmi Nina... ed è stato un risveglio eccitante...
Ho aperto gli occhi in preda a un piacere indescrivibile... a uno stato di
ebbrezza sessuale devastante... e l'ho vista, lei, nuda come nudo ero io...
piegata sopra di me per regalarmi l'estasi...
Non andrò oltre.
L'alcool dev'essere ancora in circolo dentro di me perchè mi fa scrivere
cose intime che normalmente non scriverei.
Meglio continuare domani.
Giorno
308
Avete mantenuto la vostra promessa... ve ne sono grato. La Gabbia della
Dannazione è tornata a casa grazie a voi... e questo è un passo importante
in base al quale starà a me adesso adempiere alla mia promessa. Muovere
guerra contro Algeroth, Ilian e Semai è stato a lungo valutato dai miei
signori, Muawijhe e Demnogonis... fino a quando non si sono resi conto che
sarebbe stato folle rivoltarsi contro i tre demoni maggiori... e così hanno
cambiato idea. Sono molto spiacenti e mi incaricano di dirvi che quale
ricompensa per la vostra impresa, sarete i primi ad entrare nella Gabbia...
i primi dopo anni e anni di guerre...
Sarà un'esperienza appagante per tutti voi... se solo pensate che dalla
Gabbia sono nati i più grandi nefariti degli Apostoli... tra i quali io
stesso, Krysalsi... e un nome che certamente conoscerete bene: Saladino.
A molto presto, dunque... ci rividremo ancora nei vostri sogni!"
Mi sono svegliato urlando.
Ho chiuso gli occhi, li ho riaperti... ma ero lì, nella mia cabina.
Ricordavo esattamente tutte le parole di Krysalis... TUTTE!
Come se avessi imparato un testo a memoria.
Sono uscito in corridoio e non mi sono affatto sorpreso di trovarvi i miei
compagni, altrettanto confusi.
Mi è stato subito chiaro che avevamo sognato TUTTI.
Ed era altrettanto chiaro che ci restava ancor meno tempo di quel poco che
già credevamo.
Giorno
309
La Gabbia della Dannazione ci osserva.
Muta forma minuto dopo minuto... impercettibilmente... ma muta.
Ed ecco che tutto il nostro mondo di speranze è crollato in un istante.
All'interno della gabbia, avvolto da un alone di fuoco improvvisamente è
apparso Krysalis... in tutta la sua magnificenza, una creatura bella e
orribile allo stesso tempo, dall'aspetto regale e truce... un rettile con
due piedi e due mani, vestito da principe e con una spada e un'arma da fuoco
in pugno... e i due occhietti gialli che a tratti si venavano di bagliori
scarlatti...
Era solo, almeno così sembrava.
Ci siamo fermati davanti allo schermo a guardarlo attentamente.
Forges ha richiesto dal computer uno zoom sui dettagli del suo corpo.
Era straordinaria la sua armatura grigia sopra la pelle a scaglie di
serpente...
La testa piatta era disgustosa ma i suoi occhi tradivano una nascosta
intelligenza che evidentemente quella testa era adibita a contenere.
E' rimasto fisso, in piedi, dentro la gabbia a guardare verso di noi.
Sembrava che i suoi occhi bucassero lo schermo e ci giudicassero
colpevoli... colpevoli di esistenza in vita.
Poi a un suo cenno del braccio, si è scatenato l'inferno.
Dal nulla... o meglio dalle rocce... dai mille pertugi nascosti delle rocce
sono apparsi i suoi seguaci... esseri infomi dalle molteplici braccia e
gambe che si dimenavano come forsennati...
Krysalis ha abbassato il braccio, puntando il dito verso la Libellula
Azzurra... e quelle orride creature si sono avventate sull'astronave.
abbiamo attivato gli scudi fotonici ma non dureranno a lungo... e quando le
nostre difese cadranno, la nave verrà presa e la nostra battaglia sarà
un'inutile condanna a morte.
Per noi naturalmente…
Ecco…
sta accadendo.
Devo posare il Giornale di Bordo.
Forges urla che gli scudi sono caduti... e quelle cose stanno
entrando.
E' tempo di sguainare la spada e combattere.
Giorno
310
Le creature fedeli a Krysalis sono entrate.
Hanno sfondato gli scudi e hanno fatto irruzione a bordo.
Vov, Forges ed io abbiamo raggiunto il portello che erano riuscite a
sfondare... e le abbiamo accolti come meritavano, a suon di piombo e laser,
cuocendogli la coda a dovere e rispendendole indietro urlando.
E' stato così per due ore.
Le loro incursioni sembravano non finire mai... e credo fosse proprio questa
l'intenzione dei nostri aggressori... spaventarci con la loro assuidità.
Ma li abbiamo respinti.
Michail faceva un centro a ogni tiro, mentre Forges ed io abbiamo attirato
le orride creature fuori da quella che ormai consideravano una zona
sicura... e le abbiamo fatte bersaglio dei nostri colpi... anche se
sfortunatamente il vero bersaglio eravamo noi.
Già... perché dalle membrane attaccate alle pareti dell'astronave, quelle
membrane che si sembravano così strane e di cui non conoscevamo lo scopo...
sono fuoriuscite delle creature abominevoli fatte di carne marcia e sangue
solidificato... cieche e sorde ma munite di zanne e artigli... che si sono
avventate su di noi impedendoci di fatto una valida reazione.
Ci siamo ritrovati sovrastati dal loro numero... i colpi non ci bastavano
più... e nemmeno il coraggio... e così ci siamo divisi, pensando di
spiazzarle.
Io e Forges da una parte, Vov dall'altra.
Il comandante mi ha guidato attraverso un condotto dell'aria fino alla sala
generatori. Da qui avremmo percorso le scale che portavano ai pieni
superiori e quindi fino in plancia, dove ci aspettavano Nina, Yama e
Navarra.
Quando finalmente li abbiamo raggiunti, Vov non era con loro.
Martin Forges mi ha guardato, io ho guardato Navarra e lui Nina.
Dovevamo tornare a prenderlo.
Tuttavia ci siamo resi presto conto che la plancia era circondata, isolata
dal resto della nave... pressata da quel manipolo di creature immonde senza
nome.
La porta d'acciaio che ci teneva al sicuro si stava lentamente sgretolando.
Devo bere dell'altro whisky... la mente è confusa, annebbiata... ma devo
sscrivere, continuarre a scrivere.
Ecco.. devo scrivere ciò che accade ora. Adesso cche nnon vedo più bene ma
appannato... che i colori mi sfuggono alla vista e i suoni mi giungono
ovattati... e ricomincio a sbagliaare le parole...
Allora, un respiro.
Soo entrti. Sono entrati.
Le creature sono etrate, ci shnno collto di sosoprea... sorpresa.
Dio che mi succede!
Krysalis... mi sta guardando. Dall'ociho della gabbia. Dall'OCCHIO DELLA
GABBIA... DAL TESCHIO DI FUOCO, MIO OSSERVA... NATHANIEL STAMMI VICNINO,
DAMMI LA FORAZ... FORZA.
Il comandante ha aprto il fuoco, Yama si è avventto su di loro con la spada
n pugno... ha fatto una streage di teste mozzate... e corpi suqartati...
cazzo sto male, non riesco più a scrivere... no, di nuovo no... non più...
non voglio ! NON VOGLIO!
Ma quelle creture eanno così tante... troppe.
Siamo corsi via, lontano, recandoci nell'unico posto ancora sicuro
dell'astroave... almeno per ilmomento.
L'hangar.
Era vero. Non sembrava esserci pericolo immediato.
Siamo montati tutti a bordo dell'autoblindo... preparandoci ad usicre
fuori... a scontrarci con l'esercito di Ktrysalis.
Poi è spuntato Vov.
E' salito al volo seguito da un nugolo di esseri infernali... e ci siamo
barricati dentro. Forges ha attivato il telecomando di apertura automatica e
ilportello dell'haangar si è alzato, consentendoci di uscire allo
scoperto... nel cuore gelido di Nero.
Abbiamo girato più o meno in tondo ,credo, per qualche ora... fino a quando
non abbiamo ritenuto opportuno fermarci.
Allora ua parte di noi ha dormito, mentre io facvo il turno di notte.
Dopo poco, è cominciata.
Dapprima solo un furscio... fruscio... poi un suono più acuto, assordante.
Giiungeva a noi direttamente nel cervello... e questo più di due ore fa.
Navarra ha tentato di contrastarlo coi suoi poteri ma non ha potuto farci
niente. Da allora, il fischio non ha più smesso... e mi sta mandando in tilt
il cervello.
Debiltiati e sconfiti nell'anima, lottiamo pèer non morire, per non
sottometterci... ma la forza mentale di Krysalis è pù forte...ci sta
portando via la mente e l'anima... nonriesco piuù a scrvere. Vi prego di
perdonarmi... ma devo andare. Forse dormire... forse morire... non so.
Ma devo reagire, in un modo o nell'altro.
Giorno
311
Va un po' meglio adesso.
Ho recuperato la lucidità necessaria a scrivere le ultime pagine di questo
Giornale. Ormai non abbiamo più scampo...
Essere saliti sull'autoblindo cercando la salvezza all'esterno... è stato il
nostro più grande errore.
Tuttavia sul momento, eravamo certi che se fossimo rimasti sull'astronave
avremmo finito per soccombere... troppe erano quelle creature senza nome...
TROPPE.
Muoverci con l'autoblindo ci ha permesso di acquisire un leggero vantaggio
sul momento... abbiamo distanziato il nemico ma naturalmente dopo poche ore
anche il nemico si è munito di macchine tecnologiche oscure, cingolate e
non... comunque armate di cannoni e mitragliatori gorgheggianti...
Ci stanno alle calcagna... e noi non abbiamo un piano.
Il comandante ritiene che se vogliamo avere una possibilità di salvezza
dobbiamo far ritorno alla Libellula Azzurra.
Navarra sostiene che il nostro destino è segnato, che dobbiamo essere pronti
alla morte... e che per farlo in modo onorevole dovremo assestare un duro
colpo ai nostri nemici... e per questo suggerisce di entrare con
l'autoblindo fin dentro la voragine, arrivare al suo vertice inferiore...
scendere fino al fondo dell'abisso!
Io sono con lui. Il mio codice d'onore mi impone di vendere cara la pelle,
di non fuggire, bensì di guardare dritto negli occhi il mio nemico, per
quanto feroce e terribile, e combatterlo fino alla morte.
Nina non mi comprende, dice che siamo pazzi. Lei intende tornare
all'astronave e come lei la pensa anche Michail Vov.
Yama non vuole esprimersi invece. Sostiene che eseguirà gli ordini del
comandante, qualcunque essi siano.
Martin Forges è provato, ma deve prendere la sua decisione.
Giorno 311 - Sera
La decisione è presa.
Torneremo alla nave, anche se, come obiettato dal mistico, non abbiamo
possibilità di decollare con i sensori in sala macchine ancora guasti.
Vov pensa che nel giro di dodici ore dovrebbe completare riuscire a
ripristinare le loro funzioni... anche se non può garantire che saranno
tutti a posto. C'è sempre la possibilità di non riuscire a staccarci da
terra.
Comunque scendere nell'antro infernale di Nero come proposto da Navarra è
fuori discussione, almeno per il comandante.
Fuori, l'esercito del male ci osserva... celato tra le pieghe del buio... SO
che ci osserva... che sta aspettando il momento opportuno per colpirci.
Giorno
312
L'autoblindo è esploso.
Siamo usciti appena in tempo... grazie alle percezioni di Navarra... che ha
"sentito" un grave pericolo imminente...
Le forze di Krysalis ci hanno bombardato con i loro cannoni oscuri... e non
abbiamo avuto alternative... ci siamo fiondati fuori sparando all'impazzata
contro le orde demoniache che venivano incontro a noi per massacrarci...
I nostri mitragliatori facevano fuoco a ripetizione mentre fuggivamo
lontano, cercando di restare compatti... correndo nella tenebra per sfuggire
alla tenebra... vedevo volti scheletrici e putrefatti dinanzi a me, intorno
a me, dietro di me... vedevo le loro braccia scarne e armate, sentivo i loro
aliti putrescenti... e le loro grida inumane... e sparavo, tenendo il dito
sul grilletto così forte da procurarmi un taglio nella pelle... sparavo... e
con me sparavano gli altri... Nina, Yama, Michail, Martin, Francisco... i
miei compagni. Scriverò i loro nomi per l'ultima volta, credo... ormai è
finita.
Correvamo come furie verso un'improbabile salvezza... correvamo mentre la
morte ci inseguiva per insaccarci nella sua rete di demoni...
La Libellula Azzurra era laggiù... a mezzo miglio... ma era come se
fosse all'altro capo del mondo.
Nina era al mio fianco... mi giravo in continuazione per controllare che
fosse viva... dovevo proteggerla... lo sentivo come un dovere
imprescindibile... dovevo proteggerla...
Poi qualcosa mi si è parato davanti, una creatura enorme, dalla pelle
verde... e gli occhi rossi...
"KRYSALIS!" La voce di Navarra, ha spaccato il buio.
Krysalis mi ha afferrato alla gola e si è girato verso il Mistico.
Navarra ha teso la mano contro il Nefarita e dalle sue dita è scaturito un
fulmine elementale che lo ha travolto, trascinando anche me nella caduta.
Immediatamente mi sono ritrovato delle ributtanti cose addosso... cose che
non so nemmeno descrivere... mille piedi guizzanti e mille occhi
sfolgoranti... e ho sparato all'impazzato, togliendomi di dosso quella
marmaglia indefinita...
Poi ho avvertito il dolore... lacerante... alla schiena...
"Bryan!" Era la voce di Nina.
Mi ha raggiunto e mi ha strappato qualcosa di dosso... provocandomi un
secondo dolore ancor più lancinante.
In pugno stringeva una peluria nera dalla quale pendeva sgambettando una
sorta di piccola scimmia scheletrica...
Le ho puntato contro l'arma e l'ho ridotta in poltiglia.
La ferita alla schiena mi bruciava come non mai...
"Bryan, stai bene?"
No, non stavo bene per niente...
Intorno a noi le tenebre si stavano chiudendo per inghiottirci... illuminate
a sprazzi dalle esplosioni di fuoco di Michail Vov e il comandante Forges...
e dai bagliori delle due Katane di Yama, che si muoveva come una macchina di
morte, colpendo a ripetizione con le sue armi preferite, veloce come non era
mai stato in vita sua, accelerato dagli impianti cibernetici installatigili
da Maxwell... colpiva e colpiva, fendenti su fendenti... mozzando teste,
braccia e gambe... seminando fiumi di sangue nero intorno a sé, urlando come
un pazzo... gli occhi di fuori... che esprimevano tutta la rabbia e l'odio
che aveva in corpo...
Più in là Navarra fronteggiava di nuovo Krysalis.
"Andatevene!" Sono state le ultime parole del Mistico. "Via! Adesso!"
Non abbiamo esitato oltre.
Ci siamo aperti la strada con una tempesta di fuoco allucinante... tutto mi
rimbombava attorno... le luci sfolgoravano come sotto uno strobo
intermittente... siamo corsi via... verso la Libellula Azzurra.
Non mi sono mai voltato indietro... nemmeno per guardare Navarra un'ultima
volta prima che si sacrificasse per noi.
Quando abbiamo raggiunto l'astronave, siamo penetrati al suo interno
seminando cadaveri e sangue... respingendo ogni attacco verso di noi...
Poi, dopo aver tolto di mezzo anche l'ultimo essere che ci sbarrava la
strada... una gigantesca esplosione si è levata dal punto dove avevamo
lasciato Navarra... e decine e decine di creature del male sono scomparse
urlando in un mondo di luce.
Quando è tornato a regnare il buio, noi eravamo già dentro. Al sicuro.
Almeno fino al prossimo attacco.
Giorno
313
"Voleva morire così, eroicamente."
Nina aveva le lacrime agli occhi.
Eravamo seduti uno di fronte all'altra, nella mia cabina.
Dopo aver ricontrollato tutta la nave alla ricerca di eventuali nemici... e
spazzando via con una raffica quei pochi che eravamo riusciti a trovare, ci
eravamo ripromessi di stare tutti ognuno per conto proprio, per riposare le
forze in attesa del prossimo scontro.
Vov era sceso di sotto per terminare quella dannata riparazione che ci
avrebbe permesso di ripartire... Forges sarebbe rimasto in plancia a
controllare la situazione esterna... mentre Yama aveva espresso il desiderio
di isolarsi per un allenamento "meditativo" che consisteva nel'esecuzione di
alcune forme di combattimento corpo a corpo.
Nina ed io invece non volevamo stare soli... ma insieme. Lei ed io.
"E lo è stato." Le ho detto abbracciandola forte. "Un vero eroe."
E' seguito un bacio... l'ultimo.
Poi la voce di Forges ci ha richiamati all'ordine: l'esercito dell'Oscura
Simmetria si era ricomposto e stava puntando dritto verso di noi.
Mi sono preso cinque minuti, per scrivere queste ultime righe.
Ora devo andare. Non c'è più tempo...
Giorno
319
Ho deciso di terminare questo Giornale di Bordo dopo una lunga riflessione.
Mi sembrava giusto farlo.
Era doveroso... nei confronti di tutti.
Bryan vorrebbe così.
Il giorno dell'ultimo attacco... io ero di sotto, in sala macchine, a
lottare contro il tempo per aggiustare il pannello di controllo delle
funzioni di volo... quando la voce del comandante negli altoparlanti ha
annunciato che eravamo sotto attacco.
Ho fatto più in fretta che ho potuto, mentre la nave vibrava sotto i colpi
del nemico... ormai mancava così poco... ma quando finalmente ero certo di
avercela fatta, ho scoperto con rammarico che il programma di decollo era
irrimediabilmente compromesso... non solo... che i motori non erano in grado
di orientarsi per il decollo neppure manualmente...
Potevamo volare, virare e atterrare, ma NON POTEVAMO IN ALCUN MODO
DECOLLARE.
Sono corso su con la rabbia in corpo... ma in plancia non ho trovato
nessuno.
Sentivo gli spari riecheggiare nell'astronave, ma non capivo da dove
provenissero... poi ho guardato lo schermo che inquadrava l'esterno... e ho
visto laggiù, spalla contro spalla, Bryan McCall e Yama Watanabe, che
fronteggiavano l'intero esercito dell'Oscurità come due martiri pronti al
sacrificio.
Sono corso fuori anch'io, incontrando i seguaci di Krysalis nella mia corsa,
e ho aperto il fuoco più volte, stroncando ogni forma di non-vita che mi si
parava davanti.
Quando sono arrivato all'esterno, Nina mi è arrivata addosso gemendo e siamo
crollati insieme al suolo.
Krysalis è emerso dal buio, sovrastandoci con un ghigno beffardo... e
d'istinto ho alzato l'arma sparandogli contro.
L'espressione sorpresa del Nefarita non la scorderò mai... come non scorderò
mai il pezzo di faccia che gli ho strappato via dall'osso del cranio...
mandandolo riverso al suolo, lontano da noi.
Nina aveva una profonda ferita su un fianco, era pallida e nei suoi occhi
vedevo il nero fondo della sua anima disperata...
"Bryan!" Ha detto aggrappandosi a me per tirarsi in piedi. "Dobbiamo
aiutarlo!"
L'ho sorretta, alzandomi a mia volta e cercando Krysalis con lo sguardo.
Era scomparso.
Guardando verso Yama e Bryan, mi sono reso conto di quanto fossero in
pericolo...
Li sentivo urlare e sparare come se stessero scaricando sul nemico tutta
l'oscurità che avevano assimilato in quell'anno di convivenza con i loro
incubi...
Yama e Bryan, di nuovo insieme, fianco a fianco, dopo tanto tempo passato in
conflitto...
Non sapevo se si fossero parlati o meno, se Yama avesse perdonato l'amico
per quello che gli aveva fatto, se Bryan avesse perdonato se stesso per lo
stesso motivo... sapevo solo che vederli là, statuari contro un esercito di
Legionari Benedetti... mi faceva sentire fiero di appartenere a quel gruppo.
"Vov!" La voce del comandante.
Forges era affacciato dalla soglia del portello dell'astronave e indicava un
punto al di là della prima schiera dell'ersecito di Krysalis.
Io e Nina abbiamo seguito la direzione indicataci... e lo abbiamo visto,
Francisco Navarra, alto e fiero, coperto di sangue dalla testa ai piedi...
che si trascinava dietro il cadavere di un legionario...
"SALITE A BORDO!" Ha urlato con la forza della mente. "ADESSO!"
Come se una volontà estranea si fosse impossessata di me, mi sono voltato di
scatto verso la Libellula Azzurra.
Navarra VOLEVA che salissimo a bordo. Non capivo perché... ma sapevo che
dovevamo obbedire.
Nina mi ha guardato con un'espressione sofferta e capivo che voleva
restare... per Bryan.
Mi sono girato di nuovo per cercare lui e Yama e li ho visti ancora più
imperanti di prima... che combattevano con le loro spade, corpo a corpo... e
questo significava che avevano finito tutti i colpi dei loro mitragliatori.
Non avrebbero resistito a lungo... e in ogni caso, noi non saremmo riusciti
a raggiungerli in tempo... almeno così credevo.
Poi Krysalis è emerso dalla folla urlante, avventandosi sui due combattenti.
"SALITE HO DETTO!" Di nuovo la voce mentale di Navarra. "STO PER
MORIRE... MA POSSO ANCORA SALVARVI! SALITE, ADESSO!"
Non ho potuto fare a meno di obbedire.
Sono salito a bordo, come ordinato dal Mistico... e Nina è salita con me,
fermandosi sulla soglia a guardare gli ultimi sprazzi della battaglia.
Bryan e Yama stavano combattendo contro Krysalis... che nonostante avesse
mezza faccia in frantumi si muoveva come una furia... abbattendo la sua arma
da taglio, una sorta di ascia bipenne che sfolgorava di rosso ad ogni colpo,
come se stesse brandendo uno stiletto... e così ho visto Yama crollare sotto
l'ultimo attacco, il petto squarciato in pieno... e ho sentito Bryan
gridare...
In quel momento Navarra si è come illuminato di una luce dorata
abbagliante... e la Libellula Azzurra ha cominciato a tremare... e ha
sollevarsi da terra.
"Ci sta facendo decollare!" Ha esclamato Forges, con le lacrime agli occhi.
"GRAZIE, NAVARRA! GRAZIE!"
Ho guardato Nina.
Anche lei piangeva... ma le sue non erano lacrime di gioia.
Guardava Bryan lottare con tutte le sue forze contro Krysalis... e sentivo
il suo dolore farsi più grande ad ogni istante che eravamo più lontani da
terra...
"NINAAAAA!"
Il grido riecheggiante di Bryan è risuonato per tutta la vallata rocciosa...
e d'istinto ho guardato giù, verso di lui... i miei occhi fissi sul bagliore
nel buio della sua spada che si abbatteva sul collo di Krysalis e gli
mozzava la testa demoniaca dal corpo...
E poi l'URLO, unico e devastante... di tutti i Legionari Urlanti e di quelli
Benedetti... un urlo così inumano e devastante da scuotere l'astronave
stessa e l'aria che respiravamo...
"BRYAN!" La voce di Nina era spezzata dal dolore.
E' bastato un battito di ciglia, poi Bryan è scomparso, sepolto sotto l'orda
demoniaca... e con lui anche Navarra.
La Gabbia della Dannazione, viva sotto di noi ha iniziato a vibrare
anch'essa... fino a che un'onda di fuoco non è emersa dal buio al suo
interno, divorando la sua stessa struttura... come se la morte di Krysalis
avesse innescato una sorta di processo di autodistruzione...
I
motori hanno rullato e girandomi mi sono accorto che Forges non c'era.
Il
portello ha iniziato a richiudersi e ho tirato dentro Nina.
Poi il
comandante ci ha portato via, lontano dalla voragine e da Nero... e un
istante dopo la Gabbia della Dannazione esplodeva con una deflagrazione che
ci ha sospinti in avanti come foglie in balia della tempesta. Per un attimo
Forge ha perso il controllo della nave... ma grazie alla sua abilità è poi
riuscito a riacquistare l'assetto di volo, sfrecciando fuori dall'orbita del
pianeta oscuro una volta per tutte.
Oggi è una settimana che siamo partiti e il viaggio è ancora lungo.
Tuttavia man mano che ci allontaniamo, gli influssi negativi di Muawijhe
diminuiscono e i nostri sonni sono più tranquilli.
L'obiettivo originario... trovare e richiudere il Sigillo Oscuro... è ormai
lontano quanto una follia. Essere arrivati su Nero ed esserne usciti ancora
vivi è già un autentico miracolo...
Ne
siamo usciti vivi... noi tre, ma non indenni.
Nina è
distrutta.
Molto
più di me e Forges, credo. In fondo è l'unica superstite della missione
originaria, ha attraversato un inferno lungo quasi un anno... e l'unica cosa
che aveva guadagnato da questa storia - l'amore di Bryan - le è stato
strappato all'ultimo momento, senza pietà.
Ma deve essere fiera di lui... di lui, di Yama e Navarra... che si sono
sacrificati per permettere a noi di vivere.
Io non li dimenticherò mai.
L'Ombra di
Longshore
(G.Lattanzi)
La moto sfrecciava lungo
le vie ad alta velocità e i lavoratori stanchi che tornavano a casa avevano
appena il tempo di buttarsi verso i marciapiedi per non essere travolti, ma
il pilota non era interessato a tutto questo; era stato incaricato di
recapitare un messaggio importante al proprio Boss e nonostante avesse
scelto il mezzo migliore a sua disposizione aveva faticato parecchio a
condurre la moto in mezzo al traffico delle centinaia di macchine che
intasavano incroci e strade. Non era abbastanza sciocco da pensare che
questa debole giustificazione l’avrebbe salvato e capiva perfettamente che
se la sua azione avesse ritardato le operazioni della Triade non ci sarebbe
stato un futuro brillante per lui, ma solo una severa punizione; calcolò che
entro quindici minuti sarebbe giunto all’abitazione che Ikkei gli aveva
indicato e si chiese come mai Eisei, il Boss, vivesse così tanto distante
dal suo territorio. Per qualche istante Daigo si ritrovò a criticare in cuor
suo una scelta tanto approssimativa, ma quel pensiero per quanto fugace fu
subito sostituito dalla consapevolezza che non sarebbe servito a nulla
lamentarsi: in ogni caso era lui che sarebbe dovuto essere più abile, più
veloce, più capace. Era troppo perso nei suoi pensieri, nella speranza di
trovare una scorciatoia, per notare l’auto che già da tempo lo seguiva; era
un’utilitaria di colore scuro, poco appariscente e trascurata: la vernice in
alcuni punti aveva ormai ceduto il passo alla ruggine e i vetri erano
sporchi, ma i passanti che sentivano il rombo del motore si chiedevano quale
diavoleria avesse sotto il cofano ammaccato.
Daigo sospirò di sollievo
quando infine vide ciò che cercava: l’imponente pagoda si ergeva al centro
di un giardino rigoglioso e ben curato come nella più classica tradizione
della sua gente; spesse mura circondavano l’intero complesso e due uomini
presidiavano il cancello di legno. Il ragazzo fermò la moto e scese senza
nemmeno levarsi il casco, sapeva che per superare i controlli non sarebbe
servito mostrare il proprio volto perciò mentre si avvicinava si levò il
pesante giubbotto. Come era prevedibile le guardie si irrigidirono
leggermente senza mostrare altri segni della loro attenzione, attendendo in
silenzio la giusta procedura e così Daigo sollevò la manica della maglia
mostrando il nudo avambraccio dove, dopo qualche secondo di concentrazione,
comparì il disegno di un airone librato in volo. Immediatamente i due uomini
si fecero da parte con un gesto di assenso del capo e si senti il rumore
secco della serratura che si apriva; un lastricato di pietre conduceva fino
all’ingresso della pagoda coperto da un porticato a colonne dove altri
uomini attendevano in piedi; Daigo camminando verso la costruzione sentiva
il verso continuo e ritmato delle ranocchie nello stagno e il frinire dei
grilli ma se in altre occasioni avrebbe potuto apprezzare quell’ambiente, in
quel momento sentiva solo una sensazione sgradevole crescere in lui e il
disagio aumentava di pari passo con la vicinanza alla casa; attribuì il
tutto all’emozione per essere ricevuto dal Boss Eisei per la prima volta da
quando si era unito alla Triade e tentò di non dare più peso al suo istinto.
Anche l’auto scura era giunta a destinazione fermandosi un centinaio di
metri prima della moto, spegnendo rapidamente le luci e il motore; non che
qualcuno l’avesse veramente notata muoversi alle spalle del motociclista e
d’altro canto molte macchine si fermavano e ripartivano in continuazione.
Alle volte sembrava quasi che ci fossero più auto che persone nell’affollata
città di Longshore e fu così che cinque uomini scesero senza dare
nell’occhio; erano vestiti con abiti scuri e non portavano armi con loro, ma
era noto che non ne avessero bisogno per risultare letali; il più alto fra
loro si fermò dopo qualche passo voltandosi verso i compagni e la sua voce
risuonò ferma e risoluta: “
Sono mesi che cerchiamo
Eisei e finalmente ci hanno condotto da lui.. Fate del vostro meglio” Si
trattava di poche parole, ma erano pregne di sottointesi; sapevano quanto
avevano dovuto faticare per riuscire ad individuare l’abitazione del Boss
degli Aironi Bianchi: più volte avevano catturato i membri inesperti della
Triade rivale, ma il condizionamento mentale operato su di loro non aveva
sbavature, dunque era impossibile farli parlare; a quel punto il loro capo
aveva deciso di cambiare strategia e per qualche tempo avevano lasciato in
pace la piccola organizzazione facendo credere loro di aver rinunciato alla
conquista del territorio. Ma il Loto Nero era in espansione e non avrebbe
mai lasciato nelle mani dei rivali il traffico di armi in un quartiere così
ricco come quello che avevano e così avevano creato una trappola semplice ed
efficace; assoldati alcuni tirapiedi di infima categoria, gente poco
affidabile se non sotto lauto compenso, li avevano mandati allo sbaraglio
contro il ristorante che sapevano essere uno dei punti di ritrovo degli
uomini di Eisei ed un sorriso compiaciuto comparve sui loro volti quando
videro Ikkei condurre sul retro un ragazzo affidandogli il compito di
raggiungere il loro Boss; normalmente gli Aironi avrebbero usato mezzi di
comunicazione rapidi e non avrebbero rischiato di perdere tempo per
avvertire gli altri membri della Triade, ma il Loto Nero aveva pagato bene
la gilda locale addetta alle telecomunicazioni per fare in modo che fossero
isolati e alla fine dei conti i loro soldi non erano mai stati spesi meglio
vista l’efficacia dell’azione.
In ogni caso questa era
stata la parte più facile dell’intera operazione, per il loro autista era
stato molto più difficoltoso non perdere di vista la moto che correva nel
traffico dell’ora di punta e fare in modo che il pilota non si accorgesse
della loro presenza; in un paio di occasioni avevano creduto di essere stati
scoperti, ma ora si trovavano di fronte all’abitazione di Eisei. Kato aveva
la responsabilità dell’intera missione e guardava leggermente nervoso in
direzione dell’ingresso del giardino chiedendosi come mai la villa fosse
così lontana, in un territorio che senza dubbio non apparteneva agli Aironi
Bianchi, ma non avevano tempo da perdere, dovevano nascondersi ed attendere
che gran parte delle forze di Eisei uscisse per dare man forte ad Ikkei.
Daigo aveva ormai
raggiunto i gradini che davano accesso al porticato ed attendeva con il capo
chino che Eisei decidesse di dargli udienza; si chiedeva come mai ci
mettesse tanto nonostante avesse detto al suo braccio destro che era un
messaggio importante, da cui dipendeva la vita di Ikkei e stava iniziando a
divenire impaziente, quando il rumore di passi pesanti sul legno lo
distrasse e gli fece alzare lo sguardo. Davanti a lui si ergeva la figura
ancora imponente di un uomo di mezza età dal viso fiero e lo sguardo acuto;
era vestito con abiti da casa, evidentemente per nulla scosso dalla notizia
dell’attacco al ristorante, ma piuttosto intimamente divertito dalla
situazione; Daigo sapeva che non era corretto criticare il proprio capo, ma
la rabbia stava montando in lui all’idea dei suoi compagni feriti e in
difficoltà. Tutti loro facevano dell’istruzione nella arti marziali il loro
cavallo di battaglia, ma questa volta erano stati attaccati da uomini bene
equipaggiati e gli sembrava di aver scorto addirittura insegne Capitol sulle
armi che brandivano.
Eisei era davanti a lui
con aria serena mentre teneva fra le mani una tazza di the, ma il disagio di
Daigo aumentò e comprese che all’origine c’era proprio la presenza del suo
Boss: “Immagino di dover assecondare la richiesta di Ikkei e mandare altri
uomini in soccorso dei tuoi compagni” Stava parlando con lui, ma Daigo pensò
che stesse recitando una parte imparata a memoria per un pubblico
inesistente. “Bene e sia” dicendo questo il vecchio alzò una mano in
direzione del suo braccio destro che con voce chiara e gesti secchi chiamò a
raccolta una decina di persone. “Andate e tornate quando avrete ripulito il
quartiere e tu ragazzo vieni a bere un the con me” Daigo era sempre più
sconvolto, voleva tornare indietro con gli altri, voleva rendersi utile e
dimostrare che il suo ingresso nella Triade era meritato, ma ancora una
volta era stato relegato a mero spettatore; scosse il capo rassegnato e con
ultimo sguardo d’invidia agli uomini che si allontanavano seguì Eisei
all’interno. Kato sospirò di sollievo quando vide dopo venti minuti uscire
una decina di uomini dalla villa e fece un gesto ai suoi compagni che si
mossero rapidi in direzione del cancello; Kato poteva intravedere la fine
dei numerosi tatuaggi che ricoprivano i corpi delle figure davanti a lui e
si chiese come mai il suo Boss avesse deciso di mandare in missione
addirittura quattro Tatuati.
Tutti gli abitanti del
sistema solare sapevano che si trattava degli assassini più letali che si
potessero trovare e solitamente si diceva che ne bastasse solo uno per
eliminare molti nemici; in questo caso, data la perfetta riuscita del piano,
quattro sarebbero stati eccessivi e riteneva che il più giovane di loro
avrebbe solamente assistito al cruento combattimento. Il giardino era
pervaso da uno silenzio innaturale, le ranocchie e i grilli ora erano muti,
ma i sicari del Loto Nero non diedero peso alla cosa, troppo concentrati a
studiare la pagoda di fronte a loro nell’intento di individuare il punto in
cui Eisei si trovava: le luci erano spente e solo un lieve bagliore arrivava
da una finestra del terzo piano; mentre il veterano fra i quattro decideva
da dove entrare, altri due ebbero facilmente la meglio sulle guardie a
difesa dell’ingresso.
La finestra illuminata
era posta sul lato ovest della costruzione e così con balzi rapidi e precisi
gli uomini del Loto Nero superaro la mura e si portarono al riparo nella
penombra notturna del giardino; valutarono l’altezza e poi con gesti
aggraziati e silenziosi si arrampicarono prima sul porticato e poi fino al
terzo piano, sfruttando i cornicioni ornamentali della pagoda; solo Kato
rimase con i piedi piantati al suolo e un comunicatore acceso sulla
frequenza dei suoi compagni: non aveva bisogno di intervenire fisicamente,
avrebbe solo ascoltato il resoconto dell’azione per poi riferire a Namito,
il suo Boss; sentì chiaramente il vetro infrangersi quando i Tatuati fecero
il loro ingresso, ma rimase stupefatto quando ogni altra comunicazione fu
interrotta.
Eisei aveva condotto
Daigo all’interno, precedendolo lungo le scale e salendo fino al terzo
piano; il vecchio aveva poi attraversato una parete sottile di carta di riso
e si era accomodato fra alcuni cuscini sparsi sul suolo, indicando al
ragazzo di imitarlo; la sgradevole sensazione di Daigo era cresciuta fino a
chiudergli lo stomaco e la totale assenza di uomini all’interno
dell’abitazione gli appariva sbagliata, innaturale; spostava rapido lo
sguardo da Eisei al suo orologio fino a che non si accorse che qualcosa
nell’uomo di fronte a lui era mutata: la sua stazza si era fatta più
imponente e il kimono che prima lo vestiva alla perfezione, appariva tirato
sulle spalle.
Gli occhi si erano
assottigliati, segnati da profonde occhiaie e l’espressione era divenuta
feroce, mentre un sorriso crudele era apparso sulle labbra ora secche e
screpolate; istintivamente Daigo si ritrasse comprendendo infine quale fosse
il vero pericolo mentre la voce di Eisei risuonò fino nel profondo del suo
essere “Si, mio giovane ragazzo.. Sei qui per morire… Ikkei ha scelto bene
ancora una volta, tutti penseranno che eri troppo inesperto per sopravvivere
ai Tatuati, ma abbastanza devoto da sacrificare la tua vita per la mia
incolumità.. Gioisci… ti ricorderanno come un eroe” I vetri della finestra
andarono in frantumi mentre quattro figure irrompevano all’interno, poi
Daigo non vide più nulla.
Kato attendeva da dieci
minuti; nonostante le comunicazioni fossero state interrotte aveva potuto
sentire i rumori della lotta che avveniva ai piani superiori, ma c’era
qualcosa che non lo lasciava tranquillo, una sensazione che gli impediva di
festeggiare intimamente della vittoria conquistata tanto faticosamente.
Dodici minuti erano troppi per i suoi compagni anche nell’ipotesi che
avessero trovato una decina di uomini a difesa di Eisei, avrebbero già
dovuto fare rapporto, poi comprese e lo sguardo si mosse rapido lungo tutta
l’altezza dell’edificio: non un suono, non una luce, nessun urlo di
guerrieri pronti all’ultima difesa… La trappola l’avevano tesa a loro, gli
Aironi dovevano averli scoperti, ma come? Kato pensò rapidamente e si rese
conto che la gilda che avevano corrotto poteva aver benissimo incassato i
soldi di Namito e poi aver deciso che era conveniente non avere una nuova
Triade nel territorio; maledisse la mancanza d’onore di certi individui e
gettò con rabbia al suolo il comunicatore per avviarsi verso il cancello il
più rapidamente possibile.
Non aveva fatto che pochi
metri quando si bloccò e si voltò verso la pagoda; anche ammettendo che
Eisei avesse saputo dell’imboscata non poteva certo aver avuto ragione di
quattro tatuati da solo e se ci fossero stati uomini a proteggerlo il
combattimento sarebbe durato più a lungo e a ben pensare i suoi compagni con
un po’ di fortuna avrebbero avuto la meglio, quindi tornò su i suoi passi,
ma deviò leggermente verso l’ingresso deciso a dare il colpo di grazia nel
caso ce ne fosse stato bisogno.
La ghiaia
sotto i suoi piedi scricchiolava in modo sinistro, il frinire dei grilli e
il gracidare delle rane non aveva ancora ripreso a riempire l’aria umida
della notte, ma Kato sapeva che gli animali avevano una sensibilità spiccata
verso la tragedia e il sangue; la porta della pagoda era chiusa, ma non a
chiave e si ritrovò solo e al buio nell’atrio della dimora di Eisei. Le
scale che conducevano al piano superiore apparivano inquietanti, ma erano
l’unica via per salire fino alle stanze del Boss degli Aironi Bianchi per
cui l’uomo si fece coraggio e appoggiò il primo piede sul gradino di legno,
allineando le spalle alla parete per non essere colto di sprovvista; la
salita era lenta, ogni gesto soppesato da Kato con estrema attenzione,
pronto a cogliere ogni cambiamento nell’ambiente ed eventuali gemiti di
sopravvissuti. Arrivò al piano dalle cui finestre erano penetrati i tatuati
e vide nella penombra i sottili separè di carta di riso che dividevano gli
ambienti: alcuni erano riversi al suolo, altri ancora dritti, ma stracciati
e sporchi di un liquido scuro.
Non ci
volle molta fantasia per comprendere che si trovava davanti alla scena del
combattimento e per questo cercò di fare ricorso a tutto quello che aveva
imparato nel corso degli anni; la mano era ferma e il respiro regolare, i
passi felpati e misurati, l’unico segno del disagio crescente dell’uomo era
una goccia di sudore che dalla tempia scivolava lentamente lungo il lato del
viso. L’aria era pregna dell’odore di sangue e morte, si aspettava di
trovare uno scenario terrificante, ma aveva solo sfiorato la realtà con i
suoi pensieri più macabri; quando superò i resti delle pareti provvisorie la
luce che filtrava dall’esterno illuminava appena dei corpi dilaniati riversi
al suolo in pose del tutto innaturali.
Kato
aveva visto molte scene raccapriccianti durante il suo servizio per il Loto
Nero, ma niente di ciò che aveva conosciuto aveva mai raggiunto questi
livelli: per ridurre in quel modo i suoi compagni doveva essere stata usata
una forza ben al di la delle normali capacità umane, le ferite che segnavano
i loro corpi erano profonde con margini strappati, quasi che una fiera
avesse affondato gli artigli nelle loro carni, e fra l’altro correvano
seguendo le linee dei tatuaggi che contraddistinguevano i guerrieri d’elite
come in un ultimo gesto di scherno.
Kato
mosse rapido lo sguardo per individuare Eisei e il giovane ragazzo che li
aveva condotti fin li; il secondo era per terra, segnato da numerosi lividi,
il collo spezzato, ma ciò che colpì il sicario del Loto fu l’espressione di
terrore congelata sul volto del galoppino. Di Eisei nessuna traccia: forse
il vecchio si era messo in salvo lasciando indietro il ragazzo, la cui morte
era senza dubbio opera dei tatuati, ma questo non spiegava la fine degli
uomini che Namito gli aveva affidato; mano a mano che studiava la situazione
una sensazione di disagio cresceva dentro di lui e il buon senso lo spinse
ad arretrare nella speranza di raggiungere le scale e potersi allontanare il
più velocemente possibile. Quando Kato si trovò sulla soglia della stanza si
voltò di scatto, con l’adrenalina che correva impetuosa nelle sue membra e
una sensazione di paura sgradevole e violenta che stringeva la bocca dello
stomaco; le scale erano ad un soffio, ma la sua attenzione fu rapita da
altro: una mostruosa ombra si allungava davanti ai suoi piedi, informe e
gigantesca era comparsa in un attimo.
Kato
sapeva che doveva fuggire, ma le sue gambe rimasero ferme, la voce strozzata
in gola, le mani fredde e sudate, troppo distanti dalle sue armi; mentre una
risata grottesca a cavernosa si alzava alle sue spalle l’uomo maledisse il
Loto Nero, Namito e gli Aironi Bianchi quando all’improvviso un dolore
lancinante lo pervase e con orrore vide una mano artigliata, disumana,
uscire dal suo ventre. Il tatuaggio di un Airone Bianco ormai distorto e
corrotto si intravedeva appena sull’avambraccio di quella creatura coperto
com’era di sangue. Kato tremò e fu consapevole che niente di tutto quello
che aveva visto al servizio del Loto Nero era paragonabile a quello che
aveva visto in questa pagoda e per la prima volta in vita sua pregò che la
Fratellanza non li abbandonasse; ma per lui era ormai troppo tardi:
l’artiglio venne ritratto e il suo corpo, spezzato come un fuscello, cadde
al suolo in un pozza di sangue.
Non
riusciva a vedere altro che il pavimento e quella lunga ombra che lo
ghermiva, che ghermiva tutta Longshore poi finalmente il buio.
Necromanthia
(D.Picciuti)
JIM
Il videofono suona, Jim si sveglia.
Sono le dieci, la sbornia di ieri è ancora viva nelle sue vene... e nella
sua testa, che sembra scoppiare.
Sullo schermo c'è il volto solare di Irma Belle, la segretaria
dell'ambasciatore Bauhaus Pavel Fredrickson.
"Sì?" Risponde Jim, senza accendere il video, in modo che Irma nonveda le
occhiaie sotto i capelli arruffati.
"JJ?"
Jim odia quel nomignolo.
"sì, Irma? Che vuole Freddy?"
"Non chiamarlo così, sai che odia quel nomignolo!"
Jim fa un sorrisetto compiaciuto.
"Vorrebbe parlarti. Forse ha un lavoro per te."
"Irma, io non lavoro per le Corporazioni da molto tempo... figuriamoci poi
per un Bauhaus! "
"Nemmeno se il bersaglio è un ufficiale Imperiale?"
Jim si fa di colpo serio.
E' cresciuto nelle file Imperiali... ma si considera una pecora nera, poiché
ha sempre disapprovato i loro principi e il loro modo di vedere le cose.
Ha mollato tutto cinque anni fa, mettendosi a lavorare in proprio,
accettando ingaggi solo dai migliori offerenti...
E se qualcuno vuole ammazzare un ufficiale Imperiale, allora E' un migliore
offerente... il migliore del mondo.
"Quando e dove?"
"Vieni nel suo ufficio oggi pomeriggio verso le quattro."
"Ci sarò."
Poi Jim chiude la comunicazione.
Si accende una sigaretta e resta sdraiato a fissare il soffitto.
Hyrwinn
Mario Ascardi è un compratore d'armi della peggior specie.
Hyrwinn non è sicuro di potersi fidare... gli ha promesso di consegnargli i
soldi entro sera... subito dopo aver visionato la merce... ma Hyrwinn ha il
presentimento che Ascardi lo voglia fregare.
Vedrà la merce e farà uscire dall'ombra i suoi scagnozzi per togliere di
mezzo Hyrwinn e i suoi uomini.
La Bauhaus è normalmente la sua assicurazione sulla vita... nel senso che la
maggior parte delle armi che smercia provengono o finiscono nell'armeria dei
Romanov. Tuttavia stavolta è diverso. Ascardi è uno che lavora in proprio,
le armi gli servono per rivenderle ai Pirati dello Spazio... cosa che
Hyrwinn disapprova, ma da cui non si è potuto esimere... non stavolta. Se
vuole mettere le mani sulle prove che inchiodano Ascardi, DEVE portare a
termine quel lavoro.
La Bauhaus non ha mai autorizzato il suo lavoro di "ripulitura" dei
bassifondi di Luna dalla feccia, ma sa di avere la sua approvazione.
Una volta filmato l'incontro con Ascardi e la consegna della merce, porterà
tutto a Fredrickson, ottenendo la giustizia che cerca.
Ascardi verrà catturato e imprigionato nelle galere sotterranee chissà
dove... e nessuno sentirà più parlare di lui.
Hyrwinn controlla l'orologio. Le luci dei Docks sono basse e il vicolo è
pieno di ombre.
Poi ecco due fari.
E' lui, Ascardi.
Hyrwinn si rimbocca le maniche, sblocca il caricatore e s'infila la pistola
nei calzoni, coprendola col giaccone blu.
Poi resta in attesa della sua preda.
Ken
"Maggiore Atreides, il colonnello Field la vuole a rapporto!"
Il soldato fa un saluto, Ken risponde, e il giovane scompare uscendo dalla
tenda.
Sono sette giorni che va avanti la guerriglia su Mercurio con la Mishima.
Situazione di stallo... la cosa che odia di più.
Ken esce dalla tenda, attraversa il campo e raggiunge quella del colonnello
Field.
L'uomo è anziano ma ancora una roccia in fatto di temperamento e carisma. Il
suo sguardo lo buca come un proiettile.
"A rapporto, colonnello!"
"Riposo, maggiore. Allora... che cavolo sta succedendo?"
Ken non capisce.
"Cosa intende, signore?"
"Ho ricevuto un ordine dall'alto... devi tornare su Luna, sei stato
convocato dall'Alleanza."
"Da... dall'Alleanza?" Ken è perplesso. Non conosce nessuno nell'Alleanza.
"Partirai domattina. Prepara armi e bagagli e sparisci. Il tuo sostituto
arriverà in serata. Buona fortuna."
Ken risponde al saluto ed esce dalla tenda, ancora scosso.
Non ha idea del perché sia successo tutto questo... e non sa se sia un
bene... oppure un male.
Jim
"Voglio che tu uccida quest'uomo."
Fredrickson mostra la foto a Jim.
Si tratta di un giovane ufficiale Imperiale, dall'aspetto fiero.
"Chi è?"
"Il suo nome è Samuel O'Leary, comandante delle forze Imperiali che orbitano
intorno a Venere. Devi eliminarlo."
"Perché?" Chiede Jim, intuendo che c'è qualcosa che non gli sta dicendo.
"Non ti riguarda. Ciò che devi sapere è che O'Leary sta per partire per una
missione sulla Terra. Diciamo che gli Imperiali stanno macchinando
qualcosa... qualcosa che NOI dobbiamo fermare. Uccidere O'Leary servirà a
stroncare questa folle iniziativa..."
" Freddy, lo sai che non lavoro se non conosco i dettagli...
Fredrickson gli lancia un'occhiataccia.
"Sai, che non mi piace quel nome, JJ!"
"Allora tu non chiamarmi JJ. " Replica Jim. "Sto aspettando."
Fredrickson si spazientisce, si alza dalla poltrona e va alla finestra.
Fuori, Luna è immersa in una notte senza fine.
"O'Leary sarà scortato da una squadra addestrata, guidata da un uomo di poca
esperienza di nome Atreides. Sarà il nostro specchietto per le allodole...
la nostra esca. Condurrà O'Leary lungo una rotta apparentemente sicura... ma
in realtà ci saremo noi ad aspettarlo. O meglio... tu. Ti apposterai sul
luogo dell'atterraggio e quando scenderanno a terra, fredderai O'Leary.
Tutto qui. Avrai il doppio del tuo solito compenso... e a lavoro compiuto,
avrai altrettanto."
Jim non è convinto.
"Avanti, che mi nascondi? Chi è questo O'Leary? Che ha fatto?"
"JJ, non ti riguarda. Ti basti sapere che è un Imperiale... dovrebbe farti
piacere ammazzarlo, no? Odi o no la tua ex-corporazione?"
Jim non replica, fa un cenno con la testa e si volta per andarsene.
"JJ, non mi deludere... sai che mi aspetto molto da te."
Jim non si volta. Esce dalla stanza in silenzio senza neppure chiudere la
porta.
Hyrwinn
Mentre sta entrando nello studio di Fredrickson, Hyrwinn incrocia un uomo
che ne sta uscendo. I due si guardano, ma nessuno dei due ha idea di chi sia
l'altro né quale sia il motivo della sua presenza lì.
Nel suo ufficio, Fredrickson siede sulla sua poltrona con l'aria
soddisfatta.
"Levantes!" Lo saluta l'ambasciatore Bauhaus. "Che notizie mi porti?"
Hyrwinn arriva alla scrivania e butta sul tavolo un mucchio di fotografie.
Fredrickson le prende e le osserva con attenzione.
"Bene, bene... il nostro Ascardi... ti ha dato dei problemi?"
Hyrwinn annuisce, mostrandogli la fasciatura che ha al braccio.
"Ci ha teso un'imboscata... ma non sapeva che io avevo fatto altrettanto.
Sono volati proiettili e fumo... e lui è finito arrosto."
Fredrickson si acciglia un poco.
"E' morto?"
Hyrwinn annuisce.
"Diavolo, Levantes! Non ne lasci uno vivo... in questo modo le nostre
prigioni continueranno a svuotarsi sempre più!"
Hyrwinn fa una smorfia, poi si volta.
"Ci vediamo, Fredrickson..."
"Aspetta, devo parlarti."
Hyrwinn non è sorpreso, di tanto in tanto l'ambasciatore si avvale dei suoi
servigi, liberando dalla piazza alcuni individui "scomodi".
Stavolta, pensa, sarà un altro dei suoi ex-fornitori d'armi...
"Devi andare sulla Terra."
Hyrwinn rimane a bocca aperta, non è sicuro di aver capito bene.
"COSA?"
"Devi portare della merce laggiù... merce molto PESANTE..."
"Chi diavolo c'è laggiù? A chi interessano le tue armi?"
"Ho detto PESANTE."
"Vuoi contrabbandare armi nucleari?"
"Lo puoi fare, Levantes... o devo riprendere in mano la tua scheda personale
e ripassarmi i tuoi precedenti?"
Hyrwinn tace... quell'uomo potrebbe farlo sbattere in galera in qualsiasi
momento, se solo volesse.
"D'accordo, che devo fare?"
"Ti unirai alla spedizione che sta organizzando l'Alleanza... farai parte
dell'unità di scorta del comandante O'Leary. Quelle armi sono per lui, deve
portarle allo stanziamento alleato sulla Terra."
Hyrwinn è di nuovo sorpreso.
"Da quando in qua ti occupi degli affari dell'Alleanza?2
Fredrickson sorride.
"Da quando ne faccio parte... da quando l'ex-membro Buahaus è morto in un
tragico incidente il mese scorso... perché, nutri dei dubbi sulla mia
lealtà?"
Hyrwinn scuote immediatamente la testa.
"Ci mancherebbe. "Mente in modo spudorato. "Dammi tutti i ragguagli, allora.
Quando devo partire?"
"Domani. Partirai domani."
Ken
Convocato dall'Allaeanza.
Ken è in piedi di fronte al Consiglio, aspettando di conoscere il suo ruolo.
Ad alzarsi e parlare con lui è Ikki Asano, Presidente del Consiglio.
Al suo fianco i consiglieri Fredrickson e Astor, esponenti rispettivamente
della Corporazione Bauhaus e Imperiale, si alzano con lui.
"Maggiore Atreides" lo saluta Asano "Benvenuto. Le è stato detto il motivo
della sua convocazione qui?"
"No, signore."
"Bene. Proprio come doveva essere." Si compiace Astor.
"Maggiore - riprende lo stesso Astor - lei avrà il compito di scortare lil
comandante Samuel O'Leary dei Blood Berets, che lei dovrebbe conoscere per
fama e gloria... sulla Terra. "
Ken resta letteralmente a bocca aperta.
La Terra... non c'è mai stato... e da quello che sa è un vero inferno...
"Si tolga quell'espressione stupita dalla faccia." Lo rimprovera Astor. "Lei
dovrà condurre alla base dell'Alleanza
Phoenix sulla Terra, O'Leary... dopodiché potrà tornare alle sue
piccole guerriglie corporative."
L'espressione di Asano tradisce il suo risentimento per la definizione di
"piccola guerriglia corporativa" quella che vede impegnati Imperiali e
Mishima su Mercurio.
"Sì signore." Risponde Ken, volgendo lo sguardo su Fredrickson, finora
rimasto in silenzio.
"Bene è tutto. Partirà domattina all'alba da questa stessa sede. " Dichiara
infine Asano. "O'Leary arriverà in serata. Come lei, alloggerà nelle stanze
del Palazzo dell'Alleanza. "
Ken risponde al saluto militare dei tre consiglieri, poi si volta ed esce a
passo svelto dalla sala del consiglio.
Ken è notevolmente sorpreso... non capisce come mai abbiano affidato a lui
un incarico di tale entità... lui che non ha mai avuto incarichi
importanti...
Forse, pensa soddisfatto, è finalmente giunto il suo momento.
Samuel
Tu sai che il compito che hai non è
facile... sai che la Signora del Vuoto ti chiama ogni giorno di più... Ilian,
concedimi la tua benevolenza, abbracciamo e donami il potere oscuro... fammi
tuo per sempre... mi senti? O divina Ilian... sono il tuo Primo servitore...
sto venendo da te, dai tuoi accoliti... so dove siete, mi è stato
indicato... mi è apparsa in sogno, la Terra... coi suoi effluvi venefici e
le sue distese sterpose... sto arrivando, prenderò la Reliquia che mi hai
indicato e te la porterò... nessuno potrà fermarmi. Nessuno ci separerà mia
Signora...
Samuel si sveglia di soprassalto nel suo letto.
Non ricorda più cos'ha sognato... sa solo che è stato orribile.
Ilian... ha sognato la Signora del Vuoto, solo di questo è sicuro... perché
ormai succede tutte le notti da circa un mese... e ogni notte non ricorda
altro che il suo nome, la sua immagine confusa...
Sta agendo per corromperlo per mezzo del Signore dei Sogni Muawijhe...
Samuel ha questa certezza... e in qualche modo dev'essere collegato alla
missione che sta per intraprendere... e di cui in effetti lui stesso sa così
poco.
Perché Fredrickson sta stringendo questa strana alleanza con la tribù
Crescentian? Cosa vuole da loro? Cosa vuole il Consiglio da loro?
Hyrwinn
E' l'alba. Strano come su Luna l'alba non signfichi nulla... il giorno è
indentico alla notte. Certo, su Mercurio è ancora peggio, la temperatura
bollente impedisce di poter vivere in superficie e da sottoterra non è
possibile vedere neanche la notte. Su Marte l'atmosfera è rosseggiante e
l'alba appare come un pennello che dipinga di rosso il cielo violaceo della
notte. Tutta un'altra storia è Venere, la cui terraformazione ha permesso di
rendere il pianeta molto simile alla vecchia Terra.
E poi la Terra, appunto. Per la prima volta nella sua vita, Hyrwinn vedrà la
Terra, vedrà un'alba terrestre... vedrà nascere i raggi d'oro del sole
attraverso la coltre nera di effluvi inquinanti che hanno ucciso il pianeta.
Una vera fortuna, pensa in modo ironico, mentre il convoglio spaziale
sorvola l'atmosfera terrestre.
Con lui a bordo ci sono il comandante O'Leary, l'uomo da scortare, sui
quaranta, alto e robusto, sguardo fiero, capelli bianchi e barbetta corta.
Non parla molto.
Della scorta fanno parte il maggiore Ken Atreides, che la comanda, un
giovane ufficiale senz'altro ambizioso che però sembra trovarsi fuori posto,
almeno a giudicare dai suoi occhi vigili e insicuri.
Poi c'è un manipolo di giovani soldatini di cui Hyrwinn non ricorda neppure
i nomi. Sono nove in tutto.
Accanto al sedile dove è seduto c'è la cassa con l'arma nucleare che
Fredrikson gli ha chiesto di portare sulla Terra.
Né il maggiore Atreides, né O'Leary tuttavia hanno l'aria di conoscere il
contenuto di quella cassa.
"Levantes" Lo chiama a un tratto uno dei soldati, tale Fairbanks. "Che c'è
in quella cassa?"
Hyrwinn abbozza un sorriso. Parli del diavolo...
"Top secret" Risponde conciso. "Mi spiace."
"Secondo me sono casse di birra!" Esclama Vernon, un classico Free Marine a
giudicare dall'atteggiamento goliardico.
I soldati scoppiano in una fragorosa risata.
"Silenzio!" La voce di Atreides scuote l'intero abitacolo. "Fatela finita!
Questa non è un'esercitazione, smidollati! E' una missione! L'unica della
vostra vita, se continuate con questo tono!"
ll silenzio piomba sul gruppo come un manto accusatorio.
Atreides si guarda intorno, poi lancia un'ultimo sguardo a Hyrwinn.
Lo sguardo dura un attimo, poi tra loro s'intromette O'Leary.
"Top Secret?" Domanda il comandante, con aria interessata. "E non ne sono a
conoscenza?"
"Mi spiace signore." Commenta Hyrwinn. "Pensavo che lei lo fosse. A me è
stato detto soltanto di portare la cassa fino alla base
Phoenix"
O'Leary scuote lentamente la testa.
"Quando saremo arrivati m'informerò immediatamente. Questa cosa è
intollerabile!"
Hyrwinn torna a fissare la cassa con l'arma nucleare con l'amara sensazione
di essere rimasto coinvolto in qualcosa di più grande di lui.
Ken
E' la peggior squadra che gli sia mai capitato di dover comandare.
Non riesce a credere che le nuove forze speciali dell'Alleanza, le tanto
osannate WHITE TIGER, sia in realtà un orrido ammucchiume di mercenari senza
icona... ex-Free Marine, ex-Etoiles Mortant, ex-Golden Lion e via
discorrendo... ex-soldati per lo più giovani, quindi disertori (a Ken questo
appare più che chiaro, limpido) a cui è stata concessa l'amnistia in cambio
dei loro servigi nelle fila delle White Tiger.
Ha avuto modo di conoscerli uno ad uno e non metterebbe la sua pelle nelle
mani di nessuno di loro, questo è certo.
John Fairbanks, ex-Golden Lion, è forse l'unico che all'apparenza degna di
un qualche rispetto la sua autorità e questo per Ken è importante, significa
che il ragazzo ha qualcosa in più degli altri: il senso della gerarchia.
Al Vernon per esempio, è un ex-Free Marine e si vede. Sparolaccia in
continuazione, rutta e dice delle idiozie che solo un Capitol della peggior
specie potrebbe dire.
Per non parlare di Ronald Beck, l'ex-Sea Lion. Rispetto a Vernon è senza
dubbio meno stupido (ma è difficile essere più stupidi di Vernon, ritiene
Ken) ma è anche un vero arrogante.
Poi c'è l'ex-Ussaro, Konrad VanMuren, che è tutto un programma: ha un
tatuaggio enorme che gli copre mezza faccia e la cui forma è del tutto
indefinita. E' calvo e ha uno sguardo folle che mette i brividi.
Un altro che a Ken non va a genio è Antoine Dupont, ex-Corazziere della
Cybertronic. In verità non gli piace la Cybertronic di per sé, ma Dupont ha
qualcosa di meschino nello sguardo, di viscido... che lo rende nervoso.
Poi ci sono le donne. Tre. Decisamente sopra la norma.
Ann Mayer, ex-Etoile Mortant, è la più allegra e socevole dell'intero
gruppo. Forse la nota più lieta di quella squadra senza dignità. Ci ha
parlato per una buona mezz'ora e di lei ha scoperto che ha perso il padre in
guerra contro l'Oscura Simmetria. Lui era un Maresciallo Venusiano.
C'è poi Hadiya Goetsemedime, dal cognome impronunciabile. Ha la pelle scura
e due occhi neri che bucano l'anima al sol guardarli. Come Vernon, e' un'ex-Free
Marine, ma a differenza dell'uomo, lei è taciturna e impenetrabile. Ken
dubita persino che sia in grado di parlare... più che altro perché le
bastano gli occhi per farlo.
Infine c'è Ajtana Sobral, ex-Ussaro. Forse la più bella delle tre, ha
tuttavia qualcosa di strano che Ken non capisce. Sembra disinteressata alla
missione, il suo sguardo è come perso in pensieri imperscrutabili... Ken ha
l'impressione che sia reduce da una recente tragedia.
L'ultimo membro del gruppo è Yoshiro Kenji, ex-Hatamoto della Mishima. Ken
odia per natura i Mishima, è da oltre due anni impegnato a combatterli sul
fronte di Mercurio... e proprio non li sopporta. Per questo motivo evita
ogni tipo di contatto con lui.
Al di fuori della Squadra c'è la "guida" come l'ha definito Fredrickson. Si
tratta di Hyrwinn Delane Levantes, un uomo di cui Ken non sa praticamente
nulla e che ha il compito di portarli sulla Terra. Oltre a questo deve
consegnare una misteriosa cassa a un altrettanto misterioso destinatario.
Quanto al comandante Samuel O'Leary, Ken conosce le sue gesta e sa che è un
uomo di grande valore che si batte perennemente contro le forze dell'Oscura
Legione su tutti i fronti possibili.
Infine c'è il pilota della Freelance,
la piccola aeronave che sta sfrecciando verso la Terra. Il suo nome è
Michail Vov, di certo non è un militare e a giudicare da come fa sballottare
la Freelance dev'essere un novellino
anche come pilota.
Insomma è questo il gruppo che Ken Atreides deve comandare.
A pensarci si pente di aver lasciato il fronte su Mercurio... ma scortare il
comandante O'Leary lo ripaga di qualsiasi sacrificio.
Questo è sicuro.
Michail
Fra pochi minuti dovrà atterrare e già si chiede se riuscirà a non far
schiantare la Freelance. Erano
almeno due anni che non si metteva al posto di pilotaggio di un'aeronave...
e si vede. Certo, dopo quella faccenda su Nero, avrebbe potuto anche
ritirarsi e vivere di rendita... non fosse per il suo desiderio interiore...
che riarde in lui divorando la sua anima con avidità... il desiderio di
mettere le mani su qualcosa di grosso, su creature oscure che la maggior
parte degli uomini prega una vita intera di non incontrare.
Ma lui, come tanti militari e indipendenti ex-qualcosa, ha un tragico
passato alle spalle... la sua famiglia è stata distrutta dall'odio e
dall'ira dell'Oscura Legione... e per questo darà la caccia agli Apostoli e
ai loro servitori per il resto della sua vita.
E' per questo che ha accettato il lavoro propostogli da Frerickson.
Il piano è ardito, la missione un pezzo di cristallo in bilico su un filo di
nilon... ma in fondo sono proprio queste le cose che rendono più viva la
vita. Almeno, fino a quando il buio non calerà per sempre su di lui...
Jim
E' atterrato da mezz'ora. Come promessogli da Fredrickson, la torre di
controllo della base Phoenx non ha
fatto alcun controllo, ignorando del tutto la sua piccola aeronave.
Ora Jim è appostato su una collina a circa trecento metri dalle mura della
base. Attraverso il mirino può vedere la scritta su un giornale abbandonato
su una panca lungo uno dei viali interni. Non mancherà il bersaglio. E' un
tiro fin troppo facile.
Però è strano... la base sembra deserta.
All'interno non c'è nessuno, nessun movimento, niente di niente.
Cartacce e - appunto - giornali vecchi sono sparsi qua e là, sollevati dal
vento in gustosi mulinelli.... è davvero molto strano.
Comunque non è lì per sindacare sulla pulizia della base.
Indossa una maschera antigas, a causa dei fumi irrespirabili che aleggiano
sul vecchio pianeta, e già non la sopporta più tanto... nonvede l'ora di
avere inquadrato il suo bersaglio... e di farlo secco, per potersene poi
tornare a casa, sulla sua amata Luna.
Ecco... lassù nel cielo di piombo, l'aeronave
Freelance sta finalmento giungendo a
destinazione.
Jim è pronto.
Ken
Base Phoenix.
Non un controllo, non una richiesta di autenticazione, non un segnale di
riconoscimento... niente di niente.
La torre di controllo non ha risposto e così Ken ha ordinato a Vov di
atterrare comunque.
Hanno ballato un po', ma alla fine ecco... sono a terra.
Il portello si apre e Ken ordina ai suoi uomini di non muoversi.
Ordina invece a Vernon e Beck di andare in avanscoperta.
I due non sembrano felici del compito assegnatogli, ma non oppongono
resistenza, obbedendo agli ordini di Ken.
Poco dopo che sono usciti, la radio gracchia.
"Maggiore, qui non c'è anima viva!" E' la voce di Beck.
"Spiegati, soldato!" Ken è preoccupato. "Che vuoi dire?"
"Quello che ho detto, maggiore." Replica Beck. "La base è deserta. Come...
se fosse abbandonata da tempo..."
"Beck ha ragione!" Gracchia Vernon. "C'è puzza di Eretico, qui!"
Ken esita all'apparecchio.
Poi incontra lo sguardo di O'Leary.
C'è una luce strana nei suoi occhi...
"Rientrate." Ordina via radio. "Devo chiamare Fredrickson. Voglio vederci
chiaro!"
Jim
Jim è contrariato. Ha visto uscire solo due soldati dall'aeronave... poi
sono tornati dentro. Qualcosa non va, ne è sempre più convinto.
Dov'è il solito comitato di ricevimento?
Quella base è deserta... Jim ne è convinto. E' successo qualcosa laggiù...
L'idea di trovarsi da solo in cima a quella collina, aspettando di uccidere
O'Leary, non lo lascia respirare. Si sente a disagio.
Si guarda intorno in continuazione... ma a quanto sembra non c'è nessuno nel
raggio di chilometri.
Non gli resta che aspettare ancora...
Hyrwinn
Il maggiore Atreides non sembra esattamente il tipo d'uomo in grado di
gestire una situazione del genere. Fredrickson ha scelto male il
responsabile della missione... o forse bene, dipende da qual punto di vista
si guardi...
Il maggiore ha contattato il Consiglio via radio informandoli della
situazione. La risposta di Fredrickson è stata inequivocabile: esplorare la
base, bonificarla e adempiere alla missione assegnata.
Ovvero cercare tracce di Oscura Legione, sterminare eventuali presenze
oscure e assicurarsi che O'Leary abbia tutto ciò che gli occorre per portare
a termine il SUO compito... quale che sia.
Quanto a Hyrwinn, una volta a terra dovrà contattare Fredrickson sulla sua
linea privata, in gran segreto, e attendere i nuovi ordini... che, Hyrwinn
lo sa bene, non gli piaceranno affatto.
Ecco, Atreides sta dando nuovi ordini:
Vernon, Beck, e Ann Mayer scenderanno ad esplorare l'esterno dello
spazioporto. VanMuren, Kenji, Dupont e la bella Ajtana Sobral controlleranno
l'interno.
Gli altri resteranno a bordo in attesa di un responso.
Hyrwinn si gira a guardare Hadiya... i cuoi occhi profondi sembrano
avvolgere ogni cosa tocchino... compreso lo stesso Hyrwinn.
Ann
Lo spazioporto è deserto... una distesa d'asfalto cosparsa di cartacce
spazzate dal vento... carrelli elevatori fermi, macchinari spenti... tutto è
stato lasciato a metà... in sospeso... come se una qualche misteriosa
emergenza avesse costretto tutti, operai e militari, ad abbandonare
l'esterno...
Ann è inquieta... non le piace questa situazione...
"Che schifo!" Mormora Vernon, guardandosi intorno con ripugnanza. "Un posto
di merda... che ci facciamo qui?"
"Stà zitto, Al." Lo rimbrotta Beck. "Tieni gli occhi aperti e la bocca
chiusa!"
Vernon borbotta qualcosa che Ann non riesce a capire.
Stanno avanzando al centro di una delle piste di atterraggio. Intorno ci
sono hangar, aeronavi ferme, gru immobili... tutto sembra dipinto su una
tela di un pittore...
Poi qualcosa si muove... un'ombra corre dentro un hangar...
"Laggiù!" Avverte Ann. "Nell'hangar!"
Vernon e Beck si muovono immediatamente, correndo verso il capannone con i
mitragliatori spianati.
"Finalmente si balla!" Urla Vernon, esaltandosi. "Yahoo!"
Ann segue i due uomini nella corsa, chiedendosi se siano davvero così in
gamba come entrambi si ritengono.
Konrad
C'è puzza di marcio nella base, Konrad la sente a naso... odore di stantio,
di andato a male... di morto.
Konrad sputa un grumo di saliva sul muro, osservandolo mentre scende
lentamente verso il basso per effetto della gravità.
Si accorge che Kenji e Sobral lo stanno guardando.
"Che avete da guardare?" Sbotta, volgendo lo sguardo su Dupont, che sorride
più in là. "E tu? Ti stai divertendo?"
Dupont smette di sorridere e fa un passo verso Konrad.
"Già, sei buffo... mi fai ridere."
Konrad mette mano al mitragliatore e glielo punta in faccia.
Dupont è un uomo odioso...
"Avanti, cuordileone, spara!" Lo sfida Dupont.
"VanMuren, basta!" E' la voce di Ajtana. "Smettetela!"
Kenji si fa avanti e tocca la canna del mitragliatore, facendo una leggera
pressione per abbassala.
"Konrad, lascia perdere..."
Ma Konrad è partito... Dupont ora fa parte dell'ennesimo centimetro di
tatuaggio che si farà disegnare sul corpo... ogni centimetro rappresenta un
nemico ucciso... e finora ha coperto più di due metri quadri di corpo... ha
perso il conto dei morti che si è lasciato alle spalle... e Dupont ne farà
parte... prima o poi.
"Cazzo, Konrad!"
Stavolta Kenji riesce a scuoterlo.
Konrad si riprende, abbassa l'arma... poi volge lo sguardo sul fondo del
corridoio.
"Merda..." bisbiglia con gli occhi stralunati. "E quello cos'è?"
Hyrwinn
Ha la sensazione di essere capitato nel posto sbagliato al momento
sbagliato... con le persone sbagliate. Niente può essere più snagliato di
questo.
Atreides è visibilmente nervoso, O'Leary è una maschera impenetrabile,
Fairbanks, il più giovane del gruppo, ha una fifa blu che se lo porta via.
Hadiya è tesa ma dai suoi occhi non traspare vera e propria paura... credo
abbia affrontato di peggio nella sua vita, mi dà questa sensazione.
Poi c'è Vov, il pilota. E' sulla soglia del portellone e sta guardando
fuori.
"Maggiore?" La voce di Fairbanks. "Cosa crede sia successo qui?"
Atreides si gira a guardare il ragazzo con l'espressione di chi avrebbe
voluto rispondere a qualsiasi domanda tranne che a questa.
"Non lo so, Johnny. Nulla a cui non possiamo far fronte, comunque. Ora cerca
di stare tranquillo e concentrato. Non dobbiamo lasciarci prendere dal
panico!"
Negli occhi di Fairbanks però, il panico c'è... eccome.
Ronald
Arriva all'hangar e si ferma, appiattendosi contro la parete esterna.
Vernon è subito dietro di lui, Mayer sta arrivando.
Sente dei rumori all'interno... sono passi.
Ronald scatta dentro con l'arma spianata, Vernon lo segue come un'ombra. I
due scandagliano l'interno con gli infrarossi... e la vedono, la forma di
calore... nascosta laggiù, dietro quelle casse...
"Esci allo scoperto!" Intima Ronald, facendosi avanti. "Lentamente e senza
scherzi!"
La figura resta immobile.
"Ammazzalo Beck!" Lo incita Vernon, esibendosi in una risata chiassosa che
rimbomba nell'hangar in modo fastidioso.
"Sta zitto, Al!" Ronald è stufo dei colpi di testa di Vernon. "Deve dirci
che è successo, quindi NON LO AMMAZZIAMO! Chiaro?"
Vernon non risponde, ma è chiaramente deluso.
Ronald avanza verso le casse... la figura non si muove.
"Esci, ho detto! Non ti faremo niente!"
Ronald arriva a ridosso del nascondiglio... la forma di calore non si muove.
Ora non è più tanto sicuro che sia una forma umana... c'è qualcosa di strano
in essa...
Poi si affaccia con l'arma spianata, puntata verso la forma... e
impallidisce.
Non c'è niente davanti a lui... eccetto una pozza scura di poltiglia nera...
è quella a emanare il calore che gli infrarossi leggevano...
"Dove cazzo è?" Sbotta Ronald.
In quello stesso momento qualcosa si muove sopra di lui...
Alza lo sguardo verso il sottotetto... e lo vede...
l'essere orribile sospeso sopra la
sua testa... avvolto da uno strano alone bluastro, che emana folate di
freddo nell'aria... la sua protezione dai raggi infrarossi!
"No!" Grida Ronald.
L'essere si stacca dal soffitto, precipitando implacabile sulla sua testa...
Ken
La radio gracchia all'improvviso.
"Maggiore! Maggiore la base... bzzzzz..." era la voce di Kenji, ma una stra
interferenza impedisce un ascolto nitido.
"Kenji?" Chiama Ken. "Mi senti?"
"...bzzzz...andar via! Ques....bzzzzz...aiuto! Mi sent....bzzzzz...
infestata da...bzzzzz...VIA! " improvvisamente il suo tono è allarmato "VIA!
SOBRAL! Atten.....bzzzzzzzzzzzzzzz"
Il collegamento è caduto.
Ken guarda per un momento O'Leary, che è una maschera inespressiva, e
riprende la radio.
"Kenji! Kenji mi senti? Passo!"
Nessuna risposta.
"Sobral! Dupont! Siete in ascolto? Van Muren! Rispondete, passo!"
Niente.
Ken torna a guardare O'Leary, poi Hyrwinn. Poi gli altri. Sono tutti tesi
come corde di violino... e si aspettano da lui il massimo che ci si aspetti
da un capo.
Ken riprende la radio.
"Vernon! Vernon mi senti? Passo."
Nessuna risposta.
"Beck! Mayer! Mi sentite? Passo!"
Niente.
Neanche da loro.
"Maggiore, che succede?" Domanda Fairbanks, evidentemente spaventato.
Ken non sa che rispondere.
"Vuole che li vada a cercare?" Chiede all'improvviso Vov.
"Vado anch'io." Si unisce Hadiya.
Ken è immobile, ha i muscoli facciali contratti e gli occhi sbarrati dentro
due occhiaie profonde.
La situazione gli sta sfuggendo di mano.
Dove diavolo sono tutti?
Jim
Eccoli... stanno uscendo.
Ma O'Leary ancora non c'è.
Sono usciti in due, stavolta. Un uomo biondo e una donna di colore.
Hanno l'aria tesa e si guardano intorno in modo circospetto.
Gli altri sono spariti.
Quelli entrati nella base non sono più usciti e quelli nell'hangar
neppure...
Per un attimo prima gli è parso di aver sentito sparare, ma non è del tutto
certo... è strano, ma gli spari, se tali erano, sembravano come ovattati...
il che non è normale, visto che Jim si trova a poco più di trecento metri ed
è a portata di ogni genere di suono di una certa entità.
Tuttavia ha una sensazione sgradevole...
E' passata più di mezz'ora da quando sono atterrati... sta succedendo
qualcosa nella base. Il fatto stesso che è deserta ne è la prova.
In che diavolodi posto l'ha spedito, Fredrickson?
Michail
La situazione è peggiore di quello che pensava Fredrickson, a quanto pare...
la scomparsa dei due gruppi usciti in avanscoperta è oltremodo preoccupante.
Michail ripensa al conto in banca, a tutti quegli zeri che Fredrickson gli
ha versato prima della partenza... e sorride.
Indubbiamente sta mettendo su un bel gruzzolo...
Solo, si chiede, riuscirà a goderselo?
Guarda Hadiya, al suo fianco, scoprendo che è davvero molto bella... anche
da dietro la maschera antigas... i suoi occhi sono qualcosa di
incredibile... se fosse un'attrice, bucherebbero lo schermo.
Arrivano all'hangar, fermandosi un attimo per prepararsi.
"Vado dentro io." Annuncia Michail. "Tu coprimi."
Hadiya fa cenno di sì col capo.
Michail tira un respiro, quindi fa irruzione all'interno, con l'arma
spianata.
Dentro non c'è niente... nessuna forma di calore, nessuna presenza.
Avanzano lentamente guardandosi attorno con attenzione, ma tutto ciò che
vedono sono casse su casse e carrelli elevatori per sollevarle.
"Vov!" La voce di Hadiya.
Michail la guarda e segue la direzione del suo dito.
Gli sta indicando un punto dietro le casse.
Michail esita un momento: quello che vede... è sangue!
Una macchia densa e scura si diparte da dietro un mucchio di casse.
Avanzano lentamente verso quel punto...
Poi lo vedono: il cadavere.
"Oddio..." mormora Michail. "Ma questo..."
"E' Vernon." Mormora Hadiya. "Riconosco quell'anello."
Michail abbassa lo sguardo sulla mano dell'uomo, l'unica parte del suo corpo
che non sia stata ridotta a un ammasso liquefatto di carne sanguinolenta. Al
dito medio c'è un anello a forma di serpente.
"Cazzo... è lui." Mormora allibito. "Ma perché non ci hanno chiamato?
Possibile che nessuno abbia sparato, poi? Non abbiamo sentito niente!"
Hadiya solleva la radio.
"Maggiore? Mi sente? Passo."
"bzzzzzzz....."
"Ecco perché non ci hanno chiamato." Fà lei, riponendo la trasmittente. "Qui
non prende... c'è qualche interferenza..."
"Non mi piace. Usciamo di qui." Michail ha una strana sensazione addosso...
"Dobbiamo cercare gli altri!" Protesta Hadiya. "Devono essere qui... se
fossero usciti ci avrebbero contattato!"
Michail è contrariato.
"Non ci penso nemmeno." Fà in tono sgarbato. "Usciamo... adesso!"
Hadiya lo fulmina con lo sguardo, poi gli volta le spalle e s'incammina
verso il centro dell'hangar.
"Hadiya!" Michail sente di doversene andare subito, adesso... il pericolo in
quell'hangar è grandissimo... lo sente sulla pelle... col tempo ha
sviluppato una forte sensibilità ai doni oscuri... e ne sent el'aura
maligna... dev'essere per quello che la radio non trasmette e per lo stesso
motivo gli spari non si sono sentiti all'esterno...
A un tratto Hadiya si ferma.
Si volta alla sua destra... restando a guardare qualcosa al di là di un
basso muretto di contenimento.
"Quaggiù!" Esclama. "Ci sono delle scale che scendono!"
Michail deglutisce.
Ha capito che lei non tornerà indietro... non gli darà mai ascolto.
Capisce anche che hanno passato il punto di non ritorno.
E va bene, si ritrova a pensare muovendosi verso di lei, se dobbiamo fare
una pazzia, allora facciamola grossa!
Michail le passa davanti e punta il mitragliatore nel buio sotto di loro.
"Scendiamo!"
Ronald
Quel fottuto figlio di puttana di Vernon se l'è cercata...
Ronald ha ancora stampata in mente l'immagine apocalittica di quel mostro
piombargli addosso per divorarlo... le fauci spalancte, la bava colante e il
fetore che lo investe...
Ma Ronald è un osso duro da spezzare... anche per una
cosa come quella... e gli ha sparato
in volo, facendolo precipitare lontano da lui... ai piedi di quell'idiota di
Vernon, che gli è andato sopra per finirlo...
Invece il mostro gli è balzato addosso appiccicandoglisi al corpo come
sangusuga...
Lui e Mayer non hanno potuto fare altro che fuggire... ma non potendo
tornare verso l'uscita sono corsi avanti, trovando quelle scale che
scendevano... e le hanno imboccate sperando si trattasse di un
sottopassaggio per l'esterno.
Adesso sono in un corridoio sotterraneo parzialmente illuminato da basse
luci al neon, che sembra non finire mai... e alle loro spalle, da qualche
parte, hanno sentito dei rumori... segno che il mostro ha ripreso la caccia!
Antoine
Creatura mai vista. Orrida. Merita di essere massacrata.
Antoine alza il mitragliatore e apre il fuoco prima ancora che i suoi
compagni decidano come reagire.
RATATATATATA...
"Dupont!" La voce di quella femmina lo disturba. Com'è che si chiama?
Sabrol... no, Sobral. Il nome non se lo ricorda.
Antoine non l'ascolta nemmeno.
Oscura Simmetria uguale distruggere... e lui la distrugge.
RATATATATA...
Continua a sforacchiare quella creatura ridicola che non vuole morire...
"Di là!" Questa è la voce di Kenji, il piccolo orientale rompicoglioni. "Ce
ne sono altri!"
RATATATA...
Bene, pensa Antoine, ce n'è di sangue da mietere...
Mentre formula questi pensieri, qualcuno lo tira indietro.
Antoine si volta di scatto... è Konrad.
Quel pazzo di Konrad... Antoine gli afferra il braccio e lo ritorce...
"Non toccarmi!" Grida, esasperato.
Konrad si piega sulle ginocchia... ed estrae la sua pistola..
La punta contro Antoine.
Sta per dirgli che non sparerà mai... ma poi lo sguardo fiero da Ussaro di
Konrad gli comunica di aver sbaglaito bersaglio.
Antoine molla la presa...
"Stanno arrivando!" E' la voce di Sobral. "Fuggiamo sopra! SOPRA!"
Ann
Il corridoio finalmente è al termine. In fondo delle scalette salgono di
sopra.
Beck le fa cenno di andare avanti... impugna l'arma come per mostrarle che
le coprirà le spalle.
Comodo... mandare avanti una donna... che bastardo!
Ma Ann è temprata da uomini come lui ad essere forte abbastanza da
sopportare quella parte... e passa avanti, sale i gradini... verso
l'oscurità... fino a che non arriva a una botola sopra la sua testa,
chiusa...
Lentamente la spinge verso l'alto...
La stanza in cui è sbucata è piccola, ricolma di casse e strumenti meccanici
di vario tipo... a occhio e croce sembrerebbe un piccolo magazzino.
Anna esce dal buco, subito seguita da Beck.
Poi richiudono la botola e vi spostano sopra una grossa e pesante cassa.
Chiunque li sta seguendo, non riuscirà ad entrare... almeno non così
facilmente...
Beck corre ad affacciarsi nel corridoio esterno. Poi fa cenno ad Ann di
raggiungerlo.
"Siamo nella base." Osserva lui, scrutando con attenzione il fondo del
corridoio. "La radio funziona?"
Ann la prova un momento... ma no, non funziona per niente.
"Allora stiamo vicini. Vedrai che andrà tutto bene..."
Quell'improvviso senso da paladino della giustizia fa accapponare la pelle
ad Ann, ma si limita ad annuire.
"Di qua." Decreta infine Beck. "Cerchiamo gli altri!"
Yoshiro
Stanno fuggendo dai predatori.
Sono cinque. Yoshiro ne ha contati cinque... corrono come fossero felini,
tigri... o leoni. Grandi balzi fluidi... alternati a strani ruggiti... le
loro fauci sbavano minacciando di azzannarli...
Ajtana è davanti, corre come una lepre... dietro di lei c'è Antoine, mentre
Konrad è subito dietro Yoshiro, a chiudere la fila.
Sono saliti al secondo livello tramite le scale di servizio ma in fondo al
corridoio una finestra a vetri indica la fine della strada.
"Dobbiamo tentare una delle stanze!" Grida Ajtana, infilandosi nella prima
porta a destra.
Antoine, subito dietro di lei, gira invece a sinistra.
"Dividiamoci!" Urla, sciomparendo dietro un'altra porta.
Yoshiro è confuso, quell'idiota di Antoine non avrebbe dovuto agire così...
da stolto... ma in fondo se l'è cercata... quello che gli capiterà non
dipende più da loro...
Yoshiro segue Ajtana a destra... e Konrad fa lo stesso.
Si richiudono la porta alle spalle.
La stanza è una specie di magazzino, con casse e scaffali pieni di roba.
Questo spiega perché non hanno trovato porte magnetiche ancora... gli uffici
e i laboratori devono essere al terzo livello.
Tuttavia, questa stanza è anche dannatamente senza uscita.
SBRANG
L'uscio viene divelto e tre delle cinque creature fanno irruzione
all'interno.
"Fuoco!" Grida Yoshiro iniziando a sparare a più non posso. "FUOCOOO!"
Hyrwinn
E' stanco di aspettare. Le cose non vanno assolutamente nel verso giusto,
nessuno risponde alla radio, nessuno torna, nessuno lì sembra capire che
l'unica cosa da fare è tornarsene al più presto su Luna.
Ma naturalmente, sarebbe sadico lasciare giù tutti quegli uomini a morire...
il maggiore Atreides non potrebbe mai permetterlo, è fin troppo chiaro...
"Maggiore, sono passati quaranta minuti." Fà Hyrwinn, cercando di scalfire
la corazza mentale dell'ufficiale.
"Lo so.2 Risponde lui, senza batter ciglio. "Aspettiamo ancora."
"E se chiamassimo il Consiglio?" Insiste Hyrwinn. "forse ci direbbero di
tornare."
Atreides lo fulmina con lo sguardo.
"Aspettiamo" Ripete, deciso. "Almeno altri venti minuti."
"E poi?" Incalza Hyrwinn sotto gli sguardi tesi di Fairbanks e O'Leary.
"Poi chiamerò Fredrickson." risponde Atreides, senza neppure guardare il suo
interlocutore negli occhi.
Hyrwinn si rilassa... venti minuti non sono pochi, ma può andare.
Tanto è chiaro, dice a se stesso... che non tornerà proprio nessuno tra
venti minuti...
Antoine
Fermo. Immobile. Nasosto dietro la porta.
Respiro. Uno, due. Respiro. Uno, due. Respiro...
Due creature gli sfrecciano davanti, precipitandosi nella stanza ruggendo,
balzando sui tavoli e buttando giù sedie sotto il loro impeto selvaggio.
Antoine esce allo scoperto, punta il mitragliatore, opportunamente caricato
sulla funzione sepciale del lanciagranate.
TA-CLACK!
Preme il grilletto.
La deflagrazione fa volare tavoli, sedie, creature e mezza parete... solleva
polvere e cenere e fumo...
Antoine esce nel corridoio infilandosi nella porta dove ha visto fuggire i
suoi compagni.
Semplice. Rapido. Efficace.
Sono le sue tre regole di combattimento... e di vita.
Niente paura. Niente panico.
Solo TRE parole.
Yoshiro
Le creature sfrecciano nella stanza sferzate dai proiettili e dai laser...
Ajtana salta al di là di un tavolo, Konrad urla come un pazzo, sparando
raffiche di mitra in ogni direzione... poi è un attimo, una creatura balza
in avanti, Yoshiro indietreggia, le spara contro, inciampa in una sedia...
le zanne scattano, il dolore è lancinante... il sangue in bocca, la morte,
il buio...
Ann
Degli spari... provenienti da qualche parte dal livello soprastante...
"Li senti?" Fà Ronald, caricando l'arma.
"Sì." Risponde Ann. "Dobbiamo salire..."
Ronald la guarda come se fosse pazza.
"Che cosa? Io voglio USCIRE, non salire!"
Ann pensa di aver capito male le parole del compagno... o forse
semplicemente Beck non capisce cosa possono significare quegli spari...
"Potrebbero essere i nostri compagni in pericolo..." Spiega Ann, certa che
stavolta Ronald avrà tutto più chiaro.
Una bieca smorfia appare sul volto di Beck.
"Non me ne frega niente." Fà lui, cercando di essere chiaro. "Voglio solo
portare a casa la pelle. Quindi, cechiamo un'uscita!"
Ann sta per replicare, ma Beck è già andato per la sua strada, alla ricerca
della sua via d'uscita.
Hadiya
Michail è una persona che lei non riesce a capire.
Un attimo prima sembra un maledetto egoista, un attimo dopo si farebbe in
quattro per te... alterna momenti di silenzio imbarazzante ad altri di forte
socevolezza...
Ora sono nella base e il suono degli spari giunge fino al loro ovattato... e
distante.
"Dobbiamo fare in fretta." Fà lei, convinta che Ronald e Ann siano in
pericolo.
"Stiamo già facendo in fretta!" Michail non sembra intenzionato ad aumentare
l'andatura. "Se..."
Poi si blocca.
Punta l'arma davanti a sé e resta immobile.
Hadiya non fa domande e lo imita, preparandosi al peggio.
Poi... qualcosa striscia fuori dall'angolo in fondo...
"Che... che cos'è?" Domanda lei, senza aspettarsi una vera risposta.
Michail esita prima di rispondere.
"Ma... così a occhio... sembra un Cairath."
Lei lo guarda sorpresa.
Poi Michail apre il fuoco sul Cairath, trasformandolo in un grumo di
filamenti senza vita.
Raggiungono lentamente l'angolo e si sporgono oltre.
Non sembrano esserci altri pericoli... almeno per il momento.
Poi ecco di nuovo gli spari... ma stavolta sembrano decisamente più
vicini...
Ajtana
"Kenjiiiii!" Urla lei, in preda all'orrore.
Ma Kenji non può più sentirla...
Le sue carni vengono dilaniate dalle fauci di quella creatura immonda... e
lei non riesce neppure a muoversi per fuggire - chissà dove, poi - né a
premere il grilletto.
Konrad le passa davanti, arrivando a un passo dal mostro e crivellandolo di
colpi. L'ex-Ussaro grida nel suo solito modo folle, gli occhi sbarrati,
iniettati di sangue, le vene del collo gonfie e la pelle arrossata... sta
dando tutto se stesso, sfogando la propria rabbia fino all'ultima goccia...
Il mostro crolla al suolo in un lago di sangue scuro... e solo allora Ajtana
si rende conto che anche le altre due bestie sono morte.
Konrad ha praticamente fatto tutto da solo...
In quel momento sulla soglia appare Antoine.
"Non mi dite." Esordisce guardandosi intorno stupito. "Soltanto una perdita.
Non male, come squadra..."
Konrad lo fulmina con gli occhi, Ajtana fa altrettanto.
Restano così, immobili, indecisi sul da farsi.
Poi appare chiaro che ci sia solo una cosa da fare: uscire dalla base e
tornare all'aeronave per informare il maggiore Atreides della situazione.
Se solo la radio funzionasse...
Ajtana prova a trasmettere... ma riesce a ricevere soltanto un grigio rumore
di fondo...
Ann
Un rumore... alle sue spalle. Ann si gira con l'arma spianata...
Ma resta immobile, sorpresa...
"Ann!" Hadiya avanza verso di lei sorridendo. "Stai bene?"
Dietro di lei c'è Vov, il pilota.
"Sì. Ma... Vernon è morto e Beck è... " si volta a cercarlo con lo sguardo,
inutilmente. "è andato avanti a cercare un'uscita."
"Bene, troviamolo allora. " Fà Vov, passando avanti. "E usciamo di qua!"
Ronald
L'uscita.
Una finestra del piano terra infranta... finalmente.
Ronald la scavalca... ed è fuori.
"Maggiore!" Chiama via radio. "Mi sente? Passo."
Ronald si ferma un momento.
Solo rumori di fondo.
"Maggiore?" Ronald maledice la sua sfortuna. "Maggiore, passo!"
"bzzzz...Beck?"
Ken
Afferra il ricevitore con la velocità di un felino.
"Beck?"
"bzzz.. maggiore, mi sente? Sono fuori! E' lì? Passo."
Ken controlla la propria maschera antigas, poi scende nella camera stagna e
da lì all'esterno.
"Dove sei, Beck? Passo."
"bzz.. sono qui, fuori della base... Vernon è morto...bzzzz..mostruosi! Ha
capito, signore? E' assolutam....bzzzzz...qui! Maggiore, mi se...bzz... sso!"
"Beck!" Ken crede di aver afferrato il senso del messaggio, di sicuro ha
sentito che Vernon è morto... e questo basta a metterlo in allarme.
"Rientrate!" Ordina Ken. "Mi senti Beck? Rientrate! Chiudo!"
Si guarda un momento intorno, ma laggiù nei pressi della base non vede
nessuno. Se Beck è fuori, deve trovarsi sul lato opposto.
Fa per voltarsi... quando un bagliore attira la sua attenzione.
Lassù, tra le colline... qualcuno. E un'arma. Un fucile forse...
Improvvisamente sa di essere in pericolo e rientra.
Se c'è un cecchino appostato su quelle colline... allora significa che
qualcuno vuole uccidere uno di loro... e Ken non ha dubbi su chi sia il
bersaglio: O'Leary.
Jim
Eccoli... stanno uscendo dalla base finalmente... hanno l'aria trafelata e
sono in numero inferiore a prima... dunque la sensazione circa gli spari era
esatta... e adesso che succderà?
Se ripartono, Jim non potrà assolvere al suo compito... e Fredrickson non ne
sarà affatto contento.
Deve inventarsi qualcosa... ma cosa?
Ajtana
Attraverso il vetro, laggiù sulla pista di atterraggio, vede i suoi
compagni. Beck, Mayer, Vov e la bella Hadiya. Procedono spediti.
Ajtana cerca una maniglia ma si accorge con rammarico che quella finestra
non può essere aperta.
"Aspetta." Van Muren le passa accanto e punta la canna contro il vetro.
Il proiettile però vi si conficca dentro, restandovi incastrato.
"Dannazione!" Esclama l'uomo, inviperito. "E' una cazzo di finestra
blindata!"
Van Muren spara altri quattro colpi, riuscendo a dare all'apertura le
dimensioni di una mela.
Ajtana vi accosta le labbra e grida: "MAYER! BECK! VOOOV! SIAMO QUASSU'!"
Il gruppo si ferma... eccetto Beck, che continua a correre senza voltarsi.
Vov si gira verso l'alto e la vede. La indica!
Poi scambia due parole con le due donne e le saluta con un cenno, tornando
rapidamente indietro.
"Uno solo." E' lo sprezzante commento di Dupont. "Il pilota. Roba da non
credere..."
"Meglio che niente." Obietta lei, infastidita.
"Andiamogli incontro." Propone Van Muren. "Non mi piace stare fermo."
Dupont gli lancia un'occhiataccia.
"Vai tu, se proprio insisti. Attirerai tutti i mostri di questa base! Non mi
pare una grande idea..."
Van Muren gli si para davanti, sovrastandolo in altezza di almeno quindici
centimetri.
"Allora ascolta questa... "Propone Van Muren. "Adesso ti ammazzo!"
"Konrad!" Ajtana è spaventata... non intende restare sola perché quei due
intendono farsi fuori a vicenda. "Basta! Risolvete dopo i vostri problemi!
Ora dobbiamo uscire di qui!"
I due uomini si scambiano un'ultima occhiata fulminante, poi abbassano la
guardia, tornando a rilassarsi.
"Io non resto qui." Riprende Van Muren, dirigendosi verso la porta.
"Vado con lui." Dice lei a Dupont, che a quanto pare non intende seguirli.
Ajtana non intende insistere oltre. La vita di Dupont, da questo momento in
poi, non dipenderà più da nessuno di loro, ma soltanto da lui stesso.
Hyrwinn
Beck e le due donne sono tornati. Raccontano di strani mostri striscianti,
Cairath e Dio solo sa cos'altro...
Il maggiore assorbe tutte le informazioni come una spugna... è bianco come
un lenzuolo e nei suoi occhi traspare tutto il suo sconforto.
Quando i tre hanno finito, Atreides afferra la radio e chiama Fredrickson.
Ascoltiamo tutti.
"Signore, sono Atreides. Passo"
"Maggiore... novità?" La voce dall'altra parte è disturbata.
"Signore, la base è deserta. Ci sono... ci sono dei mostri quaggiù...
l'Oscura Simmetria ha raggiunto anche questo avamposto... inoltre, ecco...
credo che qualcuno si spii dalle colline intorno. Forse un cecchino!"
Un cecchino? Hyrwinn è sorpreso... di questo il maggiore non aveva
parlato...
"Ne è sicuro, maggiore?"
"Dei mostri sono sicuro." Atreides fà una pausa. "Abbiamo perso un uomo."
Silenzio.
"Signore?"
"Maggiore, la vostra missione è prioritaria." La voce di Fredrickson è
fredda e decisa. "DOVETE ENTRARE NELLA BASE. Lei deve condurre Levantes e O'Leary
all'interno. Loro sanno cosa devono fare."
Saperlo? Hyrwinn è più che perplesso... in fondo tutto ciò che sa è di dover
portare dentro quella dannata testata... ma non ha idea chi sia il
destinatario.
"E', lì Levantes?"
"Sì, signore. "Risponde il maggiore. "Può sentirla."
"Me lo passi in privato."
Atreides appare contrariato... se non addirittura umiliato, e Hyrwinn lo può
capire, perché in qualità di comandante del gruppo dovrebbe conoscere tutti
i dettagli della missione... ma suo malgrado obbedisce.
Hyrwinn ha ora Frdrickson in cuffia.
"Sono qui."
"Hyrwinn, devi portare la testata nella base, piazzarla nell'ultimo livello,
nei sotterranei, e farla detonare."
"CHE COSA?" Hyrwinn è allibito. Questo poi non l'avrebbe mai immaginato...
"NON FARTI SCOPRIRE!"
Hyrwinn riprende il controllo.
"Signore, ma..."
HYRWINN! Obbedisci! Ti basterà programmarla in trenta minuti. Avrete tutto
il tempo di andarvene, poi. E un'altra cosa: NON DEVI immischiarti in quello
che accadrà intorno a te. E' tutto programmato... e soprattutto NON LEGARE
CON NESSUNO! SPECIALMENTE CON O'LEARY! E' CHIARO?"
"Sì... cioè non molto."
"NON INTERFERIRE CON LE LORO MOSSE O CON QUELLE DI EVENTUALI ESTERNI."
"Signore... " Hyrwinn è in forte imbarazzo. Vorrebbe mandarlo al diavolo ma
sa di essere in suo potere per via del suo passato. "Sì, signore. Farò
così."
"Un'ultima cosa. " La voce di Fredrickson si fa sussurrante. "Verrai
contattato da qualcuno con questa parola d'ordine: MORTE AGLI ERETICI. Sarà
lui a darti il benestare per l'attivazione della testata. NON farlo prima."
"Signore, chi..."
"SILENZIO! Saprai tutto a tempo debito. Per ora asseconda Atreides, ma
ricorda: i miei ordini sono superiori a quelli che ti darà lui... mi sono
spigato?"
"Certo, signore."
"Bene. Buona fortuna."
Antoine
Immobile, in attesa. Aspetta.
Nessun rumore, non un respiro... aspetta.
Solo. Come piace a lui. Solo. E invincibile.
Michail
Questo corridoio non è lo stesso di prima... ha sbagliato strada.
Deve salire. Via, indietro... di corsa, ecco una porta... aperta... e
dentro! Arma spianata... nessuno.
Corre veloce, attraverso i tavoli della sala mensa... un'altra porta, la
apre piano... e dentro. Arma spianata... nessuno.
Si gira, ecco le scale.
Sale di corsa i gradini a due a due... è sul pianerottolo, schiena contro il
muro... spiana l'arma... nessuno.
Sale ancora fino al secondo livello. Si ferma, si affaccia...
Nessuno.
Questo deserto di marmo lo deprime...
Ann
Procedono lenti, lei e Van Muren.
Attenti. Molto attenti.
Corridoio silenzioso... tutto tace, solo i loro passi riecheggiano nell'aria
velenosa della Terra.
Anche lì, in quella base... costretti a indossare quelle maschere
ingombranti... l'impianto di aerazione andato...
Un rumore.
Van Muren balza avanti puntando il mitra di fronte a sé...
Passi... che si avvicinano.
Ann estrae la pistola e resta in attesa...
Ken
Organizzerà una trappola.
Deve catturare quel cecchino e ha un piano ben preciso.
"Fairbanks!" Chiama mentre fa mente locale. "Hadiya! Dovrete fare da esca.
Uscirete fuori, dirigendovi verso la zona sottostante quelle colline. Voglio
che quel figlio di puttana vi veda... e vi tenga d'occhio!"
Poi si gira verso Beck.
"Tu e Sobral farete un giro più largo... uscirete dalla base arrampicandovi
sul muro di cinta e lo prenderete alle spalle! Tenetevi costantemente in
contatto, mi raccomando! Domande?"
Nessuno fiata. Bene. Proprio come piace a Ken.
"Andate!"
John
Cammina con quella sventola di Hadiya sulla pista, fingendo di controllare
il perimetro della base. ll maggiore ha ordinato di essere disinvolti, ma è
difficile far finta di niente quando un cecchino ti tiene sotto tiro...
anche se non sei tu il bersaglio.
John è notevolmente a disagio... compagna peggiore poi non poteva avere.
Hadiya lo distrae troppo... tutte quelle curve, quella bocca carnosa... quei
suoi occhi che ti spogliano l'anima... quella pelle scura che sembra lucida
sotto la luce, come se avesse dell'olio solare sparso anche nel più piccolo
punto del suo corpo... basti dire che riesce a essere sexy anche con la
maschera antigas davanti alla faccia!
"Faibranks?" Hadiya gli si avvicina "Qualcosa non va?"
John si morde la lingua. Lei deve aver notato le sue attenzioni...
"No, no. Solo... spero che quel cecchino abbia davvero come bersaglio O'Leary
e non noi..."
"Ci avrebbe già sparato. " La donna è molto sicura di sé, anche troppo per
come la vede lui.
"Pensi che Beck e Sobral riescano a prenderlo?"
Hadiya lo guarda perplessa.
"Vorrei avere la sfera di cristallo... ma nonostante tu possa pensare che
sono una zingara... non è così. Non prevedo il futuro."
John non aggiunge altro.
Quella donna ha un caratterino forte quanto il suo sguardo...
Konrad
Dall'angolo sbuca lento l'immenso mostro che chiamano Razide.
Konrad apre il fuoco urlando come un pazzo... mentre Ann esita sul
grilletto... lui fà di quella belva il suo bersaglio...
RATATATATATA!!!
Il Razide ruggisce, vacillando un poco... mentre fiumi di sangue zampillano
fuori dal suo corpo scarlatto...
Solo allora Konrad nota che imbraccia un gigantesco cannone.
Lo punta contro loro due... e fa fuoco.
Qualcosa sfreccia nell'aria, catapultandosi su di loro.
Qualcos'alro sfreccia loro accanto, spingendoli di lato... lontano dalla
morte venuta a prenderli...
E' Vov.
Fa due passi e apre il fuoco.
KA-BLAM!
Sta sparando proiettili esplosivi...
Konrad e Ann si rialzano e si affiancano a lui.
In breve tempo il corridoio è ridotto a un cumulo di macerie e del Razide
non restano che pezzi sparsi sul pavimento.
"Abbiamo fottuto un Razide..." Mormora Konrad, esterrefatto. "Cazzo, abbiamo
fottuto un dannato RAZIDE!"
Vov incrocia lo sguardo di Mayer.
"Non mi ci abituerei, fossi in te." Fà Vov, rinfoderando l'arma.
"Cosa?" Konrad è euforico. "Stai scherzando?"
"Affatto." Persiste Vov. "Eravamo in tre ed è venuto giù soltanto dopo una
granata e tre caricatori. Preghiamo di non incontrarne altri!"
Konrad vi riflette un istante.
E' probabile che Vov abbia ragione, anzi è sicuro... ma nulla toglie che
abbiano fottuto un cazzo di Razide!
Ajtana
Ci sono. Hanno scavalcato il muro di cinta non visti... in un punto in cui
la base forniva loro una copertura sufficiente ad uscire senza che il
cecchino potesse vederli. Ora si stanno muovendo all'esterno, passando sotto
quelle stesse colline da dietro... e presto il loro uomo sarà in vista.
Beck ogni tanto la guarda, le rifila delle occhiate che lei ha già
interpretato. Ha fin troppa esparienza in fatto di uomini eccitati... e Beck
è uno di questi. Sa che prima o poi ci proverà... quindi deve prepararsi il
solito discorso sull'importanza della missione eccetera eccetera...
"Eccolo!" La voce di Beck la scuote.
Sta indicando la cima della penultima collina.
C'è una piccola aeronave ai suoi piedi... e lassù un uomo sdraiato nella
sterpaglia, con un cavalletto e un fucile davanti.
"Continua il giro." Ordina Beck. "Io lo prendo da dietro!"
Ajtana annuisce e si muove.
Ha la sgradevole sensazione che Beck le stia fissando il sedere.
Si gira a guardarlo, ma è già scomparso.
Jim
Non escono.
E quei due, che stanno facendo? Il giro più veloce del perimetro?
C'è qualcosa che non va... Jim inizia a pensare di essere bruciato... tanto
che comincia a chiedersi se non debba andarsene... e magari cercarsi un
altro punto d'osservazione.
Passi.
Jim si gira di scatto... in tempo per vedere da vicino il manico di un
fucile... poi la botta lo stordisce... e il buio lo cattura.
Ronald
Si accende una sigaretta.
Seduto su un masso, dà una rapida scorsa all'uomo legato in terra.
Un cecchino. Senza uniforme. Dunque un mercenario.
"Maggiore?" La voce di Sobral che prova ripetutamente da oltre due minuti a
contattare Atreides. "Maggiore, qui Sobral. Mi sente? L'abbiamo preso!
Passo."
Soltanto i soliti rumori di fondo.
"Lascia perdere." Fà Beck, contemplando il fisico della bella Ajtana.
"Ha ordinato di tenerlo informato!" Obietta lei, tentando una nuova
comunicazione.
Beck si alza in piedi e soffia fuori un cerchio di fumo.
"Torniamo indietro. "Decreta infine. "Muovi il tuo bel culetto!"
Sobral lo guarda malamente, ma lui è soddisfatto. Trova molto divertente
stuzzicare una donna... stuzzicarla per capirne il carattere.
Ora ad esempio, Sobral lo sta guardando male, ma non ha detto niente...
segno che in fondo non le dispiace.
Ronald guarda il cecchino.
E' a terra, svenuto.
Se succedesse qualcosa a Sobral, adesso... nessuno lo saprebbe.
Se poi fosse stato proprio il cecchino a farle qualcosa? Non sarebbe forse
giustificato sparargli? Dritto in faccia?
Beck sorride.
E' troppo tempo che non va con una donna.
Sobral si alza e raccoglie le sue cose... poi si china per svegliare il
cecchino.
ORA!
Ronald si butta sulla donna schiacciandola a terra sotto le sue ginocchia...
"BECK!" Ajtana si dibatte, cercando di colpirlo, ma Ronald le afferra i
polsi, piegandoglieli dietro la schiena.
"Stai ferma! Dai, non fare la scema... lo so che lo vuoi!"
Ajtana sbraita, si dimena, scalcia... ma Ronald è forte come un toro, la
tiene schiacciata a terra e le strappa di dosso i vestiti... con violenza,
con ferocia, con libidine...
"Beck, fermati! Basta, ti prego! "
"Sta zitta, troia!" Lo schiaffo che le dà è così forte da farle sputare del
sangue.
Ronald è eccitato come non mai... colpire una donna che oppone resistenza è
una delle cose che lo fa eccitare di più... potrebbe avere un orgasmo
soltanto riempendola di botte...
Così la colpisce, la colpisce...
Ajtana urla, cerca con le mani la propria arma, ma Ronald ha il pieno
controllo della situazione e la blocca, forzandola affinché le ritragga...
poi le punta un coltello alla gola.
"Se urli ancora, ti strappo la maschera..."
Ajtana si calma. La prospettiva di respirare i gas venefici della Terra non
è delle migliori... tuttavia è rigida come un ghiacciolo e piange
sommessamente...
"Farò in fretta..." Le sussurra in un orecchio. "Ti assicuro che..."
BANG!
Ajtana
Si scrolla il corpo di Beck di dosso piangendo.
Il soldato giace a terra senza vita. In viso ha un'espressione di evidente
sorpresa.
Si volta lentamente verso il cecchino.
E' sveglio e nonostante sia legato, stringe in pugno una pistola di piccole
dimensioni che doveva aver nascosto da qualche parte, forse nei suoi
stivali.
Ora è puntata contro di lei.
"Che vuoi fare?" Gli chiede Ajtana, ancora scossa.
"Niente... se mi liberi." Risponde l'uomo, gelido.
"Non posso." fà lei, cercando di ricomporsi. "Ho ordine di portarti dal
maggiore Atreides."
Dall'espressione del cecchino, le appare chiaro che non ha idea di chi sia
Atreides.
"Potrei spararti." Le dice lui, sicuro di sé.
"E' vero." Ammette Ajtana. "Fallo, allora..."
Il cecchino la tiene sempre sotto tiro, ma non si muove.
"...però dovresti spiegarmi perché mi hai salvato!"
Ora l'uomo è imbarazzato, ma è solo un attimo, poi si ricompone.
"Non mi piacciono gli stupratori."E la sua perentoria risposta.
"Allora?" Insiste lei. "Mettila giù. Se mi uccidi, i miei compagni non
avranno pietà di te."
Lentamente, il cecchino abbassa la pistola.
"D'accordo." Conviene infine l'uomo. "Ma tengo la pistola, casomai pensassi
di fregarmi."
Ajtana torna a respirare.
"Si può sapere chi sei? "Gli domanda quando è certa di essere al sicuro.
"Puoi chiamarmi JJ. " Risponde il cecchino. "Ora... perché non mi sleghi?"
Jim
A quanto pare non ha speranze di riuscire a uccidere O'Leary da lì.
Dunque perché non lasciarsi portare da lui da quella donna?
Averle salvato la vita lo farà ben figurare nonostante fosse lì per un
intento tutt'altro che benevolo... ma potrebbe allungargli la vita quel
tanto da permettergli di uccidere O'Leary e scappare.
Prima però deve capire se questo Atreides è un tipo duro oppure
malleabile...
"E se il tuo maggiore decide di giustiziarmi?" Fà Jim senza spostare l'arma
dal suo ostaggio.
"Non credo." Risponde Lei. "Non fà niente senza l'autorizzazione di
Fredrickson..."
Jim impallidisce.
"Chi?"
"Fredrickson. Rappresenta l'Alleanza."
Jim non ci capisce più niente...
Che Fredrickson stia facendo il doppio gioco? E con chi? Con lui o con loro?
"Devo parlare con questo Atreides. Puoi chiamarlo?"
La donna sembra esitare.
"Avanti... come ti chiami?"
"Ajtana Sobral. " Risponde lei, con distacco.
"Ajtana, chiamalo. So delle cose su Fredrickson che potrebbero interessarlo.
Quello che voglio dire... è che ho una merce di scambio per comprarmi la sua
fiducia."
Ajtana prende la radio, aspetta qualche secondo... poi chiama.
"Maggiore? Sono Sobral. Passo."
Hadiya
Hanno appena ricevuto ordine di rientrare. Pare che la trappola abbia
funzionato. La base è spazzata dal vento, nulla si muove, eccetto l'aria...
Hadiya ha una strana sensazione... come se... qualcuno la spiasse.
Guarda Faribanks, che ha l'aria spaesata, domandandosi quanto avrà ancora da
vivere quel ragazzo... evidentemente alla sua prima missione operativa.
Mentre passano accanto all'ingresso di un garage interno alla base, Haidya
nota un movimento.
"Laggiù!" Esclama, indicando una figura che fugge all'interno.
Faribanks non si muove.
"Che vuoi fare?"
"Inseguiamolo! Forse è un superstite!"
"Non avvertiamo il maggiore?" Fà lui, prendendo la radio tra le mani.
"Avvertilo tu!" Esclama, correndo nel garage.
Hadiya non si volta indietro, ma avverte la voce del giovane chiamare
Atreides alla trasmittente, prima di uscire dal suo campo sonoro.
Nel garage non ci sono veicoli, ma solo mezzi di sollevamento, autocisterne
e altri automezzi da lavoro.
Della figura che fuggiva però, non vi è traccia.
Ann
Ferma sulla soglia di quella stanza, resta immobile a fissare la scena che
sta avendo luogo all'interno.
Dopo aver ucciso il Razide sono tornati indietro, decisi a tornare
all'aeronave... quando Van Muren ha sentito un odore pungente fuoriuscire da
una stanza.
Vov e Van Muren sono entrati a vedere, ma lei non ce la fa.
Già da lì... lo spettacolo è nauseabondo.
Appesi al soffitto, affissi alle pareti, sparpagliati sul pavimento... in
goni forma e dimensione, ci sono i resti
umani di coloro che occupavano la base...
E' un mattatoio... sangue cola a rivoli scuri dalle membra squarciate... e
lei non può fare a meno di versare lacrime... le escono così, senza che
possa fermarle... ma piange in silenzio, non vuole mostrarsi debole. NON
PUO' mostrarsi debole!
"Che diavolo hanno fatto..." mormora Van Muren "Figli di puttana... la
pagheranno... la pagheranno tutti!"
Vov si gira a guardarlo.
"Non hai idea di quello che dici." Fà lui in un sussurro. "L'Oscura
Simmetria ti arriva dentro... come e quando vuole. Spera di non incontrare
nessuno, Konrad... SPERA!"
Van Muren gli getta un'occhiataccia.
"SPERO IL CONTRARIO INVECE." Ringhia feroce. "Ti dimostrerò di cosa sono
capace... se ce ne sarà occasione!"
John
"...Sì, signore!" John avanza fino all'ingresso del garage con la
trasmittente accesa. "...Hadiya è entrata un minuto fa... ma ora non la
vedo... "
"Fairbanks, entra e portala fuori! E' un ordine!" Atreides è chiaramente
arrabbiato. "Mi hai sentito, soldato?"
"Sì, signore... vado subito! Chiudo."
Ripone la trasmittente in tasca ed estrae la sua fedele Punisher.
Il cuore gli batte forte nel petto... troppo forte.
Avanza fino a entrare nell'ombra del garage...
Dentro la penombra gli impedisce di vedere bene, i suoi occhi devono
abituarsi...
Hadiya non c'è.
John è indeciso... se chiamarla oppure cercarla in silenzio.
Meglio non dare nell'occhio però.
Decide di cercarla.
Avanza tra le colonne e gli elevatori abbandonati, aguzzando la vista in
cerca di tracce... o di movimento...
Avanza su un pavimento polveroso... è tanto che nessuno pulisce qui... da
quanto tempo è abbandonato questo posto?
"Hhhhhh..."
John si volta di scatto.
In tempo, soltanto per vedere le lame scattare nel buio...
Samuel
hhhhh...respiro di tenebra... addosso, come
un manto che sa di morte... il fiato gli manca... c'è qualcosa... nell'aria,
nell'aria della Terra... una voce gli rimbomba nella testa... gli dice
VIENI, SAMUEL... TI STO ASPETTANDO...
Samuel apre gli occhi.
Non era addormentato, di questo è certo... eppure ha visto qualcosa... ha
sentito qualcosa...
Atreides è alla radio che cerca di contattare Fairbanks.
Ecco, gli è capitato qualcosa... povero ragazzo!
Atreides desiste dai suoi intenti e si passa una mano tra i capelli
rossicci.
E' così evidente che non sa dove sbattere la testa...
Samuel potrebbe prendere il controllo della situazione se volesse, ma questo
significherebbe gettare Atreides nel ridicolo... e il suo codice morale gli
impone di non farlo e di rispettare l'ufficiale anche se di grado
gerarchicamente inferiore.
"...bzzzz... Maggiore?"
La voce è quella di Sobral.
Ken
"...e dice di sapere delle cose su Fredrickson che noi ignoriamo." La voce
di Sobral gli arriva disturbata. "...bzzz... non vuole dirmi cosa... ma
insiste per incontrarsi con lei, Maggiore! Passo."
Ken riflette un secondo.
"Ti sta tenendo in ostaggio?" Le chiede."Passo."
"Più o meno. Non sembra minaccioso... mi ha...bzzz....ato da Beck."
"COME?" La trasmissione è sempre più disturbata.
"MI HA SALVATA DA BECK!"
"COME SAREBBE A DIRE? CHE E' SUCCESSO?" Ken sente il cuore infervorarsi per
la rabbia.
"Mi ha aggredita, signore. Credo volesse violentarmi! Passo."
Ken non riesce a crederci.
"Dov'è ora Beck?"
"Il cecchino l'ha ucciso signore.Gleil'ho detto, mi ha salvato..."
"Ajtana, sei certa di quello che dici? Gli ostaggi cercano sempre di
giustificare chi li rapisce e forse..."
"Signore! Non sono una ragazzina, mi perdoni! So quello che dico. Jackson,
il cecchino, mi ha salvata e...bzzzz...incontrarla da qualche parte!"
"Va... va bene. All'ingresso della base tra venti minuti. Ma digli che sarà
tenuto sotto mira da uno dei nostri! Chiudo."
Ken rimane a fissare la radio in silenzio.
"Maggiore, CHI terrà sotto mira il cecchino? Siamo rimasti io e lei qui."
Ken si volta a guardarlo.
Non può chiedere a O'Leary di appostarsi da qualche parte... la sua missione
è proteggerlo... e NON PUO' perderlo di vista neppure per un momento.
"Jackson non lo sa." Si limita a rispondere. Poi riaccende la radio e si
sintonizza sulla frequenza comune.
"Fairbanks! Hadiya! Rispondete! Passo!"
Niente.
"Vov! Mayer, Van Muren! Qualcuno risponda, passo!"
Niente.
A quanto pare, l'hanno lasciato da solo.
Michail
Le scale scendono nell'oscurità...
Sono approdati qui dopo aver confuso il corridoio che portava alla hall
d'ingresso con un altro non ancora battuto... e sono arrivati all'accesso al
livello sottostante.
Michail dà uno sguardo ai compagni... e si rende conto che hanno reazioni
opposte. Ann ha l'espressione di chi voglia alzare i tacchi velocemente,
mentre Van Muren ha proprio l'aria di chi non veda l'ora di scendere laggiù,
nel buio...
"Non è questa l'uscita." Mormora Ann, voltandosi.
"Io scendo." Fà Van Muren, senza sorprendere nessuno.
"Lascia stare." Lo rimbrotta Michail. "Avremo tutto il tempo di esplorare la
base dopo... ora dobbiamo tornare all'aeronave."
Van Muren non lo ascolta, però...
Senza nemmeno girarsi, inizia a scendere...
"Konrad!" Lo chiama Ann. "Che stai facendo?"
"Vado a caccia. " Risponde lui, ridendo. "A caccia di Razide!"
Michail non fiata. Guarda Ann, che scuote la testa, quindi alza il fucile
mitragliatore Faraday e controlla il caricatore.
"Aspettaci." Dice iniziando a scendere, subito seguito da Mayer. "Restiamo
uniti!"
Van Muren gli rivolge un sorrisetto compiaciuto.
Michail non sa se odiarlo o dargli una pacca sulla spalla... nel dubbio però
non fa né l'uno né l'altro.
Quel folle sta risvegliando in lui il cacciatore che per troppo tempo era
sopito...
Ken
O'Leary avanza sull'asfalto accanto a lui, verso il luogo dell'appuntamento.
Non ha avuto scelta, ha dovuto portarlo con sé...
Tuttavia la tensione è devastante, Ken non riesce neppure a pensare... il
timore che il cecchino non sia solo è forte in lui... anche se, ormai, se ci
fosse stato qualcun altro appostato, O'Leary sarebbe già morto.
Non va bene nulla di ciò che sta succedendo... è tutto più grande di lui...
troppo, Ken non si sente all'altezza di questo compito... e la cosa lo manda
in bestia, se considera che ha combattuto mesi e mesi in prima linea contro
i Mishima... è un guerriero coraggioso, un capitano razionale... ma questa
missione... è così dannatamente fuori dall'ordinario per lui... perché,
perché l'hanno scelto per scortare o'Leary?
Ecco il cancello...
Mayer è già sul posto assieme al cecchino.
Jackson ha l'arma in pugno ma la tiene abbassata.
Ken si volta verso o'Leary.
"Capitano, si fermi qui. Non si muova. Io la coprirò con il mio corpo... non
riuscirà a spararle!"
O'Leary annuisce.
"Ne sono convinto."
Ken prosegue da solo, arrivando al cancello.
Si ferma a due metri dai due e il suo sguardo incontra dapprima quello di
Mayer, che non appare spaventata ma imbarazzata, poi quello di Jackson.
I suoi occhi sono lame di ghiaccio sottili e taglienti.
"Maggiore." Lo saluta il cecchino.
"Jackson." Risponde Ken. "Di cosa volevi parlarmi?"
"Di Fredrickson." Risponde Jackson. "e' lui che vi ha mandati qui, vero?"
Ken non risponde, non ancora almeno...
"...beh, comunque è lui che ha mandato ME, qui."
"Che cosa?" Ken non riesce a mascherare il suo stupore. "Di che stai
parlando?"
"Avanti... so che hai capito cosa sto facendo qui."
"Sei qui per uccidere O'Leary, mi pare evidente..."
Jackson fa un sorriso antipatico e Ken si trattiene dall'afferrarlo per il
bavero.
"E cosa vorresti farmi credere? Che è stato Fredrickson a ordinartelo?" Ken
non intende cascare in una trappola così ingenua e subdola.
"Credici oppure no. " Risponde il cecchino. "Fatto sta che è proprio così."
Ken osserva la sua mano. Stringe la pistola come se fosse una spugna da
strizzare... l'amico è nervoso.
"Posa l'arma. " Gli ordina Ken. "Ti do la mia parola che non ti faremo
niente... almeno fino a quando non contatteremo l'alleanza e parleremo con
Fredrickson."
Ken sa benissimo che il cecchino rifiuterà, ma era suo dovere farlo...
Jackson lascia cadere la pistola ai suoi piedi... lasciando Ken allibito.
L'ha fatto. Si è arreso...
"Mayer!" Ordina e subito la donna si china per prendere l'arma.
Ken rivolge un ulteriore sguardo al cecchino.
"Andiamo." Decreta infine. "L'Alleanza sarà felice di conoscere la tua
storia!"
Jackson non fa una piega, ma Ken è sicuro che l'uomo sia combattuto tra
rabbia e paura.
Hadiya
Ha sentito un rumore laggiù, nei pressi dell'entrata... è certa di aver
sentito anche la voce di Fairbanks...
Forse, si dice, ha fatto male a entrare da sola, in quel modo...
Ma lei si considera una "dura" che non ha bisogno di chiedere il permesso di
nessuno per fare quello che ha in mente... certo è che forse avrebbe dovuto
essere più razionale... e pensare con la testa anziché con l'istinto.
Si fida del suo istinto... non l'ha mai tradita, finora...
Però è meglio controllare.
Torna sui propri passi, arma alla mano... svolta oltre l'angolo, supera due
colonne... passa accanto a un elevatore...
Vieni... vieni... vicino... ti aspetto...carne
alla carne... sangue al sangue... vieni a bere alla mia fonte... vieni...
Hadiya si scrolla di dosso quei pensieri... ma è solo un attimo, perché
immediatamente capisce che non erano pensieri suoi, ma di qualcun altro...
qualcuno molto vicino... che la sta chiamando...
Si blocca accanto all'elevatore, appena in tempo per evitare di cadere nella
trappola che le era stata tesa.
Dall'abitacolo balza fuori una creatura infima, abominevole nel suo
orrore... una via di mezzo fra una scimmia e una lucertola che brandisce due
piccole lame affilate...
Hadiya le punta contro l'arma e apre il fuoco.
L'essere viene crivellato di colpi e crolla al suolo inerte.
Lei si avvicina lentamente... dà un calcio al cadavere per essere certa che
sia tale, poi passa oltre...
...e là, proprio dietro l'elevatore giace in terra il corpo di Fairbanks.
"Johnny!" Esclama chinandosi su di lui per controllarne lo stato.
Ha una profonda ferita sotto le scapole e un'altra su un fianco. Sta
perdendo molto sangue ma respira... non è morto!
Facendo forza su tutti i suoi muscoli, Hadiya solleva il corpo del compagno
caricandoselo in spalla.
E' sempre stata molto forte per essere una donna, il che le ha sempre creato
dei problemi dal punto di vista sentimentale, tuttavia lei non crede molto
nell'amore... ma nell'amicizia sì e certo non lascerà morire Fairbanks lì in
quel modo.
Lentamente, barcollando, Hadiya si dirige verso l'uscita, pregando di non
incontrare altri mostri che le sbarrino la strada.
Deve sbrigarsi... e portare il ragazzo a Mayer, che è anche l'ufficiale
medico... prima che per lui sia troppo tardi.
Ann
Buio dappertutto... avanzano torce alla mano... nell'ombra...
Konrad continua ad andare avanti, non si ferma... nonostante lei e Michail
gli abbiano suggerito più volte di tornare indietro.
Tuttavia lo stesso Vov sembra eccitato all'ìdea di proseguire... lo vede nei
suoi occhi, la fiamma dell'ira arde in modo vorace, consumando tutte le sue
emozioni...
Curva nel buio, un'altra, poi giù verso il basso... nella roccia... roccia
profonda... non c'è più la base, non ci sono più pareti di metallo, chissà
quando si sono infilati in quella voragine abissale che scende verso
l'inferno...
Ann sa che stanno sfidando la sorte, che stanno osando troppo... ma non
riesce a tornare indietro. Non se la sente di restare sola... e poi capisce
che stanno per arrivare a qualcosa di grosso... a qualcosa che nessuno prima
d'ora ha mai visto...
Solo, non sa cosa sia.
Hyrwinn
E' rimasto solo a sorvegliare l'aeronave.
Tutto sta andando a rotoli... e la cosa certo non gli piace. Non gli piace
per niente.
Dà uno sguardo alla cassa con l'arma nucleare domandandosi cosa ci dovrà
fare... CHI sarà la pesona che si metterà in contatto con lui.
Poi un rumore, il portello che si apre, la stanza di decompressione
attivata... e infine la comparsa di Atreides, Sobral e O'Leary con un
individuo mai visto prima, il cecchino suppone.
Il cecchino... Hyrwinn lo guarda e di colpo si rende conto di conoscerlo...
di averlo già visto... da qualche parte.
Ma dove?
"Maggiore, l'avete preso!" Esclama.
"Sì, ma c'è qualcosa che non va." Risponde immediatamente Atreides."Dice che
è qui per ordine di Fredrickson!"
Hyrwinn ha una folgorazione.
L'ufficio di Fredrickson... ma certo!
Guarda meglio il cecchino, che gli fa un sorrisetto e lo saluta con un cenno
della testa.
"E' vero..." mormora a bassa voce, quel tanto che basta per farsi sentire da
Ken e da nessun altro.
Il maggiore si gira a guardarlo.
"CHE COSA?"
"L'ho visto uscire dall'ufficio di Fredrickson quando mi ha chiamato per
ingaggiarmi. Ne sono sicuro."
Atreides lo fissa con evidente stupore.
"Credevo si fosse inventato tutto..." Bisbiglia. "Questo significa che
Fredrickson fa il doppio gioco... che... oh, dannazione! Ecco perché ha
mandato me quaggiù! Ha scelto me perché voleva qualcuno che avesse scasa
esperienza nelle scorte e che non conoscesse affatto la Terra! Voleva che
fallissi il mio compito... voleva che Jackson uccidesse O'Leary!"
Senza rendersene conto, Atreides ha alzato la voce, facendosi sentire da
tutti.
"Maggiore...?" La voce di Sobral. "E' sicuro di quello che dice?"
Atreides arrossisce, è imbarazzato da morire...
"Coraggio, maggiore..." Fà O'Leary, stringendosli una spalla in segno di
solidarietà. "Non è il solo ad essere stato usato... "
Hyrwinn si rivolge a O'Leary.
"Lei cosa doveva fare quaggiù, signore?"
O'Leary si stringe nelle spalle.
"E chi lo sa? Fredrickson mi ha detto che serviva il mio aiuto per una
questione Top Secret che avrei scoperto soltanto una volta che fossi
arrivato. Doveva contattarmi un certo Justin Clement, responsabile capo
della Base Phoenix o in sua vece il
capitano Chistrian Blake... ma a quanto pare hanno fatto tutti una brutta
fine."
"Fantastico!" Mormora amaramente Atreides. "E adesso?"
Rimane un istante in silenzio, pensieroso.
Hyrwinn guarda di nuovo Jackson, ma l'uomo è una maschera impenetrabile...
Poi la radio gracchia.
"Maggiore! Sono Goetsemedime! Apritemi, Faribanks è ferito!"
Antoine
Cammina per il corridoio.
Stanco di aspettare, si è mosso. Andrà lui a cercare il nemico... in fondo è
pur sempre un guerriero temprato per la caccia... mieterà sangue e ne
godrà...
Perché non tornare nella stanza dov'è morto Kenji?
Gira l'angolo, poi un altro... corridoio, porta e stanza...
E il cadavere... scomparso.
Antoine sbarra sguardo e sensi... mettendoli in allarme.
Passi... alle sue spalle.
Si volta puntando il mitra contro il nuovo nemico...
Yoshiro Kenji gli sorride.
Il suo corpo cade a pezzi, è un groviglio di stracci e carni dilaniate...
gli occhi vacui sono solcati da profonde occhiaie...
"Dupont..." Lo saluta Kenji. "Che piacere vederti..."
Poi scatta ruggendo e lui apre il fuoco...
Konrad
Il tunnel sbocca alle porte dell'Inferno...
TA-CLACK!
Konrad toglie la sicura, il mitragliatore che imbraccia è un Double
Interceptor K81, l'ultimo ritrovato in fatto di potenza di fuoco... e lo
userà tutto, questo è certo.
Anche Vov ha un'arma discreta, un Faraday 400 con lanciagranate
incorporato... mentre Mayer deve "accontentarsi" del mitragliatore leggero
Torment 238, ottima calibratura ma scarsa efficacia contro le armature,
sebbene non manchi un bersaglio neanche a 200 metri.
Sono solo in tre... e sono all'Inferno.
Una distesa di roccia sabbiosa nera si estende una ventina di metri sotto di
loro... e su di essa un gigantesco complesso industriale sotterraneo...
fabbriche di carne e sangue manovrate da legionari non-morti danno vita a
un'immensa e orrorifica catena di montaggio il cui scopo è la creazione di
materiale vivente per l'assemblaggio di nuovi servi degli Apostoli...
Konrad si rende conto di comprendere tutto questo al solo sguardo, senza
bisogno di aguzzare la vista... perché
qualcosa dentro di lui glielo sta comunicando...
"Lo sentite anche voi?" Fà Mayer, facendosi avanti.
"E' il marchio di Ilian..." Mormora
Vov, soppesando l'arma per aggrapparsi a qualcosa di solido e reale. "E' la
più potente degli Apostoli... ovunque si trovi LEI, il Male ti entra dentro
sradicandoti ogni certezza. Ti scuote l'anima, facendoSI conoscere per
attrarre a LEI le sue vittime..."
Konrad guarda il compagno con chiara meraviglia.
"Come sai queste cose?"
Michail si stringe nelle spalle.
"Non lo so. E' questo il punto. SO che è l'influsso di Ilian a comunicarmi
queste percezioni, ma NON SO come sia possibile, né perché soltanto io
riesca a percepirlo..."
"Io sento qualche altra cosa..." osserva Mayer, chiudendo gli occhi. "C'è
tanta sofferenza quaggiù... e... sono qui. Sono tutti qui i superstiti della
Base Phoenix..."
"Sono ancora vivi?" Domanda Vov, speranzoso.
"Sì." Risponde Mayer. "Qualcuno, non chiedetemi quanti..."
"Dove li tengono?" Insiste Vov. "Riesci a vederlo?"
Mayer riapre gli occhi.
Poi scuote la testa, rammaricata.
"E' svanita. La visione è svanita."
Konrad avverte un solletico nella testa...
Venite, piccoli uomini... venite avanti...
Ilian vi sta aspettando per abbracciarvi una volta e in eterno...
"Maledizione!" Sbotta Konrad, agitando in modo folle le braccia. "Via! Via
da me! Via!"
Vov gli si avvicina, toccandogli una spalla.
"Van Muren, che succede?"
Konrad si ritrae, puntando l'Interceptor contro il compagno.
L'espressione di Michail riporta Konrad a contatto con la realtà.
"Merda..." bisbiglia, riabbassando l'arma. "Scusami..."
Vov non fa una piega.
Si gira verso il burrone e guarda in basso.
"Lì c'è un sentiero che scende lungo il precipizio. Possiamo ancora tornare
indietro e avvertire gli altri."
Konrad non batte ciglio.
"Io dico di scendere e liberare i prigionieri."
"Secondo me dovremmo tornare indietro e organizzarci meglio." Obietta Mayer.
Vov sospira, mettendosi l'arma in spalla.
"Troppo tempo. Non sappiamo per quanto vivranno ancora. Dobbiamo scendere."
I tre si guardano un istante, poi iniziano la discesa.
Ken
Fairbanks ha perso molto sangue, è privo di sensi e rischia seriamente la
vita. Mayer deve vederlo immdiatamente o sarà spacciato...
Ken afferra la radio.
"Mayer!" chiama più volte "Rispondi, passo! Mayer!"
Niente.
"Vov! Van Muren! Dupont! Ci siete?"
Niente.
"Dannazione!" Esclama guardando gli altri. "Dobbiamo scendere alla base e
cercare Mayer..."
"Non è più sicuro restare qui, signore?" Domanda Sobral.
"Sì, certo. Ma non possiamo lasciarlo morire qui... "
"Ci penso io." Jim sorprende tutti. "Posso assisterlo io. Ho una
preparazione medica di base, non mi pare difficile la sua situazione..."
Ken lo guarda sorpreso.
Fidarsi o no?
"d'accordo. Fai quello che puoi!"
Ann
Tutto quello che noi facciamo, pensa Ann mentre scendono il dirupo, è frutto
di quello che siamo... le nostre scelte ci condizioniano per sempre... le
scelte di un momento, rappresentano noi in eterno...
Konrad
L'adrenalina che sale... il sangue che ribolle... la voglia di uccidere che
ti sradica l'anima per innalzarla al di sopra delle teste che mozzerà...
tutto lo esalta al punto da offuscargli i sensi e la mente... nulla conta
più tranne il selvaggio desiderio di uccidere... di uccidere il Male, di
stroncare necromutanti, legionari e nefariti... e andre oltre, dove nessun
uomo è mai arrivato... nel cuore nero di Ilian...
Michail
Avanti così, un passo dietro l'altro... il pensiero rivolto a poche cose
importanti. La prima, il conto in banca naturalmente... che salirà alle
stelle quando sarà tornato su Luna. La seconda, la fama, la gloria, il suo
nome riportato negli annali di storia. La terza, non meno importante, la
salvezza dei superstiti, se ce ne sono... e ovunque essi si trovino ora...
il tutto condito da quell'insopportabile vocina che gli grida di tornare
indietro... e che, come sempre, ignorerà.
John
Fantasmi astrali... galassie roteanti...
sprazzi di luce residua... universo in espansione... oltre il muro del
suono... oltre ogni cosa conosciuta... la mente di John vaga così,
all'infinito e più in là ancora... sente la verità del sangue e l'abbraccia
per farla sua... vede la fabbrica... la fabbrica di anime dannate... vede
con gli occhi del destino ombre senza vita aggirarsi sotto chilometri di
roccia... vede le falci del male arare i campi di sterminio... e lì vede
nascere i NECROANGELI... non sa cosa siano, ma SA che essi sono questo, con
questo nome e questo aspetto... creature bizzarre, a volte bellissime e a
volte orribili, nate da incroici genetico-cibernetici scaturiti dalle fauci
delle Necromacchine oscure... ali insanguinate, corpi neri come pece, volti
demoniaci storti in smorfie raccapriccianti... occhi rossi come rubini che
scrutano il buio in cerca di carne umana di cui cibarsi... e il loro sguardi
improvvisamente volti verso la montagna di roccia che scende nell'abisso...
verso tre figure in ombra che scendono il dirupo...
John li riconosce.
Konrad Van Muren. Ann Mayer. Michail Vov.
Poi un battito d'ali davanti a lui, gli occhi rubino gli piombano addosso e
un fischio lacerante gli penetra nel cervello...
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!
John riapre gli occhi alzandosi a sedere di scatto.
Ansima, suda e il cuore gli batte forte in petto...
Sposta lo sguardo ritrovandosi a fissare un uomo che non ha mai visto, il
maggiore Atreides alle sue spalle, O'Leary e Ajtana Sobral sull'altro lato
del letto.
Letto... dove è disteso.
Si guarda attorno.
E' nella base.
Michail
La porta dell'Inferno... in questo mondo e nell'altro... è qui.
Qui. Sulla Terra.
Qui...
L'aria fischia, ribolle di sangue e calore... lancie sono affisse sul
terreno e sulle punte sanguinano teste mozzate... occhi stralunati, sbarrati
alla morte...
"Laggiù!" Grida Ann, indicando una grande gabbia di ferro al cui interno si
intravedono delle figure umane...
Michail si guarda intorno.
Per arrivarci dovranno superare quel maledetto campo di sterminio...
Sul terreno pietroso si muovono oscene figure striscianti... che sibilano
anelando alla loro carne... Michail ne percepisce il desiderio recondito...
gli arriva fino in fondo all'anima.
La missione su Nero, avvenuta quattro mesi prima, lo ha forgiato a dovere...
adesso è come un'antenna ricevente... e SA quando la morte è in agguato
dietro l'angolo.
Tuttavia quelle persone sono forse gli ultimi superstiti della Base
Phoenix... e non possono essere abbandonate!
Van Muren avanza con il Double Interceptor spianato.
"Tocca a noi!" Esclama, colto da un nuovo raptus di follia. "Per la gloria
Bauhaus! Per l'Elite!"
E corre incontro al suo destino...
Justin
Justin Clement, questo è il suo nome. Se lo ripete da una vita ormai...
da quando i Necroangeli lo hanno portato via dalla Base
Phoenix costringendolo alla
schiavitù dell'anima...
Justin Clement, responsabile della Base, Ricercatore della Cybertronic per
sua libera scelta...
Soltanto ora capisce che quella strada da lui scelta era la via della
perdizione...
Con lui, lì, nella gabbia di metallo... in quell'antro infernale sottoterra,
gli altri quattro superstiti.
Christian Blake, Sunset Striker di mente e di fatto... un uomo tutto d'un
pezzo che ha dovuto piegarsi di fronte all'irruenza del Male...
Valentine Kohl, figlia di un Maresciallo Venusiano, Ranger lei stessa...
giovane ma dallo spirito indomito...
Clarissa Ascardi, figlia di un boss di quartiere, una donna dal passato
controverso che vuole cancellare... piombata alla Base in qualità di
supervisore inviata dall'Alleanza.
Fumiaki Hiro, l'enigmatico Hiro... di cui Justin non ha ancora capito
nulla... dopo tutto quello che ha passato, il Mishima è gelido esattamente
come quando è stato catturato... indifferente. Distaccato.
I cinque superstiti... condannati a morte certa o peggio... alla
trasfigurazione esattamente come è
stato per molti dei suoi compagni...
E ora... ora CHI DIAVOLO SONO QUEI TRE CHE CORRONO A PERDIFIATO SULLA
DISTESA DI TESTE MOZZATE?
Jim
Questi uomini non sanno dove si trovano, né perché...
Atreides sembra in gamba ma è giovane e ha scarsa esperienza, come ha
ammesso lui stesso. Altro grave errore... ammettere le proprie debolezze, i
propri limiti... facilita il compito del nemico.
Jim è il nemico?
Jim non ne è sicuro.
Questa storia di Fredrickson non piace neanche a lui... in fondo è vero che
un lavoro, quando ben pagato, necessita di poche domande... ma a volte un
lavoro TROPPO ben pagato, necessita di TUTTE LE DOMANDE POSSIBILI, perché,
come in questo caso, finisce per dimostrarsi più difficile del previsto.
O'Leary è lì, un paio di metri davanti a lui.
Se volesse, Jim potrebbe facilmente disarmare Sobral, che è una donna,
sparare a O'Leary in fronte, aprire il fuoco contro gli altri e fare una
strage... ne è capace, potrebbe farlo senza troppe difficoltà.
Ma non è nel suo stile.
il bersaglio è O'Leary e lui soltanto. Per questo motivo aspetterà il
momento propizio. Deve guadagnarsi la loro fiducia, dimostrare che il doppio
gioco di Fredrickson ha spiazzato anche lui... e che per questo motivo
rifiuterà di portare a termine il suo compito.
Una volta che gli altri avranno fede in lui, Jim ucciderà O'Leary.
Non prima.
Guarda Fairbanks, che sembra essersi ripreso bene.
Averlo curato è stato il primo passo verso quell'avvicinamento.
Il giovane lo ha ringraziato già tre volte da quando si è ripreso e secondo
i suoi calcoli lo farà ancora.
Atreides sta prendendo una decisione riguardo Fredrickson... presto lo
chiamerà. Sarà interessante ascoltare la loro conversazione...
Konrad
Il Caos! Il Caos!
Il Caos!
Terra bruciata, roccia, pietra... ombre che sfrecciano, lame che guizzano,
sangue che sprizza... teste che rotolano... carne e sangue... creature
immonde fuoriescono dal terreno al loro passaggio, Mayer grida, apre il
fuoco all'impazzata, dietro di lei Vov, balza da un punto all'altro
zigzagando per non farsi afferrare le caviglie da quelle mani... quelle
braccia che emergono da sottoterra... e allora Konrad gode... gode appieno
di questo momento... e tiene serrato il dito sul grilletto, seminando scie
di morte tra i seguaci di Ilian... quei piccoli abietti Rampolli della madre
Ilian... quei Figli dell'Oscura Signora del Vuota... mentre dal cielo di
pietra della grotta sotterranea sciamano i suoi fedeli Pipistrelli
Vampiro... il tutto condito da urla agghiaccianti provenienti dal nero
abisso sotto di loro... quell'abisso da cui emergono i Figli di Ilian... e
quelle persone, i prigionieri, che liimplorano di salvarli... di fare
presto... presto... prima che i NecroAngeli si accorgano della loro
presenza...
Così Vov corre avanti, tracciando un sentiero di spari che Konrad e MAyer
seguono senza fiatare, coprendosi le spalle con scie di proiettili
traccianti...
I pipistrellis sciamano... eccoli, arrivano...
Vov è alla gabbia.
"Spostatevi dal cancello!" Urla, aprendo il fuoco sulla serratura di ferro.
Il cancello si apre e i cinque prigionieri - che sono uno spettacolo di
indecente devastazione fisica e morale - corrono fuori gridando
ringraziamenti all'indirizzo dei loro salvatori...
Konrad non è sicuro però che siano dei salvatori... e il motivo è che ancora
non sono fuori di lì...
Hyrwinn
Rimasto solo con Hadiya sull'aeronave per sorvegliarla, Hyrwinn si rende
conto che deve scendere per assolvere al suo compito.
Deve portare dentro la base quella cassa...
Atreides gli ha detto di aspettare lì con Hadiya, perché non possono
permettersi di lasciare l'aeronave incustodita... col rischio di perdere
l'unico mezzo per andar via dalla Terra.
Ha ragione naturalmente, ma avrebbe dovuto lasciare Sobral o tutt'al più lo
stesso Faribanks... e invece vogliono trovare Mayer perché il ragazzo,
nonostante le cure del cecchino, sembra non stare ancora bene... e poi
delira! Ha parlato di un mondo sotterraneo dove ha visto Vov, VanMuren e
Mayer... e di creature da incubo dell'Oscura Legione...
Follia! Doppia Follia... perché se è impazzito, Atreides porta inutilmente
allo sbaraglio i suoi... e se invece è vero, porta i suoi direttamente a
morire!
La radio gracchia.
Hyrwinn risponde.
"Qui Mayer, passo! Maggiore mi sente?"
Hyrwinn va all'aprecchio per ascoltare la risposta di Atreides... che non
viene.
"Maggiore? C'è nessuno lassù? Rispondete, passo! Abbiamo dei superstiti!"
Hyrwinn incrocia lo sguardo di Hadiya.
"La Base dev'essere isolata... Mayer ha detto che finché erano lì dentro non
riuscivano né a sentirci né a parlarci..." Commenta la donna.
"Quindi Atreides non li sente. Dobbiamo avvertirlo!" Fa Hyrwinn, cogliendo
al volo l'occasione. "Te la senti di restare da sola?"
Hadiya annuisce decisa.
"Certo, vai pure."
Hyrwinn afferra la radio e risponde.
"Qui Hyrwinn! Il maggiore è entrato nella base!"
"No, no! Dovete richiamarlo!" La voce di Mayer è scossa dalla paura.
"Quaggiù è L'INFERNO! Stiamo risalendo!"
"Vado ad avvertirlo subito!" Cerca di tranquillizzarla."Haidya resterà in
contatto con voi per qualsiasi cosa abbiate bisogno!"
Hyrwinn passa la trasmittente alla donna, prende la cassa, sollevandola con
grande fatica ed entra nella camera stagna.
Attraverso il vetro strizza l'occhio ad Hadiya, ma lei non se ne accorge
neppure. Si è messa alla radio e sta parlando con Mayer.
Hyrwinn indossa la maschera antigas, poi l camera stagna si apre dall'altra
parte e Hyrwinn è fuori.
Valentine
Aveva perso le speranze... ormai aveva accettato l'idea di morire... di
essere torturata... e trasformata... con rassegnazione, ma con diginità...
come suo padre le ha sempre insegnato. Affrontare la vita nel bene e nel
male con dignità... essere sempre fiera di se stessa e del clan Bauhaus.
E poi, ecco spuntare tre angeli venuti dal nulla... di loro sa a mala pena i
nomi: Vov, Mayer e VamMuren.
Non sa niente di loro ma sa che dovrà loro la vita in eterno... se usciranno
vivi da lì.
Hanno attraversato il campo dei Figli di Ilian seminando un'autentica
tempesta di fuoco... Vov e VanMuren sui lati a coprire la fuga e Mayer
davanti a spianare la strada.
Gli spari e le esplosioni ancora le rimbombano dentro, i flash dei
mitragliatori ancora le balenano davanti agli occhi... anche se ora sono
fuori, al sicuro... almeno per il momento... e stanno risalendo il tunnel
che riporta su, nella Base.
A metà circa della salita però... risuona il grido agghiacciante della
creatura più immonda che abbiano mai visto... il grido di un Necroangelo...
E non viene da dietro... ma da lassù... da qualche parte davanti a loro.
Mayer e Vov, che procedevano in testa al gruppo, si fermano.
Un momento di pesante silenzio piomba in mezzo a loro.
Valentine sente il terrore serpeggiare tra i suoi compagni, che ben
conoscono l'entità che sta per abbattersi sulle loro teste.
Clarissa si stringe a Clement... tra i due da tempo è nato qualcosa...
qualcosa che forse non avrà mai un seguito.
Fumiaki fissa le tenebre senza batter ciglio... quell'uomo le fa paura
tant'è gelido...
Blake si gira verso VanMuren.
"Avete armi per noi?" Gli chiede.
VanMuren esibisce un sorriso orribile.
"Ma certo." Risponde. "Vov? Riforniamoli!"
Ken
Quando Hyrwinn compare nella sala, per poco Ken e Sobral non gli sparano.
"Che diavolo fai qui?" Sbotta Ken, indignato per la sua insubordinazione
"Avevo detto che dovevate restare alla nave!"
"Mi perdoni, ma le vostre radio sono fuori uso qui dentro..."
Ken trasale.
"Allora?"
"Ci ha contattato Mayer. Ha trovato dei supersiti e sta
risalendo alla Base... ci ha
avvertito di andar via di corsa... perché qui dentro siamo in pericolo."
Dannazione, pensa Ken, non ne va bene una.
"Che vuol dire risalendo? Risalendo
da dove?"
"Onestamente non saprei." Risponde Hyrwinn. "Ma io dico che dobbiamo
andarcene. Penso che qualcosa..."
"Hyrwinn, do io gli ordini." Sentenzia Ken. "Non cercare di scavalcarmi. Il
fatto che Fredrickson ti abbia assegnato una missione a parte non ti
autorizza a fare il sovversivo... non so se mi spiego!"
Ken si rende conto di avere i nervi a pezzi ma in certi frangenti gli uomini
devono sapere chi è che comanda... devono avere un riferimento altrimenti
potrebbero compiere azioni scriteriate... dettate solo dalla paura.
Hyrwinn tace ma los guardo che ha non piace affatto a Ken.
"Sì signore." Risponde infine. "Volevo soltanto dire che Mayer mi ha dato
l'impressione di essere in guai grossi."
"Lo sapremo quando arriverà. Preparatevi a uno scontro a fuoco. TUTTI"
Aggiunge, voltandosi verso Jackson e porgendogli una pistola.
Gli altri lo guardano stupiti, lo stesso Jackson lo è, ma prende la pistola.
Ken lo fulmina con lo sguardo.
"Non fare cazzate." Gli dice. "Chiaro?"
Jackson scuote la testa.
"Non ne farò."
Poi dal corridoio in fondo un fischio lacera l'aria, ferendo i loro timpani
sensibili... un grido di morte e orrore... poi un suono come di un battito
d'ali, un rumore metallico... e nella sala fa il suo ingresso una figura al
limite dell'allucinante... un gigantesco essere dalle ali nere come pece
fatto di carne e sangue macellati... che si avventa sul gruppo senza
pietà...
Christian
Il fischio è meno forte ora... ma in compenso nel tunnel riecheggiano gli
echi di alcuni spari...
"I nostri sono lassù"" Esclama Mayer. "Stanno combattendo!"
"Dobbiamo fare presto!" VanMuren scatta immediatamente.
"Aspettate!" è Clement a parlare. "Non avete idea di cosa significhi
scontrarsi con i Necroangeli... non avete speranze!"
VanMuren gli rivolge un'occhiata feroce.
"Non ha torto." S'intromette Christian, che intende far capire bene cosa
voglia dire Clement. "Non sono creature oscure come le altre... hanno una
pelle come corteccia, che trattiene i comuni proiettili! Non c'è arma che li
possa fermare!"
Vov si fa avanti.
"Nemmeno un lanciagranate?"
Christian non risponde.
"Okay... " mormora infine "proviamo con quello."
Poi iniziano a correre verso il luogo della battaglia.
Hadiya
Silenzio.
Assillante... che va oltre la semplice assenza di suoni.
Hadiya scruta con i profondi occhi lo spazioporto al di là del vetro.
Tutto tace... eppure sa che è soltanto apparenza.
Il sole al di là della fitta coltre di nubi tossiche sta tramontando... e
presto calerà il buio.
E sarà un buio totale.
John
"Aaaaaaaaaaaah!" John grida, il sangue sprizza... gli artigli scattano
ancora... con difficoltà schiva l'affondo, estrae la pistola e fa fuoco...
una, due, tre volte... ripetutamente, senza staccare il dito dal
grilletto... spara, spara, spara...
Il mostro grida, indietreggia in aria, volteggia e ridiscende dall'altra
parte... verso Sobral.
La donna apre il fuoco, accanto a lei compare Atreides... e i proiettili
fischiano rimbalzando contro l'armatura a corteccia del mostro...
John si strappa un lembo della casacca premendosi la ferita aperta... mentre
tutto rotea nella sua tesa impedendogli di pensare in modo lucido...
Poi... ecco un nuovo rumore.
Sono passi.
PASSI!
Dal corridoio dall'altra parte compare un gruppo di persone tra i quali
immediatamente riconosce Vov.
"Allontanatevi da lui!" Urla l'uomo caricando quello che sembra un
lanciagranate.
John si volta e nasconde la faccia dietro un braccio.
Poi un'esplosione gli ferisce le orecchie e tutti i suoni scompaiono.
Quando John torna a guardare, una lieve cortina di fumo aleggia nell'aria.
Al di là, compaiono i resti maciullati del mostro.
John non riesce quasi a crederci.
E' morto! Quel figlio di puttana è morto...
Clarissa
Lei sa che non avranno scampo.
Sta scendendo la notte fuori... tra poco verranno GLI ALTRI.
Anche Clement lo sa e con lui i suoi compagni sopravvissuti al massacro
della base...
GLI ALTRI. Quelli che loro chiamano I CACCIATORI DI CARNE.
Creature immonde vestite dei cadaveri degli uomini che uccidono... esseri
infernali che non riesce nemmeno a definire...
Il maggiore Atreides sta farneticando a proposito di una missione... ma per
quanto la riguarda, non ha intenzione di stare ad ascoltare le sue cazzate.
La sua attenzione in realtà è calamitata altrove... da quall'uomo, bello,
moro e con gli occhiali scuri... Hyrwinn Levantes.
Lo conosce.
O meglio, lo conosce suo padre. Insieme hanno fatto degli affari... e questo
fa di lui un punto interrogativo. Che ci fa un trafficante di armi in un
gruppo come quello?
Hyrwinn si accorge del suo interesse ma fa finta di niente.
Prima o poi, riflette Clarissa, parleranno.
Sono circa due mesi che non vede suo padre... forse lui saprà dirle come se
la passa...
Hyrwinn
Quella donna... è la figlia di Mario Ascardi, ne è sicuro. Di lei non sa
molto, tranne il fatto che odia suo padre e fa i lavori sporchi per
l'alleanza alla quale ha dedicato la sua vita. Per rifiuto dell'illegalità
in cui suo padre l'ha sempre costretta a vivere... Clarissa Ascardi ha
finito per diventare peggio di lui. E' una spia, un'assassina, una ladra,
tutto ciò che fino a pochi anni fa odiava... ora lo E'.
Hyrwinn ha studiato la sua cartella a suo tempo, quando si è trattato di
combinare l'incontro con Ascardi.
Che lui sappia, Clarissa non ha idea degli ultimi eventi...
Hyrwinn rivede con gli occhi della mente quella sera... l'appuntamento con
Mario Ascardi... lo scambio... la trappola... e poi il tragico conflitto a
fuoco.
Tragico... per Ascardi.
Hyrwinn stesso lo ha ammazzato, sparandogli in gola prima che lui potesse
estrarre la sua arma.
Se Clarissa sapesse...
Improvvisamente Hyrwinn è a disagio...
Hadiya
Cos'è?
Quell'ombra... là fuori... cos'era?
Eccola! Di nuovo... eccola!
Hadiya afferra la radio.
"Maggiore!" chiama, respirando troppo in fretta. "Maggiore, sono Hadiya!
Passo!"
"Bzzzzzzz...."
Dannazione... ancora interferenze!
L'ombra si muove... là fuori.
Un'altra! E ancora una... ma sono tantissime... troppe!
Hadiya solleva il fucile automatico selezionando la raffica.
Tira un profondo respiro... convincendosi che ce la farà, che tutto è alla
sua portata, come le è sempre stato insegnato.
Poi... un suono metallico spezza il silenzio.
Qualcuno ha iniziato a martellare contro la parete della navicella... e sta
cercando di entrare!
Ken
"Dobbiamo tornare alla nave!" Ordina Ken, cercando di guadagnarsi
l'attenzione generale, che sembra molto più interessata al cadavere del
mostro ai loro piedi. "Decolleremo immediatamente!"
Afferra la radio e chiama Hadiya.
Dall'altra parte c'è solo un fastidioso ronzio...
Ken si dirige verso il corridoio, poi si ferma sulla soglia.
"Andiamo!" Ordina. "Che state aspettando?"
Ma c'è una strana aria tra i suoi soldati...
Le loro espressioni sono vacue... i loro occhi spenti fissano il vuoto...
Uno solo di loro sembra essere in sé.
Ken non ne ricorda il nome però...
"Clarissa!" E' la voce dell'altra donna, Velentine. "Che succede?"
Ken si fa avanti.
"Svegliatevi tutti! Svegliatevi!"
Clarissa si guarda intorno, spaesata.
"E' la voce della Primogenita!" Esclama, prendendo a schiaffi Clement.
"Svegli, forza!"
"La Primogenita?" Ken non capisce, ma capisce invece che quegli uomini vanno
svegliati con la forza.
"La Primogenita, figlia di Ilian! - Risponde Valentine, riportando Fairbanks
alla realtà. "Svegliati, soldato!"
A uno a uno vegono tutti risvegliati da quello strano stato di trance... ma
Ken continua a non capire.
"Parlatemi di questa Primogenita, chi è?"
"E' la prima dei figli di Ilian." Risponde Valentine, estremamente cupa. "E'
la più spietata e potente dei suoi figli. E ha il controllo della base!"
Ora tutto è più chiaro...
"Ha dei poteri psichici molto forti..." spiega ancora Valentine. "Per questo
dobbiamo sempre stare in guardia e controllarci a vicenda..."
Ora sono tutti in sé, ma disorientati.
"Che diavolo è successo?" Vov sembra per la prima volta fuori posto
"Maggiore, che è successo?"
"Poi vi spiegherò." Risponde in fretta. "Ora dobbiamo..."
In quell'istante qualcosa esplode nello spazioporto, mandando in frantumi
tutti i vetri del corridoio.
Hadiya
E' bastato così poco... non si è accorta di nulla.
L'irruzione all'interno, mille occhi e mille denti vorticanti in aria,
l'hanno travolta, straziata, dilanziata, mentre lei tentava di sparare...
sparare... finché la morte non è arrivata e le sue mani hanno afferrato una
bomba a mano nella cintura e l'hanno innescata...
Poi non c'è stato più nulla.
Né il dolore, né la paura.
Soltanto l'eterno.
Ajtana
Hadiya è morta... è saltata in aria con la nave.
Questo significa che sono tagliati fuori dalle comunicazioni con Luna.
Le loro radio sono fatte per comunicare tra loro a distanze non superiori ai
cinque chilometri...
Dovranno trovare un altro modo per contattare Fredrickson... e per scoprire
se il cecchino dice la verità.
Per il momento comunque, questo è l'ultimo dei loro problemi.
Là fuori, infatti, nel buio... si aggirano strane figure... ombre spettrali
che sembrano stiano circondando la base.
I loro movimenti sono indistinti, la tenebra li nasconde... ma sono tante...
di questo è certa. Troppe.
"Sono i Cacciatori di Carne." Mormora Clement, costernato. "Signori e
padroni dei Necroangeli... e allo stesso tempo loro servitori. L'Oscura
Signora... Ilian, si serve di loro come dei suoi Figli... e loro le
procurano carne umana per la creazione dei suoi servi... i Servi del
Sangue!"
Ajtana non ha mai avuto tanta paura come adesso nella sua vita...
Fumiaki
Onore nel coraggio.
Onore nella vittoria.
Onore nella sconfitta.
Onore nella morte.
I Quattro Comandamenti del suo Ordine gli impongono di vivere la sua vita
con onore. Fumiaki è un Cacciatore di Demoni... e il suo mestiere lo sa fare
bene, oltretutto gli piace.
E' lì per quello... per sterminare i demoni che hanno presso possesso della
Base Phoenix ma se l'Alleanza avesse
saputo A CHE PUNTO fosse compromessa la base... avrebbe mandato uno
squadrone della morte, anziché un solo uomo.
Forse Fredrickson l'ha capito... forse è per quello che Atreides e gli altri
sono lì.
Ma Fumiaki sa per esperienza che non tutto ciò che appare è come sembra. Le
ombre nascondono altre ombre...
E lo sguardo che vede in alcuni di quegli uomini, gli fa capire
immediatamente che questo è uno di quei casi...
Justin
La prima cosa che hanno fatto è stata salire al terzo livello, quello più
alto e rimasto intatto, isolarlo dal resto della base e ripristinare tutte
le funzioni grazie al generatore d'emergenza e al centro di comando del
computer centrale.
Così hanno potuto riportare l'ossigeno all'interno di tutto il terzo
livello, la corrente elettrica e il riscaldamento.
Il freddo iniziava a farsi sentire.
Seconda cosa, hanno scansito l'intera base con gli scanner, appurando che
esistono zone nel primo e secondo livello dove appaiono grosse
concentrazioni di puntini rossi... e i puntini rossi sono il Male.
Nel terzo livello poi, ci sono le dispense per i rifornimenti nelle zone
cucina e mensa, tre bagni, due laboratori, tre camere private con quattro
letti in ognuna e una piccola armeria.
Insomma, Justin è soddisfatto... non potevano trovare rifugio migliore...
almeno fino a domani.
Dopo... è tutto nelle mani di Ilian.
Valentine
Si sente a disagio... in molti sensi.
Innanzitutto sono in trappola... sebbene apparentemente la situazione sia
migliorata... la realtà è che la fine è soltanto rinviata... e non di molto.
Fuori, nel buio, ombre di creature immonde si contorcono danzando nel loro
mondo di tenebra...
Stanno omaggiando Ilian con i loro canti funebri... e presto entreranno a
prenderli.
Si stanno preparando tutti a fondo... equipaggiandosi fino ai denti di armi
e bombe a mano, ma non basterà.
Valentine ha questa certezza...
Si sente osservata... si volta, e incrocia lo sguardo di Faribanks.
Il ragazzo è affascinato da lei, Valentine se n'è accorta da un pezzo... ma
la cosa la fa appena sorridere.
Dentro, la sua anima è perduta... terrorizzata... schiacciata dalla triste
conaspevolezza del destino che li attende tutti...
Jim
Entrano all'improvviso, squarciando le pareti con un impeto devastante,
urlando, gridando, sprizzando sudore, rabbia e sangue dai pori, colpendo e
fendendo, con zanne, lame e artigli... le ali che sbattono, loro che urlano,
scappano, Atreides che apre il fuoco per primo contro le bestie alate,
Necroangeli maledetti, Jim che corre fino alla porta e guarda oltre, al di
là... dove si staglia la sagoma ciclopica di una creatura al limite
dell'apocalittico, un bestione alto tre metri e largo altrettanti, fatto di
fasci muscolari scoperti e pezzi di carne umana attaccati al corpo come
armatura... due occhi bestiali rossi e oro e in testa corni minacciosi che
ne esaltano la possenza... e poi urla ancora, dietro di lui... Jim che corre
via mentre il mostro fa il suo ingresso nella stanza, tirandosi dietro la
porta divelta... Sobral che spara ai Necroangeli e corre dall'altra parte
della stanza, Mayer e Vov che si uniscono a lei mentre Fairbanks e Kohl
scappano giù per le scale... verso il livello inferiore... sciocchi!
Sciocchi! Senza maschere, senza niente... sciocchi!
E poi ecco Blake, Clement e Hyrwinn... eccoli passargli accanto per
fronteggiare il bestione... i proiettili volano, rimbalzano, le finestre
vanno in frantumi... le finestre! Anche il terzo livello compromesso... via,
l'ossigeno sfugge via... e ora devono recuperare le maschere! Le maschere!
Dove sono le maschere, dannazione? Dove le hanno lasciate?
Christian
E' il Cacciatore di Carne... i pezzi di corpi umani che si trascina addosso
ne sono ampia testimonianza.
Christian ne è nauseato.
Apre il fuoco contro quella belva assetata di sangue, subito affiancato da
Van Muren.
Nonostante la sala esploda per il rumore e ils angue colori le pareti del
nero sangue del mostro, esso non si ferma... avanza verso di loro ridendo...
RIDENDO!
Alza le enormi mani e le abbassa ferocemente su di loro...
Christian tira via Van Muren appena in tempo per evitargli la
decapitazione... ma allo stesso tempo si accorge di altro...
Dalle scale emergono nuovamente Fairbanks e la ragazza... corrono a
perdifiato... e li capisce subito il perché.
Dietro di loro emerge una creatura fatta di carne viva e sangue lucido che
brilla sotto le luci dei neon...
La creatura si agita in modo frenetico muovendosi come una mantide assetata
di morte... e balza in avanti per fermare le sue prede...
Christian punta il fucile da quella parte e fa fuoco due volte.
L'essere viene travolto dai colpi e finisce contro la parete del corridoio,
accasciandosi a terra morente.
Ma è solo un attimo... poi dalle scale emergono altre creature come
quella... sanguinanti e frementi...
Le vetrate s'infrangono ancora e nuove ali sbattono nell'aria, ammantando le
loro prede con i loro mantelli di morte.
Christian si tira in piedi a fatica mentre l'aria inizia a farsi
irrespirabile...
Si gira dall'altra parte...
Dalla soglia dell'altra stanza emerge Michail Vov.
"Di qua!" Urla a gran voce. "C'è una via d'uscita! Presto!"
Konrad
Follia.
Non ci sono vie d'uscita.
Quelle scalette portano al terrazzo dell'edificio... e all'aria aperta, dove
moriranno in breve tempo.
Konrad non farà la fine del topo.
Carica l'arma e riprende a far fuoco, spietato come non mai, contro quelle
cose orrende e abominevoli che infestano la base...
Devono morire.
Morire.
Morire tutte.
Bastarde cose senza nome, figlie di una gran puttana!
Konrad non pensa, ma parla.
Sta urlando a squarciagola e non se ne accorge neppure...
"Figli di puttana!" urla senza rendersene conto "Figli di puttana!"
A un tratto si rende conto che se quelli sono i Figli di Ilian, allora
Konrad sta insultando direttamente la Signora del Vuoto...
Come in risposta a questo suo timore, il Cacciatore di Sangue, ancora in
piedi, si getta su di lui con le braccia protese per afferraro.
Blake lo tira via mentre Clement e Mayer tempestano il mostro con
sventagliate di mitra e colpi da elefante...
"Via! " è la voce di Vov. "Di qua!"
Konrad decide che tutto sommato, vale la pena dargli retta.
Hyrwinn
Stanno correndo su per le scale... ma molti di loro non hanno nessuna
maschera.
Hyrwinn è tra i fortunati ad averla... e come lui Clarissa Ascardi, che lo
precede di un passo.
E' una ragazza molto bella, dura e affascinante... di cui Hyrwinn teme lo
sguardo.
Se sapesse che ha ucciso suo padre...
Grida agghiaccianti lo scuotono profondamente, catapultandolo nella realtà.
Hyrwinn termina la sua fuga all'esterno, sul terrazzo dell'edificio.
Si gira ma non vede né Fairbanks, né Kohl, gli ultimi della fila.
Poi eccoli emergere dalla penombra mentre alle loro spalle gorgheggiano
strane voci sussurranti...
"Chiudi!" gli urla Fairbanks passando dopo la ragazza. "Chiudi!"
Hyrwinn chiude la porta di ferro appena in tempo...
Quacosa vi sbatte contro gemendo procurando alla porta blindata un profondo
bozzo in rilievo.
"Non respiro!" è la voce di Mayer.
Hyrwinn si gira.
Come lei stanno molti altri suoi compagni... accasciati al suolo
agonizzanti...
Hyrwinn non sa che fare.
Samuel
Non se ne sono accorti.
Non hanno fatto caso a lui... alla sua ASSENZA.
Samuel si guarda intorno.
Necroangeli, Cacciatori di Carne, Angeli di Sangue... tutti gli girano
attorno pronti a sbranarlo... e a nutrirsi di lui.
Samuel è pronto al sacrificio.
E' questa la sua missione in fondo.
"O'Leary!"
E' la voce di Atreides.
Samuel si volta: il maggiore è in cima alle scale con accanto il cecchino.
Ha il viso disperato.
Samuel estrae un pugnale sollevandolo di fronte a sé... poi pronuncia una
serie di parole incomprensibili...
Il pugnale emana una luce sfolgorante... che fa gemere le creature oscure...
ma un istante dopo è già spenta.
Samuel solleva il pugnale... tira un profondo respiro e se lo conficca nel
cuore. Un colpo secco, istantaneo.
Incrocia per un attimo lo sguardo di Jim Jackson... il quale è allibito.
Avrebbe dovuto uccderlo, Samuel lo sa... ma è arrivato tardi.
Samuel deve morire qui, ora, per propria mano... per mano del Pugnale di
Nathaniel... per immolare se stesso al fine di ridare vita e speranza
all'umanità intera.
Lentamente Samuel perde i sensi, crollando al suolo per sempre.[/b]
Jim
Non capisce cosa sia accaduto... perché o'Leary si è ucciso?
Ma le sue perplessità durano così poco... le forze scemano e si rende conto
che i gas venefici terrestri lo stanno contaminando.
Risale lentamente le scale, accanto ad Atreides, mentre le creature del Male
banchettano col corpo di O'Leary... poi tutto si fa appannato.
Sente soltanto la porta di metallo sbattere alle sue spalle...
Michail
Quello che emerge dalla notte, che fa tremare la terra al suo passaggio...
che scuote le loro anime fino a ridurle in frammenti di cuore distrutto dal
destino manifesto... è un URO SACRO.
Improvvisamente Michail sente che non tutto è perduto.
Corre a soccorrere i compagni svenuti... Mayer, Van Muren e tutti gli
altri...
Gli unici ancora in piedi come lui sono Hyrwinn, Atreides e Blake.
L'Uro Sacro è vicino...
Poi la porta che dà sulla terrazza si spalanca e dalla base esce
l'inferno...
Hyrwinn
Dall'Uro Sacro partono colpi d'artiglieria pesante... e la terrazza esplode
sotto i colpi dei Crescentian.
"Salite!" Urla uno dei guerrieri che riesce a intravedere nel buio con
un'inflessione chiaramente difettosa. "Forza!"
"I nostri compagni!" Esclama Blake "Non possiamo lasciarli qui!"
L'Uro Sacro si piega abbassandosi a livello della terrazza e il Crescentian
balza sul pavimento della base.
"Tu!" Esclama guardando Hyrwinn. "Morte a tutti gli Eretici!"
Hyrwinn è strabiliato.
E' dunque lui il contatto?
Poi dall'Uro Sacro scendono dei barellieri che si affrettano a caricare i
corpi stesi a terra, mentre l'artiglieria continua nella sua opera di
bombardamento, seminando panico e morte tra le creature del male.
Quando anche l'ultimo di loro è stato trasportato "a bordo", ovvero in
groppa all'animale, Atreides dà l'ordine di salire.
Hyrwinn non esita ad obbedire.
Qualcosa gli sfreccia accanto e una mano lo tira via.
Uno dei barellieri Crescentian viene travolto e precipita nel vuoto.
L'altro perde l'equilibrio e molla la presa, lasciandosi sfuggire la barella
su cui giace Clement.
Blake si getta in avanti per afferrare l'amico ma lo manca per un soffio...
e Justin Clement precipita nel vuoto assieme alla sua barella, schiantandosi
sull'asfalto della base da un'altezza di circa nove metri.
"Noooo!" Grida Blake mentre Hyrwinn lo tira via.
L'Uro Sacro si rimette finalmente in piedi, mentre l'artiglieria lancia
l'ultima granata sulla terrazza, facendo piazza pulita degli ultimi esseri
infernali.
Poi, la bestia si volta, dirigendosi lontano dalla base
Phoenix.
Ann
Riapre lentamente gli occhi.
Una fioca luce rischiara l'ambiente in penombra...
Riconosce degli utensili e dei soprammobili di fattura indigena, de mobili
di legno... delle carte sparse... e una tenda.
Ann è all'interno di una tenda da campo.
Al momento è sola.
La cosa strana è che respira normalmente, senza bisogno della maschera ad
ossigeno.
Si tira su a sedere sul letto di paglia dov'era distesa e si alza in piedi.
E' come stordita... così avanza piano, un passo dietro l'altro, cercando di
restare in equilibrio.
I suoni le giungono ovattati... ma quando scosta la tenda, non solo viene
accecata da un bagliore sfolgorante, ma l'aria stessa che la investe è
fresca e pura...
Riesce a fatica ad abituarsi a quella luce... finché, guardando tra le
foglie di alte palme, non si rende conto che quello è il sole.
Il sole!
Sulla Terra! Dove tutto è avvolto in una cappa di fumo venefico!
Il sole...
"Fantastico, vero?"
E' la voce di Michail Vov.
Ann si gira e incrocia il suo sorriso.
"Ma dove..." Ann s'interrompe, notando anche il resto dell'ambiente
circostante... e così vede i nomadi Crescentian, i loro carretti di frutti
appena raccolti, le canzoni degli zingari, i balli delle giovani
odalische...
Improvvisamente le sembra di esser precipitata in un mondo fatato.
"La chiamano Oasi di Rha" le spiega
Vov "ma non ne so ancora molto. In qualche modo... è protetta dai loro
DEI... almeno così dice il Profeta. E grazie a questa protezione, hanno
sole, aria respirabile, frutta e pesce a volontà."
Ann è sbalordita.
"Tu non ci credi, vero?"
"Io credo che in qualche modo riescano a sopravvivere... e credo che
qualcuno, non so come, li aiuti a mantenere la vita in quest'oasi."
Ann si guarda di nuovo attorno, poi si rivolge a Vov.
"E gli altri?"
"Stanno bene." Si affretta a rispondere. "Abbiamo perso Clement però...
lassù, sulla terrazza. E' caduto di sotto."
Clement.
Ann non lo conosceva abbastanza da patire la sua mancanza... tuttavia sente
di dover provare dispiacere per lui... per quello che ha passato.
"Che cos'è successo lassù?" Domanda infine, rendendosi conto di non sapere
un bel niente su come si sono svolti i fatti.
"Vieni." Fà lui di rimando. "Sa per iniziare una riunione. Saprai tutto."
Ken
Un piazzale polveroso, al centro del mercato, attorno a un lungo tavolo a
mezzaluna.
Al centro siedono Harlik Kheran e Nabombo Nzuma, rispettivamente il
capotribù di questo stanziamento Crescentian e il Profeta del villaggio.
Ken siede accanto a loro, in qualità di rappresentante dell'Alleanza, mentre
all'altro lato del tavolo sono disposti gli altri.
Hyrwinn, Jackson, Vov, Mayer, Sobral, Van Muren, Blake, Fairbanks, Khol, e
Ascardi.
C'è Kheran in piedi e sta parlando tenendo attenta l'attenzione generale.
"...Fredrikson, lui ci ha messo in guardia circa l'arrivo di una spedizione
militare. Ci ha detto che avremmo dovuto contattare quest'uomo... " così
dicendo mostra la foto di Hyrwinn Levantes "e riferirgli il suo compito."
"E quale sarebbe?" Fa Hyrwinn, ignorando che la cortesia Crescentian impone
di tacere finché il capotribù o un altro membro della tribù non ha finito di
parlare.
Due guardie gli puntano le lance contro la schiena e Kheran fa un cenno
della mano per comunicare ai suoi uomini di fermarsi.
"E' nostra usanza non interrompere MAI chi sta parlando. " Spiega Nzuma, il
Profeta.
Hyrwinn china la testa, in segno di scusa.
"Perdonatemi. Non lo sapevo."
"...il tuo compito, Levantes, è piazzare le testate nucleari che trasporti
nei sotterranei della base, in un posto chiamato Abisso di Tenebra."
Hyrwinn è allibito e con lui gli altri.
"Testate nucleari?" fa Van Muren, inorridito. "E' questo che trasporti?"
"TACETE!" Quasi grida Kheran. "Vi è tanto difficile rispettare le nostre
usanze?"
Van Muren china la testa, a metà tra la rabbia e l'imbarazzo.
"Tu invece... "riprende Kheran, indicando il cecchino "dovevi uccidere un
uomo, esatto? Puoi rispondere."
"Troppo tardi." Mormora Jim. "Ha fatto tutto da solo."
"Si è ucciso?" Domanda Kheran.
"Sì."
"Cosa ha usato per farlo?"
"Un pugnale. " Risponde Jim, perplesso.
"Dov'è ora il pugnale?"
"E' rimasto là, credo."
Segue un attimo di silenzio.
"Questo non va bene." riprende Kheran "Fredrickson mi aveva avvertito che O'Leary
avrebbe cercato di uccidersi. Andava fermato. Il pugnale andava recuperato e
portato via."
"Posso osare una domanda?" Interviene a un tratto Ken.
"Concessa." Risponde Kheran.
"Tu sai qual'era il compito di O'Leary?"
"Sì. " Risponde Kheran. "Siamo stati noi a contattare l'Alleanza e a
chiedere aiuto per quanto stava accadendo quaggiù. Fredrickson aveva
affidato a O'Leary una missione importante. Doveva servirsi del Pugnale di
Nathaniel per uccidere Colui che Regna nell'Abisso... Karnack il Carnefice,
gran nefarita di Ilian. Ma O'Leary era da tempo posseduto dall'Oscura
Simmetria e per questo aveva mandato un uomo a ucciderlo... Tu." Indica
Jackson. "Morto lui, noi avremmo contattato Levantes affinché recuperasse il
pugnale, lo consegnasse a noi in modo da darci l'arma per uccidere Karnack e
facesse saltare la base."
In quel momento Vov si alza in piedi, protendendo la mano verso il capotribù
col palmo in giù.
"Che significa?" Fa Kheran, incollerito.
"Sai cosa significa." Risponde Vov, sgarbato. "E' il vostro modo di opporvi
a una dichiarazione ufficiale. Io ho un'altra versione dei fatti...
Fredrickson ha incaricato il sottoscritto di sorvegliare le mosse del
gruppo... perché c'è un traditore! Il traditore lavora per voi... il suo
compito è portare il Pugnale di Nathaniel a te, Kheran... ma Fredrickson mi
ha spiegato che questo non deve accadere... perché TU lo useresti per i tuoi
fini personali... mentre soltanto O'Leary avrebbe potuto usarlo, grazie ai
suoi poteri..."
"Che stai farneticando?" Kheran è rosso di rabbia. "Quali poteri?"
"Voi tutti credete sia morto. "Vov appare sicuro delle sue parole "ma è uno
sbaglio. O'Leary è VIVO... almeno il suo spirito lo è... egli infatti è ora
racchiuso nella lama del Pugnale... in attesa che venga portato a Karnack
come simbolo di vittoria sugli umani... e quando questo accadrà, lo spirito
di Nathaniel stesso uscirà dalla lama per annientare Karnack e il suo potere
oscuro! Solo così sarete liberi... Kheran!"
Il capotribù è paonazzo in volto
"Tu... TU! Arrestatelo!" Grida ai suoi uomini. "E buttatelo nelle celle
nere!"
Due guardie si piazzano dietro Vov, puntandogli contro le loro lance.
"Kheran, aspetta!" Fa Ken alzandosi in piedi. "Forse Vov non dice la
verità... ma non può essere arrestato se non dimostri che mente! "
"Da noi le leggi funzionano diversamente..." mormora Kheran, infuriato.
"Taci, dunque o finirai con lui in cella!"
Ken gli si mette di fronte.
"Vov è un mio subordinato. Il mio pilota. Non verrà toccato a meno che IO
non lo decida! Se vuoi che la nostra collaborazione vada avanti... se vuoi
che Fredrickson continui a ritenerti un alleato anziché un nemico... non
devi toccare quell'uomo, Kheran!"
La tension e è palpabile... Ken non riesce a capacitarsi di aver detto
quelle parole... ma è il capo di quel gruppo e loro sono sotto la sua
protezione.
Ha una responsabilità... ed è la salvaguardia delle loro vite.
"D'accordo. " Parla finalmente Nzuma. "Vedo nei tuoi occhi sincerità... e
coraggio. Doti importanti in un capo. Il tuo uomo resterà con te... ma il
Pugnale ci appartiene... Fredrickson lo sa.
"E' così. " conferma Kheran "Appartiene alla Terra e qui deve tornare. E'
vero tutto quello che ha detto il tuo amico... eccetto una cosa. Fredrickson
ci ha promesso di restituirci il Pugnale... ci ha promesso che O'Leary
sarebbe stato ucciso e che un uomo inviato da lui ce lo avrebbe consegnato
in cambio del nostro aiuto a piazzare le testate all'interno della base."
Ken non capisce.
Quali sono le reali intenzioni di Fredrickson allora?
Usare il Pugnale di Nathaniel per uccidere Karnack, poi recuperare la
Reliquia facendo uccidere O'Leary da Jackson, far consegnare la stessa da
Hyrwinn a Kheran e far saltare la base con le testate di Hyrwinn grazie
all'aiuto Crescentian?
Ma perché questi marchingegni?
Perché mascherare il tutto dietro un'azione militare di slavataggio?
No, qualcosa non quadra... il cecchino aveva ordine di uccidere O'Leary
SUBITO... appens sbarcati. Dunque NON DOVEVA uccidere Karnack...
Ken incontra lo sguardo di Hyrwinn, poi quello di Jackson, infine quello di
Vov.
Devono parlarne in privato. Loro quattro. Loro soltanto.
"Chiedo una pausa." Esordisce all'improvviso. "Devo conferire coi miei
uomini, Possiamo avere mezz'ora prima di riprendere il Consiglio?"
Nzuma annuisce.
"D'accordo." acconsente Kheran a malincuore. "Torneremo tra mezz'ora.
Pensate bene a cosa direte... la legge Crescentian è dura con chi tenta di
aggirarla!"
Michail
"E' così." rivela ai compagni in attesa di riprendere il consiglio "O'Leary
è morto ma il suo spirito no. Il potere di Nathaniel lo tiene con sé... da
tempo o'Leary era preda di incubi perché l'oscurità mirava a impossessarsi
di lui... così si è sacrificato dietro richiesta dello stesso Cardinale di
Luna! La sua presenza dentro la lama del pugnale permetterà allo spirito di
Nathaniel di catalizzare i suoi poteri e convogliarli all'esterno. Tutto ciò
che dobbiamo fare è piazzare quelle cariche... ma uno di noi dovrà
recuperare quel pugnale perché solo uno spirito giusto può scatenare il
potere che ora vi risiede! Serve anche un catalizzatore esterno oltre a uno
interno!"
"E chi sarà il martire?" Fa Jim, sprezzante.
Michail lo guarda fisso negli occhi.
"Io."
Konrad
I quattro tornano. Il consiglio si riunisce. Si decide.
Domattina torneranno alla base Phoenix
guidati da Kheran.
Penetreranno all'interno, scenderanno di nuovo nelle viscere ultraterrene
della Terra... nell'Abisso di Tenebra... piazzeranno le cariche, ruberanno
il Pugnale di Nathaniel dalle mani sporche di sangue di Karnack il
Carnefice, stuzzicando l'apostolo Ilian, rischiando cento volte di morire...
e torneranno. Tutti tranne Vov, che resterà, immolandosi alla causa
dell'Alleanza.
Quel fottuto eroe del cazzo...
Konrad ha i suoi piani però... e alcune cose dovranno andare diversamente da
come sono state programmate...
Valentine
La notte Crescentian trascorre all'insegna dei festeggiamenti. Oggi, a
quanto ha spiegato loro 'Nzuma, è il centesimo giorno dell'anno secondo il
calendario Crescentian, giorno in cui ogni uomo e donna è legittimato a
comportarsi come meglio crede nei confronti degli altri sessi, unico limite
il rispetto per la vita.
'Nzuma ha spiegato che in questo giorno, secoli e secoli prima, venne olita
la monogamia in quelle regione inospitali che un tempo furono l'est
asiatico. L'umanità aveva fatto fatica a diffondere in quelle regioni il
culto della monogamia e dopo oltre un secolo di rispetto per quella che a
tutt'oggi è l'usanza comune, i Crescentian riportarono in vigore il culto
della poligamia.
Per questo si festeggia.
Valentine ne è affascinata.
Tanto quanto è attratta da John.
Il ragazzo le piace, è carino, simpatico, a suo modo goffo ma eroico... se
ne sente attratta.
Ora, mentre le ombre danzano nelle spire fiammeggianti dei fuochi accesi,
assieme alle danzatrici del ventre e ai ballerini Crescentian, Valentine
sorseggia il Succo di Mirto degli Altoopiani che le è stato servito.
La bevanda è fresca ma allo stesso tempo calda... calorosa, piccante...
Da quanto ha capito il Mirto viene speziato in modi indicibili... ma è
certamente afrodisiaco, proprio come dicevano le ragazze nomadi...
Ecco... John si avvicina, passando attraverso i balli tribali e i canti
delle odalische... e le si siede accanto.
E' rosso in viso, ha bevuto anche lui...
Valentine si guarda intorno... e tutto sembra girare.
I nomadi che le sono intorno ora le appaiono distorti... nudi e informi, che
si avvinghiano gli uni alle altre... e allora anche le mani di John si fanno
avanti, la sfiorano... e lei perde il controllo.
Si butta a terra con lui sotto, gli infila la lingua in bocca e affonda in
un bacio al limite del respiro... poi le sue mani scendono a slacciargli la
cinta mentre quelle di lui sguisciano sotto il suo corpetto afferrandole i
piccoli seni sodi...
...e tutto diviene nebbia, ombra e luce...
Hyrwinn
Se Clarissa sapesse... che lui le ha ammazzato il padre!
Il senso di colpa di Hyrwinn è immenso... specialmente ora che i loro corpi
sudati sono avvinghiati l'uno all'altro, davanti al falò... specialmente ora
che lui è dentro di lei... specialmente ora che sente di provare qualcosa
per quella donna... qualcosa che certo non è amore, ma attrazione fisica...
e senso del dovere.
Dovere che consiste nel proteggerla...
Per espiare una colpa - anche se la legittima difesa non è considerata tale
- deve proteggere lei...
"Scopami!" Le ripete lei sussurrando, leccandogli l'orecchio per eccitarlo
di più... mentre tutto si fa confuso, sfuggente... inafferrabile...
"Scopami, scopami!"
Hyrwinn capisce di aver imboccato una strada senza ritorno... non sa perché,
ma è così... e ciononostante non si ferma. Non può.
Non adesso.
Ajtana
Jim le è avvinghiato come un polipo sulla preda... le mani dell'uomo sono
possenti e la stringono forte... lei si sente un fuscello, in preda a un
vento impetuoso... le voci dei nomadi riecheggiano tutto intorno ma il
calore del fuoco fa evaporare ogni altra immagine... così lei vede solo il
petto scolpito dell'uomo che le è sopra e che preme per entrarle dentro...
fino in fondo all'anima... mente e corpo, corpo e mente... tutt'uno...
Si sente amata... Jim le ha salvato la vita... ma questo ora non conta, non
conta neppure che lei avrebbe potuto ucciderlo... conta solo questo istante,
questo rapporto intenso e totale, esaltato dalla potenza del Mirto degli
Altopiani...
Conta solo questo istante.
L'istante in cu l'orgasmo coglie entrambi all'unisono... facendole
raggiungere una vetta che credeva ormai dimenticata...
Michail
Ann è bellissima... i suoi movimenti sono sinuosi, eccitanti, i suoi capelli
ciondolano giù a ciocche coprendole a tratti gli occhi smeraldini... la sua
bocca è carnosa, rossa e accattivante... lo chiama, chiama le sue labbra...
e lui non si esime, la bacia con una foga sfrenata, mai prova prima...
Ma si rende conto del perché, è conscio del Mirto degli altopiani nelle sue
vene... ma non può fermarsi.
Sono nudi, un uomo e una donna attorno a un fuoco... ma non sono i soli,
l'intero villaggio è nudo, immerso nella passione più sfrenata... il giorno
del Centenario è un momento che Michail non vivrà mai più... lo sa bene e
quindi non può e non vuole tirarsi indietro, anche se l'idea, deve
ammetterlo, loha sfiorato più di una volta.
Ma Ann è straordinaria, la sua pelle a contatto con quella di Michail è
calda e madida... brilla lucente sotto i bagliori del fuoco... i seni grand
e i capezzoli turgidi lo chiamano... tutto di lei lo sta chiamando...
Michail si lascia andare... respiro nel respiro, fiato nel fiato... si
baciano, si amano... ora, adesso... prima che l'alba sorga troppo presto.
Ken
Le due donne Crescentian lo stanno trascinando in un impeto di sesso e
passione mai provati prima... il fuoco, il canto, le danze... tutto si
confonde mentre le due donne fanno di lui ciò che vogliono...
Ken intravee nel fuoco tutti i suoi compagni, ognuno coinvolto, esattamente
come lui, nell'abile sotterfugio dell'amore... di cui le donne
e gli uomini Crescentian sono maestri.
Persino Blake e VanMuren, che credeva irreprensibili, sono stati trascinati
nientemeno che dalle danzatrici nei loro sottili giochi erotici...
E' bene che tutto vada come deve andare... perché domani sarà un giorno
nuovo, terribile... e forse l'alba che presto sorgerà sarà l'ultima che lui
e i suoi compagni vedranno.
L'ultima.
Fumiaki
L'alba.
Il campo si risveglia dopo la notte trascorsa all'insegna del sesso sfrenato
e della passione del cuore e dell'anima...
Fumiaki non ha partecipato.
L'orgoglio samurai glielo impone.
E' rimasto appollaiato su un albero, senza bere il Mirto degli Altopiani,
sfuggendo così al delirio collettivo e preparandosi alla battaglia.
Perché oggi ci sarà battaglia.
Rientreranno alla base e scenderanno nelle viscere dell'Inferno.
Fumiaki comunque è pronto.
A qualsiasi cosa...
Jim
Il sole è sorto ma le nebbie di smog ne rivelano solo una pallida presenza.
Kheran guida l'Uro Sacro lungo la strada che porta alla Base
Phoenix.
L'ansia è crescente... ma Jim ne ha affrontate molte di battaglie... e
questa è solo l'ennesima, niente più.
Di questo cerca di convincersi... e poi c'è un'altra cosa che non gli va
giù.
Fredrickson l'ha usato ed è una cosa questa che proprio non sopporta.
Per non parlare del fatto che O'Leary si è ucciso impedendogli di portare a
termine il compito assegnatogli.
In ogni caso, l'Oscura Simmetria è implicata... e basta questo a convincerlo
a battersi contro di essa.
Jim è un patriota, a modo suo.
Antoine
Ciò che rende la sua mente libera è la consapevolezza.
Si può essere consapevoli di molte cose, ma è difficile che una di queste
cose sia la morte.
Antoine però è cosapevole della propria morte.
Lo è, come lo è del cadavere steso ai suoi piedi... solo che è LUI ad essere
morto... e il suo assassino, quello che un tempo era Kenji, è il corpo morto
dinanzi a lui.
Antoine lo sa. Si sono ammazzati a vicenda.
Solo che Kenji doveva essere un non-morto... e adesso è morto davvero mentre
lui... LUI!
E' lì, con la gola squarciata, il petto aperto in due, le viscere di
fuori... e il Necroangelo oscuro chino su di lui a rammendargli l'intestino
servendosi di un filamento di carne viva dal puzzo nauseabondo...
Lo sta curando, lo sta "ricucendo"!
Gli sussurra in una lingua che non dovrebbe conoscere, ma che invece
capisce... CAPISCE! ...che andrà tutto bene, che si risveglierà dal suo
torpore in una veste nuova... sarà un Eretico particolare, un Servo del
Sangue della necrosanta Apostola Ilian!
Sta rinascendo... in un corpo e in un'anima rinnovate... il dolore è solo
una sensazione vaga che va rapidamente perdendo forma nelle sue memorie... e
le emozioni lo abbandonano, tutte eccetto l'odio, la rabbia... la sete di
carne umana e sangue!
Ecco le sue uniche sensazioni... eccole!
Il Necroangelo gli dice che dovrà nutrirsi, che dovrà trovare le sue prede
nella base, perchè si stanno avvicinando e presto saranno qui.
Antoine risponde che va bene, lo farà.
Ucciderà le sue prede per cibarsi di loro e saziare la sua fame...
Ronald
La vista è cambiata... i contorni delle cose sono fluorescenti, verdi e
rossi... e non distingue i particolari, ma solo strane ombre... è come se
vedesse con gli infrarossi... e il deserto non offre molto come visione...
per cui deve entrare nella Base... tanto più che si sente male, lo stomaco
gli si torce dentro per la fame... Ronald ha bisogno di nutrimento, ora,
adesso!
La fame è così tanta... e l'idea di mettere i denti sulla carne... sulla
carne umana, lo eccita e gli fornisce l'adrenalina necessaria per andare
ancora avanti, strisciando tra le dune di roccia rossa...
Ecco il muro di cinta della base... qui troverà da mangiare... e sa già di
CHI dovrà nutrirsi... il Necroangelo gliel'ha promesso. Il cecchino e quella
troia di Sobral verranno risparmiati dalla furia di Ilian... saranno tenuti
soltanto per lui, per saziare la sua sete di sangue e di vendetta.
Ronald non capisce se la sofferenza che ha dentro sia dovuta alla sua nuova
condizione di non-morto o alla morte stessa... ma non ha importanza perché,
al contrario, SA che passerà quando troverà il cibo che cerca...
Al
Al alza la testa dal corpo maciullato di Hadiya.
Nutrirsi di quel corbo semicarbonizzato dall'esplosione non è proprio il
massimo, ma almeno ora si sente meglio.
Dopo la morte, la nuova vita è stata una sorpresa inaspettata... il ricordo
delle ali nere dell'angelo della morte steso su di lui è ancora vivido nella
sua testa.
Al sa di dovergli l'esistenza, sia essa vita o non-vita.
Non importa.
Ilian lo ha risparmiato e per questo egli le sarà fedele da ora e in eterno.
Al strappa via un altro pezzo di carne dal collo del cadavere.
E' come mangiare del pollo bruciato dal microonde... ma pazienza.
Presto verrà altro cibo... i Necroangeli gliel'hanno comunicato poco fa...
il cibo sta arrivando!
Nabombo
Il Profeta alza gli occhi al cielo grigio della Terra.
Tra le nubi ammassate in cielo vede chiaramente il futuro di quegli uomini.
Stanno camminando su un sentiero tortuoso che li porterà dritti alle porte
dell'Inferno... e su quella strada incontreranno nemici nuovi e vecchi...
Tuttavia non riesce a vedere oltre.
Tra le pieghe del tempo non sempre si può leggere... ci sono angoli bui,
punti morti che solo le scelte degli uomini, il loro libero arbitrio,
possono colmare.
Ed è proprio verso uno di questi punti morti che Kheran e i White Tigers si
stanno dirigendo...
Ken
La Base Phoenix è spazzata dal
vento...
Laggiù sull'asfalto dello spazioporto la sua astronave esala i fumi
dell'esplosione... il metallo è bruciato, nero e irriconoscibile.
Quello che devono fare è sperare che la cabina in amianto dove sono tenute
armi e armature sia ancora integra.
Si avvicinano con estrema attenzione, ma tutto appare silenzioso e morto...
Ken, Hyrwinn e Fairbanks setacciano i resti...
Macerie, pezzi di lamiere, sedili ridotti al telaio, tutto è in uno stato di
devastazione...
"Maggiore!" La voce di Faribanks richiama Ken all'attenzione.
Ken si dirige verso il suo soldato...
Sotto di lui il corpo carbonizzato di Hadiya... almeno un pezzo, poiché è
senza arti... e non si vedono da nessuna parte.
Qualcuno o qualcosa li ha portati via... strappandoglieli dal corpo...
"I cacciatori di carne" commenta Blake, alle loro spalle. "Mangiano i morti
così come i vivi... "
Ken alza lo sguardo... e vede ciò che cercava.
Un cubo metallico è sopravvissuto all'esplosione... lì dentro troveranno le
armature d'ordinanza dei White Tigers... e tutte le loro armi che la Bauhaus
gli ha fornito a proprie spese.
John
Le armature corporee dei White Tigers sono qualcosa di eccezionale... pari
per bellezza soltanto a quelle dei Rangers Venusiani...
Bianche e grigie secondo le tonalità del metallo, che è lavorato dai
migliori impianti tecnologici della Bauhaus, con un elmo a forma di tigre
che ricorda molto il teschio bianco dei Rangers Venusiani... sono esempi di
possenza in tutto e per tutto.
I caschi dispongono di uno speciale filtro che rende l'aria esterna
respirabile all'interno e la parte interna dell'armatura è studiata per
rendere stabile la temperatura interna indipendentemente dal clima esterno.
Leggera molto più di quella dei Rangers, forse meno efficace ma
indubbiamente più bella da un punto di vista estetico, ha un sottile strato
di corazza anti-perforazione all'altezza del torace che permette di
resistere a laser, proiettili perforanti e leggere esplosioni.
John non sta più nella pelle...
E' da quando è partito che desiderava indossarla... e ora quel momento è
giunto.
Valentine lo guarda affascinata... e lui si sente fiero come mai prima
d'ora...
Con la morte dei loro compagni, anche gli altri hanno potuto indossare le
armature, tranne naturalmente Kheran e i suoi brotherhound, che si sono
sdegnosamente rifiutati di metterle.
D'altra parte, pensa John, avrebbero difficoltà di movimento e non ci sono
certo abituati...
Ecco... ora il maggiore chiama tutti a raccolta.
E' il momento.
Stanno per entrare nella base... ancora una volta.
Clarissa
Compatti, avanzano dentro la base.
Non c'è suono nell'aria, non c'è minaccia... ma lei sa che è proprio in
quella calma apparente la minaccia... il pericolo mortale...
I Necroangeli sbucano dal nulla, se n'è accorta a sue spese... o meglio a
spese dei compagni che le sono morti attorno...
L'armatura che indossa è terribilmente scomoda e pesante ma una cosa è
certa: se i Necroangeli la prenderanno, faticheranno un bel po' a sollevarla
da terra... così come a dilaniarla.
Per questo, nonostante si senta terribilmente impacciata, si sente anche
molto sicura.
Un passo, uno ancora... nel corridoio, Vov e Atreides davanti, Blake e
Fairbanks in coda a coprire le spalle di tutti.
Stanza, salone, tavoli, sedie e via dicendo... poi corridoio, scale che
salgono... e che scendono.
Laggiù, da qualche parte, l'inferno li sta aspettando paziente.
"Coraggio!" Le parole di Atreides le giungono distanti e senza significato.
"Dobbiamo scendere!"
Clarissa non pensa a un'alternativa, non c'è in realtà... non pensa neppure
a scappare o a qualsiasi altra cosa... non pensa e basta, si limita ad
obbedire.
E così gli altri.
Burattini nelle mani del destino i cui fili troppo spesso finiscono con
l'intrecciarsi tra loro...
Ma non deve accadere stavolta.
Ecco... il maggiore ha inziato a scendere le scale.
Antoine
Carne. Carne. Carne...
Sangue. Sangue. Sangue...
Odore... nell'aria di prelibatezze... carne e sangue... che si avvicinano,
la lingua raspa contro il palato, Antoine ha bisogno di nutrirsi... ora,
adesso... mentre i suoi ex-compagni si avvicinano.
Adora la sensazione della sfida... Antoine è superiore a tutti loro in
intelligenza, forza e astuzia... e ha voglia di bere il loro sangue, di
sentire sotto i denti la loro carne succulenta...
Poi ha un piano speciale per Van Muren, quell'uomo soffrirà come non mai in
vita sua... gli farà pagare di aver osato sfidarlo... già pregusta il
momento in cui gli strapperà gli occhi dalle orbite... e glòi mangerà la
lingua, dilaniandogli la bocca con la sua!
Eccoli... scendono le scale...tra poco sarà il suo momento!
Al
Profumo di carne umana giunge fino a lui... è ora della pappa!
Cucinerà per bene quegli stolti compagni... e ucciderà Vov.
Si è già occupato di Hadiya... e le sue carni lo hanno soddisfatto
ampiamente... adesso è il turno di Vov. La pagherà, come ha pagato lei...
per averlo mandato a morire in quell'hangar... è colpa loro se Al adesso è
quello che è diventato...
Odia Vov con tutte le sue forze... gli strapperà la testa dal collo e ci
giocherà a palla con i cacciatori di Carne! E' una promessa che fa a se
stesso...
Ronald
Li vede... tutto il gruppo, mentre scende le scale in penombra... mentre si
dirige verso morte certa... verso il suicidio.
Sono pazzi, pensa... ma anche coraggiosi.
Il coraggio piace a Ronald, gli è sempre piaciuto... per quanto a suo
giudizio fosse sempre subordinato all'astuzia... e all'interesse
personale...
Per questo vuole aspettare... non li attaccherà adesso, anche se la fame è
immensa... e i crampi allo stomaco gli gridano CARNE E SANGUE!!
Vuole aspettare di vedere se sopravviveranno alla loro folle iniziativa...
Ronald sa già che si decimeranno, i Necroanglei e i Cacciatori di Carne ne
faranno strage... e gli avanzi saranno suoi...
Se poi resteranno in pochi, Ronald darà loro il colpo di grazia.
Il coraggio è una bella cosa... ma l'astuzia! E' molto più pratica e
sicura...
E comunque conta di saldare il debito con il cecchino e quella maledetta di
Ajtana Sobral...
Saranno loro le sue prede...
Jim
Giù per il tunnel in penombra... mille occhi sembrano scrutare nel buio i
loro passi... Jim si sente osservato... ma prosegue senza fiatare, nessuno
dice nulla... quasi fosse scontato farlo... quasi fosse scontato apparire
concentrati... per convincere ipotetici nemici della loro prontezza...
La paura serpeggia tra loro... Jim la riconosce negli occhi dei suoi
compagni...
Poi qualcosa... un movimento nell'ombra dritto dinanzai a loro... un grido o
forse un gemito... qualcuno urla, un altro scappa... ali sbattono nel buio,
denti aguzzi scattano... e Jim punta il fucile nell'aria...
"Che sta succedendo? "ripete a squarciagola una donna (forse Velentine?), ma
è molto chiaro cosa accade...
L'inferno sta dando loro il suo benvenuto...
Michail
Sente l'odore del sangue... il cuore gli batte forte nel petto... ma non
cede.
Non se lo può permettere.
Al suo fianco percepisce nella penombra la presenza di Ann... ne sente il
profumo - vaniglia forse - così rimane fermo al suo fianco, deciso a
proteggere almeno lei...
Punta il fucile mitragliatore in aria e inizia a sparare...
"Via! Via, andiamo!" E' la voce di Blake.
"Ci stanno sopra! Sorpa!" Questo è Van Muren.
RATATATATA-TATA!!!
I mitra farfugliano sillabe e microsillabe scheggiando timpani e stomaco...
il senso di nausea cresce in lui mentre corrono via - il profumo di vaniglia
è sempre accanto a lui - e le ali sbattono nel buio...
Poi il profumo svanisce di colpo e Michail si volta...
"Aaaaaah!" è la voce di Ann...
Michail afferra l'oscurità e tra le sue spire qualcosa lo tocca... e lui la
stringe... una caviglia!
"Aiutooo!" Ann è sopra di lui... sollevata in aria dai Necroangeli...
Michail punta l'arma nel buio...
Dio ti prego non farmi colpire lei...
Preme il grilletto più volte, la sventagliata semina sangue e grida e un
peso morto gli frana addosso...
Lei geme...
"Stai bene?" Urla Michail tastando il corpo di Ann per sentire eventuali
ferite...
"Sì, ma non mi palpare il culo!"
La risposta scatena la risata nervosa di Michail, che si rialza insieme a
lei.
Le dà un bacio nel buio su una guancia, poi la trascina via, verso l'inferno
più profondo...
Ken
Scheggie nel buio di orrore e sangue gli sprizzano sul viso, qualcuno
grida... tutti gridano... mentre spari ed esplosioni riecheggiano nella
tenebra più nera... le ali sbattono e il fetore dei Necroangeli si fa
asfissiante...
Poi da qualche parte davanti a loro Ken vede due figure enormi, dalla pelle
rossastra e gli occhi sgranati, vestiti di corazze nere con gigantesche asce
che brillano nel buio...
"I cacciatori di carne!" urla Blake e allora si scatena il terrore...
Qualcuno sorpassa Ken gettandosi sul nuovo nemico, forse Van Muren... o
forse qualcun altro...
Il momento è interminabile... ma mai come ora spera che duri il più a lungo
possibile... perché al suo termine, Ken sa cosa aspetta tutti loro: la
morte.
Kheran
L'orrore più torbido li circonda... paura e adrenalina gli scorrono nelle
vene come fiumi d'acqua in piena...
Corre giù per il tunnel col cuore in gola... dietro di lui l'inferno... e
davanti la stessa cosa...
Al suo fianco Van Muren grida e si scaglia contro i Cacciatori di Carne... e
Kheran fa lo stesso.
Aprono il fuoco...
Konrad
FUOCO FUOCO FUOCO! MALEDETTI FIGLI DI PUTTANA!
CREPATE CREPATE! CAZZO... STANNO AVANZANDO... SONO ENORMI, ROSSI E I MUSCOLI
APPAIONO COME ROCCE... BRANDISCONO ASCE TRIPENNI ENORMI E PORTANO APPESE
ALLA CINTURA DELLE TESTE... TESTE UMANE SCARNIFICATE!
FUOCO FUOCO FUOCO!!!!
CREPA BASTARDO! CREPA CREPA... OH CAZZO NON SI FERMANO NON SI FERMANO NON SI
FERMANO!
MA IO SONO PIU' FORTE, PIU' FORTE DI VOI!
Konrad estrae una bomba a mano da sotto la cintura e la scaglia contro i due
mostri.
Due rimbalzi, cinque secondi... poi BUUUUM!
Il tunnel trema, la terra trema, l'aria trema...
E la roccia sopra di loro comincia a crollare...
I Necroangeli stridono, fuggono via verso il basso...
Ed è quella anche la loro ultima uscita...
Konrad corre sopra i cadaveri marcescenti dei Cacciatori di Carne, ma una
mano scatta e gli afferra la caviglia!
Uno dei due è ancora vivo... è privo delle gambe, gronda sangue e brandelli
di carne... ma è ancora vivo!
Konrad gli punta contro il fucile e gli spappola la testa con un colpo.
"Konrad!" E' Atreides accanto a lui che gli mette una mano sulla spalla.
"Vieni via!"
Il tunnel sta crollando... e lui capisce che non hanno più molto tempo...
Calcia via la mano insanguinata del mostro e corre assieme al maggiore verso
la salvezza... o forse verso la dannazione.
Ann
Lei è l'ultima a uscire assieme a Michail.
Il tunnel alle loro spalle è completamente franato e da quella parte, non
potranno certo più uscire...
"Sei un pazzo bastardo!" Grida Fairbanks scagliandosi contro Van Muren. "Ci
potevi ammazzare tutti!"
Van Muren lo colpisce duramente al volto e il ragazzo finisce riverso in
terra con la bocca insanguinata.
"Vi ho salvato la pelle, idiota!" Lo apostrofa malamente l'uomo.
"Avresti potuto evitare di lanciare la granata!" Obietta Kheran. "Come
torneremo indietro, adesso?"
"In qualche modo faremo." Risponde Van Muren, strabuzzando quei suoi occhi
da pazzo.
"Certo!" Fairbanks si rialza lentamente. "E sarai TU trovare il modo!"
Il giovane gli punta il dito contro il petto fissando Van Muren negli occhi.
"Lo troverò." Promette l'ex Ussaro.
Ann controlla lo stato degli altri.
Ci sono tutti... stanno tutti bene.
Poi nota uno di loro... Fumiaki, che indica loro la distesa di morte e
devastazione che li attende.
"Guardate!"
All'orizzonte uno squadrone di Necroangeli vola sfrecciando verso di loro...
Jim
Corrono come lampi su un terreno dissestato, Jim si sente carico di
adrenalina, eccitazione e suggestione... perché tutto quanto sta accadendo è
come irreale per lui... come se stesse succedendo agli altri, ma non a
lui... a lui no. Non è abituato a scappare... non lo è e non lo sarà mai.
Così, si ferma a metà della corsa.
Gli altri si accorgono di lui, lo chiamano, ma quando è chiaro che non ha
intenzione di seguirli, anche Van Muren si ferma.
Poi è il turno di Fumiaki.
Poi si ferma anche Vov.
"Vi copriremo noi!" Grida Blake, rivolto al maggiore Atreides, dopodiché si
ferma anche lui.
Atreides non risponde, si limita a guidare il resto del gruppo in salvo...
anche se salvezza è una parola grossa laggiù.
Jim attende che i quattro lo raggiungano.
Van Muren, Fumiaki, Vov, Blake e Jim.
Restano con le armi spianate sulla distesa desolata... e restano ad
aspettare che la morte venga a reclamare il suo tributo di sangue.
Fumiaki
Vedere le cose nitide, chiare, limpide.
Sapere che ciò che è bianco è bianco e ciò che è nero è nero.
Non esistono variazioni di grigio... non per uno come lui.
Otto Necroangeli in volo diretti sulle loro teste.
La morte è lì, sta arrivando.
Qualcuno non si rialzerà, lo sa perfettamente.
Per fortuna sa anche un'altra cosa: non sarà lui.
Ha estrema fiducia in se stesso e nelle proprie capacità.
Tirerà giù quegli angeli neri dal cielo ultraterreno e gli strapperà quella
sordida non-vita di cui sono schiavi.
Eccoli.
Orribili e bellissimi.
Arrivano...
Christian
Christian estrae le sue due pistole e apre il fuoco. Anche gl altri si
uniscono a lui in quella danza di cartucce fumanti... Van Muren urla come un
pazzo, ha gli occhi sgranati e l'espressione folle...
I Necroangeli passano a volo radente su di loro, Christian si getta di lato,
Vov è con lui, ma non vede gli altri...
Si rialza, ricomincia a sparare...
Altro attacco dei Necroangeli... ancora a volo radente... e stavolta
qualcuno grida.
Christian alza lo sguardo e vede Jim essere spazzato via, sei metri
indietro... Van Muren balza in piedi e apre il fuoco, come lui fa pure Vov...
Poi eccoli di nuovo...
Christian si inginocchia a terra e prende la mira.
Sparerà per uccidere stavolta...
I Necroangeli li travolgono con il loro impeto rapace... e Fumiaki si erge
su di loro, balzando in groppa a uno di essi... è solo un attimo, poi la sua
Katana squarcia in due il collo del mostro e i due precipitano al suolo
insieme...
Gli altri sette tornano all'attacco... ma Christian si accorge che almeno
due di essi volano in modo incerto... e grondano sangue.
Si concentra su di loro... e fa fuoco una due tre volte...
Fin quando uno dei due precipita a terra, subito seguito dall'altro,
abbattuto dalle raffiche di Van Muren.
I cinque rimasti virano in aria e tornano ancora indietro...
Questa lotta sembra eterna...
Konrad
Eccoli ancora... Konrad si erge di fronte a loro, li deve eliminare, una
volta per tutte.
E' un Ussaro nel sangue e lo dimostrerà.
Imbraccia il bazooka.
Carica.
Poi esplode il suo colpo...
Due Necroangeli vanno in pezzi mentre sono ancora in volo, un terzo
precipita al suolo e gli altri due deviano appena in tempo...
Konrad si affretta a ricaricare... ma i due souperstiti ora stanno puntando
dritti su di lui...
Poi una serie di colpi riecheggia nell'aria e alle sue spalle compare Jim,
grondante sangue dal petto ma ancora in piedi... e con lui appare Vov.
I due Necroangeli si gettano sul gruppo gridando la loro collera... e
precipitano loro addosso come una valanga impazzita.
Michail
Riapre lentamente gli occhi.
La luce è fioca e non gli dà fastidio, il suo corpo è ancora addormentato...
Il volto di Ann gli appare a spazzar via ogni timore.
E' vivo, dunque.
"Come ti senti?" domanda lei, prendendogli la mano.
"Non lo so." Risponde lui. "Che è successo?"
"Un miracolo." Fà lei, asciugandosi le lacrime. "Non so come siete
sopravvissuti..."
"Anche gli altri sono vivi?"
Ann esita un istante, poi scuote la testa.
"Chi?" Michail cerca di rialzarsi ma il petto gli fa male ed è costretto a
rimanere giù. "Konrad? Jim?"
"Blake" Risponde Ann.
Michail è sorpreso.
"Cosa? Ma... cos'è successo?"
Ann
I due mostri precipitano sul terzetto
travolgendoli come una valanga... Ann vede Michail e Konrad volare via
mentre Jim scompare sotto i corpi dei Necroangeli. Blake accorre in suo
aiuto, sparando contro i due esseri mentre si contorcono in terra...
Jim annaspa, cerca di uscire dalla morsa dei due corpi che los chiacciano a
terra... ma un braccio scatta e lo afferra alla gola...
Il Necroangelo alza la testa, avvicinandola alla sua... e apre le enormi
fauci per azzannarlo...
Ma la bocca gli esplode in mille pezzi, il braccio molla la presa e Blake
compare affianco a Jim con la pistola fumante.
Lo aiuta a uscire fuori mentre Fumiaki si dirige verso il Necroangleo
precipitato più indietro.
L'essere si contorce a terra.
Fumiaki si ferma a guardarlo un momento, poi gli mozza la testa con un colpo
netto di spada.
Ann sente urlare, sposta di nuovo l'attenzione verso Jim... e vede Blake
trafitto in pieno dall'aculeo della lunga coda del Necroangelo a terra.
La creatura emana un ultimo rantolo di vittoria, poi giace esanime nel
sangue nero che si allarga sotto di lui a macchia d'olio.
Blake crolla in ginocchio, lancia un ultimo sguardo a Jim, che lo fissa
incapace di aiutarlo in alcun modo...
Poi Ann vede Blake lasciarsi cadere a pancia avanti e rimanere così,
immobile... rapito da una morte tanto rapida quanto inaspettata.
Ann sposta l'attenzione altrove e vede Konrad avanzare con Michail in
braccio.
"E' ferito!" Urla "Aiutatemi!"
Michail
La storia di Ann lo ha rattristato.
Fa uno sforzo disumano per alzarsi a sedere e finalmente riesce a vincere il
dolore.
Si guarda attorno: sono in una specie di grotta, ma non vede nessun altro
oltre loro due.
"Dove siamo? " chiede "e gli altri?"
"Abbiamo trovato rifugio qui" spiega lei "è una ragnatela di caverne, gli
altri sono in quella accanto. Ti abbiamo lasciato solo per farti riposare.
Mi sono occupata io di te..."
Michail la guarda negli occhi, scoprendo che sono bellissimi.
"Grazie." Riesce a dire prima di tornare a sdraiarsi nel suo giaciglio.
Ken
La vergogna lo sommerge.
Scappato... è scappato anziché affrontare il nemico, ha dovuto contare
sull'aiuto di quei cinque - tra cui Jackson, un uomo che dovrebbe temere e
che invece ha accolto come un ospite - e Blake, che avrebbe dovuto
proteggere e che invece è morto per proteggere lui e tutti gli altri.
Ken si affaccia dalla grotta, scruta la penombra eterna che regna in quel
luogo di dannazione... e intravede lontane luci verdastre provenire da
qualche parte sui pendii circostanti.
Laggiù a valle, ci sono fiumi rossi di lava di cui l'Oscura Simmetria si
serve per i suoi oscuri scopi...
Poi un rumore... qualcosa attira la sua attenzione... e allora VEDE le
figure arrampicarsi sotto di lui, lungo il pendio...
Li hanno trovati!
Ajtana
Il maggiore grida: "VIA!Ci hanno trovato! Dobbiamo andarcene! Subito!"
E il panico si scatena...
Hyrwinn e Van Muren balzano in piedi con le armi pronte e corrono verso
l'ingresso della grotta. Clarissa li segue con l'odio nello sguardo, mentre
John e Valentine compaiono da un tunnel in fondo alla caverna coi volti
trafelati e pallidi. Ann si precipita da Vov, mentre Jim si alza di scatto
iniziando a raccogliere le sue da terra. Fumiaki estrae la spada e si piazza
al centro della grotta, in attesa. Kheran resta chino sulle ginocchia con il
fucile stretto al torace. Ajtana imbraccia il fucile e rimane lì, ad
aspettare...
Hyrwinn
Creature immonde fatte di carne viva e sangue sfrecciano nella galleria,
spigando le ali insanguinate... e planano contro le loro prede gridando...
Il loro è un grido doloroso, un lamento di morte che penetra nelle loro
menti, assoggettandole a una sofferenza ossessionante...
Lui e Van Muren si piegano a piangere in terra, sparando all'impazzata... ma
a casaccio... ottenendo solo un gran fracasso.
Hyrwinn non riesce a rialzarsi... prova un dolore sordo, profondo...
inspiegabile... quelle creature gli suscitano una commozione sconfinata...
ha pena per loro, per quella assurda condizione in cui sono costrette a
vivere...
Alza gli occhi per guardarle... ed ecco, una di loro si è posata davanti a
lui e lo guarda coi suoi occhi strabuzzati.
Hyrwinn avverte un gelo improvviso e capisce di avere poco tempo.
Punta il fucile e spara un istante prima che il mostro gli sia addosso...
Il corpo si apre come un'anguria spappolata e un fiume di sangue rosso vivo
lo inonda del suo dolceamaro sapore... sollevandogli un conato di vomito...
Hyrwinn resiste, a fatica... e si tira in piedi, zuppo di sangue come se
fosse stato squartato lui stesso...
Van Muren gli è subito accanto.
"Che schifo!" Sbraita "Ma che cosa sono?"
"Angeli di sangue." Risponde Clarissa comparendo dietro di loro. "Una
mutazione dei Necroangeli, esperimenti falliti che si aggirano quaggiù in
cerca di pace e di cibo..."
"Fammi indovinare..." fa Van Muren, sarcastico "siamo noi il cibo!"
John
Gli Angeli di Sangue imperversano nella caverna, sono almeno otto...
grondano sangue e fibre di carne sfilacciata... sferrano colpi con gli
artigli e affondano con le fauci dentate per tranciare qualsiasi cosa
abbiano a tiro...
I suoi compagni sparano all'impazzata, ma la velocità di questi mostri è
allucinante... John protegge Valentine col proprio corpo, facendo fuoco su
tutto ciò che si fa troppo vicino...
Finché il soffio della morte non lo costringe a voltarsi di scatto...
l'Angelo è sopra di loro e tutto ciò che riesce a vedere prima di morire è
lo sguardo affamato della bestia...
John
Gli Angeli di Sangue imperversano nella caverna, sono almeno otto...
grondano sangue e fibre di carne sfilacciata... sferrano colpi con gli
artigli e affondano con le fauci dentate per tranciare qualsiasi cosa
abbiano a tiro...
I suoi compagni sparano all'impazzata, ma la velocità di questi mostri è
allucinante... John protegge Valentine col proprio corpo, facendo fuoco su
tutto ciò che si fa troppo vicino...
Finché il soffio della morte non lo costringe a voltarsi di scatto...
l'Angelo è sopra di loro e tutto ciò che riesce a vedere prima di morire è
lo sguardo affamato della bestia...
Valentine
Val vede la testa di John saltargli dal collo come fosse una pallina da golf
colpita da una mazza... gli occhi del ragazzo strabuzzano all'impatto e un
fiotto di sangue gli sgorga dalla bocca... poi un getto ancor più forte e
copioso schizza fuori dalla base mozzata del collo... e lei ne viene
ricoperta...
Val grida, si porta le mani davanti agli occhi e non riesce a capacitarsi di
ciò che sta accadendo... grida, con tutta l'anima che ha dentro... ma quando
dinanzi a lei compare lo sguardo immondo dell'Angelo di Sangue,
improvvisamente tace.
L'essere la studia un momento... poi è solo un attimo.
Val afferra la pistola che John aveva lasciato cadere in terra e fa fuoco
contro l'Angelo, perforandogli il cranio con un unico colpo secco.
Gli occhi della bestia divenano vacui, poi stramazza al suolo immobile.
Val non riesce più a piangere...
Si guarda intorno e si accorge ch el'Inferno si è scatenato su di loro...
Fumiaki
Giro su se stesso, SWISHH! colpo secco, testa che rotola... poi un
movimento, dietro... capriola in avanti, calcio laterale indietro, giro su
se stesso, SOCK! gola trafitta... ancora uno alle sue spalle, estrazione
rapida e colpo sotto la spalla, alla cieca...
"Aaaah!"
Fumiaki si volta di scatto.
La Katana è penetrata nel corpo di Ajtana... in pieno ventre.
Lei si accascia a terra, fissando l'uomo con uno stupore enorme...
Fumiaki trema un poco, ma resta impassibile. Estrae la spada con un gesto
deciso e lei vomita un conato di sangue.
"No!" è la voce di Jim.
Il cecchino si è accorto dell'incidente e ora punta spedito verso di lui.
Fumiaki si mette in guardia.
Un errore tragico, è vero... ma non permetterà a quell'uomo di metterlo in
pericolo...
"Che hai fatto?" Urla Jim. "Sei pazzo?"
Ajtana si lascia andare lentamente al suolo, distesa... gli occhi ancora
fissi sul suo assassino...
Jim arriva a ridosso a Fumiaki e lui si muove immediatamente, scattando per
colpirlo...
Un colpo di pistola lo ferma, una buco enorme gli si è aperto sopra
l'inguine... Fumiaki abbassa lo sguardo su Ajtana, che stringe ancora la
pistola fumante. Poi lentamente abbassa la testa e giace immobile.
Fumiaki crolla in ginocchio, di fronte a Jim... il sangue gli esce e non sa
come fermarlo...
"No!" bisbiglia. "Non così... non così!"
Passano pochi secondi, poi anche Fumiaki si spegne nel proprio sangue...
Ann
Gli Angeli di Sangue si chiudono a cerchio su di loro... la tempesta di
fuoco scatenata dai White Tiger non sta servendo come speravano perché
quegli esseri sono veloci come saette, sguisciano via dai colpi come
anguille e quando vengono colpiti, perdono brandelli di carne e sangue ma
non si fermano...
...come quelli che si stanno avventendo su lei e Michail in questo momento.
"Fuoco! Fuoco!" grida Van Muren sull'altro lato, seminando una scia di morte
e scintille lungo la sua traiettoria. I due Angeli crollano al suolo
morenti, ma altri due attaccano l'Ussaro...
Al suo fianco ecco comparire Clarissa con la spada di Fumiaki.
Intercetta i due mostri in volo e squarcia il petto di uno dei due con una
veemenza inaudita...
L'essere crolla a terra spaccato a metà, mentre l'altro completa la discesa
su Van Muren. L'Ussaro colpisce il mostro col calcio del suo mitragliatore,
ma l'Angelo non si ferma e lo addenta a una spalla, penetrandogli nella
carne coi suoi lunghi canini...
Van Muren urla, poi fa saltare la testa del mostro conla pistola che teneva
da qualche parte sotto la cintura.
L'Angelo si stacca da lui, ma la ferita ch egli ha inferto è notevole...
Più in là vede con la coda dell'occhio Kheran trafiggere uno degli Angeli
con la baionetta del suo fucile. La creatura urla, si toglie dalle carni la
lama e la strappa dalle mani del Crescentian. Per un attimo Kheran rimane a
fissare gli occhi mortali del suo avversario, poi con una rapidità fulminea
estrae un pugnale e glielo pianta in gola. La creatura geme, indietreggia...
poi cade al suolo inerte.
Ann sente urlare... si gira... e vede Hyrwinn a terra, con un Angelo sopra
di lui... e una gamba ferita...
Corre ad assisterlo, ma Ken è più vicino di lei, e spazza via il mostro con
una raffica di mitra.
Intorno a loro ora c'è improvviso silenzio.
E' finita.
Jim
E' chino su Ajtana, che respira ancora debolmente. Ha gli occhi voltati su
di lui, ma non riesce a muovere neppure le labbra per parlare... Jim si
accorge che lei vorrebbe dirgli qualcosa, ma non ce la fa...
"Stai tranquilla." Le sussurra, baciandole la fronte.
Ann Mayer si inginocchia affianco a lui. Scosta i vestiti di Ajtana per
controllare la ferita. E' profonda... e mortale.
E ha perso tantissimo sangue... non riuscirà a farcela.
Jim ha le lacrime che premono per uscire, ma cerca di controllarsi...
Incrocia lo sguardo di Ann, che scuote tristemente la testa.
Poi Ajtana chiude gli occhi.
Ora è più bella che mai...
Valentine
Ha ancora sotto gli occhi la testa di John... spazzata via dal suo collo in
un mare di sangue... tenta di non vederla, ma anche con gli occhi chiusi non
fa che fissare gli occhi di John, quegli occhi dolci improvvisamente
strabuzzanti...
Valentine cerca conforto nei volti dei suoi compagni sopravvissuti... ma
quanto dolore nelle loro espressioni!
Non riesce a smettere di piangere... non ci riesce.
Ann le va vicino e la abbraccia, sussurrandole di farsi forza, perché niente
è peggio che lasciarsi andare... la follia è a un passo da tutti loro e non
possono lasciarsi prendere!
Val cerca di ascoltarla... ma di nuovo scoppia in lacrime...
Com'è difficile!
Kheran
La battaglia ha spossato tutti.
Ma lui si sente forte. Abitare sulla Terra lo ha forgiato in un modo che gli
altri non possono capire.
Mentre si stanno piangendo addosso o piangono i cadaveri, Kheran sente il
bisogno di uscire da quella caverna. Soprattutto... è il caso di controllare
che non ci siano altri pericoli.
Fuori la penombra è sempre la stessa. Kheran è abituato a scrutare il
buio... ma non vede niente. Nessun movimento apparente.
Torna dentro proprio mentre il maggiore Atreides sta riprendendo le redini
della sua squadra.
"Dovete farvi forza!" sta dicendo il buon samaritano "Dobbiamo ripartire!
Qui ormai siamo un bersaglio! Procederemo ancora verso l'interno, sperando
di trovare ciò che cerchiamo..."
"Moriremo tutti!" Geme Valentine, distrutta nell'anima. "Torniamo indietro!"
Un pesante silenzio cala in mezzo a loro.
Nessuno sembra sapere da che parte schierarsi... forse perché tutti
vorrebbero tornare indietro... ma non osano dirlo apertamente.
Hyrwinn
Ripartenza.
La tristezza aleggia nei cuori di tutti. Lo sguardo di Valentine è perso nel
vuoto, quello di Jim altrettanto afflitto... ma tutti sono scossi.
I corpi di John, Ajtana e Fumiaki sono rimasti nella caverna.
Niente sepoltura, nessun funerale... d'altra parte è così, non avevano
tempo... e quindi nessuna scelta.
Camminano su una distesa di detriti rocciosi... verso il nulla,
addentrandosi in una penombra che sembra eterna, ma che non raggiunge mai la
tenebra assoluta.
Vedono quanto basta per avanzare... ma quanto ai pericoli annidati
nell'oscurità... non sono in grado di individuarli.
E questa, pensa Hyrwinn, sarà la loro condanna.
Poi, a un tratto la vede... la Torre Nera in pietra che si erge a poche
decine di metri da loro. Invisibile fino a quando non sono stati abbastanza
vicini da accorgersene, eccola, imperante.
Poi Hyrwinn nota un tremolio nella notte... e capisce che qualcosa non va...
Michail
Scendono in picchiata dall'alta guglia della torre tre giganteschi
Necroangeli...
...venti metri, diciotto, quindici...
Van Muren apre il fuoco...
...tredici, dieci...
Michail e Hyrwinn si uniscono alla scia di proiettili...
...otto, sette, sei...
Ann e Jim indietreggiano per togliersi dal mucchio e iniziano a sparare...
...quattro, tre...
Kheran, Clarissa e Valentine aprono il fuoco...
...due, uno...
A volo radente, la morte tira i dadi e sorteggia tre vittime...
Ann
Avviene in poco più di un secondo...
Michail viene strappato da terra e sollevato in aria dai terribili artigli
che gli affondano nella carne sopra le scapole costringendolo a urlare...
Anche Val viene presa e le sue urla riecheggiano fino al cielo...
Il terzo NEcroangelo invece viene colpito da Jim in pieno petto... ma
nonostante questo la creatura lo afferra e lo porta via con sé...
Ann li osserva con crescente terrore volare via, lontano, verso chissà
dove...
Michail
Gli artigli gli sono penetrati nella pelle e gli fanno un male cane, ma non
si arrende. Dovunque stiano andando, moriranno, di questo è sicuro.
Estrae la pistola da sotto la cintura e la punta contro il petto del
Necroangelo.
"Portami giù!" Grida "Adesso!"
L'essere gli rivolge una breve occhiata, ma lo ignora totalmente.
Michail si accorge che anche Jim e Val sono in volo dietro di lui... er
capisce che se pure sparasse al suo rapitore, loro non riuscirebbero a
sbarazzarsi dei loro... e così, oscillando a cinquanta metri da terra, non
crede di poter uccidere anche gli altri due Necroangeli.
Deve aspettare... e vedere dove li stanno portando.
Konrad
Atreides ordina loro di muoversi e tutti insieme corrono verso il gigantesco
portone che consente l'accesso alla Torre.
Lo trovano semiaperto, il che fa pensare a una trappola... ma Atreides è
troppo stupido per pensarci, riflette Konrad, o forse troppo pieno di sé per
credere di poter cadere in un'imboscata.
Li guida dentro con l'arma spianata e Konrad gli è subito accanto... ci
manca solo che uccidano il loro capitano... per quanto incapace sia, resta
un punto di riferimento per gli altri... e per questo DEVE vivere.
Dentro aleggia una luce azzurrognola proveniente da grandi braceri appesi
all'altissimo soffitto.
E c'è un odore di marcio... di putrefazione... i loro caschi antigas tengono
lontani gli effluvi venefici ma non gli odori...
Improvvisamente, un'ombra appare lassù, in cima alle scale che portano al
piano di sopra.
E' un essere gigantesco, alto almeno tre metri, dalla pelle scarlatta e gli
occhi bianchi, con tre corni sui lati della testa e un'arma da fuoco
gigantesca simile a un Nazgaroth in mano.
"Benvenuti." Li saluta con falsa cordialità. "Sono Karnak, il Carnefice. Mi
stavate cercando?"
L'intera compagnia apre immediatamente il fuoco su di lui.
Valentine
Sotto di lei, appare una distesa infuocata di magma...
Il terrore s'impossessa di lei... ora teme che quello sia il destino
riservato loro...
Ma i Necroangeli passano oltre, verso un'edificio rischiarato dai bagliori
scarlatti del magma... una costruzione che ricorda vagamente una fabbrica...
Le creature sorvolano le alte guglie nere, le ruote metalliche vibranti, i
legionari non-morti impegnati in strane lavorazioni, una gigantesca fossa
comune ricolma di corpi umanii... e a quel punto gli artigli mollano la
presa.
"AAAAAAAAAAAAAAAah!"
Valentine precipita nel vuoto e dietro di lei, ode urlare anche i suoi
compagni.
Clarissa
I proiettili rimbalzano contro uno scudo invisibile, disperdendosi tutt'intorno
come biglie impazzite.
"Cessate il fuoco!" Ordina Atreides, trovando immediata obbedienza.
E' così evidente che Karnak sia protetto da un Dono oscuro che è del tutto
inutile continuare a sprecare cartucce.
La risata del Carnefice riecheggia arida e beffarda nell'aria putrefatta
della Torre.
A un suo cenno della mano, dai corridoi laterali spuntano due file di esseri
abominevoli, Cacciatori di Carne, più piccoli di lui in statura, ma
altrettanto minacciosi. Comunque nessuno di loro è più basso di due metri.
Clarissa prova un brivido di paura.
Quel luogo sarà la loro fine, lo sa. E' una verità palpabile... l'unica
presenza che nutre un sia pur minimo residuo di speranza, è quella di
Hyrwinn, verso il quale prova una certa attrazione.
Gli va vicino, senza guardarlo.
Lui la nota e le tocca un braccio.
"Non ho avuto tempo di parlarti." le mormora piano. "Devo dirti delle
cose... "
"Non c'è tempo." Fa lei, gelida. "Guarda!"
Le due file di guerrieri oscuri, ognuna formata da otto elementi, li carica
con le enormi asce tripenne e il ruggito che si scatena fa tremare i
pilastri della Terra stessa.
Jim
L'impatto con la distesa di corpi umani non è delle migliori. Da trenta
metri d'altezza avrebbero potuto morire... ma nella fossa non ci sono solo
corpi, ma anche una pozza di sangue e fango profonda più di due metri nella
quale le tre vittime sprofondano con un grande SPLASH.
Il sangue invade le narici e la bocca di Jim e il disgusto lo fa vomitare
mentre risale... una cosa orrenda che gli mette una sensazione di morte e
desolazione mai provate prima.
Quando riemerge, Michail è già in superficie, aggrappato alle gambe di un
cadavere e si sta guardando attorno, in cerca della ragazza.
Ma Valentine non emerge.
"Val!" Urla Jim, subito zittito da un gesto perentorio di Michail.
Ha ragione, se si fanno sentire, sapranno che non sono morti...
Poi odono un lamento.
Si guardano attorno e a poco a poco i lamenti si moltiplicano... e si
rendono conto che in quella fossa non ci sono solo cadaveri ma anche tanti
esseri umani ancora vivi... ridotti allo stato di larve, disidratati e
denutriti, ma ancora vivi...
Poi Val emerge con un respiro liberatorio dal fango insanguinato.
Jim nuota fino a lei e l'aiuta ad arrivare a riva, dove si trova Michail.
Lì rimangono un istante, muti e inorriditi.
Sulla banchina odono dei passi... qualcuno si avvicina, forse hanno sentito
la voce di Jim.
I due uomini estraggono le loro pistole, le uniche armi rimaste loro, e in
silenzio aspettano che i passi arrivino fino a loro.
Ma non succede.
Dopo un po' il rumore devia e si allontana.
Tirano un sospiro di sollievo.
"Andiamo adesso." Suggerisce Jim. "Ma facciamo piano."
I tre escono allo scoperto strisciando sui cadaveri... Michail si ritrova
faccia a faccia con un uomo ancora in vita, che lo guarda con un'espressione
di puro dolore... ma come gli altri è incapace di muoversi, intrappolato nel
suo stato di larva...
Michail si chiede da quanto tempo sono lì, e in quanto tempo loro sarebbero
diventati come lui.
Hyrwinn
Hyrwinn ha sempre con sé la valigia con l'armamento nucelare.
Non lo ha mai dimenticato... ma adesso più che mai ritiene che sia giunto il
momento di innescarlo.
Si china a terra mentre i suoi compagni aprono il fuoco contro lo
schieramento nemico... apre la valigia, attiva il display della bomba e
rimane un attimo a riflettere su come impostare il timer.
E' una decisione difficile...
Alza lo sguardo... e incrocia quello di Clarissa, l'unica ad essergli
rimasta accanto.
"Devi farlo." Gli dice.
Hyrwinn non avrebbe mai pensato di dover prendere una decisione simile.
Ken
Il fuoco scatenato dai mitragliatori dei White Tigers riempie l'aria
dell'odore di metallo fuso... piombo e laser danzano sulle corazze dei
Cacciatori di Carne, infrangendo le loro difese... e li abbattono uno dopo
l'altro... ma quelli sono ormai loro addosso... Ken ne ha contati quattro
cadere, ma gli altri che vengono dietro resistono... e l'impatto corpo a
corpo si fa inevitabile...
Poi il lanciagranate di Konrad fischia nell'aria e una delle due file
esplode in un'onda infuocata, scagliando pezzi di carne e arti spezzati
addosso alle pareti circostanti...
L'altra fila però impatta senza possibilità di scampo...
Jim
Stanno per sgusciare via dal loro nascondiglio, quando sopra di loro
appaiono i tre Necroangeli di prima... e anche stavolta trasportano
qualcosa... o qualcuno.
Jim resta inchiodato lì immobile, confondendosi tra i cadaveri, e come lui
fanno Vov e Kohl. Poi i Necroangeli mollano la presa e tre corpi pecipitano
su di loro.
Jim per poco non viene centrato dal primo, il secondo ricade lontano e il
terzo cade proprio altrove, al centro della fossa.
Jim resta a fissare il volto spento di Ajtana Sobral, caduta proprio accanto
a lui. Le lacrime gli salgono agli occhi, vorrebbe alzarsi e urlare... ma si
trattiene con uno sforzo sovrumano.
Poi, ecco salire un rumore sordo,che si fa lentamente più vicino, metallico
e vibrante...
Vov fa cenno loro di allontanarsi, e strisciando ritornano giù, verso il
centro della fossa, dove - solo Jim lo nota - galleggia il corpo di Fumiaki.
Mentre discendono le cataste di corpi, alcuni ricominciano a lamentarsi... e
di nuovo arriva loro un senso d'angoscia profondo...
Poi ecco emergere sul bordo della banchina un macchinario assurdo, una
specie di incrocio tra una ruspa e un ragno gigante meccanizzato.
Alla guida c'è quelo che sembra un Technomancer.
L'enorme marchingegno raccoglie una decina di corpi umani lungo il bordo
della fossa, tra cui anche Ajtana, e scompare di nuovo da dove era venuto.
Mentre si rilassano, Jim si gira verso Kohl.
La ragazza si trova sopra i resti di John Fairbanks... la sua testa mozzata
è a un palmo da quella di lei, ma ancora non se ne è resa conto.
Capisce di doverla attirare verso di sé se non vuole rischiare che lei urli
e attiri l'attenzione generale.
Ma è troppo tardi.
Proprio in quel momento Val si rende conto di cosa c'è sotto di lei... e la
vista degli occhi vuoti e strabuzzati del giovane le penetra nel cervello
come un virus, corrodendole la sua residua sanità mentale.
Lancia un urlo agghiacciante... e subito dopo nell'aria riecheggia quella
che sembra essere una sirena di allarme.
Kheran
Schiva l'enorme ascia con un agile colpo di reni, l'arma si schianta al
suolo e Kheran affonda la baionetta nel petto del mostro che gli ringhia
addosso la sua rabbia... l'enorme braccio scatta e la possente mano si serra
sulla gola del Crescentian come una morsa...
Kheran ha solo un istante di lucidità, poi la morsa diventa tenaglia e le
dita spesse quattro centimetri gli frantumano la carotide...
Hyrwinn
Quindici minuti.
Il timer inizia il conto alla rovescia.
Quando Hyrwinn si alza in piedi, la scena che si trova davanti gli fa
accapponare la pelle: la testa di Kheran viene strappata dal collo come un
fuscello, il Cacciatore di Carne che lo ha ucciso ha una baionetta piantata
nel petto, ma ancora ha la forza di camminare...
Van Muren sta impazzando, gridando e rovesciando insulti contro l'Oscura
Legione... i suoi colpi spazzano le carni e spargono il sangue dei
Cacciatori di Carne, che non si fermano... ma continuano ad avanzare!
Ken si fa largo nel mucchio scaricando raffiche di fuoco mirato ad altezza
testa... Hyrwinn vede i cervelli schizzare in aria e il fetore di
putrefazione crescere di attimo in attimo...
Uno dopo l'altro i mostri crollano a terra morti...
"Hyrwinn!" Clarissa fa un balzo verso di lui e lo scansa appena in tempo per
evitargli l'ascia tripenne di un Cacciatore di Carne sbucatogli alle
spalle...
Clarissa si ritrova sormontata da una massa enorme... e in quel momento
Hyrwinn si rende conto che si tratta di Karnak il Carnefice.
Deve averlo visto maneggiare la bomba ed è venuto a fermarlo...
"Troppo tardi!" Urla Hyrwinn, schernendolo con una smorfia d'odio. "Sai
disinnescarla?"
Karnak si guarda intorno. I suoi soldati stanno soccombendo, ormai ne
restano inpiedi solo due e sono ridotti a un colabrodo.
Con un gesto repentino Karnak afferra Clarissa per la gola e la solleva
davanti a sé.
Lei cerca di brandire la spada per colpirlo, ma tutto ciò che riesce a fare
è appuntarla sulla sua pelle corazzata.
"DISINNESCALA!" ordina Karnak "O LEI MUORE!"
Hyrwinn esita. E' attanagliato dal dolore...
"Non farlo!" Grida lei con voce strozzata "Mi ucciderà comunque!"
Hyrwinn non riesce nemmeno a pensare... gli viene in mente solo il volto di
Mario Ascardi... il padre di Clarissa. Non è riuscito a dirle che le ha
ammazzato il padre, non è riuscito a chiederle perdono... non...
Una raffica di proiettili crivella il corpo della ragazza di colpi... lei
geme, ma la sua espressione sorpresa lascia presto il posto a un vago
sorriso...
"NOOOOO!" Hyrwinn si volta di scatto a cercare il suo assassino e lo vede,
Konrad Van Muren, che lo fissa con uno sguardo a metà tra compassione e
orgoglio.
"Che hai fatto?" Grida Hyrwinn "Che cosa hai fatto?"
Poi un'ombra si muove, il terreno vibra e Karnak lo sovrasta.
Ora ha veramente poco tempo...
Jim
Escono dalla fossa correndo, mentre sulla banchina compaiono i numerosissimi
Figli di Ilian, assieme a ogni genere di Legionario... sbucano come topi dai
buchi, come sciami dal cielo... dieci, venti, trenta... aumentano a
dismisura...
Jim corre come un pazzo seguito da Vov e da Khol... non sa nemmeno dove
fuggire, ma sa che laggiù dinanzi a loro c'è una grossa porta aperta
all'interno della quale possono forse trovare riparo...
Varcano la soglia con le armi spianate e fanno fuoco sui legionari che si
ritrovano subito addosso... poi via su per le scalette di metallo, dentro fa
un caldo infernale, ancora su... altro legionario, fuoco, via ancora lungo
una passerella di metallo, corrono su una distesa di lava fiammeggiante, poi
il corridoio sbuca all'aperto e capiscono di trovarsi sospesi sopra un fiume
di magma... e corrono ancora, via veloci... giungono in fondo, altre scale,
stavolta scendono, due legionari alle loro spalle, Kohl si volta e
gliscarica addosso i suoi colpi... lasciandoli cadaveri indietro... poi
giungono alla fine delle scalette, c'è una piattaforma, accanto un enorme
macchinario dai molteplici bracci meccanici alimentato da una sostanza verde
fosforescente che cola dai serbatori semiaperti... le braccia prelevano un
cadavere da un grosso calderone metallico, li trasportano su fino alla
piattaforma... qui vi viene colato sopra quel liquido verde... e il cadavere
vibra, sussulta, fino a mutare... diviene più grosso, gli arti si allungano,
il torace si irrobustisce, dalle scapole spuntano grosse ali nere... e un
istante dopo il nuovo essere emana un singulto profondo e si desta,
spiccando il volo... è LA CREAZIONE DEI NECROANGELI...
Jim si rende conto che hanno aspettato troppo, i legionari stanno già
scendendo le scalette... devono fuggire... intanto la macchina prende un
altro corpo ed esegue la stessa trasformazione... Jim si rende conto che si
tratta di Ajtana, sì è lei! La vede... o no, non può permetterlo! Non
possono farle questo! Si volta mentre gli altri lo superano e scarica
un'ondata di fuoco contro i centri di comando del macchinario... che fa
scintille, emette suoni assordanti, poi qualcosa si blocca, e tutto inizia a
tremare... e devono fuggire, via... via... via... perché qualcosa sta per
scatenarsi... ed eccola, l'esplosione, che spazza via tutto quell'orrore...
Ann
Lei, Atreides e Van Muren aprono simultaneamente il fuoco su KArnak... ma il
Generale dei Cacciatori di Carne non retrocede, i proiettili gli rimbalzano
addosso come se la sua pelle fosse di piombo...
Hyrwinn approfitta di quell'attimo per rotolare su un fianco e sfuggire
all'ombra dannata del Carnefice...
Karnak brandisce la pesante ascia e gliela scaglia contro...
"Giù!" Gli urla Ann e lui senza neppure sapere perché si getta di nuovo a
terra...
L'arma gli passa a un centimetro dai capelli e si pianta sulla parete
accanto.
Per un pelo...
Ronald
E' giunto il momento. Il cecchino e la puttana sono morti, ma ci sarà da
divertirsi con i sopravvissuti...
Al
La sfortuna vuole che Vov sia già stato preso dai Necroangeli... pazienza!
Ha sempre avuto un debole per Mayer, se la spasserà con lei...
Antoine
Eccolo, quel borioso di Van Muren. Ora lo ucciderà. In modo crudele.
Tormentoso. Doloroso. Scambia uno sguardo con gli altri due. Poi Beck fa un
cenno. Escono tutti e tre insieme, scagliandosi sul gruppo che non si è
accorto di loro... troppo impegnato a contrastare il Carnefice...
Michail
L'esplosione travolge ogni cosa... stanno correndo incontro a una salvezza
irraggiungibile... l'innesco di quella reazione a catena spazzerà via anche
loro... ma è poi così importante?
Michail era preparato alla morte... e a questo punto, un modo vale
l'altro...
Valentine
Corre con le lacrime agli occhi, corre con la pistola che spara
all'impazzata contro nemici a volte visibili, altre volte invisibili... che
appaiono come fantasmi dinanzi a lei, forse solo nella sua mente... corre
per non morire, per sperare... per vivere... ma in cuor suo sa che non ce la
farà mai...
Jim
E' più arretrato rispetto ai suoi compagni, ma non ha più imèportanza... la
sua è una corsa solo liberatoria, di sfogo puro... ma sa che è inutile...
tutto esplode intorno e dietro di loro... il caldo si fa sfissiante, il fumo
annebbia la vista e le fiamme salgono in alto minacciandoli apertamente...
Jim corre, corre... finché il terreno non gli viene a mancare sotto i piedi,
qualcosa lo solleva in volo, all'improvviso... passa a volo radente su Khol
e un grosso artiglio afferra anche lei... continua a planare e passa su Vov,
che si allunga e si avvinghia alle gambe dell'inaspettato salvatore...
Jim non capisce, poi guarda su, e riconosce quel volto... anche se
deturpato: è quello di Ajtana.
Ken
Dal nulla come saette compaiono in volo tre Necroangeli... ma hanno un'aria
fin troppo familiare... perché i loro volti sono quelli dei suoi ex-soldati
Dupont, Beck e Vernon!
Li vede abbattersi sul suo gruppo come furie con gli artigli che scattano...
il sangue che sprizza, i colpi che partono, il fuoco automatico di Hyrwinn
aperto sul nuovo improvviso nemico... Vernon viene scaraventato via
dall'impatto, Beck piomba addosso a Hyrwinn con un grido di battaglia e
Dupont si scaglia su Van Muren, che non riesce ad alzare in tempo il
mitragliatore per fare fuoco...
La risata di Karnak lo scuote e Ken si rianima, balzando in piedi e pronto a
lottare...
Poi lo vede.
Il Pugnale di Nathaniel, legato alla cintura del Carnefice.
"CARINO, VERO?" Ken capisce di esser stato capito al volo. "NON RIESCO A
USARLO, BRUCIA... MA COME TROFEO DI GUERRA DIREI CHE E' PERFETTO.
CORAGGIO... VIENI A PRENDERLO!"
Ken esita... sa che avvicinarsi significherebbe morire... ma deve tentare.
In quel momento percepisce il movimento di Ann Mayer, e lo stesso fa Karnak
che si gira per intercettare il suo attacco. Ken parte contemporanemente,
tendendo la mano per strappargli il Pugnale dalla cintura... ma Karnak è un
uragano: colpisce Ann con una sorta di schiaffo che la manda sei metri più
indietro e blocca Ken conl'altra mano, serrando le sue dita sulla gola del
maggiore.
Ken si sente mancare il fiato. Quella tecnica ha già ucciso Kheran e
Clarissa Ascardi... lui non sarà più fortunato...
Hyrwinn
Beck gli arriva addosso, Hyrwinn non riesce a sparare altri colpi e si
ritrova sollevato in aria... e poi scaraventato addosso al corpo morente di
Vernon. Hyrwinn osserva dolorante l'ex-compagno. Ha il petto squarciato dai
proiettili e ancora poco da vivere...
Hyrwinn si rialza mentre Beck torna alla carica, cerca di schivare ma gli
artigli gli aprono una ferita sul petto, penetrando dentro l'armatura dei
White Tiger come fosse burro.
Hyrwinn rifila un calcio a Beck ed estrae la Punisher che teneva infilata
sotto la cintola. I primi due colpi vengono schivati abilmente, ma il terzo
prende Beck a una gamba. Il Necroangelo ruggisce e affonda gli artigli per
uccidere... ma Hyrwinn è più veloce, ruota su se stesso e afferra Beck al
collo, puntandogli l'arma alla tempia.
"Muori!" Grida, premendo il grilletto.
La testa di Beck si spappola e il suo nuovo corpo stramazza al suolo senza
vita.
Konrad
L'impatto con Dupont è devastante, Konrad viene spazzato via e sospinto
contro il muro, dove il Necroangelo lo schiacci senza pietà.
Gli artigli del mostro gli penetrano nelle carni, Konrad urla per quel
dolore lacerante... poi con un gesto secco colpisce il volto del suo nemico
col calcio del mitragliatore, riuscendo ad allontanarlo da sé.
Dupont geme ma ritorna subito all'attacco.
A Konrad bastano due secondi.
Il tempo di pensare che le cose sono andate diversamente da come avrebbe
voluto... il suo ideale è perduto, avrebbe voluto immolarsi al posto di Vov
per entrare nella storia... ma a quanto pare deve accontentarsi di quell'idiota
di Dupont.
Punta il mitra contro l'ex-compagno e preme il pulsante
dell'autodistruzione.
Quando gli artigli di Dupont gli lacerano il petto per raggiungere il cuore,
la bomba deflagra dilaniando le due vite senza distinzione alcuna.
Di Van Muren e Dupont restano pochi resti sparsi al suolo...
Jim
Il Necroangelo dall'aspetto di Ajtana li trasporta in silenzio fino
all'ingresso di quel mondo sotterraneo, poi plana verso terra e li deposita
bruscamente.
Jim, Val e Michail rotolano al suolo gemendo.
L'essere si appollaia su una roccia restando a fissare i tre con
un'espressione triste, quasi malinconica.
Jim si rialza in piedi, avvicinandosi a lei.
"Ajtana?"
Lei lo guarda senza rispondere... come se non capisse le sue parole.
Ha lo sguardo di un animale spaurito... Jim crede di sapere cosa sia
successo anche se per lui è quasi inspiegabile. Distruggere quel macchinaro
ha interrotto a metà la creazione di questo Necroangelo e in
qualche modo la sua memoria, la sua umanità non sono state cancellate del
tutto...
"Grazie." Mormora Jim mentre Vov e Khol gli si mettono affianco.
La splendida creatura abbassa la testa... Jim è certo di intravedere una
lacrima... poi spicca il volo, scomparendo in pochi istanti nella penombra
ultraterrena.
Ann
Le fa male tutto, lo schiaffo di Karnak le ha aperto una ferita su uno
zigomo e l'ha mandata contro il muro facendole schioccare le ossa... per
fortuna senza conseguenze drastiche.
Cerca di rialzarsi, poi gli occhi le cadono sulla bomba innescata: il
display segna 02.09 e continua a decrementare.
Mancano due minuti... ormai è finita.
Alza lo sguardo verso Ken, che penzola sotto la stretta del Carnefice... poi
verso il Pugnale di Nathaniel.
Deve fare qualcosa!!!
Michail
Ripensa a Fredrickson, all'incarico che gli aveva dato. Uccidere Karnak con
il Pugnale di Nathaniel. Trovare il traditore che doveva consegnarlo a
Kheran. Far saltare l'Abisso.
Si sente una nullità. Ha fallito su tutta la linea.
Insieme agli altri, sta risalendo il tunnel che porta in superficie.
Impiegherebbero giorni a tornare indietro in soccorso dei compagni e se
Ajtana li ha portati lì, presumibilmente significa che non c'è più nulla da
fare per loro.
Più niente...
Hyrwinn
Si rialza velocemente, punta il mitragliatore verso KArnak... e lo stesso fa
Ann, dall'altra parte. Ken è ancora sospeso a mezz'aria, sotto la stretta
del carnefice...
"Lascialo!" Tuona Hyrwinn."Sta per saltare tutto in aria! La vedi quella
bomba? Sei spacciato!"
Karnak si gira verso l'arma nucleare e i suoi occhi fiammeggiano... e
scaraventa Ken lontanissimo, verso la scalinata che sale ai piani alti.
il maggiore impatta nel peggiore dei modi, finendo con la testa contro gli
scalini, dove rimane senza più muoversi.
Ann e Hyrwinn aprono il fuoco sul Carnefice... ma di nuovo i proiettili
rimbalzano sulla sua pelle...
Karnak raggiunge la bomba, si china a raccoglierla... e ne osserva il
display con un perfido sorriso...
Chiude gli occhi... e attorno a lui prende forma una densa aura scarlatta,
che diventa rapidamente più grande, fin quasi a renderlo un'ombra stagliata
contro la luce.
Un attimo dopo Karnak esce dall'immensa bolla oscura, ma non ha più con sé
la bomba. Hyrwinn vede distintamente l'arma nucleare all'interno di quella
bolla d'energia...
Quando esplode, non si meraviglia di vedere la bolla tingersi d'oro e poi
svanire in un lampo accecante.
Tutto è silenzio.
La bomba è scomparsa e tutto è esattamente come prima...
Ajtana
Odore di uomini. Due uomini e una donna.
Li conosce. Lo sa. Ma non sa altro. Sente un tremore nel petto che vorrebbe
esploderle dentro... ma non sa cosa sia.
Non ha memoria. Non ha emozioni. Non è in grado di pensare.
Lei semplicemente SA.
Sa che DEVE aiutarli... come se la sua volontà fosse succube di quella di
una presenza misteriosa... solo che la presenza dovrebbe essere la Signora
del Vuoto, Ilian... ma non lo è. C'è appunto un vuoto in quel punto... e al
suo posto forse il residuo della sua anima precedente.
Vola giù in picchiata, verso la torre... dove sente ridere Karnak il
carnefice.
Entra nel portone come una raffica di vento improvviso, fa scattare gli
artigli, ma Karnak è velocissimo e alza il braccio per bloccarla...
Ma lei è più veloce di lui e gli mozza tutte e cinque le dita con un gesto
secco...
Karnak lancia un urlo sovrumano... e in quel momento, l'uomo che lei sa
chiamarsi Hyrwinn si precipita sul Generale e gli strappa qualcosa di
dosso... un pugnale dentro il fodero, le sembra...
Ann
Karnak continua a sbraitare parole incomprensibili e a tenersi la mano
sanguinante. Ai suoi piedi ancora sussultano le sue dita mozze...
Hyrwinn toglie il Pugnale di Nathaniel dal fodero... e immediatamente una
luce abbagliante prende vita spazzando il buio come inchiostro lavato
dall'acqua...
Ann deve coprirsi per non restarne accecata... ma può sentire distintamente
il grido di orrore di Karnak, annientato da quel potere devastante...
"E' O'Leary!" Esclama Ken, che si è ripreso in fondo alla scalinata.
Ann cerca di guardare... e la vede, in un manto di luce, la figura esile e
serena di O'Leary... ma è solo un attimo, poi la luce si attenua e le mura
portanti della torre cominciano a tremare...
Poi la luce si spegne lasciando in bella vista il cadavere putrescente di
Karnak, squagliato come neve al sole sul pavimento freddo della torre.
"Andiamo via!" Urla Hyrwinn, precipitandosi all'esterno.
Ann aiuta Ken a rialzarsi, seguendo il compagno nella fuga, ma una volta
fuori lo spettacolo cui sono costretti ad assistere, è raccapricciante:
lassù, sotto la volta rocciosa, i Necroangeli si stanno dando battaglia in
cielo... e sulla distesa pietroso dinanzi a loro i Cacciatori di Carne e gli
Angeli di Sangue hanno intrapreso una guerriglia senza esclusione di
colpi... le grida e i gemiti salgono fino al cielo di pietra, il rosso del
sangue colora ogni angolo di quel terreno dissestato... e il sangue nero dei
Necroangeli precipita come petrolio dalle ferite aperte...
Una pioggia di morte e sangue nero precipita su di loro... finché un
Necroangelo li vede... e punta dritto su di loro urlando.
Hyrwinn ha a mala pena la forza di alzare l'arma per difendersi... ma
qualcosa lo anticipa trafiggendo il Necroangelo in petto con i possenti
artigli e ricacciandolo in basso, a stramazzare contro il suolo.
E' un altro Necroangelo... e Ann non riesce a crederci: è Ajtana Sobral!
Michail
Il ritorno alla base è tranquillo, la desolazione dei corridoi è
improvvisamente familiare e gradevole... allevia il dolore e sa di ritorno a
casa.
Quando finalmente escono all'aperto, nello spazioporto, per un attimo si
illudono che tutto sia finito.
Poi Michail vede l'aeronave sulla pista.
La riconosce, è lo Sparviero Rosso.
Poi vede anche lui, Pavel Fredrickson, in piedi sulla pista con una pistola
in pugno puntata su di loro.
Ken
Vengono sollevati da terra uno ad uno e portati in volo da Sobral attraverso
la guerra degli angeli...schivano artigli, zanne, lance e alabarde... sangue
schizza loro addosso, l'odore della morte è acre e pungente come quello del
sangue... a Ken viene da vomitare, soffre quel volo come soffrirebbe un volo
pirata a bordo di una navicella illegale... tutto ruota confuso intorno a
lui, rumori,suoni,grida... cerca di tenersi sveglio ma non gli riesce
facile... poi in lontananza ode il crollo della Torre Nera... e sa che una
parte della loro missione è compiuta.
Una bella fetta lo è... ma sa che non è finita...
Ora la sopravvivenza diventa il compito più difficile...
Pavel
Eccoli, i superstiti.
E' andata meglio di quanto sperasse dopotutto.
In un colpo solo si è liberato di O'Leary e del Pugnale di Nathaniel,
recapitandolo a Karnak con i suoi ossequi. Quell'idiota di Jackson non è
riuscito a uccidere O'Leary prima che usasse il Pugnale... ma per fortuna
Karnak non era presente quando lo ha fatto e non ha rischiato di
compromettere il patto che lui e il Carnefice hanno stretto da tempo.
Ha dovuto mandare una Squadra per ingannare l'Alleana e ha scelto gli
elementi peggiori che ha trovato... ed eccoli qui, Vov, Jackson e una
ragazzina che non ha mai visto, forse una ricercatrice della base.
Ora non gli resta che coprire le proprie tracce... e far fuori quei tre.
Si avvicinano con l'aria sorpresa, ma l'espressione di Vov non gli piace per
niente... non gli è mai piaciuta in verità... ha sempre sospettato che
lavorasse per il Cardinale di Luna in persona... fin da quando lo stesso
Cardinale lo ha proposto per quella missione.
"Freddy!" La voce di Jim lo urta in modo notevole. "Ci sei tu dietro tutto
questo?"
Fredrickson gigna in modo perfido.
"Ti dispiace, JJ?" Fa in tono sarcastico. "Spiace anche a me... anzi. Sei
esonerato dai tuoi servigi!"
E apre il fuoco.
Hyrwinn
Vengono lasciati all'imbocco del tunnel che li riporterà alla base
Phoenix in superfice.
La creatura dall'aspetto di Ajtana si appollaia su una sporgenza rocciosa e
resta a fissarli con la testa reclinata da una parte.
"Vieni con noi!" Azzarda Ann, tendendole la mano.
Ajtana la guarda senza capire.
Una lacrima le scorre giu da una guancia... poi si volta e spicca il volo,
verso il suo nuovo mondo perduto...
Hyrwinn prova una pena infinita per lei.
Quel mondo che Karnak ha creato sta finendo... e Ajtana finirà con esso,
almeno così crede. Ma forse non sarà così... forse a suo modo riuscirà a
sopravvivere... anche se sarà una vita di solitudine.
Valentine
Al poligono strabiliava sempre tutti. Fece domanda per diventare tiratore
scelto nella Capitol ma fu scartata per due soli punti a causa di un leggero
astigmatismo.
Ma qui, adesso, dopo essere entrata all'Inferno ed esserne uscita, dopo aver
amato un ragazzo a cui hanno strappato la testa dinanzi ai suoi occhi...
dopo aver sentito quell'uomo ammettere la propria responsabilità di fronte a
tutto questo.. Val non può avere rivali.
Estrae e pianta un proiettile in fronte a Fredrickson con la velocità degna
di un agente della White Tiger.
Il colpo di Fredrickson viene deviato e Jim è colpito solo di striscio.
Fredrickson crolla al suolo sotto gli sguardi allibiti di Jim e Michail.
Valentine butta a terra l'arma.
E' finita.
Ken
Quando risalgono alla luce, non riescono a credere di incontare i compagni
che credevano morti.
L'abbraccio è grande, le spiegazioni sono disarticolate, l'emozione è
troppa, è immensa... Ken è orgoglioso di quel gruppo,anche di se stesso...
riuscire a portarli fuori non era facile... certo non è tutto merito suo, ma
sa di aver fatto del suo meglio...
Quando, nello spazioporto compare Nzuma con al seguito la sua schiera di
Crescentian, Ken sa cosa deve fare.
Si fa consegnare da Hyrwinn il Pugnale di Nathaniel e lo dono alla tribù
Crescentian, cui appartiene da secoli, come aveva promesso.
Michail
Quando Atreides consegna la Reliquia a Nzuma, nota gli occhi pieni di
commozione del Profeta.
Il Cardinale sarà alquanto contrariato... gli aveva chiesto espressamente di
riportarglielo indiero... dirgli che lo hanno tenuto i Crescentian non farà
che alimentare la diffidenza della Fratellanza verso queste tribù...
potrebbe dire che è andato perduto e rinunciare così alla metà del suo
compenso...
La cosa lo urta profondamente... ma lo sguardo di Nzuma lo spinge a prendere
questa decisione.
Guarda gli altri superstiti e si rende conto di come siano stati fortunati.
Atreides, Jim, Valentine, Hyrwinn.
Ed Ann.
Michail va da lei, che già da un po' lo sta osservando, e l'abbraccia,
baciandola a lungo.
"Scusate" li interrompe a un certo punto Ken, dopo che i Crescentian se ne
sono andati. "La navetta di Fredrickson ci aspetta. Abbiamo un rapporto da
fare."
Michail gli indica Jackson con lo sguardo.
"E lui? Che pensi di fare?"
Atreides scuote la testa.
"Dirò la verità. Che ci ha aiutati..."
Jim, Hyrwinn e Valentine si avvicinano.
"Andiamo via, vi prego." Val è ancora sotto shock. "Non voglio stare qui un
minuto di più!"
"Sì." Concorda Hyrwinn. "c'è la navetta di Fredrickson."
"Sai pilotarla, Vov?" Fa Jim, sulle spine come tutti.
"So pilotare qualsiasi cosa abbia un motore."risponde lui, con una smorfia
beffarda.
"Allora andiamocene!" esclama Ann "TORNIAMO A CASA!"
RAPPORTO ATREIDES -
CONCLUSIONI
[...]SEBBENE I FATTI DA ME ESPOSTI SIANO DI NON FACILE COMPRENSIONE POSSO
AGGIUNGERE CHE PAVEL FREDRICKSON AVEVA BEN STUDIATO IL SUO TRADIMENTO NEI
CONFRONTI DELL'ALLEANZA.
NON SONO VENUTO A CONOSCENZA DEI PATTI STRETTI CON KARNAK NE QUALI BENEFICI
NE AVREBBE TRATTO. POSSO SOLTANTO DIRE CHE IL PUGNALE DI NATHANIEL, CHE COME
DETTO E' POI ANDATO PERDUTO, HA DISTRUTTO, GRAZIE AI POTERI CATALIZZATI
DALLO SPIRITO DI O'LEARY, QUEL MONDO OSCURO SOTTERRANEO E LO STESSO KARNAK
NE E' STATO UCCISO.
VORREI AGGIUNGERE CHE E' STATO FONDAMENTALE IL CONTRIBUTO DI TUTTI, COMPRESO
QUELLO DI JAMES JACKSON, SUL QUALE HO INIZIALMENTO AVUTO SERI DUBBI E SUL
QUALE HO POI DOVUTO RICREDERMI AMPIAMENTE.
SOTTOLINEO INOLTRE L'IMPORTANZA DELL'AIUTO AVUTO DALLA COMUNITA' CRESCENTIAN,
RIMARCANDO IL LORO SPIRITO DI SOLIDARIETA' NEI NOSTRI CONFRONTI.
IN ULTIMO, VORREI RIPORTARE ALL'ATTENZIONE DELL'ALLEANZA IL GRANDE PERICOLO
CHE COMPORTA LA TECNOLOGIA OSCURA.
QUESTE MACCHINE CHE MICHAIL VOV, JAMES JACKSON E VALENTINE KOHL HANNO VISTO
COI LORO OCCHI, IN GRADO DI FABBRICARE NUOVI ESSERI MUTANTI SIMILI AD ANGELI
CADUTI O DEMONI, ATTINGONO IL LORO POTERE DA UNA SOSTANZA VERDE
FOSFORESCENTE DI NATURA FLUIDA DI CUI NON SAPPIAMO ANCORA NIENTE. QUESTA
NUOVA TECNICA DELL'OSCURA SIMMETRIA PER ASSERVIRE AL SUO VOLERE ANCHE I
NEMICI UCCISI E SIMILE ALL'ANTICA NECROMANZIA, HA PERSO' UN LIMITE... ED E'
LA NATURA UMANA. QUANDO IL PROCEDIMENTO E' STATO FERMATO A META' DA JACKSON
PERMETTENDO ALL'AGENTE SOBRAL DI ESSERE TRASFORMATA SOLTANTO A META', LA SUA
UMANITA' HA PREVALSO CONSENTENDOLE DI SALVARE LA VITA A TUTTI NOI.
QUESTO DOVREBBE FARCI RIFLETTERE E SPERARE DI POTERE UN GIORNO VINCERE LA
NECROTENCOLOGIA OSCURA SOLTANTO GRAZIE ALLA NOSTRA FORZA DI VOLONTA'.
CHIUDO QUI IL MIO RAPPORTO CON RINNOVATA FIDUCIA E SPERANZA NEL FUTURO CHE
ATTENDE L'INTERO GENERE UMANO.
MAGGIORE KEN ATREIDES
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